Il più famoso “film di strada” della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni ’60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano.
Davvero epica la colonna sonora con brani di The Band, Byrds, Jimi Hendrix e Steppenwolf.
A presentare il film, nella versione appena restaurata a cura della Cineteca di Bologna, sarà lo sceneggiatore e scrittore Marco Videtta.

EL PEPE. Una vida suprema. Emir Kusturica incontra Pepe Mujica
Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità.
Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico.
Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato.
Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici.

ANTROPOCENE. L’epoca umana | Sundance Film Festival | Berlinale
A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.

PSICOMAGIA – Un’arte per guarire di Alejandro Jodorowsy
Psicomagia è il film più completo sul lavoro terapeutico di Alejandro Jodorowsky. Attraverso testimonianze reali ci spiega cos’è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata. Ci mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro “atto psicomagico” fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull’inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici. Il film va oltre la finzione, filmando la realtà, ma una realtà accresciuta, magica e curativa. Psicomagia – un’arte per guarire è il film manifesto di un grande maestro

BÎR Il Pozzo, di Veysi Altay. Cinema curdo. Proiezione unica senza repliche.
Negli anni ’90 molte persone in Kurdistan sono state arrestate e interrogate sotto tortura; i loro assassini hanno eliminato i corpi gettandoli dagli elicotteri o seppellendoli in pozzi pieni di acido. Migliaia di persone, come Jitem e Hizbul-Kontra, sono state uccise da forze paramilitari le quali, sebbene continuino a negarlo, sono state finanziate e sostenute dallo stato. Il documentario racconta il caso di sette persone, tra cui quattro bambini, scomparsi dalla città di Kerboran [Dargeçit] nel 1995, e la ricerca instancabile delle loro spoglie da parte delle famiglie.

PSICOMAGIA – Un’arte per guarire di Alejandro Jodorowsy
Psicomagia è il film più completo sul lavoro terapeutico di Alejandro Jodorowsky. Attraverso testimonianze reali ci spiega cos’è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata. Ci mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro “atto psicomagico” fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull’inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici. Il film va oltre la finzione, filmando la realtà, ma una realtà accresciuta, magica e curativa. Psicomagia – un’arte per guarire è il film manifesto di un grande maestro
MAY I BE HAPPY. Pratiche di mindfulness nelle scuole. Dalla meditazione all’Hip-Hop
Come può la filosofia della mindfulness trasformare la vita dei più giovani? Sequenze poetiche e di insegnanti intenti a condurre pratiche, dalla meditazione ai laboratori di hip hop, a bambini provenienti da diversa estrazione sociale in contesti come le scuole pubbliche americane, quelle private e i centri di detenzione minorile.
May I Be Happy ci ricorda dell’esistenza di una naturale capacità di benessere e di felicità, più spiccata nei bambini.
La regista stessa, Hélène Walter ha scoperto la mindfulness e ha deciso di formarsi per accompagnare i bambini attraverso un percorso di consapevolezza e di resilienza, come cura e come via d’uscita dalla sofferenza, dai traumi, dall’aggressività e dalla violenza.

BORDER Creature di confine. Miglior Film al Festival di Cannes – Un Certain Regard
Tina (Eva Melander), impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore (Eero Milonoff), un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova: sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e la storia d’amore con lui le farà scoprire la sua vera identità. Con Vore, infatti, Tina condivide una natura segreta. Tutta la sua esistenza non è stata che una menzogna e ora dovrà scegliere se continuare a vivere una bugia o accettare la sconvolgente verità che le ha offerto Vore. Miglior Film al Cannes Film Festival, sezione Un Certain Regard.
EASY RIDER (versione restaurata) di Denis Hopper. Con Jack Nicholson, Peter Fonda
“Billy e Wyatt partono sulle loro Harley-Davidson. Fanno molti incontri, piacevoli e no. Il più famoso “film di strada” della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni ’60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano. In varia misura furono ammirate la colonna musicale (che include brani di Byrds, The Band, Robbie Robertson, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Steppenwolf), la bizzarra tecnica di montaggio, la suggestiva fotografia, l’interpretazione di Nicholson”. Sul finale un atto d’accusa e un’allusione “alle uccisioni dei due Kennedy e di Martin Luther King: “le immagini della terribile fine della festa, del pugno di ferro del realismo che intendeva liquidare definitivamente il sogno.” (Furio Colombo, 1999).
Davvero epica la colonna sonora con brandi di “The Band, The Byrds, The Jimi Hendrix Experience e Steppenwolf.
Easy Rider è un film simbolo degli anni ’60, il road movie per eccellenza e quello più a contatto con la mitologia della frontiera. È il più celebrativo del binomio libertà-strada aperta. Detour presenta la versione appena restaurata del film a cura della Cineteca di Bologna in cui potrete apprezzare la straordinaria fotografia di Lazlo Kovacs.
CHARLIE SAYS di Mary Harron
Legate alla setta di Charles Manson, Leslie, Patricia e Susan sono state coinvolte in crimini efferati e condannate dalla giustizia americana. Karlene Faith è una sorta di assistente sociale che opera in carcere e si offre di aiutarle. Le tre infatti sono ancora incantate dalle parole di Manson, che ripetono a ogni occasione come un insegnamento di vita.
Il film si pone come una visione dell’altra faccia della medaglia, raccontando l’umanità soggiogata dalla setta, ma pure l’importanza della sorellanza femminile all’interno di quel microcosmo.