Cinema Detour APS, Via Urbana 107 Roma 
sabato 26 Novembre 2022 ore 18.30 / November 26 2022, Sunday h6.30pm
in collaborazione con ArtdigilandFestival Europeo di Poesia Ambientale
Ingresso libero, è gradita la prenotazione a questo link

 

Serata speciale alla presenza del maestro Franco Piavoli

Serata condotta da Marco Gisotti, giornalista e divulgatore, fra i massimi esperti di cinema ambientale.
È previsto anche un contributo del regista Silvano Agosti che ha accompagnato da sempre il cammino artistico di Piavoli.

 

18:30 presentazione del volume  
Il Cielo, l’acqua e il gatto. Il cinema secondo natura di Franco Piavoli
di Filippo Schillaci (Artdigiland, 2020)
alla presenza dell’autore e di Silvia Tarquini, fondatrice della casa editrice Artdigiland


 

19:00 Proiezione alla presenza del regista

IL PIANETA AZZURRO

Regia di / directed by Franco Piavoli
Italia, 1982, 88′, versione italiana

ITA. Presentato 40 anni fa alla Mostra del Cinema di Venezia, il film IL PIANETA AZZURRO segue il ciclo delle stagioni nel paesaggio di campagna, dal risveglio della vita dopo le gelate invernali alle fioriture della primavera, il calore estivo nel lavoro dei campi e il crepuscolo dell’autunno. L’uomo si confronta con la natura nel susseguirsi delle stagioni e nei momenti essenziali della sua esistenza: l’infanzia, l’amore, il cibo, il lavoro, il dolore. (da wikipedia)

«Il nascere si ripete | di cosa in cosa | e la vita | a nessuno è data in proprietà | ma a tutti in uso.» Si apre con questi versi citati dal De rerum natura di Lucrezio, Il pianeta azzurro, capolavoro del regista bresciano Piavoli. Poema anch’esso, ma per immagini e suoni anziché in parole (escluse scientemente dalla narrazione), che si snoda su tre piani, tre fili intrecciati che intessono una sinfonia riproducente il brusio della vita stessa. Sul fondo, delineata per lievi tocchi, l’esistenza biologica: luce, acqua, piante, animali, uomini. Poi l’avvicendarsi di notti e giorni, il trascorrere delle stagioni. Infine, nuda e commovente, cara e insieme estranea, la vita delle donne e degli uomini: giochi, risa, amori, lavoro, riposo, convivenza, aggressività. L’occhio-cinepresa di Piavoli, con il distacco dell’amore, tutto raccoglie e comprende – identico e immortale – nel tempo del suo filmare, che è un’ora o un anno, una stagione, tutto il tempo del mondo. (da festival della lessinia, https://www.ffdl.it/)


ENG. “So one thing from another rises ever; And in fee-simple life is given to none, But unto all mere usufruct.” With these verses from Lucretius’ De rerum natura opens The Blue Planet, a masterpiece by the Brescian director Franco Piavoli. It, too, is a poem, but one woven with images and sounds rather than words (knowingly excluded from the narration), which unfolds on three planes, three intertwined threads that weave a symphony reproducing the buzz of life itself. On the bottom, outlined with light touches, biological existence: light, water, plants, animals, men. Then the succession of nights and days, the passing of the seasons. Finally, naked and moving, dear and at the same time alien, the life of women and men: games, laughter, love, work, rest, cohabitation, aggressiveness. The eye-camera of Piavoli, with the detachment of love, collects everything and understands – identical and immortal – in the time of its filming, which is an hour or a year, a season, all the time in the world. (da festival della lessinia, https://www.ffdl.it/)


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