{:it}Nancy Freeman, grandi aspirazioni da scrittrice e un’esistenza digitale più movimentata di quella reale. Sul web gioca a interpretare altre persone, inganna gli utenti che le scrivono, organizza persino incontri cui si prepara nei minimi dettagli, pur di sostenere le proprie bugie. Colpita dall’intervista rilasciata in tv da Leo e Ellen, una coppia che trent’anni prima ha smarrito la figlia, Nancy si convince di essere la loro bambina. E bussa alla porta dei due genitori, nella speranza che la riconoscano… Sorprendente la scrittura e l’interpretazione della protagonista.{:en}Craving connection with others, Nancy creates elaborate identities and hoaxes under pseudonyms on the internet. When she meets a couple whose daughter went missing 30 years ago, fact and fiction begin to blur in Nancy's mind, and she becomes increasingly convinced these strangers are her real parents. As their bond deepens, reasonable doubts give way to willful belief - and the power of emotion threatens to overcome all rationality.
{:it}Disillusa dalla vita e senza un lavoro, la giovane Petrunya si ritrova per caso nel mezzo di un’affollata cerimonia religiosa riservata agli uomini: una croce di legno viene lanciata nel fiume e chi la recupera avrà un anno di felicità e prosperità. Con aria di sfida, anche Petrunya si getta in acqua, riuscendo a prendere la croce per prima, nello scandalo generale: mai a una donna era stato permesso di partecipare all’evento e tanto meno di vincere. Tutto il paese sembra unito nel chiederle di restituire la croce, con le buone o con le cattive, ma Petrunya è decisa a non arrendersi e a tenerla con sé a ogni costo… Ispirato a un evento realmente accaduto, il film consacra la regista come una delle voci femminili più originali del cinema di oggi. Film rivelazione ai Festival di Berlino e Torino, DIO È DONNA E SI CHIAMA PETRUNYA unisce impegno e ironia in una storia al femminile dalla forza dirompente.{:en}Every January in a small town in North Macedonia, the high priest throws a cross into the local waters, while dozens of men charge for it. The one who finds the cross is believed to gain overall good fortune and prosperity. An unemployed single young woman Petrunija jumps into the water and catches the cross. In this conservative setting, her competitors feel they have every right to be furious: a woman dared to compete and achieve what they failed to succeed in. Petrunija insists that she is the winner and refuses to return the cross. It was selected to compete for the Golden Bear at the 69th Berlin International Film Festival.
{:it}Un vivido ritratto cinematografico che esplora la vita e il mondo immaginativo di M.C. Escher attraverso le sue stesse parole e visioni. L'universo artistico di Escher viene esplorato come se lo vedessimo con i suoi stessi occhi - è lui stesso a "raccontare" il film (con la voce dell'attore Stephen Fry) attraverso estratti dai suoi numerosi diari, lettere e note - e mostrando molte sue opere, alcune delle quali interamente inedite. Mentre Escher racconta la sua vita e la costante ricerca per trasformare pensieri e riflessioni in forma visiva, le sue opere galleggiano sullo schermo e l'animazione ne valorizza i movimenti intrinseci. Il viaggio della sua vita ci porta anche in luoghi come Ravello e Roma, o l'Alhambra di Granada, che lo ha particolarmente ispirato. Assistiamo alla sua ostinata determinazione a padroneggiare la tecnica del disegno e l'evoluzione del suo lavoro in cui le riflessioni matematiche assumono via via un ruolo determinante, fino a spingerlo a mettere in discussione il concetto stesso di arte.{:en}This vivid portrait explores M.C. Escher’s life and imaginative world through his own words and visions. Escher’s artistic universe is explored as if we’re seeing it through his own eyes – he ‘narrates’ the film (voiced by Stephen Fry) via excerpts from his many diaries, letters and notes – and across a cornucopia of his works, many of which have never been shown before. While Escher recounts his life and his constant search to turn his thoughts and musings into visual form and to create the immaculate woodcut prints he could see in his mind’s eye, his works float on the screen, animation enhancing their innate movement. His life’s journey also takes us to the places, such as Ravello and Rome, or the Alhambra in Granada, which particularly inspired him. We witness his dogged determination to master drawing technique – he considered that any schoolboy with a little aptitude would be better at drawing than himself – and his work’s evolution as mathematical concerns take precedence, leading him to ponder whether what he is creating is even art.
