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Associazione Culturale Detour ARCI – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.it – cinedetour@tiscali.it
Comunicazione riservata ai soci ARCI – Il programma può subire variazioni
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SABATO 1 ore 21.00
IN COLLABORAZIONE CON I PALOMINO
Detour Unchained
A Greatest Westerns Tribute
Ai cowboys e alle cowgirls che si presenteranno con vestiti a tema western offriremo uno shot di Tequila Bang Bang! Sono ben accetti cappelli, stivali, speroni, ponchos, cinturoni e pistole (giocattolo eh!) ecc.
ore 21.00 Chilli & Soda. Aperitivo Western
ore 21.30 presentazione del nuovo film di Deborah Farina “Punk Cowboys – The Spaghettirock – Western Movie ” con visione del trailer alla presenza della regista
“Punk Cowboys. The Spaghettirock-Western Movie” è l’opera ancora ‘non finita’ di M. Deborah Farina. Iniziate abusivamente le riprese in Almeria (su quel che rimane dei set degli spaghetti-western dei vari Leone, Tessari, Corbucci) questo film indipendente e sperimentale, è un western contemporaneo tra comedy noir dagli echi tarantiniani e musicarello rock.
ore 22.00 Palomino Western Live
I migliori film western sonorizzati Live dai Palomino. Proiezione di un blob di cinema western, dal mucchio selvaggio a sentieri selvaggi
Arpad Vincenti – voce chitarra acustica | Danilo Cartia – banjo | Alberto Antonucci – contrabbasso | Flavio Pasquetto – steel guitar
DOMENICA 2 ore 16.00
Detour presenta
***CINEBIMBI IN MASCHERA***
film di carnevale e giochi Per info e prenotazioni: cinebimbi@gmail.com
Cinebimbi è la fabbrica dei sogni per i più piccoli. Al cinebimbi i bambini posso condividere con i propri amici e coetanei la magia della visione cinematografica. Detour selezionerà per loro i migliori titoli dell’animazione contemporanea e non. E per i papà e le mamme cinebar e caffetteria in funzione con proiezioni e musica per noi. L’ingresso e’ riservato ai soci ARCI: i genitori devono sottoscrivere la tessera. Per ogni tessera si ha diritto a un ingresso omaggio. Ingresso alla proiezione 5 euro.
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ore 20.00 “And the Oscar Goes To…”
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
The Act of Killing (Jagal)
Nominato agli Oscar come miglior film documentario 2014
di Joshua Oppenheimer (Gb/Dan/Nor 2013, 160’, original vers. sott. Ita, director’s cut)
“Il film più potente, surreale e terrificante degli ultimi dieci anni” – Werner Herzog
Indonesia: gli assassini raccontano. Nel 1965 i paramilitari del movimento Pancasila danno vita a un colpo di Stato che sfocia in un genocidio. Oltre un milione di persone finiscono trucidate nella “più grande caccia ai comunisti di tutti i tempi”. I killer di allora oggi sono anziani signori benestanti che, in questo film impressionante, fanno cinema. Ricreano e mettono in scena i loro atti criminali. Spesso, in una tragica inversione, impersonano le vittime. Il sorprendente regista Joshua Oppenheimer, al suo esordio, segue il loro percorso dal compiacimento di protagonisti di una violenta giustizia politica alla riflessione sulle implicazioni, non solo morali, dell’omicidio di Stato. Tra i moltissimi riconoscimenti raccolti in giro per il mondo, segnaliamo il Premio come miglior documentario all’European Film Award 2013, il Premio della giuria ecumenica al Festival di Berlino 2013, nella sezione Panorama Dokumente, e quello per la miglior produzione internazionale al Biografilm Festival dello stesso anno. Tra i produttori esecutivi figurano Werner Herzog e Errol Morris. Il film è candidato all’Oscar come migliore documentario 2014.
A documentary that challenges former Indonesian death squad leaders to reenact their real-life mass-killings in whichever cinematic genres they wish, including classic Hollywood crime scenarios and lavish musical numbers. Nominated for the Academy Award for Best Documentary Feature 2014.
“The act of killing è un documentario sui massacri avvenuti in Indonesia tra il 1965 e il 1966, quando un tentato golpe andato male segnò l’inizio della fine per il presidente riformatore Sukarno, scatenando un’ondata di violenza contro i comunisti, i presunti tali e (già che c’erano) la locale comunità cinese, anche se la maggior parte dei cinesi in Indonesia erano dei piccoli imprenditori fuggiti dalla Cina comunista. Oppenheimer si e’ finto un regista di fiction che vuole fare un film d’azione sugli eventi di quegli anni. E ha chiesto a due piccoli gangster di strada, vicini alle forze paramilitari responsabili di molti massacri, di interpretare se stessi. Da cui il titolo del documentario: in inglese, the act of killing significa sia “l’atto di uccidere” sia “la recita del massacro”. Uno dei protagonisti, Anwar Congo, è un uomo vispo di carattere apparentemente bonario. Ma non ha problemi nel far vedere al regista (in sequenze che immagino siano state presentate agli attori come il making of del finto film d’azione) come ha strangolato le sue vittime con il fil di ferro perché con altri metodi “c’era troppo sangue da ripulire”. Un altro assassino, veterano di quegli anni, ricorda scherzosamente, come se raccontasse una barzelletta, che un giorno si era messo in testa di uccidere tuti i cinesi che incontrava per strada. Il fatto che uno di loro fosse il patrigno della sua ragazza di allora non l’ha fermato. Ma la grandezza del film di Oppenheimer sta anche nel fatto che non è una semplice presa di coscienza imposta dal dio-analista-regista. A un certo punto parte per una tangente inaspettata: il regista comincia a dare forma scenica agli incubi di Congo, arrivando a regalarci delle scene surreali (un pesce gigante di cartapesta, ragazze danzanti, un collega-assassino di Congo che si traveste da donna…) che sembrano uscite da un musical diretto da un Dalì indonesiano.” (Lee Marshall, da Internazionale)
LUNEDì 3 ore 19.00
RE:COMMON presenta EVENTO PUBBLICO (ingresso libero fino a esaurimento dei posti, senza tesseramento)
Land Grabbing in Senegal
Le responsabilità italiane sull’accaparramento di terra. le voci delle comunità locali
Un investimento italiano controverso per produrre inizialmente agro-carburanti per il mercato europeo su 20mila ettari di terreni agricoli in Senegal ha spostato comunità e scatenato violenti scontri tra contadini e polizia.
Le associazioni Re:Common, Action Aid Italia, Peuple Solidaires, Grain, Oakland Institute, in solidarietà con le organizzazioni contadine senegalesi e le comunità locali in Senegal, promuovono una settimana di iniziative in Europa e invitano tutti coloro che stanno lottando contro l’accaparramento di terra a unirsi a loro nel chiedere la fine di questo progetto e la restituzione delle terre ai pastori e ai contadini.
Modera: Stefano Liberti – Giornalista, autore di “Land Grabbing: come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo” Intervengono: Mariam Sow – Edna Pronat (Senegal) Elhadji Thierno Cissè – Consiglio nazionale per la consultazione e la cooperazione rurale – CNCR (senegal) Fatou Ngom – ActionAid Senegal Roberto Sensi – ActionAid Giulia Franchi – Re:Common
MARTEDì 4 ore 21
CINEKLANDESTINO
I misteri dell’organismo (W.R. – Misterije organizma)
di Dusan Makavejev (Jug-Rft 1971, 84′, v.o. sott. Italiano)
Considerato l’unico film documentaristico, slapstick, comunista, anticomunista, d’avanguardia che tratta di sesso. Impossibile rintracciare una trama lineare per “W.R. – I Misteri dell’Organismo” poiché il regista yugoslavo Makavejev, a suo dire, si rifaceva al montaggio dialettico teorizzato da Eisenstein. Di base si parte da una rilettura del lavoro di Wilhelm Reich che propugnava l’orgasmo come forma di liberazione psicosociale. Reich creò un accumulatore di Orgone, l’energia vitale soprattutto presente durante l’orgasmo, e cercò di venderla in giro oltre ad organizzare incontri di gruppi che usavano il sesso come cura per le malattie. Le teorie di Reich non trovarono il plauso della comunità scientifica, lui venne condannato dalla Food and Drug Administration e finì in prigione dove nel 1957 morì. La storia è per Makavejev lo spunto per mostrare come la politica, sia quella marxista che quella occidentale, non facciano altro che tentare di limitare la sessualità (e per estensione del concetto la libertà) della gente; non riuscendoci. (fonte: http://www.exxagon.it/wrmisteridellorganismo.html)
“W.R.” is pioneering sexologist Wilhelm Reich, whose precedent-breaking theories concerning carnal behavior and politics (including the invention of the orgone box) made him persona non grata in most psychoanalytic circles. By all accounts, Reich began his career brilliantly – as the next great successor to Freud and Jung; he then delved into extraordinarily controversial work that divided his critics, leading some to conclude that Reich had experienced a psychotic break from reality. Dusan Makavejev is the equally controversial Yugoslavian director fascinated by Reich’s theories. This essay film by Makavejev – his first major work – constitutes a witty, free-form riff on the director’s perception of Reichian philosophies as the basis of individual and collective sexual liberation.
