OTRFF 2018 Concorso > BLUE KIDS

On the Road Film Festival 6. Un fratello e una sorella, inseparabili ma soli. Un’eredità attesa ma poi svanita. Un gesto folle che li porterà su una strada senza possibilità di ritorno. Una storia d’amore e vendetta portata all’estremo. Un viaggio suIl confine tra la consapevolezza delle proprie azioni e la totale incoscienza di sè́. Sullo sfondo, luoghi e atmosfere di una terra in cui gli inverni sono accompagnati da fitte nebbie e dove la modernità si affaccia prorompente, violenta e straniante come i loro gesti. Prodotto da Matteo Garrone e presentato al 35 Torino Film Festival, Blue Kids si avvale di due interpreti già noti al pubblico italiano, Fabrizio Falco e Matilde Gioli, e della nuova promessa Agnese Claisse.

On The Road Film Festival 2019

Festival internazionale di cinema indipendente di viaggio, errante e di frontiera. Itinerari di confine, spaesamenti e derive psicogeografiche.
ON THE ROAD FILM FESTIVAL è un festival con vocazione itinerante in spazi di proiezioni indipendenti e inconsueti a Roma e nell’area metropolitana, con incursioni nell’intero Lazio e in giro per l’Italia. Con anteprime e lavori inediti ispirati a viaggi, attraversamenti urbani e di terre selvagge, geografie erranti, itinerari di confine, digressioni da percorsi prestabiliti e sconfinamenti, OTRFF traccia un percorso inedito di cinema internazionale indie e on the road.
Le opere audiovisive sono selezionate in base alla loro capacità di sviluppare, con senso critico, originalità e talento linguistico e narrativo, la traccia del festival: una disposizione al viaggiare, in cui ciò che conta non è tanto la destinazione da raggiungere, quanto la strada percorsa – le tappe intermedie, gli incontri, le avventure sulla strada – e nei quali il senso dinamico del paesaggio, metropolitano o naturale, diventa protagonista attivo di un’esperienza umana, solitaria o collettiva, irrinunciabile per la comprensione del mondo e di se stessi.

LA STRADA DEI SAMOUNI [Miglior doc Cannes 2018] + Incontro con il regista Stefano Savona

Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’operazione ‘Piombo fuso’, vengono massacrati ventinove membri della famiglia.

VISAGES VILLAGES di Agnès Varda e JR

Un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea.
Un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea.
Agnès Varda, leggenda del cinema francese, una delle poche donne ad aver fatto parte del gruppo originario della Nouvelle Vague francese e prima donna regista a ricevere l’Oscar alla carriera.
JR, street artist francese che realizza installazioni fotografiche di grande impatto emotivo con maestria e abilità tecnica.
Agnès e JR viaggiano attraverso la Francia rurale a bordo di un bizzarro camion-macchina fotografica, in un percorso fatto di dialoghi, ricordi, riflessioni, dei luoghi attraversati e soprattutto delle persone incontrate…

FAITHFULL di Sandrine Bonnaire > evento speciale OTRFF

Nel corso della sua vita ha visto ogni genere di cosa: il successo e la celebrità a soli 17 anni nella mitica Swinging London, la vita con Mick Jagger, fianco a fianco per tutta la durata della tumultuosa epica dei Rolling Stones, gli scandali, le droghe, la dipendenza e il declino, la vita in strada e poi, finalmente, la rinascita e il meritato riconoscimento del suo talento e della sua arte. Il suo nome è leggenda: è Marianne Faithfull, attrice, cantante, cantautrice. L’attrice e regista Sandrine Bonnaire racconta una delle figure più importanti dello scenario musicale mondiale dagli anni Sessanta a oggi, le sue mille vite, gli incontri e la sua storia straordinaria. Dipingendo così il ritratto di una donna unica, leggendaria, fatale.

Harry Dean Stanton e David Lynch in LUCKY. Una sincera considerazione sulla vita.

“Sentirsi soli e stare da soli sono due cose differenti”. Una poetica meditazione agrodolce sul senso della vita, un piccolo grande film indie e l’ultima memorabile interpretazione di Harry Deans Stanton (Paris Texas, Twin Peaks). Alla soglia dei novant’anni Lucky tiene fede al suo nomignolo. Pur fumando un pacchetto di sigarette al giorno e bevendo alcolici, le sue diagnosi mediche sono impeccabili. Ma dopo una caduta comincia a temere la morte e la solitudine. Lucky è un film di attori, anzi di attore: un Harry Dean Stanton straordinario alle prese con la performance di una vita, in cui infonde elementi autobiografici e schegge delle maschere indossate in passato. Una parabola sulla paura della morte e su come affrontarla per ritrovare interesse e stupore nella vita.Un omaggio cinefilo a un’icona del cinema… un film semplice, schietto, all’antica, che si serve di un attore maiuscolo per zoomare su uno spicchio della vita, quello terminale, troppo spesso ignorato o trasfigurato in forme posticce.”

Jean-Michel Basquiat e Jim Jarmusch in BOOM FOR REAL.

Il documentario apre una finestra sulla vita on the road di Jean Michel Basquiat e sulla città di New York nel periodo che va dal 1978 al 1981. Una riflessione su come l’ambiente, la scena artistica, le sue frequentazioni e i movimenti culturali abbiano plasmato la sua visione artistica del mondo. Divenuto famoso inizialmente con lo pseudonimo di Samo, inizia a esprimersi per le strade di New York con disegni e graffiti in cui erano inserite dichiarazioni enigmatiche e in pochissimo tempo divenne uno dei più celebri artisti della sua generazione. Tutto il fermento che animava la città passava attraverso di lui: politica, hip-hop, punk, così come i movimenti per i diritti civili e le questioni razziali, i programmi Tv e la cronaca.