Cinema Detour APS, Via Urbana 107 Roma
Venerdì 28 Gennaio 2022 ore 20.00 / January 28 2022 Friday h8.00pm
In collaborazione con / in collaboration with IWonder
Necessaria la prenotazione online e la presentazione del “green pass rafforzato” all’ingresso.
Detour APS segue le norme di contenimento Covid-19 e invita le/i partecipanti a fare altrettanto, grazie!
Online booking and presentation of the “enhanced green pass” required at the entrance.
Detour APS follows the Covid-19 containment rules and invites participants to do the same, thank you!
Prima della proiezione, alle ore 19.30 Presentazione del volume a cura Silvia Tarquini “L’Apocalisse è una festa. Il cinema della fine del mondo e l’antropologia di Ernesto de Martino” di Ludovico Cantisani.
Passando dai blockbuster al cinema di autore più rigoroso, L’Apocalisse è una festa sviluppa un’analisi della fantascienza apocalittica e delle sue implicazioni archetipiche e culturali. Prendendo spunto da quanto tracciato da Ernesto de Martino nell’opera postuma La fine del mondo, ma tenendo conto anche della lezione di Girard e di quanto scritto da Jung a proposito degli Ufo, il saggio prende in esame un grande numero di film apocalittici, rileggendoli in un’ottica antropologica
Academy Awards 2022
Candidato agli Oscar – Miglior Film Straniero
Mostra del Cinema Venezia 77
Selezione Ufficiale
Polonia 2021 110′ v.o. polacco, sott. italiano. Commedia
Presentato in concorso alla 77a Mostra del Cinema di Venezia, un film magico e sofisticato che porta con leggerezza a sciogliere tutti i nodi dello spirito.
ENG. On a gray, foggy morning outside a large Polish city, Zhenia (Alec Utgoff), a masseur from the East, enters the lives of the wealthy residents of a gated community. Using hypnotic, almost magical techniques to get a residence permit, he starts working. The well-to-do residents in their cookie-cutter homes seemingly have it all, but they all suffer from an inner sadness, some unexplained longing. The attractive and mysterious newcomer’s hands heal, and Zhenia’s eyes seem to penetrate their souls. To them, his Russian accent sounds like a song from the past, a memory of their seemingly safer childhoods. The latest from writer/director Malgorzata Szumowska (Elles, In the Name of) and her longtime collaborator Michal Englert is an unclassifiable meditation on class, immigration, and global warming with touches of magical realism and moments of sober beauty and subtle humor..
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