MERCOLEDì 5
ore 17.30
The Act of Killing (Jagal) di Joshua Oppenheimer (vedi scheda 2 febbraio)
ore 21.00
in collaborazione con la rivista schermaglie (www.schermaglie.it)
Carlo Mazzacurati, un regista italiano
Una serata di proiezioni, immagini, commenti al cinema di Carlo Mazzacurati, da Notte italiana in avanti. Aperitivo dalle 19.30
GIOVEDì 6 ore 17.30 – 19.15 – 21.00 VENERDì 7 ore 18.00 SABATO 8 ore 20.30 – 22.30 DOMENICA 9 ore 21.00
in collaborazione con I WONDER PICTURES
PUSSY RIOT – A Punk Prayer
di Mike Lerner , Maxim Pozdorovkin (Russia-Gb 2013, 90′, v.o. sott. italiani)
Marzo 2012. Tre attiviste del gruppo Pussy Riot vengono arrestate per aver preso parte ad un’incursione situazionista di pochi secondi nella Cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. La preghiera punk di Nadia, Masha e Katia, “Madre di Dio diventa una femminista e liberaci da Putin”, fa infuriare all’unisono il potere politico e quello ecclesiastico. Il documentario di Maxim Pozdorovkin e Mike Lerner, presentato al Sundance, racconta la vicenda processuale delle tre donne, contestualizzandola dentro una storia – quella russa – di scarsissima tolleranza delle controculture. C’è un’idea di spettacolo, alla base della forma di protesta scelta dalle Pussy Riot, che evoca la leggerezza del gioco, la libertà dell’espressione e la scelta della non violenza, e c’è una risposta pesantemente sproporzionata e liberticida da parte del governo (ma anche delle milizie religiose che minacciano le famiglie delle ragazze) che racconta da sola la serietà della vicenda e l’isolamento delle protagoniste, prima ancora del sopraggiungere della reclusione fisica. Lo stesso film di Pozdorovkin e Lerner, che parte con intenzioni leggere (i nomi delle donne presentati in sovrimpressione come piccole grandi star), s’incupisce man mano che di fronte a loro si alza il muro dell’odio, pur restando sempre nel confine di un’estetica ispirata ai dettami punk del DIY, Do it yourself. (Marianna Cappi, mymovies)
Pussy Riot is a Russian feminist punk rock protest group based in Moscow. Founded in August 2011, it has a variable membership of approximately 11 women ranging in age from about 20 to 33. They stage unauthorized provocative guerrilla performances in unusual public locations, which are edited into music videos and posted on the Internet. Their lyrical themes include feminism, LGBT rights, opposition to the policies of Russian President Vladimir Putin, whom they regard as a dictator, and links between Putin and the leadership of the Russian Orthodox Church. Filmed over the course of 6 months, this documentary tells the incredible story of three of this young women: Nadia, Masha and Katia, who faced seven years in a Russian prison for a satirical performance in a Moscow cathedral. But who is really on trial in a case that has gripped the nation and the world beyond – young artists or the society they live in?
https://www.facebook.com/PyssyRiotTheDocumentary/info
VENERDì 7
con il patrocinio del Municipio Roma I
Situazioni al femminile
ore 18.00 Pussy Riot – A Punk prayer (vedi scheda giovedì 6)
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ore 20.00 aperitivo con Hedy Lamarr (Ita, Indie-pop-rock)
Gli Hedy Lamarr nascono a Roma, nell’autunno del 2011. Stanno lavorando al loro nuovo Ep. Umberto Duca – basso, chitarra, laptop e tastiere | Solange Mattioli – Voce
ore 20.45 Reading Ophelia | 1.Ecstasy
di Compagnia Morgana B
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ore 21.15 Attraversare Roma (à travers Rome, 20′) 2013 + ST#2 2012 (3′) + ST#1 2011 (3′)
di Aude Fourel
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ore 21.30 il cinema d’animazione sperimentale di Isabel Herguera (EH)
Isabel scopre l’animazione quando un amico gli mostra per la prima volta il funzionamento di una cinepresa Bolex e le regala una stampante ottica. Da allora immagina storie che realizza in diverse parti del mondo su scenografie che possono essere trasportate in una valigia. Dal 2005 insegna animazione in India, dove si rifugia appena può per disegnare su vecchi quaderni, soprattutto nelle stazioni dei treni e alle fermate dell’autobus.
“Spain Loves you ” 5 min. 1987 Questo apparentemente semplice racconto familiare contiene una rilettura particolare di dieci anni della storia spagnola, dalla nascita dei due fratelli dell’autrice fino alla morte del dittatore Franco nel 1975. “Muertitos” 10 min.1994 Un venditore di fortune convince i defunti di un cimitero di una città di frontiera di Tijuana, Messico, ad attraversare la forntiera con gli USA per poter godere dei piaceri del tanto ambito Nord. I defunti iniziano un viaggio dal quale non torneranno mai indietro. “La Gallina Ciega” 7 min. 2005 Un cieco perde accidentalmente il suo cane guida. Solo e nell’oscurità in mezzo a una grande città, scopre che la sua forza risiede nel riconoscere la propria vulnerabilità. “Ámár” 8 min. 2010 Inés va a trovare il suo amico Ámár in India, dove vive da molti anni ricoverato in una clinica per malattie mentali. Inés ricorda gli ultimi giorni passati insieme e la sua promessa di ritornare. “Accident revisited” 1 min 2012 Omaggio a Jules Engel, disegnatore degli studi UPA e creatore di Mr. Magoo . “Bajo la Almohada” 8min. 2012 Documentario di animazione realizzato a partire dai disegni e dalle voci di un gruppo di bambini ricoverati in una clinica in India. La chitarra, i balli, una gita al mare, i gatti Sweety e Kitty e le suore che se ne prendono cura, sono tra i tanti tesori e dei sogni che questi bambini nascondono soto il cuscino. “Sisifo en el Zocalo” 1 min 2013 e “Sultanas Mehendi” 1 min. 2013 Due lavori di cui Isabel ha curato la produzione, l’animazione o il disegno dei personaggi. “Quien engaña no gana” 4 min 2005 (studenti del NID) Un’interpretazione visiva di una canzone del gruppo Ojos de brujo. L’utilizzo della tecnica di animazione con la sabbia, suggerisce che tutto può trasformarsi in sabbiao polvere e volare via. “Breathing spaces” 2 min 2011 (studenti del NID) Un progetto collettivo, in cui un gruppo di studenti dell’Istituto Nazionale di design di Ahmedabad in India, esplora diversi angoli della città. Grazie a una mattiniera routine di schizzi, hanno catturato rapidi gesti del paesaggio, delle persone e degli animali. Il risultato è una miscela di disegni spontanei e tentativi di animarli attraverso un Lightbox. “The Balloon” 4 min 2004 (regia Satinder Singh) Alla ricerca del pallone perso durante il gioco, una bambina vive una nuova avventura. “Berbaoc” 5 min (Artisti di Arteleku) Diretto dagli artisti José Belmonte, Izibene Oñederra, Mercedes Sánchez-Agustino, Gustavo Díez e Irati Fernández, basato su un brano musicale di Xabier Erkizia e creato a partire da un’intervista del musicista Santiago Irigoyen.
