Shuji è un regista indipendente che da qualche anno non riesce a realizzare opere personali, pertanto, persegue l’idea di sensibilizzare i suoi concittadini al cinema migliore, di cui auspica un ritorno e per la cui causa prega anche sulle tombe di Kurosawa, Mizoguchi e Ozu. Passa le giornate facendo volantinaggio per strada, ammonendo con un megafono le persone che non hanno riguardo né interesse per la vera arte, rimpiangendo una storia del cinema dimenticata, composta da grandi e insostituibili maestri: infine, di sera, nel terrazzino del suo minuscolo loft, nell’attico di un palazzo, organizza un cineforum da lui stesso introdotto. La militanza cinefila arriva a una svolta estrema quando Shuji scopre che suo fratello, uno strozzino che si è indebitato per finanziare i suoi film, è stato giustiziato dalla yakuza, per non aver pagato quanto doveva. Il debito, maggiorato, pesa ora sulla testa di Shuji stesso… Il regista più “apolide” che ci sia cambia ancora una volta nazione, anche se solo per un film. Nato in Iran, “adottato” da vent’anni dalla sua adorata New York e oggi volato in Giappone per esplorare nuove possibilità dopo la sua trilogia newyorchese e l’ottimo Vegas: Based on a True Story, Amir Naderi è sicuramente uno dei registi più interessanti, stimolanti e spesso geniali in circolazione.
gio 7 mag TOO MUCH CIRO… Welles 100 anni (di magnifiche ossessioni). Una manifestazione di e per Ciro Giorgini
La scomparsa di Ciro Giorgini, avvenuta poche settimane fa, si sta rivelando più dura da sopportare, non solo per i familiari, ma anche per gli amici e gli appassionati di cinema che lo hanno conosciuto in questi anni. Questa manifestazione si sarebbe dovuta svolgere lo scorso maggio 2014; dopo l’anteprima alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, con Ciro avevamo ipotizzato una proiezione di Too much Johnson all’Anteo di Milano e, in contemporanea, al Teatro Argentina di Roma; mentre a Milano la proiezione ebbe luogo, difficoltà burocratiche impedirono quella di Roma; pur consapevoli tutti, Ciro per primo, del suo stato di salute, rimandammo, quasi scaramanticamente, a settembre/ ottobre 2014 l’idea della replica romana, accompagnata da altri materiali di e intorno a Welles; purtroppo, anche in quella occasione, la proiezione non siamo riusciti a farla nei tempi previsti e stabiliti… Allora abbiamo fatto qualcosa di più: abbiamo lavorato negli ultimi mesi con lui a questa manifestazione, così come vi si presenta oggi, film per film, titolo per titolo, giorno dopo giorno, fino al the end. Per noi è stato un grande privilegio, per Ciro il suo modo di salutare gli amici e fare un regalo a Roma. [l’Officina Film Club – Cristina Torelli, Paolo Luciani]