ON THE ROAD FILM FESTIVAL 2017 Preview
Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma
Mercoledì 24 maggio 2017 ore 21.00 / v.o. inglese, sottotitolato in italiano
in collaborazione con Wanted Cinema distribuzione
“Qualcuno mi ha detto che in genere le persone non riescono a sopportare troppa realtà. Voleva dire che preferiscono la fantasia a un’accurata riproduzione della loro esistenza. Le persone hanno già abbastanza realtà da sopportare, semplicemente vivendo la loro vita, crescendo i figli, sopportando gli eterni fardelli di nascita, tasse e morte” A. Baldwin
“One of the best movies you’re likely to see this year” Manohla Dargis – New York Times
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Audience Award Berlino 2017
Nomination Oscar Miglior Documentario 2017
I’M NOT YOUR NEGRO
Di Raoul Peck (2017, Stati Uniti/Francia/Belgio/Svizzera, inglese con sottotitoli italiano, 93′)
Con Samuel L. Jackson, James Baldwin, Martin Luther King Jr., Malcolm X.
“Perché tanto livore bianco? Forse l’ossessione per una sorta di “demone della purezza” rivela l’oscurità che si agita nell’animo dei bianchi? Sono le domande inquietanti che vengono fuori vedendo il documentario capolavoro I am not your negro di Raoul Peck, basato su Remember this house, un manoscritto incompleto dello scrittore afroamericano James Baldwin. Un film che spinge a rovesciare i poli opposti, il bianco e il nero, con tutte le conseguenze del caso. Un documentario che merita di essere visto dal maggior numero possibile di spettatori, di essere proiettato e discusso nelle scuole. I am not your negro pervade l’animo nel profondo e finora è il film più bello del 2017…” Francesco Boille – Internazionale
I Am Not Your Negro tocca le vite e gli assassinii di Malcom X, Martin Luther King Jr. e Medgar Evers per fare chiarezza su come l’immagine dei Neri in America venga oggi costruita e rafforzata.
Medgar Evers, morto il 12 giugno 1963. Malcolm X, morto il 21 febbraio 1965. Martin Luther King Jr., morto il 4 aprile 1968.
Nel corso di 5 anni questi tre uomini sono stati assassinati. Uomini importanti per la storia degli Stati Uniti d’America e non solo. Questi uomini erano neri, ma non è il colore della loro pelle ad averli accomunati. Hanno combattuto in ambiti differenti e in modo diverso, ma tutti alla fine sono stati considerati pericolosi perché hanno portato alla luce la questione razziale.
James Baldwin si è innamorato di queste persone e ha voluto mostrare i collegamenti e le similitudini tra questi individui scrivendo di loro. E lo ha fatto attraverso lo scritto incompiuto Remember This House.
JAMES BALDWIN è stato uno dei più grandi scrittori Nord-Americani della seconda metà del ‘900 e un brillante critico sociale in grado di prevedere rovinosi “trend” che oggi viviamo nel mondo occidentale e non solo, mantenendo senso di umanità, speranza e dignità. Ha saputo esplorare le complessità razziali, sessuali e le differenze di classe tanto evidenti quanto ignorate.
Possedeva un’impareggiabile capacità di comprendere la storia, la politica e più di tutto la condizione umana. Ancora oggi le parole di James Baldwin colgono di sorpresa come un pugno allo stomaco. Difficile trovare qualcosa di così preciso, sottile e incisivo come gli scritti di quest’uomo.
I pensieri di Baldwin sono ancora efficaci come il giorno in cui sono stati espressi per la prima volta. Le sue analisi, i suoi giudizi, i suoi verdetti, risultano più attuali di quando vennero scritti.
Nel contesto odierno dell’America, la violenza e la confusione condannati da lui continuano, banalizzati e distorti dall’informazione, dai media, da Hollywood e dalla politica.
Recensione completa su Internazionale.
“What white people have to do, is try and find out in their own hearts why it was necessary to have a nigger in the first place, because I’m not a nigger, I’m a man, but if you think I’m a nigger, it means you need it.” / “The story of the Negro in America is the story of America, and it is not a pretty story.” Alec Baldwin
In 1979, James Baldwin wrote a letter to his literary agent describing his next project, Remember This House. The book was to be a revolutionary, personal account of the lives and successive assassinations of three of his close friends-Medgar Evers, Malcolm X and Martin Luther King, Jr. At the time of Baldwin’s death in 1987, he left behind only thirty completed pages of his manuscript.
Now, in his incendiary new documentary, master filmmaker Raoul Peck envisions the book James Baldwin never finished. The result is a radical, up-to-the-minute examination of race in America, using Baldwin’s original words and flood of rich archival material.
I Am Not Your Negro is a journey into black history that connects the past of the Civil Rights movement to the present of #BlackLivesMatter. It is a film that questions black representation in Hollywood and beyond. And, ultimately, by confronting the deeper connections between the lives and assassination of these three leaders, Baldwin and Peck have produced a work that challenges the very definition of what America stands for.
‘Raoul Peck’s “I Am Not Your Negro” is the rare movie that might be called a spiritual documentary. It’s a meditation on the prophetic brilliance and the very being of James Baldwin, the African-American writer who was more than a “great thinker” on race — he was the prose-poet of our injustice and inhumanity (and our humanity, too).’ – Variety
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