DOMENICA 9
ore 16.00 CINEBIMBI AL DETOUR
Cinebimbi è la fabbrica dei sogni per i più piccoli. Al cinebimbi i bambini posso condividere con i propri amici e coetanei la magia della visione cinematografica. Detour selezionerà per loro i migliori titoli dell’animazione contemporanea e non. E per i papà e le mamme cinebar e caffetteria in funzione durante le proiezioni. L’ingresso e’ riservato ai soci ARCI: i genitori devono sottoscrivere la tessera. Per ogni tessera si ha diritto a un ingresso omaggio. Ingresso alla proiezione 5 euro Per info e prenotazioni: cinebimbi@gmail.com
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ore 21.00 Pussy Riot – A Punk Prayer (vedi scheda giovedì 6)
LUNEDì 10 I lunedì al sole: 2 spettacoli al prezzo di uno!
JAPANIME#1 Isao Takahata, l’altro maestro dello studio Ghibli
ore 19.00 Miyazaki Hayao e il Museo D’arte Ghibli di Isao Takahata (Jap. 2005, 62′, Japan vers. sott. ita)
Nel bosco di Mitaka, ai bordi di Tokyo, si trova una singolare struttura: il Museo d’Arte Ghibli. Non si tratta di un luogo di raccolta di cimeli e mementi relativi ai celebri film dello Studio, quanto piuttosto di un luogo infuso dello stile, delle suggestioni, delle atmosfere che caratterizzano l’immaginario dei loro creatori. Il Museo d’Arte Ghibli è stato concepito da Miyazaki Hayao come “un posto in cui smarrirsi”: in schietta antitesi con la logica museale tradizionale, la struttura è nata come un groviglio di ambienti suggestivi da non potersi visitare ordinatamente, ma da scoprire lasciandosi trascinare dalle suggestioni, proprio come farebbe un bambino. Lo stile degli ambienti è tuttavia europeo. Le architetture sono infatti ispirate ai luoghi che i fondatori dello Studio Ghibli hanno visitato in cerca d’ambientazioni per loro opere animate, dalla Svezia di Pippi Calzelunghe all’Italia di Dagli Appennini alle Ande. E così tra le mura del Museo emergono ulteriori punti di contaminazione culturale: da sempre affascinato dagli scenari della letteratura per l’infanzia europea, Miyazaki Hayao si è ispirato ai paesaggi del vecchio continente, non da ultimi quelli italiani, poi riemersi nelle atmosfere incantate del museo come delle sue opere, pure contaminate dalla cinematografia neorealista europea, che tanta influenza ha esercitato sullo sperimentalismo dell’animazione giapponese, di cui proprio Miyazaki Hayao e soprattutto Takahata Isao sono storici rappresentanti.
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ore 20.30 Only yesterday – Omohide Poro Poro di Isao Takahata (Jap 1991, 118′, Japan vers. sott. ita)
Basato sull’omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yuko Tone .Nel 1982, a Tokyo, Okajima Taeko è un’impiegata ventisettenne, nubile e senza progetti di matrimonio. In un Giappone in corsa verso l’ammodernamento sociale, Taeko è strangolata tra gli stili di vita moderni e il peso delle convenzioni del pur recente passato, e così decide di concedersi una breve vacanza per tornare alla campagna natia, a Yamagata. Qui la giovane donna trascorrerà un soggiorno di lavoro presso l’azienda agricola del cognato e i ricordi dell’ infanzia la porteranno a rimettere in discussione la scelte della sua vita adulta.
MARTEDì 11 ore 21.00
DETOUR presenta
Wild Bill
di Dexter Fletcher (Gb 2011, 94’, english vers. sott. italiano)
Ambientato nell’East Side londinese, all’ombra dei nuovi impianti olimpionici, Fuori su cauzione dopo 8 anni dentro, Bill Hayward torna a casa e trova i suoi figli, Dean e Jimmy, di 15 e 11 anni costretti a cavarsela da soli dopo essere stati abbandonati dalla madre. Quando i servizi sociali minacciano di dare i due ragazzi in affidamento, Dean, che si occupa del fratello piccolo come se fosse suo padre, costringe il riluttante Bill a restare a casa e ad assumersi le sue responsabilità di genitore, sotto il ricatto di denunciarlo per spaccio. Riluttante ad assumere il ruolo di padre, il suo ritorno allerta i servizi sociali che minacciano di sottrargli la potestà genitoriale. Il figlio più grande Dean lo costringe a restare, minacciando di denunciarlo per spaccio. Tra i due fratelli si stabilisce un legame più profondo e Dean comincia ad accettare l’idea di avere il padre attorno. Le cose precipitano quando Jimmy diventa corriere della droga per conto di alcuni pericolosi ex-complici di Billy. Ritratto agro-dolce di una famiglia del proletariato inglese in bilico costante tra commedia e dramma.
A British crime drama with touches of wry comedy from director Dexter Fletcher stars Charlie Creed-Miles as an ex-con reconnecting with his two sons. Set in East London, in the shadow of the Olympic site, the story revolves around Bill Hayward (Charlie Creed-Miles), a prisoner of eight years out on parole. Returning home, he finds his two sons, Dean (Will Poulter), aged 16, and Jimmy (Sammy Williams), aged 11, abandoned by their mother and fending for themselves. Dean, who is acting as father to his young brother, forces Bill to stay when social services threaten to put the boys into care. A bond between Bill and Jimmy quickly develops, and Dean gradually comes around to the idea of having his father around. However, their domestic life is short-lived, when Jimmy starts drug-dealing for some local villains.
MERCOLEDì 12 ore 17.00 – 21.00 GIOVEDì 13 ore 17.00 – 21.00 VENERDì 14 ore 18.30 DOMENICA 16 ore 20.30
IN COLLABORAZIONE CON MOVIES INSPIRED
Moebius
di Kim Ki-Duk (Corea del Sud 2013, 86’, original version, sott. italiano)
“Che cos’è la famiglia? Che cosa sono i desideri? E i genitali? Famiglia, desideri, genitali sono una cosa sola sin dall’inizio. Io sono il padre, la madre io sono, e la madre è il padre. In origine, siamo nati nel desiderio e ci riproduciamo in esso. Siamo uniti così in un tutt’uno, come un nastro di Möbius, per questo provo al contempo invidia, odio e amore per me stesso” Kim Ki-duk Un padre spinge la propria famiglia allo stremo per la sua evidente indifferenza e per una storia di infedeltà con una gio- vane donna. Il senso di colpa per aver causato al proprio figlio la perdita della virilità lo spinge a concludere la relazione e a sacrificare tutto quanto per il ragazzo. Un ragazzo adolescente resta impassibile di fronte al conflitto tra i genitori causato dall’infedeltà del padre. Dopo aver perso la propria virilità per mano di sua madre, si tormenta dalla vergogna quando scopre di non possedere più genitali. Rivolge tutto il suo odio verso il padre, ma il rapporto si rinsalda di fronte agli sforzi e ai sacrifici di cui l’uomo si fa carico. Ottiene qualche conforto dall’incontro con l’amante del padre. Di fronte al marito fedifrago la donna è accecata dalla gelosia, ma sposta la rabbia che prova verso il figlio, il quale diventa così l’oggetto del suo odio. Alla fine fugge di casa, gravata dalla colpa di averlo castrato. Tra satira e sadismo, il cinema di Kim trova in Moebius un ulteriore tassello nella sua meditazione sulla famiglia. Il Leone d’Oro di Pietà non ha tolto a Kim Ki-duk la voglia di provocare con un cinema sempre più radicale, irridente e grottesco. E il ricordo non può che andare ad Arirang – l’altro “film maledetto” del regista , opera della cesura tra le due fasi principali della sua carriera. The latest from the filmmaker whose Pieta won Venezia festival’s top prize is a sort of perversely tongue-in-cheek cautionary tale about the cycles of violence triggered when a mother cuts off her son’s “manhood” in a misdirected rage over the father’s adultery. In what I assume is meant to be a formal gamble, the film is dialogue-free—though there are more than enough shrieks, howls and moans to fill the silence. Moebius is sordid, yet never dull. Kim, who notably made the quiet, meditative Spring, Summer, Fall, Winter…and Spring, about a Buddhist monk and his protégé, keeps the dysfunction flowing at a steady pace. He also comes up with one truly original scene of coitus, in which the handle of a knife plunged into the protagonist’s shoulder serves as a substitute phallus for his missing organ. Moebius is sort of like a car accident: it induces queasiness (South Korea will release a censored version), but it’s hard to look away. That said, Kim’s provocations may leave you wondering why, exactly, he put you through it all—or, more unsettling still, why you stayed until the end. (Jon Frosch – The Atlantic)
VENERDì 14
ore 18:30 Moebius di Kim Ki-Duk (vedi scheda mercoledì 12)
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ore 21.00 PALESTINA PER PRINCIPIANTI SECONDA STAGIONE
Ciclo di incontri e proiezioni in collaborazione con Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Un ringraziamento a Valeria Belli e Livia Parisi.
