Buffet e proiezione a cura della rivista di cinema online Schermaglie.it. Buffet alle 20.30. Proiezioni alle 21 (versione originale francese, sottotitoli in italiano). Il film: Rois et Reine è la storia del coronamento del sogno di NORA che sposerà presto il suo uomo ideale e del declino di ISMAEL, ricoverato per errore in un ospedale psichiatrico dal quale uscirà in uno stato pietoso.
Queste due storie s’intrecciano a metà film, quando Nora va a far visita a Ismaël e gli chiede di adottare suo figlio, ELIAS.
Scopriamo così che Nora ed Ismaël sono stati amanti. Poi le loro vite si dividono di nuovo.
DAVID LYNCH THE ART LIFE
“Un bellissimo film sulla sorgente della creatività e dell’arte” Concita De Gregorio – La Repubblica.
David Lynch ci accompagna con questo film in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontandoci gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, seguiamo le tappe del percorso che ha portato David Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo. Originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, “David Lynch: The Art Life” illumina gli oscuri meandri del suo mondo visionario, offrendo al pubblico la possibilità di comprendere sia l’artista che l’uomo. Grazie a “David Lynch: The Art Life” possiamo così scoprire le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedeva il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo.
I’M NOT YOUR NEGRO. Nomination Oscar 2017. Premio del Pubblico Berlino 2017
“Perché tanto livore bianco? Forse l’ossessione per una sorta di “demone della purezza” rivela l’oscurità che si agita nell’animo dei bianchi? Sono le domande inquietanti che vengono fuori vedendo il documentario capolavoro I am not your negro di Raoul Peck, basato su Remember this house, un manoscritto incompleto dello scrittore afroamericano James Baldwin. Un film che spinge a rovesciare i poli opposti, il bianco e il nero, con tutte le conseguenze del caso. Un documentario che merita di essere visto dal maggior numero possibile di spettatori, di essere proiettato e discusso nelle scuole. I am not your negro pervade l’animo nel profondo e finora è il film più bello del 2017…” Francesco Boille – Internazionale
IO STO CON LA SPOSA di Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry
Un poeta palestinese e un giornalista italiano aiutano cinque profughi siriani e palestinesi, arrivati a Milano dopo essere sbarcati a Lampedusa, a raggiungere la Svezia senza essere arrestati dalle autorità. Coinvolgendo allora anche una giovane ragazza siriana con passaporto tedesco il gruppo inscena un corteo nuziale, visto che “nessuno oserebbe mai fermare un corteo nuziale”. E così, durante il viaggio di quattro giorni tra Milano e Stoccolma, passando per la Francia, il Lussemburgo, la Germania e la Danimarca, i protagonisti raccontano le loro storie e i loro sogni sperando soprattutto in un futuro senza più né guerre né frontiere.
Parte dei ricavati della serata sarà devoluto a sostenere il nuovo progetto del documentarista e attivista dei diritti umani Gabriele Del Grande, recentemente liberato dopo la detenzione in Turchia. In collaborazione con Zalab.
UNA MOSCHEA PER ROMA? // IO STO CON LA SPOSA – Inaugurazione mostra e proiezione
Oltre 70.000 musulmani, più di cinquanta associazioni. Una Grande Moschea, ma anche tanti spazi provvisori, tra saloni privati e garage. Come rispondere a una domanda sempre più urgente? Qual è il posto dell’Islam nella città? Cosa può offrire una moschea a Roma? È il momento di discuterne, tutti assieme. Una moschea per Roma? consiste in tre laboratori partecipativi. I laboratori sono aperti a tutti e non richiedono conoscenze specialistiche.
A partire dal 19 di maggio alle ore 19, a ingresso libero per tutti, i materiali del laboratorio saranno protagonisti di una mostra presso il Cinema Detour, Via Urbana 107, 00184, Roma. Le immagini e i video di Una moschea per Roma? diventeranno parte della sezione Preview 2017 di On the Road Film Festival.
Alle 21 sarà proiettato il documentario ‘IO STO CON LA SPOSA’ (2014), diretto da Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry. Proiezione con tessera annuale Detour e offerta libera. Parte degli incassi sosterranno il nuovo progetto di Gabriele Del Grande, “Un Partigiano mi disse”. In collaborazione con Zalab.
CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE
“Ho imparato a rialzarmi dopo le sconfitte più dure”. Una storia incredibile quella di Chantal Ughi tanto da sembrare finzione. Una donna che ha combattuto tutta la vita per trovare se stessa e la sua strada superando violenze e ostacoli emotivi ed emozionali. Un esempio per tutte le donne che cercano una via d’uscita dalla paura e dalla violenza di genere. Combattere, difendersi, vivere seguendo i propri sogni e le proprie passioni. Con coraggio.
