CINECLUB DETOUR VIA URBANA 107 – GIOVEDì 23 ore 21.00
CINEMA MILITANTE: COLONIALISMO E CENSURA
in collaborazione con Aude Fourel, videoartista e insegnante all’Università di St-Etienne (Francia)
ore 21.30
Octobre à Paris
di Jacques Panijel (Francia 1962, 70’, versione francese sottotitoli in italiano)
Qualche mese prima della fine della Guerra d’Algeria, il 17 ottobre 1961, un corteo di immigrati algerini che protesta pacificamente contro il coprifuoco selettivo e discriminatorio decretato dal prefetto Maurice Papon viene attaccato dalla polizia che spara sulla folla, scatena la caccia all’uomo, uccide a sangue freddo, getta cadaveri nella Senna. Nei mesi che seguono il massacro d’ottobre, Jacques Panijel, mostra in un film la vita quotidiana degli Algerini: nelle bidonville di Nanterre e Gennevilliers, gli arresti, il centro di tortura di rue de la Goutte d’or 28. Gira, con quelli che ne erano stati gli attori e sugli stessi luoghi, la preparazione e la partenza della manifestazione del 17 ottobre, resa con un montaggio d’archivio, foto e immagini filmate; poi le testimonianze: la macchina da presa torna sul percorso di coloro che sono stati arrestati, torturati, gettati nella Senna.
Dopo anni di copie sequestrate e proiezioni vietate dalla censura, nel maggio del ‘68 il film è proiettato al cinema Les Trois Luxembourg, insieme a La battaglia d’Algeri. Nel 1973, dopo uno sciopero della fame del regista René Vautier, il film ottiene un visto della censura, senza però essere distribuito. Nel 1981 alcune promesse di diffusione in televisione non hanno seguito. Le copie disperse di Octobre à Paris non sono visibili. Continua un’altra forma di censura subdola.
Nell’ottobre 2011, in occasione del cinquantenario della strage, le edizioni Montparnasse pubblicano il primo DVD di Octobre à Paris, ma il film non è citato nel Dizionario del Cinema Francese.
a seguire
Afrique 50 + intervista a René Vautier sul cinema militante (10′)
di René Vautier (Francia 1956, 25’, versione francaise sottotitoli in italiano)
Nel 1949, René Vautier, giovane regista di 21 anni, resistente decorato della Croce di Guerra nel 1944, appena diplomato dell’IDHEC (Scuola Nazionale di Cinema di Parigi, oggi La Fémis) parte per la Costa D’Avorio con l’incarico di girare un documentario per conto della Lega per l’Istruzione (Ligue de l’enseignement). Vautier arriva lì per raccontare «quello che è vero» e decide di non servire gli interessi della propaganda ufficiale, filmando ciò che vede quotidianamente: la mancanza di medici e insegnanti, i crimini commessi dall’esercito francese e lo sfruttamento delle popolazioni colonizzate. Le autorità coloniali lo accusano di filmare senza l’autorizzazione dei governatori. Ricercato, ufficialmente espulso, fugge verso Bamako e filma clandestinamente, lungo un percorso di mille chilometri, tracce di oppressione e di repressione. Al termine di un viaggio di quasi un anno, grazie alla solidarietà di africani, pescatori bretoni, giudici e doganieri, Vautier riesce a tornare in Francia e a rimpatriare le pellicole del film, che vengono consegnate alla Lega per l’Istruzione e in seguito sequestrate dalla polizia. Nel corso di un interrogatorio, grazie a un sotterfugio, riesce a salvare 21 bobine positive sulle 60 girate per realizzare il montaggio di Africa 50. Africa 50 è il primo film francese dichiaratamente anticoloniale. Censurato dal 1950 al 1990, porterà 13 accuse a René Vautier e una condanna a un anno di carcere.
Oggi, grazie al prezioso lavoro di ricerca e traduzione di Aude Fourel, abbiamo finalmente la possibilità di vedere al Detour il film “proibito” di Jacques Panijel e Afrique 50 di René Vautier in versione francese con sottotitoli in italiano.