“Ero disposto a morire per difendere un solo disegno, perché ogni disegno è come una goccia d’acqua che si fa strada attraverso la mente delle persone “. Naji Al-Ali
ore 21.00 aperitivo in sostegno per la Palestina e proiezioni nel foyer
ore 21.30 Naji Al-Ali: An Artist With Vision
di Abid Kasim (Libano, Egitto 2010, 50′, sott. in italiano)
Introduzione a cura di Jehad Othman vicepresidente dell’Associazione “Lo sguardo di Handala”
Conosciuto come il Malcolm X palestinese, Naji Al-Ali è ancora oggi l’artista più popolare nel mondo arabo, amato per la difesa della gente semplice, e per le sue critiche alla repressione e al dispotismo. Paradossalmente, una rigida censura e l’analfabetismo diffuso del mondo arabo hanno aiutato questo disegnatore palestinese a raggiungere un notevole successo. Le sue inesorabili vignette hanno raccontato la brutalità dell’esercito israeliano e l’ipocrisia dell’OLP, guadagnandosi molti nemici potenti e pagando il prezzo più alto per la sua arte “offensiva”: il 22 luglio 1987 gli hanno sparato in faccia mentre lasciava la sede londinese del quotidiano Al Qabbas. E’ morto dopo 5 settimane di coma. Il punto di svolta nella storia di Naji fu la pubblicazione della sua vignetta satirica sul giornalista egiziano Rashida Muhran, biografo ufficiale di Yasser Arafat. Arafat divenne furioso e Naji fu costretto a partire per Londra. Nonostante alcuni arresti di Scotland Yard e un’inchiesta da parte dell’MI5, l’identità del suo assassino non è mai stata rivelata. Di umili origini, nato in un campo profughi, per oltre 30 anni è stato critico intransigente di una cultura politica araba regressiva e dell’ingerenza occidentale negli affari arabi. Le interviste con i principali giornalisti e poeti arabi, ex compagni di carcere, con la moglie e altri ci fanno intuire il suo impegno incessante per il suo popolo, e come nelle sue vignette satiriche si agitasse sottilmente il cuore di milioni di profughi. Il film prende in esame le forze che Naji esprime come artista, come essere umano, e mostra come le sue esperienze rispecchino quelle di altri esiliati palestinesi.
Throughout history artists have faced the threat of violence when their work offended the state or the political elite. The late Palestinian cartoonist Naji Al-Ali produced thousands of cartoons satirizing the powers that be in the Middle East, and paid the ultimate price for his ‘offensive’ expression. On July 22, 1987 he was shot in the face, at point blank range, as he left the London offices of the Al Qabbas newspaper. He died after laying in a coma for 5 weeks. NAJI AL-ALI, AN ARTIST WITH VISION examines the forces that shaped Naji as an artist, as a human being, and shows how his experiences mirror those of other exiled Palestinians.
SABATO 15
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
ore 17.00 – 18.30 Searching for Sugar Man
di Malik Bendjelloul (Gb/Svezia/Sudafrica 2012, 86’, english version, sott. ita)
Searching for Sugar Man è il racconto, incredibile ma vero, della carriera mancata di un’icona del rock degli anni’70 e della sua seconda vita, dopo un oblio durato trent’anni. Scoperto alla fine degli anni’60 in un bar di Detroit da due celebri produttori, convinti di aver trovato il nuovo profeta musicale della sua generazione, Sixto Rodriguez ha la possibilità di registrare le sue canzoni in sala d’incisione. Il disco che ne risulta è un vero capolavoro, degno del miglior Bob Dylan, ma anche un incomprensibile fiasco di vendite negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, il disco di Rodriguez diventa una leggenda e la sua musica la colonna sonora dei giovani in lotta. All’insaputa dell’autore, che nel frattempo si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan sudafricani decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar 2013 per il miglior documentario.
Searching for Sugar Man is a documentary film directed by Malik Bendjelloul, which details the efforts of two Cape Town fans in the late 1990s, Stephen ‘Sugar’ Segerman and Craig Bartholomew Strydom, to find out whether the rumoured death of American musician Sixto Rodriguez was true, and, if not, to discover what had become of him. Rodriguez’s music, which never took off in the United States, had become wildly popular in South Africa, but little was known about him there. In 2013, the film won the Academy Award for Best Documentary Feature at the 85th Academy Awards in Hollywood.
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SABATO 15 ore 22.00
MEDUSA
i cortometraggi di Maya Deren sonorizzati dal vivo da Luca Venitucci
Luca Venitucci: fisarmonica, voce, materiali sonori pre-registrati
Le opere cinematografiche di Maya Deren sono contraddistinte da un carattere fortemente onirico e da una intensa ritualità. Come in un viaggio iniziatico, abbiamo la sensazione di essere rapiti e trasportati attraverso differenti stati di essere che ci mettono in contatto diretto con forze primarie: amore, morte, unione, abbandono, spaesamento, rinascita. Ciascun oggetto, movimento, luogo, espressione si dà a noi nella massima concretezza e insieme come tramite di energie recondite, simboliche, segrete. Nel realizzare una nuova partitura musicale per i cortometraggi della cineasta Luca Venitucci sceglie di utilizzare molteplici mezzi sonori – strumenti acustici, voce, dispositivi elettronici – e di integrare i percorsi della composizione e dell’improvvisazione, con l’intento di aprire un ulteriore piano espressivo e sensoriale che possa connettersi con la dimensione rituale ed iniziatica espressa dalle immagini, esplorandola ed espandendola ulteriormente.
programma: “Meshes of the afternoon” (14 min. – 1943) “At Land” (15 min. – 1944) “A Study in Choreography for Camera” (4 min. – 1945) “Ritual in Transigured Time” (15 min. – 1946) Luca Venitucci è attivo dalla fine degli anni ’80 come musicista, cantante, improvvisatore e compositore/arrangiatore. Componente e co-fondatore nel 1995 del gruppo Ossatura, ha fatto parte per diversi anni dell’ensemble Zeitkratzer. Ha partecipato a progetti di compositori, musicisti e artisti sonori quali John Zorn, Alvin Curran, Christian Marclay, Margareth Kammerer, Mike Cooper, Butch Morris, Francisco Lopez, John Duncan, Manuel Gottsching, Keith Rowe, Merzbow/Masami Akita, Phill Niblock, Radu Malfatti, Terre Thaemelitz, Zbignew Karkosky, ed ha collaborato con musicisti quali Peter Kowald, Otomo Yoshihide, Sachiko M, Thomas Lehn, Michael Renkel, Axel Dorner, Jerome Noetinger, Cristoph K Roll. Ha realizzato progetti multidisciplinari con scrittori (Jonathan Coe, Lidia Riviello), attori e registi (Federica Santoro) e danzatori (Alessandra Cristiani, Samantha Marenzi, Maddalena Gana).
DOMENICA 16
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
ore 17.00 – 18.30 Searching for Sugar Man
di Malik Bendjelloul (vedi scheda sabato 15)
ore 20.30 Moebius
di Kim Ki-Duk (vedi scheda mercoledì 12)
LUNEDì 17 I lunedì al sole: 2 spettacoli al prezzo di uno!