“Lo stile del film è ipnotico […] un atto d’amore gratuito e per questo fragoroso verso una donna indomita, un inno alla rigenerazione di sé, attuata a costo di recidere radici e peregrinare in tre continenti cambiando pelle e abitudini, non permettendo che la vita, mai, decidesse al proprio posto. […] Manetti costruisce un personaggio indimenticabile utilizzando con sfrontatezza un linguaggio più consueto per il cinema di finzione che per il documentario”, Federico Pedroni. Musiche originali di Francesco Motta. Migliore Opera Prima italiana al Biografilm Festival di Bologna. On the Road Film Festival 2016 BEST FILM AUDIENCE AWARD./ After a painful break-up with her boyfriend in NYC, Italian actress and fashion model Chantal Ughi discovered that Muay Thai was the only way to deal with her rage and to confront the violence she suffered as a child. Best Italian Debut Film at 2016 Bologna Biografilm.
CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE
“Ho imparato a rialzarmi dopo le sconfitte più dure”. Una storia incredibile quella di Chantal Ughi. Una donna che ha combattuto con tutte le sue forze contro le sue paure e le violenze subite, e ha vinto.
“Lo stile del film è ipnotico […] un atto d’amore gratuito e per questo fragoroso verso una donna indomita, un inno alla rigenerazione di sé, attuata a costo di recidere radici e peregrinare in tre continenti cambiando pelle e abitudini, non permettendo che la vita, mai, decidesse al proprio posto. […] Manetti costruisce un personaggio indimenticabile utilizzando con sfrontatezza un linguaggio più consueto per il cinema di finzione che per il documentario”, Federico Pedroni. Musiche originali di Francesco Motta. Migliore Opera Prima italiana al Biografilm Festival di Bologna. On the Road Film Festival 2016 BEST FILM AUDIENCE AWARD./ After a painful break-up with her boyfriend in NYC, Italian actress and fashion model Chantal Ughi discovered that Muay Thai was the only way to deal with her rage and to confront the violence she suffered as a child. Best Italian Debut Film at 2016 Bologna Biografilm.
PER UN FIGLIO di Suranga Deshapriya Katugampala
Lì Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Fra loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere.
Realizzata da un giovane regista appartenente alla seconda generazione di immigrati srilankesi in Italia, quest’opera prima ambientata nel Nord Italia racconta con stile a tratti documentaristico il rapporto tra una madre sola e un figlio adolescente chiuso e ribelle. Al tempo stesso è uno spaccato della vita degli immigrati nel nostro paese, che vivono una vita spesso faticosa e piena di sacrifici e dove genitori e figli sono spesso divisi tra il desiderio di conservare la propria lingua e le proprie tradizioni e la voglia di integrarsi e sentirsi accettati. Un esordio maturo che è anche una voce che mancava nel nostro cinema: quella di chi è a metà tra due mondi e li ama entrambi.
CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE
On the Road Film Festival 2016 BEST FILM AUDIENCE AWARD. “Ho imparato a rialzarmi dopo le sconfitte più dure”. Una storia incredibile quella di Chantal Ughi. Una donna che ha combattuto con tutte le sue forze contro le sue paure e le violenze subite, e ha vinto. “Lo stile del film è ipnotico […] è un sorprendente character study, un atto d’amore gratuito e per questo fragoroso verso una donna indomita, un inno alla rigenerazione di sé, attuata a costo di recidere radici e peregrinare in tre continenti cambiando pelle e abitudini, non permettendo che la vita, mai, decidesse al proprio posto. […] Unendo meticolosa osservazione, interviste, materiali di repertorio di varia e disomogenea provenienza, Manetti miracolosamente costruisce un personaggio indimenticabile utilizzando con sfrontatezza un linguaggio più consueto per il cinema di finzione che per il documentario”, Federico Pedroni. Prima italiana al Biografilm Festival di Bologna. / After a painful break-up with her boyfriend in NYC, Italian actress and fashion model Chantal Ughi discovered that Muay Thai was the only way to deal with her rage and to confront the violence she suffered as a child. Best Italian Debut Film at 2016 Bologna Biografilm.
WAITING FOR GIRAFFES. Anteprima romana alla presenza del protagonista Dr. Sami Khader e del regista Marco de Stefanis
Anteprima romana alla presenza del regista Marco de Stefanis e del protagonista Dr. Sami Khader. Lo zoo di Qalqilya Zoo , in Palestina, è l’unico al mondo situato in un territorio occupato. Dr Sami Khader è il veterinario dello zoo e vuole farlo conoscere a livello internazionale per migliorare la condizione dei propri animali e poter ottenere nuove giraffe dopo che le due che aveva sono morte durante l’ultima intifada. Per raggiungere quest’obiettivo ha bisogno che lo zoo entri a far parte dell’EAZA, l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari. Riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi? O sarà anche questa un’ennesima utopia palestinese? La risposta a questa domanda non ci mostrerà solo la passione e la caparbietà di un individuo, ma sarà anche un originale, a volte divertente, parallelo con la realtà della situazione israelo-palestinese.