giovedì 4 giugno | Detour, via Urbana 107 Roma
aperitivo sotto lo schermo e proiezione
alla presenza del regista Fariborz Kamkari
in collaborazione con Schermaglie.it, Cinema (in)oltre
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ore 20 aperitivo riservato ai soci
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ore 20.45
I FIORI DI KIRKUK
(Golakani Kirkuk)
di Fariborz Kamkari (Italia, Irak 2010, 110’, v.o. Italiano, Arabo, Curdo, sott. italiano)
Con Morjana Alaoui, Ertem Eser, Mohammed Bakri, Maryam Hassouni.
Introduzione e incontro a seguire con il regista Fariborz Kamkari
Iraq, anni Ottanta, in pieno regime Saddam Hussein: Najla (Morjana Alaoui) è una dottoressa costretta a scegliere tra i suoi sogni e il rispetto delle tradizioni cui è legata la sua famiglia. Dall’Italia, dove ha studiato, Najla, figlia di una ricca famiglia araba di Bagdad, decide di tornare a Kirkuk alla ricerca di Sherko, il fidanzato curdo coinvolto nella resistenza. I due si amano e si vogliono sposare, ma l’appartenenza a due etnie così diverse rappresenta un ostacolo insormontabile. Dopo essersi scontrata con la propria famiglia, che non è estranea alle violenze ordinate dal dittatore, Najla abbraccia la causa degli oppressi, schierandosi dalla loro parte, attraversando tutte le tragiche tappe dell’orrore: la lotta, la prigione, la tortura, fino a identificarsi nella morte, in una fossa comune, con le vittime. L’amore, il tradimento e il destino dei due uomini intenzionati a sposarla, Sherko (Ertem Eser) e Mokhtar (Mohamed Zouaoui), s’intrecciano nel racconto della sua vita, sullo sfondo di uno dei capitoli più brutali e inesplorati della storia dell’Iraq, mescolando tratto sentimentale e accuratezza documentaria.
“I fiori di Kirkuk – afferma Fariborz Kamkari – è il primo film di ambientazione irachena senza soldati americani. E la protagonista è una donna che non è una moglie, non è una madre, non è sottoposta ad un uomo e decide liberamente del suo destino. Per la prima volta vedrete una musulmana che non risponde al solito stereotipo. Ma una donna forte – come ce ne sono tante qui da noi – che ha combattuto per i suoi diritti, quelli del suo popolo, dei curdi e dell’umanità in generale”.
Fariborz Kamkari: Curdo iraniano, Fariborz Kamkari vive e lavora in Italia. Oltre ad aver scritto e diretto numerosi cortometraggi, è autore di alcune sceneggiature per il cinema e la televisione. Tra i lungometraggi da lui diretti spicca I Fiori di Kirkuk (2010), film drammatico tratto dall’omonimo romanzo di cui Kamkari è autore.
Tra gli altri lavori si segnalano la creazione e la direzione del thriller Il capitolo proibito (2005), opera che gli vale il premio come Miglior Regista al festival Indipendente di Bruxelles 2006, e il docu-drama Black Tape (2002), Gran Premio della Giuria al Festival Cinequest 2003 e in concorso anche alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il suo nuovo film, Pitza e datteri, commedia di integrazione multiculturale ambientata a Venezia, storico incrocio tra Oriente e Occidente, è uscito proprio in questi giorni nelle sale italiane.
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