JAPANIME#2 Isao Takahata, l’altro maestro dello studio Ghibli
ore 19.00 Goshu the cellist di Isao Takahata (Giappone 65′, Japan vers. sott. ita)
Goshu è un ragazzino che suona il violoncello in un’ orchestra. Il Direttore dell’orchestra non è però soddisfatto della sua esecuzione della Pastorale, la sesta sinfonia di Beethoven. Per questo motivo Goshu decide di esercitarsi a casa. In suo aiuto accorreranno alcuni animaletti parlanti che, in cambio di piccoli favori, gli insegneranno a sentire la musica e quindi ad eseguirla in modo sublime.
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ore 20.30 My Neighbors the Yamadas di Isao Takahata (Giappone 104′, Japan vers. sott. ita)
Gli Yamada sono una famiglia giapponese che più tipica e convenzionale non si potrebbe: il capofamiglia Takashi è un salaryman; la moglie Matsuko è casalinga; il figlio maggiore, Noboru, è studente; la figlia piccola Nonoko va alle elementari, e la nonna Shige, che vive con loro, aiuta nei lavori domestici; completa il quadretto il taciturno cane Pochi. Nel corso del film assistiamo a frammenti della loro vita quotidiana: le mille faccende da sbrigare, i piccoli litigi coniugali, la cocciutaggine dell’anziana Shige, i primi amori di Noboru… Tra piccoli drammi e momenti comici, tra realismo e fantasia, la vita della famiglia va avanti, verso il futuro, da attendere con il sorriso sulle labbra.
MARTEDì 18 ore 21.00
MERCOLEDì 26 ore 17.30
GIOVEDì 27 ore 17.30
Attenzione! Per cause indipendenti dalla nostra volontà la previste proiezioni di THE CONGRESS sono rimandate ad aprile.
Ce ne scusiamo con i soci.
Al suo posto vi offriamo un film inedito di uno dei più prolifici e inventivi autori di animazione.
I Married a Strange Person
di Bill Plimton (Usa 1997, 75′, english version sott. ita)
Grant Boyer, sposo novello, si trova ad avere un’escrescenza sul collo che gli dà degli incredibili poteri. La moglie ne è affranta. I superpoteri attirano l’attenzione del magnate Larson P. Giles che per ottenere quei poteri scatena contro Boyer una guerra. La moglie correrà in soccorso del suo uomo.
MERCOLEDì 19 ore 16.30 – 20.45
GIOVEDì 20 ore 16.00 – 20.45
VENERDì 21 ore 17.30
DOMENICA 23 ore 20.30
IN COLLABORAZIONE CON RODEO DRIVE
Behind the Candelabra (Dietro i candelabri)
di Steven Soderbergh, con Matt Damon, Micheal Douglas, Dan Aykroyd (Usa 2013, 115’, english vers. sott. ita)
«Non hanno idea che sia gay», si sente dire il giovanissimo Matt Damon, nel teatro di Las Vegas dove Liberace/Michael Douglas trascina la folla col boogie woogie. Alla fine degli anni 70, il pianista dai costumi oltre i limiti del kitsch era ancora considerato soltanto un eccentrico showman, e lui allontanava i sospetti sulla sua sessualità millantando fidanzate. Nella dissonanza fra palco e lenzuola infila l’obiettivo Soderbergh, scivolando dietro i candelabri e dentro i corridoi del palazzo camp di Liberace, inseguendo il mélo della penna di LaGravenese ma raggelandolo nella geometria del suo cinema. Uomo di spettacolo capace di tenere in pugno il pubblico, amante vorace incapace di contenere il suo appetito, Liberace è morto quasi 30 anni fa ma è figura di modernità estrema: falsificatore geniale di un’icona costruita a tavolino, intercettatore infallibile dei gusti dell’audience. […] L’ennesimo “ultimo” film di Soderbergh è la nuova prova di un sublime coreografo di corpi attoriali, in cui Damon e Douglas (entrambi almeno vent’anni troppo vecchi per il ruolo, entrambi perfetti) si spogliano dei rispettivi status per abbandonarsi a isterie e tenerezze, trasfigurati dalla bravura prima che dal make up. (Ilaria Feole in filmtv.it)
Before Elvis, before Elton John, Madonna and Lady Gaga, there was Liberace: virtuoso pianist, outrageous entertainer and flamboyant star of stage and television. A name synonymous with showmanship, extravagance and candelabras, he was a world-renowned performer with a flair that endeared him to his audiences and created a loyal fan base spanning his 40-year career. Liberace lived lavishly and embraced a lifestyle of excess both on and off stage. In summer 1977, handsome young stranger Scott Thorson walked into his dressing room and, despite their age difference and seemingly different worlds, the two embarked on a secretive five-year love affair. BEHIND THE CANDELABRA takes a behind-the-scenes look at their tempestuous relationship – from their first meeting backstage at the Las Vegas Hilton to their bitter and public break-up. — Official Site
GIOVEDì 20 dalle ore 20.00
SHOT&SHORT
Vieni a proiettare il tuo cortometraggio e un un drink te lo offriamo noi!
il corto non dovrà superare la durata massima di 25 minuti. Se il tuo corto sarà il più votato dai presenti vincerai una bottiglia di vino o un’abbondante caraffa di sangria da condividere con i tuoi amici! Le proiezioni inizieranno alle 20:00. La partecipazione e’ riservata ai soci ARCI. Info e prenotazioni: shotandshort@gmail.com
VENERDì 21 ore 19.30
Friends in Rome & Detour present
CINE FRIENDS
The best Italian movies, not only pizza, spaghetti and mandolino… All movies are shown in Italian with English subtitles / Serata di proiezione di cinema italiano sottotitolato in inglese.
h7.30 p.m. Meeting time and welcome drink A chance to socialize and network while mingling with an international crowd.
h9.00 p.m. Screening / proiezione Per il programma dettagliato, info e prenotazioni/ For further information and reservation please contact: cinedetour@tiscali.it
SABATO 22 ore 20.30 – 22.30
IN COLLABORAZIONE CON PABLO
La mia classe
di Daniele Gaglianone (Italia 2013, 92′) Con Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura
Tra i due spettacoli interverranno gli sceneggiatori Claudia Russo e Gino Clemente, oltre ad alcuni attori del cast
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo “stop”, ma l’intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un’unica vera storia, in un unico film di “vera finzione”: La mia classe.
DOMENICA 23 ore 20.45
IN COLLABORAZIONE CON RODEO DRIVE
Behind the Candelabra (Dietro i candelabri)
di Steven Soderbergh, con Matt Damon, Micheal Douglas, Dan Aykroyd (Usa 2013, 115’, english vers. sott. ita)
vedi info mercoledì 19 marzo
LUNEDì 24
I lunedì al sole: 2 spettacoli al prezzo di uno!
PHILIP SEYMOUR HOFFMAN. ALMOST FAMOUS
ore 18.30 Mary & Max
di Adam Elliot. Voce di Philip Seymour Hoffman (Australia 2009, 80′, Animazione, English vers. sott. ita)
Dal vincitore per l’Oscar del corto d’animazione HARVIE KRUMPET, questa nuova storia racconta di due amici di penna: Mary Dinkle, una pacioccosa e solitaria bambina di 8 anni di Melbourne e Max Horovitz un ebreo di 44 anni di New York, gravemente obeso e con la sindrome di Asperger. Un giorno la piccola Mary nell’ufficio postale apre a caso l’elenco telefonico di New York, copia un indirizzo e scrive. Max risponde: i due diventano “amici di penna” legati dalla passione per la cioccolata e i disegni animati. Accompagnati da una voce narrante, interpretata da Philip Seymour Hoffman, i diversi mondi dei due personaggi corrono paralleli negli anni tra lettere e dolciumi fino a incontrarsi. “Dolente plastilina di inaudito struggimento, e una storia di amicizia storta e (im)perfetta. Quella raccontata dal geniale Adam Elliot è al contempo semplice e complessa, particolarissima e universale nella sua inquietudine spiazzante e nel suo spaesamento quotidiano.” (Fiaba di Martino su My Movies).
