CHET BAKER – JAZZ NOIR (v.o. sott. italiano)

Amsterdam, 1988. Il detective Lucas è incaricato di indagare sulla misteriosa morte della leggenda del jazz Chet Baker. Ripercorrendo gli ultimi giorni di Baker viene trascinato in un oscuro viaggio musicale. Mentre si addentra nella mente del famigerato trombettista, Lucas affronta contemporaneamente i propri demoni e le proprie ombre. “È realistica e ricercata la parte dedicata a Chet Baker, particolare la scelta di dedicare il film ai suoi ultimi anni e non a quelli del grande successo. È un film pieno di dolore e di senso di colpa nordico, autenticamente blues, ma credo sia un lavoro profondamente onesto e pieno di amore per la musica e per Chet.”

FEDERICA TUZI “PIÙ VELOCE DELL’OMBRA”  Reading dell’autrice e performance di disegno  [HerStories 2.0. Ingresso Gratuito]

FEDERICA TUZI legge e racconta  Più veloce dell’ombra, Fandango Libri. Alessandra ha dieci anni, indossa solo salopette e adora giocare a flipper.
E’ ancora informe, un po’ come Barbapapà, e le sue prime cotte sono per ragazzine bellissime e altezzose che non la degnano di un sorriso. Le piacerebbe parlarne con i suoi genitori, ma loro sono troppo presi a litigare e a rinfacciarsi la responsabilità di questa figlia piena di tic di cui non riescono a sentirsi orgogliosi. La lettura sarà accompagnata da una performance di disegno veloce.
A modo loro, sono tre vittime degli stereotipi di gender: la madre è una Charlie’s Angel perennemente a dieta che cerca di fare la mamma perfetta, la moglie perfetta e la casalinga perfetta, senza ovviamente riuscirci; il padre è un Magnum P.I. allegro e giocherellone che però sacrifica la sua vitalità per fare l’uomo in carriera; Alessandra viene continuamente scambiata per un maschio e si sente dire “lesbica” senza sapere che vuol dire.

LA FESTA SILENZIOSA (v.o. spagnolo sott.ita)

Poche ore prima di celebrare il suo matrimonio nella tenuta del padre, Laura si concede una passeggiata in solitudine ritrovandosi a una festa insolita. La musica e l’atmosfera la distraggono per un attimo dai suoi pensieri fino a quando un evento inaspettato cambia drasticamente il corso della serata, coinvolgendo il padre e il suo futuro sposo. Il film impiega in modo brillante i codici del genere thriller e del filone “vendetta al femminile” per una riflessione sottile sul patriarcato, le relazioni stantie e l’emancipazione femminile.

A WHITE WHITE DAY (v.o. sott.ita)

In una remota cittadina islandese, Ingimundur è un capo di polizia in congedo dopo la scomparsa della moglie in un inspiegabile incidente stradale. Quando viene ritrovata una scatola con alcuni effetti personali della donna, Ingimundur inizia a sospettare che lei lo tradisse con un uomo del posto. Lentamente la ricerca della verità diventa ossessione e inevitabilmente l’uomo inizia a mettere in pericolo se stesso e i propri cari.

GIRLHOOD di Céline Sciamma (v.o. francese sott.ita)

Marieme vive i suoi sedici anni come una successione di divieti imposti dalla società: l’attitudine sessista del quartiere, la legge dei maschi, la scuola davanti a sé come un vicolo cieco. Presto, l’incontro con altre tre ragazze cambierà tutto ciò. La protagonista inizia ad utilizzare lo pseudonimo di Vic ed entra in una banda di quartiere tutta al femminile; un’esperienza che permetterà a Marieme di vivere in libertà e di trovare un’identità al di fuori delle imposizioni sociali. Dopo lo straordinario successo di Tomboy, Céline Sciamma torna a raccontare la storia di una giovanissima protagonista in cerca di un’identità e di un posto nel mondo, con uno stile capace come pochi di catturare le emozioni più segrete dell’animo femminile. Presentato in apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, Diamante Nero ha ottenuto quattro candidature ai César ed è stato finalista al Premio Lux del Parlamento Europeo.

PETITE MAMAN di Céline Sciamma (v.o. francese sott.ita)

Da sempre attenta al mondo dei giovanissimi e al tema dell’identità femminile, Sciamma torna con Petite Maman alle atmosfere di Tomboy, uno dei suoi film più amati, dimostrando ancora una volta una sensibilità fuori dal comune. Il film ha per protagonista Nelly, una bambina di otto anni che dopo la morte della nonna passa qualche giorno nella casa di campagna dove è cresciuta la madre, Marion. Girovagando nel bosco, si imbatte per caso in un’altra bambina che sta costruendo una capanna di legno e con cui nasce un rapporto speciale: la nuova amica si chiama proprio Marion…
Grazie a una storia che molti critici hanno accostato alla fantasia di Miyazaki, Petite Maman conquista gli spettatori con una riflessione sulla memoria, l’amicizia e la famiglia.