{:it}Un vivido ritratto cinematografico che esplora la vita e il mondo immaginativo di M.C. Escher attraverso le sue stesse parole e visioni. L'universo artistico di Escher viene esplorato come se lo vedessimo con i suoi stessi occhi - è lui stesso a "raccontare" il film (con la voce dell'attore Stephen Fry) attraverso estratti dai suoi numerosi diari, lettere e note - e mostrando molte sue opere, alcune delle quali interamente inedite. Mentre Escher racconta la sua vita e la costante ricerca per trasformare pensieri e riflessioni in forma visiva, le sue opere galleggiano sullo schermo e l'animazione ne valorizza i movimenti intrinseci. Il viaggio della sua vita ci porta anche in luoghi come Ravello e Roma, o l'Alhambra di Granada, che lo ha particolarmente ispirato. Assistiamo alla sua ostinata determinazione a padroneggiare la tecnica del disegno e l'evoluzione del suo lavoro in cui le riflessioni matematiche assumono via via un ruolo determinante, fino a spingerlo a mettere in discussione il concetto stesso di arte.{:en}This vivid portrait explores M.C. Escher’s life and imaginative world through his own words and visions. Escher’s artistic universe is explored as if we’re seeing it through his own eyes – he ‘narrates’ the film (voiced by Stephen Fry) via excerpts from his many diaries, letters and notes – and across a cornucopia of his works, many of which have never been shown before. While Escher recounts his life and his constant search to turn his thoughts and musings into visual form and to create the immaculate woodcut prints he could see in his mind’s eye, his works float on the screen, animation enhancing their innate movement. His life’s journey also takes us to the places, such as Ravello and Rome, or the Alhambra in Granada, which particularly inspired him. We witness his dogged determination to master drawing technique – he considered that any schoolboy with a little aptitude would be better at drawing than himself – and his work’s evolution as mathematical concerns take precedence, leading him to ponder whether what he is creating is even art.
{:it}Nancy Freeman ha una madre malata, grandi aspirazioni da scrittrice e un'esistenza digitale più movimentata di quella reale. Sul web gioca a interpretare altre persone, inganna gli utenti che le scrivono, organizza persino incontri cui si prepara nei minimi dettagli, pur di sostenere le proprie bugie. Ma quando sua madre muore, in Nancy si spezza qualcosa. Colpita dall'intervista rilasciata in tv da Leo e Ellen, una coppia che trent'anni prima ha smarrito la figlia, Nancy si convince di essere la loro bambina. E bussa alla porta dei due genitori, nella speranza che la riconoscano.{:en}Craving connection with others, Nancy creates elaborate identities and hoaxes under pseudonyms on the internet. When she meets a couple whose daughter went missing 30 years ago, fact and fiction begin to blur in Nancy's mind, and she becomes increasingly convinced these strangers are her real parents. As their bond deepens, reasonable doubts give way to willful belief - and the power of emotion threatens to overcome all rationality.
{:it}Disillusa dalla vita e senza un lavoro, la giovane Petrunya si ritrova per caso nel mezzo di un’affollata cerimonia religiosa riservata agli uomini: una croce di legno viene lanciata nel fiume e chi la recupera avrà un anno di felicità e prosperità. Con aria di sfida, anche Petrunya si getta in acqua, riuscendo a prendere la croce per prima, nello scandalo generale: mai a una donna era stato permesso di partecipare all’evento e tanto meno di vincere. Tutto il paese sembra unito nel chiederle di restituire la croce, con le buone o con le cattive, ma Petrunya è decisa a non arrendersi e a tenerla con sé a ogni costo… Ispirato a un evento realmente accaduto, il film consacra la regista come una delle voci femminili più originali del cinema di oggi. Film rivelazione ai Festival di Berlino e Torino, DIO È DONNA E SI CHIAMA PETRUNYA unisce impegno e ironia in una storia al femminile dalla forza dirompente.{:en}Every January in a small town in North Macedonia, the high priest throws a cross into the local waters, while dozens of men charge for it. The one who finds the cross is believed to gain overall good fortune and prosperity. An unemployed single young woman Petrunija jumps into the water and catches the cross. In this conservative setting, her competitors feel they have every right to be furious: a woman dared to compete and achieve what they failed to succeed in. Petrunija insists that she is the winner and refuses to return the cross. It was selected to compete for the Golden Bear at the 69th Berlin International Film Festival.
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
Regala o regalati il corso di Fotografia! Alla XVI edizione, questo è il corso che cercavi. Una docente professionista che metterà a disposizione tutte le sue conoscenze e il suo sapere, non perderai neanche una lezione perché la potrai recuperare. Patrizia Copponi è fotoreporter dal 1980. Ha collaborato con i maggiori settimanali, quotidiani e mensili italiani ed esteri. Si occupa da decenni dell’Organizzazione di attività culturali sulla comunicazione visiva e dell’insegnamento della Fotografia. Insegna al Detour dal 2012 con dedizione e passione.