Academy Award-winning Harvie Krumpet director Adam Elliot returns to the world of clay animation with this simple tale of the innocent correspondence between a portly eight year old girl from the suburbs of Melbourne and a morbidly obese, middle-aged Jewish New Yorker suffering from Asperger’s Syndrome. On the surface it would seem that Mary (Toni Collette) and Max (Philip Seymour Hoffman) would have little in common, but over the course of twenty years, the unlikely pen pals exchange letters discussing everything from taxidermy, trust, pets, religion, obesity, autism, agoraphobia, alcoholism, and just about any other topic that comes to mind as they sit down and put pen to paper.
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ore 20.30 Synecdoche, New York di Charlie Kauffman (Usa 2008, 118′, English vers. sott. ita)
Primo film scritto e diretto dallo sceneggiatore geniale e iconoclasta di “Essere John Malkovich” e “Se mi lasci ti cancello”. Caden Cotard, regista teatrale fresco del successo ottenuto grazie alla messa in scena di Morte di un commesso viaggiatore, si prepara ad affrontare la preparazione della sua nuova opera che prevede addirittura la ricostruzione di una New York a grandezza naturale all’interno di un magazzino di Manhattan. Nel frattempo deve anche gestire i difficoltosi rapporti con le donne della sua vita e un insolito problema di salute.
Synecdoche, New York marked the directorial debut of iconoclastic, cerebral screenwriter Charlie Kaufman. Philip Seymour Hoffman stars as Caden Cotard, an eccentric playwright who lives with artist Adele Lack (Catherine Keener) and their daughter Olive in Schenectady, upstate New York. Prone to neuroses, misgivings and enormous self-doubt, Caden also begins suffering from accelerated physical deterioration – from blood in his stools to disfigured skin. Upon receiving a prestigious MacArthur grant, Caden decides to use the money to concoct one gigantic play as an analogue of his own life; he builds massive sets amid a New York City warehouse, casts others as his friends, family and acquaintances, and casts others to play the ones he’s casting. (From Rotten Tomatoes)
MARTEDì 25 ore 20.45
INCONTRI DI CINEMA
serata con proiezione e dibattito a cura di ViSiOnI
“E’ buffo come i colori del mondo divengano veri soltanto quando uno li vede sullo schermo” (Alex in Arancia Meccanica, S. Kubrick, 1971)
Per il programma dettagliato e informazioni: http://forumcinema.blog.tiscali.it/ Per partecipare agli incontri è preferibile prenotarsi scrivendo a visioni@gmelies.it
MERCOLEDì 26
ore 17.30
I Married a Strange Person
di Bill Plimpton (Usa 1997, 75′, english version sott. ita) / vedi scheda martedì 18
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ore 20.30
con il Patrocinio del Municipio Roma I
S T A L K E R
Linee, cerchi e reti
Il secondo dei tre appuntamenti con il collettivo Stalker con la collaborazione di Cristina Nisticò.
“La pratica Stalker di ricerca, azione e trasformazione nel territorio e con i suoi abitanti si è sviluppata e articolata nel tempo attraverso un processo di sperimentazione e verifica delle ormai tante esperienze realizzate sul campo dal 1995 a oggi. Al Detour ne presentiamo alcuni passaggi, attraverso una selezione di videodocumentazioni, in tre giornate che abbiamo chiamato Linee, Cerchi e Reti, sintetizzando così tre aspetti conseguenti e compresenti nel lavoro di Stalker.” Stalker
(Cerchi) Abitare le distanze, costruire, per gioco, il Comune Camminare attraverso porta l’incontro, spontaneo, inaspettato, tra luoghi e persone diversi. Orizzontale, senza gerarchie, un incontro che si fa subito abitare insieme, adattarsi allo spazio spesso inospitale, e quindi desiderio di azione, trasformazione, condivisione. Abitare la distanza tra le cose è una conseguenza dell’andare attraverso, un radicarsi leggero, nomade, all’inizio un’amaca per restare sospesi, poi magari una tenda, per poi iniziare ad aver cura di un luogo. sono diverse le distanze su cui soffermarsi e in cui incontrarsi, l’imbarazzo, l’incomprensione, l’incertezza, ma anche il rifiuto, l’indifferenza. Distanze che ci separano, da utilizzare come occasioni, stimoli, possibilità. Slittamenti di senso che aprono inaspettate possibilità alla costruzione di un senso nuovo, diverso, comune. Il giocare a farsi comunità tra diversi diviene una pratica creativa che si sottrae al regressivo riconoscersi tra uguali nel rifiuto dell’altro. (Per Stalker, Lorenzo Romito)
Programma delle proiezioni:
Egnatia Stories (2004, 60′) Storie di rifugiati curdi, dei loro viaggi verso l’Europa raccolte all’Ararat a Roma durante il progetto Egnatia, un percorso di memorie disperse, a ciascuna storia corrisponde una chianca, lastra in pietra leccese, con I disegni e I racconti dei rifugiati, pietre che ci rimandano ai luoghi dei viaggi lungo la via egnatia, pietre miliari di un monumento disperso dedicato alle persone costrette a lasciare I luoghi di origine. Video: Jacopo Gallico, Aldo innocenzi, Alex Valentino. Montaggio: Alex Valentino. Romanhi Chere (2008, 13′) Ipotesi di realizzazione del prototipo di casa modulare presso il campo di Casilino 900 di Roma. Il progetto, ideato dal gruppo Stalker/On e dai rom del Casilino 900 servirà almostrare le potenzialità di un approccio ecologico – trattato in termini sociali, oltre che ambientali – per affrontare l’emergenza abitativa delle comunità Rom presenti nella Capitale. Video: Aldo Innocenzi, Cecilia Pirovano, Francesco Careri e Lorenzo Romito. Montaggio: Fabrizio Boni. Gallo Matese (2006, 40′) allo è un piccolo centro del Matese, profondamente segnato dalla migrazione della maggior parte della popolazione. Stalker/ON realizza un laboratorio con gli abitanti per indire una festa in onore dei migranti e realizzare un sito web che rinsaldi le relazioni tra abitanti e migranti. Intervento realizzato per il progetto Paesesaggio promosso da Il Villaggio dell’Arte. Video: Aldo Innocenzi Montaggio: Aldo Innocenzi. Faux a la Montagne (2003-2006, 57′) Faux a la Montagne. Progettazione partecipata con gli abitanti, sull’individuazione e realizzazione di spazi ad uso pubblico. A cura di Guy Tortosa, Centre National d’Art et du Paysage de Vassivieres, Francia. Video: Aldo Innocenzi, Michela Franzoso, Sophie Verdum- Opinel, Francesco Careri. Montaggio: Sophie Verdum- Opinel. 8 anni nella città degli altri (2007, 24′) Roma, Campo Boario. In occasione dell’inaugurazione della Città dell’Altra Economia, seguita allo sgombero del campo dei Rom Calderasha, insieme a molti dei protagonisti ripercorriamo gli eventi proposti tra il 1999 e il 2007 al Campo Boario da Stalker /ON insieme alle tante comunità straniere e non. Video: Andrea Bassi, Francesco Careri, Michela Franzoso, Aldo Innocenzi, Lorenzo Romito, Osama AbouelkhairMontaggio: Michela Franzoso.
link: osservatorio nomade / link: manifesto Stalker
Bio ITA: Stalker è un soggetto collettivo nato nel 1995, che compie ricerce e azioni sul territorio con particolare attenzione alle realtà di margine, territori in abbandono e in trasformazione chiamati “Territori Attuali”. La modalità di intervento proposta da Stalker è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali, conviviali e di progettazione collaborativa, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato, con gli abitanti e con gli archivi della memoria. Tali pratiche e dispositivi sono finalizzati a catalizzare lo sviluppo di processi evolutivi auto-organizzanti, attraverso la tessitura di relazioni sociali ed ambientali, lì dove per abbandono o per indisponibilità sono venute a mancare. Nel 1999 Stalker insieme alla comunità dei rifugiati curdi di Roma ha occupato l’edificio ex veterinario del Campo Boario (Ex Mattatoio) denominandolo “Ararat”, per sperimentare nuove forme di spazio pubblico fondate sull’accoglienza e l’ospitalità. Dal 2002 Stalker promuove Osservatorio Nomade, una rete transdisciplinare di ricercatori – in grado di integrare competenze e linguaggi – che si configura attorno a un territorio di ricerca e azione operando attraverso le diverse espressioni che assume di volta in volta nei diversi progetti di ricerca, così come è avvenuto per Primaveraromana (2009-incorso), Suilettidelfiume (2007), Campagnaromana (2006) e Immaginare Corviale (2003 – 2005), a Roma, lungo la via Egnatia (2003 – 2004) da Roma a Istanbul, attraverso il mondo Rom da Roma alla ex Jugoslavia, con Campus Rom (2008).
