Ingresso libero per i soci. Presente in sala la redazione storica del MALE: Riccardo Mannelli, Roberto Perini, Vauro Senesi, Vincino, Drahomira Biligova.
Ore 20.30 presentazione del libro “L’avventura di uno spettatore – Italo Calvino e il cinema” a cura di LORENZO PELLIZZARI edito da Artdigiland.
Ore 21.00 proiezione del film ZAC, i fiori del Male di Massimo Denaro (Italia, 2015, 65′) “Febbraio ‘78. Dopo alcuni mesi di fatiche, brindisi e denunce, il giornale satirico Il Sale chiude improvvisamente. In trattoria a Campo de’ Fiori, Pino Zac annuncia: “l‘editore mi vuole fare fuori, ma voi dovete restare”. Tutta la redazione non ha dubbi: “il giornale ce lo facciamo noi”. Nasce Il Male, l’unico giornale a ribaltare l’operazione santificatrice della figura di Aldo Moro operata dai media ufficiali. Pino Zac non è solo il direttore venuto dal Canard Enchaîné, è la guida, il talent scout che inaugura una nuova stagione di satira italiana che arriva sino ad oggi.
dom 29 marzo “Un po’ di OSSIGENO, per una serata di FOLLIA” Doppia proiezione e incontro-dibattito
IndieCinema Detour Via Urbana 107 Roma
Domenica 29 marzo ore 18.30
Ingresso con quota di partecipazione unica 5€ (+ 3€ tessera annuale)
Un po’ di OSSIGENO, per una serata di FOLLIA
Doppia proiezione:
LO STATO DELLA FOLLIA di Francesco Cordio
OSSIGENO di Piero Cannizzaro
Nel corso della serata incontro dibattito con gli autori e con
Maria Immacolata Macioti (Sociologa), Fabio Castriota (Psicanalista),
Riccardo Noury (Amnesty International), Carlo Infante (Changemaker)
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ore 18.30
LO STATO DELLA FOLLIA
Le verità nascoste sugli Ospedali Psichiatrici
di Francesco Cordio. Con Luigi Rigoni (Italia 2014, 72’)
In Italia esistono 6 OPG, comunemente chiamati manicomi criminali, all’interno vi sono rinchiuse circa 1000 persone.
Il racconto in prima persona di un attore, ex-internato in uno di questi ospedali, si intreccia con le riprese effettuate, senza preavviso, in questi luoghi “dimenticati” anche dallo Stato. Queste istituzioni sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla cultura psichiatrica riformata, e il meccanismo di internamento non è stato interessato dalla legge del 1978 che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici.
Molti giuristi, psichiatri, politici, opinionisti e cittadini attivi nelle associazioni umanitarie riconoscono che la persistenza dell’OPG e delle stesse procedure per accedervi sono incostituzionali. Una commissione parlamentare d’inchiesta ha fatto luce sullo stato di abbandono, degrado e non cura degli internati e ha fatto approvare una legge che ne prevede la chiusura.
Il film intende accompagnare, e far vivere lo spettatore, in questi luoghi dove le persone, fin dagli inizi del ‘900, sono relegate e disumanizzate dal trattamento farmacologico, dall’abbrutimento delle celle di isolamento e dei letti di contenzione.
Il documentario porta alla luce lo stato di abbandono delle strutture psichiatriche e la privazione dei più elementari diritti costituzionali alla salute, la cura, la vita di tanti malati mentali.
ore 20.30
OSSIGENO
di Piero Cannizzaro (Italia 2012, 60’)
“OSSIGENO” è la storia di un cambiamento. E’ una storia di furti, carcere,evasioni, poesia, riscatto, rinascita. Di una vita estrema, feroce, drammatica sfociata nella poesia, nella scrittura, nella pittura. E’ la storia di Agrippino Costa. Figlio di un finanziere. Orfano all’età di quattro anni, suo padre si risposa. Con la famiglia emigra nella Torino operaia negli anni ’50. E’ artefice di mille mestieri, dal fornaio, all’operaio, alla catena di montaggio.
Dall’età di 13 anni coltiva la passione della poesia. Parte per la Francia. Nel ’68 vive a Marsiglia dove per sopravvivere fa il buttafuori in un bordello. Diventa ladro d’opere d’arte, tra le quali la Venere di Botticelli, ma anche rapinatore di banche. Viene rinchiuso nelle prigioni francesi, svizzere e italiane.
In carcere diventa militante dei NAP e poi delle Brigate Rosse senza però mai smettere di scrivere poesie e dipingere quadri. Per le sue follie legate ai continui tentativi di fuga ha scontato vent’anni di prigione fra cui dodici trascorsi nelle carceri speciali. Non ha mai ucciso, ne ferito nessuno. Per cercare di sopravvivere alla follia del carcere, ha tentato l’evasione una dozzina di volte nei modi più disparati.
Il film pone vari interrogativi etici sull’uso della violenza in carcere e di molte contraddizioni scaturite dalla lotta armata, ma soprattutto su come attraverso un lavoro interiore di consapevolezza di sé, si possa rinascere a nuova vita.