Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma
Domenica 4 dicembre 2016 ore 19.30

In collaborazione con I Wonder Picture

Premio Orizzonti per il miglior film alla Mostra del Cinema di Venezia 2016

LIBERAMI

di Federica Di Giacomo (Italia, 2016, 89′)

a seguire incontro il pubblico incontra in sala con Federica Di Giacomo

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Ogni anno sempre più persone chiamano “possessione” il loro malessere, in Italia, in Europa, nel mondo. La Chiesa risponde all’emergenza spirituale nominando un numero crescente di preti esorcisti ed organizzando corsi di formazione. Padre Cataldo è un veterano, tra gli esorcisti più ricercati in Sicilia e non solo, celebre per il carattere combattivo ed instancabile. Ogni martedì Gloria, Enrico, Anna e Giulia seguono, insieme a tantissimi altri, la messa di liberazione di padre Cataldo e cercano la cura ad un disagio che non trova altrove risposte né etichette. Fino a dove ognuno di noi, credente o meno, è disposto ad arrivare purché qualcuno riconosca il nostro male? Cosa siamo disposti a fare per essere liberati qui ed ora? È la storia dell’incontro fra la pratica esorcista e la vita quotidiana dove i contrasti tra antico e contemporaneo, religioso e profano, risultano a tratti inquietanti a tratti esilaranti. Un film non sulla religione ma su come la religione può essere vissuta.
 
Every now and then, horror films about gory exorcism cases show up in cinemas. But no matter how bloody or how “inspired by true events” they are, these films are obvious works of fiction trying to scare the audience with their savage imagery. Italian director Federica Di Giacomo’s documentary Liberami, winner of the Orizzonti Award at this year’s Venice International Film Festival, explores several exorcisms conducted by Vatican-approved priests. What is amazing about Liberami is the unprecedented access that the filmmaker got both to the church, where specialised priests perform exorcism, but also to the lives of those sporting mysterious symptoms as soon as they enter a holy place, hear a prayer or are touched with holy water. Is it a mental disorder? Or are these persons truly victims of demonic possession? The documentary doesn’t take sides, and the director is very careful not to interfere with what happens in front of her camera. The result is truly disturbing, even haunting, suggesting that reality is not far behind the imagination of screenwriters.

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