Bio ENG: Stalker is a collective subject, found in 1995, that engages research and actions within the landscape with particular attention to the areas around the city’s margins and forgotten urban space, and abandoned areas or regions under transformation that are referred to here as “Actual Territories.” Stalker promotes interventions based on the spatial practices of exploration, listening, relation and on creative interactions with the environment, its inhabitants and their “archives of memories”. These processes aim to generate social and environmental relations that are self-organised and evolve over time. The sensitive and dynamic mapping of territories and communities generated through these processes remains easy to access. These interventions promote knowledge sharing, collaborative projects and raise the awareness of communities towards their territory and their cultural environment. From 1999 to 2002, Stalker, with the Kurdish community of Rome, squatted the building of the ex-veterinarian in Campo Boario (ex slaughter house), naming it “Ararat”, in order to experiment a new shape of contemporary public-space, based on the acceptance, hospitality and self organization. Since 2002 Stalker promotes an interdisciplinary research network named Osservatorio Nomade. A net shaped each time around a research and action site. Just like it happened for Primaveraromana (2009-ongoing), Suilettidelfiume (2007), Campagnaromana (2006) and Immaginare Corviale (2003 – 2005) in Rome. Along the via Egnatia (2003 – 2004) from Rome to Istanbul, across the Roma world from Rome to the ex Yugoslavia, with Campus Rom (2008).
GIOVEDì 27
ore 17.30
I Married a Strange Person
di Bill Plimton (Usa 1997, 75′, english version sott. ita)
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ore 20.30
CONFRONTI presenta
Project Cinema Jenin
VENERDì 28
PAURA E DELIRIO AL DETOUR
FEAR AND LOATHING IN DETOUR
Cinema parole e musica dedicate al genio letterario fuorilegge di Hunter S. Thompson
Cinema, spoken words and music devoted to the outlaw genius writer Hunter S. Thompson
ore 18.30 – 20.15
Breakfast with Hunter (HUNTER S. THOMPSON)
di Waine Ewyng (USA, 2003, 90′, english vers. sott. italiano)
Documentario inedito in Italia, offerto per voi dal Detour. Vita, opere, processi, trionfi, cospirazioni, di Hunter S. Thompson, famigerato giornalista “fuorilegge”, icona culturale, autore di romanzi cult come “Paura e Delirio a Las Vegas”, “The Rum Diary” e “Hell’s Angels”, consumatore compulsivo di sostanze stupefacenti, candidato sceriffo, ambientalista e pistolero, imputato, inventore dello stile “gonzo journalism”. A completare il ritratto di un personaggio controverso ci sono i suoi amici di sempre: gli attori Jonny Depp, Benicio Del Toro, John Cusack, l’artista Ralph Steadmna, il musicista Warren Zevon, i colleghi giornalisti George Plimpton e P.J. O’Rourke.
A documentary on the infamous gonzo journalist, Dr. Hunter S. Thompson. “Wayne Ewing’s cinema verité portrait of the Doctor of Gonzo Journalism is a keyhole to the everyday life of Hunter S. Thompson. Through years of edited film without any narration or interview from Ewing, this everyday life given to the viewer comes as a bit of a surprise. It is uncommon yet somehow natural. The Thompson one might have predicted is shown throwing a Chivas Regal bottle, spraying people with a fire extinguisher, manhandling blow-up sex dolls, shooting high-powered revolvers, etc. What one doesn’t expect is the warm interaction between Thompson and his friends. He embraces what might be considered the basket of a flip-flopped American Dream – Hollywood – in his friendships with John Cusack, Johnny Depp, Benicio Del Toro and Terry Gilliam .” (From IMDB)
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ore 21.45
GONZO READING
Enea Tomei legge Hunter S. Thompson – brani da Paura e disgusto a Las Vegas e da Hell’s Angels
Fabio Gatti ai riff psychodronici e al Theremin
Sergio Ponzio alle allucimmagini
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ore 22.15
Where the Buffalo Roam
di Art Linson (USA, 1980, 95′, english vers. sott. italiano) con Bill Murray e Peter Boyle
A cura del Detour un assoluto inedito in Italia. Chi non ricorda le allucinazioni di Johnny Depp e Benicio Del Toro in Paura e delirio a Las Vegas? Quasi venti anni prima Art Linson, futuro produttore di block buster hollywoodiani, aveva già messo in immagini il libro di Hunter S.Thompson, Fear and Loathing in Las Vegas (Paura e disgusto a Las Vegas). Come e più della successiva trasposizione di Terry Gilliam, Where the Buffalo Roam è una sequenza di episodi grotteschi e disarmanti. Con un giovane e brillantissimo Bill Murray nei panni di Hunter Thompson. Spettacolare la colonna sonora a cura di Neil Young, che include brani originali oltre a Jimi Hendrix, Bob Dylan, The Temptations e Creedence Clearwater Revival.
Where the Buffalo Roam is a 1980 American semi-biographical comedy film which loosely depicts Hunter S. Thompson’s rise to fame in the 1970s and his relationship with Chicano attorney and activist Oscar Zeta Acosta. Art Linson directed the picture, while Bill Murray portrayed the author and Peter Boyle portrayed Acosta, who is referred to in the film as Carl Lazlo, Esq. A number of other names, places, and details of Thompson’s life are also changed.
Thompson’s obituary for Acosta, “The Banshee Screams for Buffalo Meat,” which appeared in Rolling Stone in October 1977, serves as the basis of the film, although screenplay writer John Kaye drew from several other works, including Fear and Loathing on the Campaign Trail ’72, The Great Shark Hunt, and Fear and Loathing in Las Vegas. Thompson served as “executive consultant” on the film. The film was scored by Neil Young, who sings the opening theme, “Home on the Range”, accompanied by a harmonica. Variations on “Home on the Range” are played by Young on electric guitar as “Ode to Wild Bill” and by an orchestra with arrangements by David Blumberg on “Buffalo Stomp”. Music in the film included rock and R&B songs by Jimi Hendrix, Bob Dylan, The Temptations, the Four Tops and Creedence Clearwater Revival. Additionally, characters played by Bill Murray and Rene Auberjonois sing lyrics from “Lucy in the Sky with Diamonds”.
SABATO 29
ore 17.00 – 18.30
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
Searching for Sugar Man
di Malik Bendjelloul (Gb/Svezia/Sudafrica 2012, 86’, english version, sott. ita)
Searching for Sugar Man è il racconto, incredibile ma vero, della carriera mancata di un’icona del rock degli anni’70 e della sua seconda vita, dopo un oblio durato trent’anni. Scoperto alla fine degli anni’60 in un bar di Detroit da due celebri produttori, convinti di aver trovato il nuovo profeta musicale della sua generazione, Sixto Rodriguez ha la possibilità di registrare le sue canzoni in sala d’incisione. Il disco che ne risulta è un vero capolavoro, degno del miglior Bob Dylan, ma anche un incomprensibile fiasco di vendite negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, il disco di Rodriguez diventa una leggenda e la sua musica la colonna sonora dei giovani in lotta. All’insaputa dell’autore, che nel frattempo si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan sudafricani decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar 2013 per il miglior documentario.
Searching for Sugar Man is a documentary film directed by Malik Bendjelloul, which details the efforts of two Cape Town fans in the late 1990s, Stephen ‘Sugar’ Segerman and Craig Bartholomew Strydom, to find out whether the rumoured death of American musician Sixto Rodriguez was true, and, if not, to discover what had become of him. Rodriguez’s music, which never took off in the United States, had become wildly popular in South Africa, but little was known about him there. In 2013, the film won the Academy Award for Best Documentary Feature at the 85th Academy Awards in Hollywood.