Festeggiamo con tutte e tutti, socie e soci Detour, la notte più lunga del 2019. Dalle ore 18.30 in compagnia della musica dal vivo dei P.H.A.K.E. [folk'n'roll & spoken words dalla capitale] e le selezioni a cura di dj Paolo. PHAKE eseguiranno per l'occasione un repertorio di brani originali e standard della tradizione folk/blues con l'innesto di spoken words e recitativo musicale.
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment.  The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment.  The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione {:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.
{:it}Poco prima del crollo della DDR, Helke Misselwitz ha viaggiato in treno attraverso il paese, intervistando donne della Germania dell'Est di varie età e provenienze. Rivelando le loro frustrazioni, speranze e aspirazioni personali e professionali Misselwitz dipinge il quadro di una società che cambia. La proiezione fa parte della rassegna 1989 | 2019 - TRENT'ANNI SENZA MURO curata da Federico Rossin e Alessandro Del Re e distribuita da Reading Bloom. La selezione è volta a presentare al pubblico uno spaccato di vita nell'ex DDR a cavallo del 1989. {:it} Shortly before GDR’s collapse, Helke Misselwitz traveled by train from one end of the country to the other interviewing East German women of different age and background. In this documentary masterpiece, women reveal their personal and professional frustrations, hopes and aspirations—and, in doing so, paint a portrait of a changing society. The landscape and architecture of East Germany, filmed in B&W on 35mm by Thomas Plenert, form the background to the stories.
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment.  The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
"Il più influente fotografo vivente" scriveva qualche anno fa The New York Times. Scomparso recentemente all'età di 94 anni, Robert Frank resta tra i più innovativi fotografi documentaristi americani (autore del pionieristico "The Americans" assieme a Jack Kerouac) e il regista iconoclasta di film seminali come “Pull My Daisy” e “Cocksucker Blues”, realizzato con i Rolling Stones. Un artista schivo e rigoroso he ha rifiutato fino alla fine ricchezza e celebrità e le cui simpatie andavano a coloro che, come lui, nella vita hanno sempre dovuto lottare. Restio a interviste e interventi in pubblico e segnato profondamente da tragedie personali, Frank ha esplorato con dolore sentimenti complessi, mescolando sapientemente vita e lavoro e facendo in modo che fossero le sue opere a parlare per suo conto.
{:it}Aljia è un minatore bosniaco che vive ormai da molti anni in Slovenia dopo che è stato obbligato, ancora bambino, a lasciare la sua terra per l'incombere della guerra. Gli viene assegnato l'incarico di visitare una miniera abbandonata per stilare un rapporto che la dichiari totalmente vuota e quindi pronta per una chiusura definitiva. Al suo interno scoprirà invece una macabra sorpresa. RUDAR ha debuttato al Warsaw International Film Festival, è stato il candidato sloveno agli Oscar 2018 e ha vinto 21 premi ai festival internazionali, tra cui miglior film, miglior attore e miglior regista. {:en}A true and poignant story from Slovenia: in a sealed mine, deep underground, an immigrant miner finds thousands of bodies thrown into a pit after WW2. He affronts the society to preserve what is left of his own humanity by insisting to arrange a funeral for those bodies. RUDAR premiered at the Warsaw International Film Festival in 2017, was the Slovenian Oscar Entry 2018, and collected 21 Awards at International Festivals, among them Best Film, Best Actor and Best Director..
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
Il regista ci propone di incontrare cinque stranieri a Pechino. Come possono ritrovare l’equilibrio in questa gigantesca città dalle sei tangenziali, un compositore tedesco, un imprenditore britannico, due giovani pachistani mandati lì dal padre benestante o un ristoratore inglese che ha aperto un pub? Un incrocio di sguardi su una metropoli in via di globalizzazione. Introduzione a cura di Luci dalla Cina
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment.  The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
{:it}Lee, un ragazzo della working class inglese senza prospettive assicurate ma con un grande talento in cui ha creduto, diventa Alexander McQueen, uno dei più iconici artisti del nostro secolo. Come ha fatto questo punk ribelle a conquistare con la sua creatività l’alta moda parigina e internazionale? E perché, al picco della sua fama, ha deciso di mettervi un punto? Riflettendo sulla savage beauty e la dirompente vivacità del suo design, i registi evocano una figura opaca, tra tortura e ispirazione, per celebrare un genio radicale e ipnotico e la profonda influenza che ha avuto sulla sua epoca. La proiezione fa parte del progetto Across.Video dal 2005 al Detour a cura di C. Nisticò. {:en}The documentary is based on the life and career of British fashion designer Alexander McQueen, from working class to the top. An intimate, well-sourced, and overall moving look at a young life and brilliant career that were tragically cut short.