HERSTORIES 2.0. Le Storie, plurale femminile. Racconti di donne dal passato, nel presente, verso il futuro

L’obiettivo principale di HerStories. Le Storie, Plurale, Femminile è intraprendere un percorso di narrazioni collettive al femminile. Questa seconda edizione è dedicata alla narrativa al femminile e al disegno dal vero. Due forme d’arte, due linguaggi, che si incontrano per stimolare un dialogo fertile, un’interconnessione tra stimoli artistici e culturali. Un ciclo di letture accompagnate da performance basate su disegni realizzati dal vivo ispirati brani stessi, confluiranno in quattro brevi book-trailers.
Per iniziare questa nuova avventura, nella sede del Detour APS il 21 novembre, la Maestra di Pittura Olga Silivanchyk terrà un corso di “disegno veloce” che preparerà le disegnatrici e i disegnatori a cimentarsi nelle performance che avverranno negli appuntamenti successivi.
Federica Tuzi, Sara Pollice, Maria Xilouri, Marina Lalović, quattro protagoniste della nuova narrativa indipendente europea, tra esordienti e più affermate, si alterneranno alla lettura di estratti delle loro più recenti creazioni letterarie.

LABORATORIO DI DISEGNO con Olga Silivanchyk [HERSTORIES 2.0 Ingresso gratuito]

HERSTORIES alla sua prima edizione desidera tracciare un percorso di narrazioni collettive al femminile. Quel che si intende realizzare è un racconto espanso al femminile, dove la storia di ognuna di noi è anche quella di tutte le altre.
Per inaugurare questa nuova edizione di Herstories, il 21 novembre la Maestra di Pittura Olga Silivanchyk terrà un laboratorio gratuito di “disegno veloce”.
Il lab è propedeutico alle performance di disegno che avverranno durante le letture di Federica Tuzi, Sara Pollice, Maria Xilouri, Marina Lalović, quattro protagoniste della nuova narrativa indipendente europea, tra esordienti e più affermate. BIO. Olga Silivanchyk, Maestra di Pittura nasce a Minsk, Bielorussia, nel 1980.
Dal 2013 vive a Roma. Nel 2003 inizia a scoprire i segreti della tecnica iconografica e prende lezioni di pittura, disegno e composizione. Nel 2004 all’Accademia Statale della Belle Arti di Minsk, nella Facoltà di Pittura, studia le tecniche tradizionali.
Nel 2008 si è diplomata con la qualifica di “Pittore, Insegnante” e inizia a insegnare presso la Scuola Statale d’Arte N41 di Minsk. Dal 2013 insegna a Roma.

A WHITE WHITE DAY – SEGRETI NELLA NEBBIA (v.o. sott.ita)

In una remota cittadina islandese, Ingimundur è un capo di polizia in congedo dopo la scomparsa della moglie in un inspiegabile incidente stradale. Quando viene ritrovata una scatola con alcuni effetti personali della donna, Ingimundur inizia a sospettare che lei lo tradisse con un uomo del posto. Lentamente la ricerca della verità diventa ossessione e inevitabilmente l’uomo inizia a mettere in pericolo se stesso e i propri cari.

DAYS 日子- Il capolavoro di Tsai Ming-Liang (v.o. cinese mandarino, sott.ita)

Tsai Ming-liang (vincitore del Leone d’Oro nel 1994 con Vive L’Amour) torna finalmente dietro la macchina da presa, a distanza di sette anni dal suo ultimo film, Stray Dogs.
Il grande maestro taiwanese ha diretto per decenni raffinate indagini sull’alienazione, l’isolamento e la bellezza fugace delle relazioni umane, con protagonista la sua musa, l’attore Lee Kang-sheng.
Il suo ultimo film, DAYS, è indubbiamente uno dei suoi lavori migliori, più scarni e intimi.
Racconta il regista: «Days mi ha liberato da quel processo produttivo dei cosiddetti film industriali. Ho raggruppato una crew molto più piccola e ho cercato di non sforare un budget eccessivo. Era ciò che desideravo fare»
Lee interpreta ancora una volta una variazione su sè stesso, vagando nel solitario paesaggio urbano di Hong Kong in cerca di cure per la sua malattia; allo stesso tempo, un giovane immigrato laotiano che lavora a Bangkok, interpretato da Anong Houngheuangsy, procede nella sua dura routine quotidiana. Questi due uomini solitari si incontreranno in un momento di guarigione, tenerezza e liberazione sessuale.
Tra le voci più catartiche della filmografia di Tsai, DAYS è un’opera sul desiderio, costruita con il consueto talento del regista per la composizione visiva e attraversata da una profonda empatia.
Col consenso unanime della critica e del pubblico, Days ha vinto il prestigioso premio Teddy Award al Festival di Berlino 2020, onorificenza che attesta la migliore pellicola a sfondo LGBT.Per fare questo il regista aveva coinvolto un team incredibile che comprendeva i designer H.R. Giger, Moebius e Chris Foss oltre all’esperto di effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd e attori come David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì e Orson Welles.