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SABATO 29 dalle ore 19.00
RIBELLIONE, RESISTENZA, RIEDUCAZIONE
ore 19.00 presentazione del libro “Guida alla Roma Ribelle” di Rosa Mordenti, Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro (edizioni Voland)
a seguire, degustazioni di vini ribelli
IN COLLABORAZIONE CON VITAGRAPH
ore 21.00 Senza trucco Le donne del vino naturale
di Giulia Graglia e Marco Fiumara (Italia 2011, 77′)
Quattro produttrici di vino naturale raccontano la propria vita e il proprio lavoro di madri, contadine e imprenditrici, ognuna ripresa in una stagione diversa e in un differente periodo dei lavori annuali in vigna o in cantina. Donne per nulla simili tra loro, ma accomunate da una stessa passione e da uno stesso legame con il loro territorio d’origine. Lontano dalla visione bucolica e idealizzante del mondo agricolo che spesso caratterizza le descrizioni di queste realtà, il risultato è una serie di ritratti realizzati grazie a un vero e proprio pedinamento della macchina da presa che segue le protagoniste nella loro quotidianità, registrandone gesti, volti e parole.
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IN COLLABORAZIONE CON TODOMODO
ore 22.30 Bimba col pugno chiuso
di Luca Mandrile, Claudio Di Mambro, Umberto Migliaccio. Animazioni di Maurizio Ribichini, in collaborazione con Salvo Santonocito e Adriano Mestichella (Italia, 2013, 58′)
Giovanna Marturano è una piccola donna di 101 anni, con la gioia di vivere di una bambina. Nelle sue parole risuona la storia del ‘900 italiano, quella di una donna e di una famiglia comune, come la definisce lei, ma che comune non è. La sua è una storia di parte, di quella parte che per un secolo ha lottato contro il totalitarismo fascista e per una vera giustizia sociale. Giovanna sa raccontare e le piace farlo, attraverso i suoi libri, attraverso incontri con le nuove generazioni, attraverso interventi politici, davanti ad una videocamera. Lo fa con la lucidità di chi ha vissuto la vita e conosce il senso vero delle cose, ma soprattutto lo fa con ironia e schiettezza. I racconti di Giovanna sono infatti “illustrati” da disegni ed animazioni realizzati da Maurizio Ribichini, in collaborazione con Salvo Santonocito eAdriano Mestichella. Le parole di Giovanna prendono forma attraverso il disegno e ci conducono in una nuova dimensione, dove ricordo personale e storia si fondono e confondono. “Bimba col Pugno Chiuso” è prodotto da 441 persone e realtà associative, sparse in tutta Italia e non solo, che hanno scelto di sostenere la sua realizzazione, attraverso una campagna di crowdfunding.
DOMENICA 30 dalle ore 17.00
CONFRONTI presenta
Project Cinema Jenin
a cura della redazione di CONFRONTI, mensile di fede politica vita quotidiana · dialogo · ecumenismo · laicità · pluralismo · culture · etica (www.confronti.net). Il racconto del più grande cinema dei territori palestinesi occupati attraverso documentari (Jenin Jenin di Mohammed Bakri, The heart of Jenin di Lior Geller, Marcus Vetter, Arna’s children di Juliano Mer Khamis ) e testimonianze dirette di chi il cinema lo gestisce ed ha partecipato alla sua ricostruzione (chiuso dopo la prima intifada del 1987, ha riaperto con aiuti internazionali e con immense difficolta solo nell’agosto del 2010). Cinema Jenin è anche un’organizzazione, animata da numerosi operatori e volontari, che si propone di fornire attività culturali aperte a tutta la popolazione dell’area circostante alla città. Jenin, segnata profondamente dal conflitto israelo-pelestinese trova in “Cinema Jenin” un luogo dove giovani e adulti, uomini e donne, possono confrontarsi nel racconto delle proprie storie attraverso il mezzo cinematografico e, più in generale, nell’arte. Un’opportunità, questa, che contribuisce al rafforzamento della coesione sociale e allo sviluppo personale dei partecipanti. Saranno nostri ospiti: Sayel Jarrar e Maisa Lamei Asir di “Cinema Jenin”.
LUNEDI 31
I lunedì al sole: 3 spettacoli al prezzo di uno!
JAPANIME#3 STUDIO GHIBLI (quello di Hayao Miyazaki)
ore 19.00 Iblard Jikan
(Giap 2007 30′, japan vers., sott. ita) di Naohisa Inoue
Un piccolo capolavoro di animazione sperimentale voluto dai boss dello studio Ghibli per presentare il lavoro del pittore Naohisa Inoue. Trenta minuti di immagini animate, raccontano il fantastico mondo di Iblard. Niente animazioni impegnative (aiuta l’animatore Kenichi Konishi), niente dialoghi ma pura e semplice contemplazione, sostenuta dalla bella musica di Matsuo Kiyoshi e Komuro Kazuyoshi.
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ore 19.45 Ghibli ga Ippai
(Giap 1996-2006 42’, japan vers. sott. ita) Autori vari
Una raccolta di brevi e brevissimi cortometraggi animati realizzati negli anni dallo Studio Ghibli. Tra gli altri: il più famoso cortometraggio di Hayao Miyazaki, il celeberrimo On Your Mark, video musicale realizzato per il duo pop Chage&Aska e ancora The Sky-Colored Seed (Il seme celeste, diretto da Miyazaki) che, in poco meno di 90 secondi, riesce a esprimere un mondo di esuberanza e vitalità. Inoltre le animazioni realizzate per la pubblicità: da quelle per il Yomiuri Shimbun, il maggior quotidiano del Giappone, a quelle del tè verde Asahi (stessa azienda della famosa birra) fino alla House Foods, noto brand di cibi confezionati.
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ore 21.00 Ocean Waves
(Giap 1993 70’, japan vers. sott. ita) di Tomomichi Mochizuki
Rikako Muto una giovane ragazza di Tokyo, si trasferisce con la madre nella cittadina di Kochi (nell’isola Shikoku). Sebbene taciturna e introversa la ragazza si dimostra molto intelligente, eccellente nello studio e nello sport e diventa il sogno di molti ragazzi, in particolare di due amici, Yutaka Matsuno e di Taku Morisaku.
e ancora…
CINEMAMME MARZO
DETOUR in collaborazione con CITTA’ DELLE MAMME
MERCOLEDì 5 MARZO ore 10.30 PUSSY RIOT di Mike Lerner , Maxim Pozdorovkin
MERCOLEDì 12 MARZO ore 10.30 TEMPORALE ROSY di M. Monicelli (Italia, 1980, 100′)
MERCOLEDì 19 MARZO ore 10.30 BEHIND THE CANDELABRA di Steven Soderbergh (USA 2013, 120′, english vers. sott. ita)
MERCOLEDì 26 MARZO ore 10.30 LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone (Italia, 2013, 90′)
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Cinema | Corsi e laboratori | Esposizioni | attività per bambini | Cinebar | Musica | Video d’arte | Teatro | Produzione Distribuzione Editoria indipendente
Associazione Culturale Detour – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.it– cinedetour@tiscali.it Tutti i film sono proiettati in lingua originale con eventuali sottotitoli in italiano e/o in inglese
Art-house cinema in Downtown Rome since 1997. All movies are screened in their original languages with italian or english subtitles
Ingresso riservato ai soci ARCI Primo ingresso con tessera associativa annuale: 8€ Ingresso alle proiezioni successive e alle attività: sottoscrizione minima 5€ Cineclub Detour è affiliato all’ARCI-UCCA e alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema) Per il tesseramento è preferibile arrivare con almeno 15 minuti di anticipo prima dell’inizio dello spettacolo
For ARCI members only. Annual membership including first admission: 8€ Following admissions to screenings: 5€ Cineclub Detour is affiliated to ARCI-UCCA and to FICC Please kindly arrive 15-20 minutes before the film starts to allow time needed for membership
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