L’Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall’infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell’anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola “normale” verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l’entusiasmo di quest’avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell’esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull’importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all’interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais… Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir…
mar 26 / mer 27 mag ore 21.00 Squola di Babele (La Cour de Babel) di Julie Bertuccelli
L’Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall’infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell’anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola “normale” verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l’entusiasmo di quest’avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell’esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull’importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all’interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais… Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir…
sab 23 mag h19.30 / h21.30 Squola di Babele (La Cour de Babel) di Julie Bertuccelli
L’Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall’infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell’anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola “normale” verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l’entusiasmo di quest’avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell’esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull’importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all’interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais… Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir…
ven 8 mag Squola di Babele (La Cour de Babel) di Julie Bertuccelli
L’Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall’infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell’anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola “normale” verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l’entusiasmo di quest’avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell’esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull’importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all’interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais… Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir…