ZAD! ZONA ARTE DETOUR

Dal martedì alla domenica 16.00 - 24.00
Mattina e pomeriggio su prenotazione: cinedetour@tiscali.it

Via Urbana 107- Roma (metro b Cavour)



ZAD Zona Arte Detour è art gallery aperta alla scena contemporanea. A disposizione: uno spazio espositivo polifunzionale ed eclettico e una zona proiezioni su maxischermo per video d’arte, sperimentazione audiovisive e vjing.

Per contatti scrivici, possibilmente allegando curriculum e materiale fotografico.

6 - 7 GIUGNO 2009

ranelettrike - AUTOCENSURA /mostra-contro/

per
DETOURINTOUR
6 e 7 giugno 2009 ore 19.30
Rione Monti - Roma
ultimo evento prima della chiusura della vecchia sede
del Detour.




foto di Kia Nist


AUTOCENSURA, la mostra-contro di ranelettrike è un atto di ribellione d’artista. Una denuncia alla difficoltà di esporre degli artisti non protetti dai potenti dell’arte e al contempo un momento di solidarietà con chi gestisce a fatica luoghi non istituzionali che contribuiscono alla libera e incondizionata ricerca artistica, pratica e teorica.

Una mostra-contro la mancanza di impegno e di ricerca, di spazi gratuiti dove incontrarsi e imparare la storia, le forme e le tecniche dell’arte, dove scambiare idee e progetti comuni.

ranelettrike propone un’azione di autocensura d’artista: l’azzeramento dell’esposizione ospitata all’interno della galleria. Una situazione, una drastica soluzione di protesta.


28 MAGGIO 2008

Sergio Baldassini - Ecce Homo

a cura di Cristina Nisticò - Performance: 28 maggio 2008 h21

 


Giovedì 29 Maggio alle ore 21.00 nelle sale della Detour Offgallery, in occasione della prima del documentario di Daniele Segre "Morire di lavoro", ha avuto luogo Ecce Homo, la performance di Sergio Baldassini (1979, Roma) dedicata alle vittime sul lavoro, a cura di Cristina Nisticò.

Un uomo senza vita è steso a terra coperto da un lenzuolo bianco. Il suo vestito è una tuta bianca, sporca. Intorno a questa angosciosa presenza è tracciata la tipica sagoma bianca che identifica la zona occupata dalla vittima sul luogo del delitto. Accanto all'uomo c'è una sveglia, un ceppo di legno, una corona di filo spinato e un drappo di tela sporco di rosso. Non vi racconteremo il seguito di questa performance, di questo atto di denuncia. Vorremmo assistervi con tutti voi e vedere insieme quel che rimane di un operaio secondo Sergio Baldassini dopo la sua morte ingiusta.


DAL 23 NOVEMBRE 2007

Ilaria Pergolesi

a cura di Cristina Nisticò - Inaugurazione 23 novembre 2007 ore 19.30




Esplosioni in bianco e nero. Ilaria Pergolesi.
Di Cristina Nisticò

Ilaria Pergolesi è una giovane artista molto promettente. Il suo percorso artistico ha inizio nel 1987 quando a soli sette anni vince il suo primo premio come giovane promessa della pittura italiana. Le sue ultime tele dimostrano come, nonostante la sua giovanissima età, Ilaria sia cosciente della potenza del suo segno e sia in grado di gestire lo spazio pittorico con disinvoltura e capacità tecnica.

Le sue Esplosioni in bianco e nero hanno un’energia prorompente che dilaga nello spazio al di fuori della tela. La forza che scaturisce da questi grandi ritratti di donne è centrifuga e centripeta. Il suo gesto d’artista è deciso, incisivo e determinato. Il bianco della tela è assoluto. Il pennello, intinto di un colore nero profondo, disegna figure femminili sensuali e maliziose che nascono da un fremito di vita e di passionalità. La loro esistenza come soggetti artistici è legata alla visione privatissima e intima di Ilaria, al suo carattere vivace, genuino e sincero, al suo spirito libero pronto allo scontro e all’incontro degli estremi, del bianco e del nero.

Questo suo slancio vitale ricorda le esperienze pittoriche del primo Novecento che si contrappongono all’atteggiamento impressionista sensitivo: dell’Espressionismo del movimento Fauves francese e del Die Brücke tedesco. Come scrive Giulio Carlo Argan:

L’impressione è un moto dall’esterno all’interno: è la realtà (oggetto) che s’imprime nella coscienza (soggetto). L’espressione è un moto inverso, dall’interno all’esterno: è il soggetto che imprime di sé l’oggetto.(1)

L’artista espressionista ha spesso un atteggiamento aggressivo e volitivo che tende alla comunicazione del sé all’altro tramite i mezzi dell’arte. E’ una scelta artistica che necessita di un rapporto umano e quindi sociale tra l’artista e il suo pubblico. Ilaria Pergolesi è una inconsapevole discendente di Egon Schiele (1890-1918), colui che comunicava con i suoi ritratti di donne un impeto erotico prima sconosciuto, l’artista dalla natura ardente e genuina “Sotto il cielo bianco”.(2)

Ilaria utilizza d’istinto la tecnica del dripping o del drip painting, il gocciolamento di colore che Gorky e Hofmann tra le pennellate lasciavano correre sulle tele e di cui Pollock fece uno stile che divenne in seguito una moda, un’accademia.

La tecnica del gocciolamento è rivoluzionaria in quanto il segno non nasce da un gesto di contatto diretto tra il pennello e la superficie dipinta ma da una fase aleatoria, casuale. Questa fase può essere comunque riconosciuta e quindi controllata, seguita e guidata conoscendo la fluidità del colore, la materia pittorica e le caratteristiche della superficie.

Dovere assoluto dell’artista nuovo è di essere se stesso, di essere un creatore, di possedere nel proprio intimo il terreno sul quale costruire, senza rivolgersi al passato e alla tradizione. Soltanto a queste condizioni si potrà asserire artista nuovo. Ciascuno di noi sia se stesso, una personalità indipendente. (…) L’artista è l’espressione della sua epoca, rivela un frammento della propria vita. E lo fa sempre attraverso una profonda esperienza esistenziale vissuta.(3)

(1) Argan G.C. , L’Arte Moderna, Sansoni Editore S.p.a., Firenze 1970.
(2) Dalla lettera di Schiele ad Arthur Roessler, 17 ottobre 1910.
(3) Articolo apparso su “Die Aktion”, n. 20, Berlino, 16 aprile 1914.

DAL 19 ottobre 2007

ACROSS.VIDEO
dan.rec / walter cianciusi

 






a cura di Crtstina Nisticò e Sergio Ponzio
Inaugurazione: Venerdì 19 ottobre -ore 19.00

ACROSS.VIDEO inaugura la Detour offgallery con dan.rec e Walter Cianciusi.

dan.rec presenta il video sonoro del 2006 netx2u, forma abbreviata di next to you, tradotto con vicino a te, composto dal montaggio di diverse fotografie con la tecnica NLE (non-linear video editino). Il titolo descrive la scelta delle inquadrature, molto ravvicinate al soggetto per un coinvolgimento diretto nelle situazioni proposte. Immagini montate in sequenze che rappresentano le gambe della società moderna, i percorsi, gli automatismi e il sovraffollamento, in sincrono con la musica. Il video verrà esposto in un televisore come omaggio ai grandi pionieri del video d’arte. Oltre al video espone scan the landscape, fotografia nata dalla scansione di una pellicola di medio formato in modalità panoramica, montata poi su Dibond e found in translation la serie di fotomontaggi digitali in b/n su poliplat.

Walter Cianciusi presenta Computer Music (Utopia) e Computer Music (Musica), due video sonori dalla serie Computer Music di cui Walter Cianciusi ha composto la musica e Renzo Vitale le immagini. La serie è caratterizzata dall’utilizzo di materiali sonori tratti dalle librerie audio abbinate alla versione ME (Millennium Edition) del sistema operativo Windows ed è composta da cinque lavori ognuno dei quali caratterizzato dall’utilizzo esclusivo di una sola delle varie librerie a disposizione (il riferimento alla specifica libreria è contenuto nel titolo tra parentesi): Computer Music (Utopia); Computer Music (Jungle); Computer Music (Musica); Computer Music (Robotz); Email Sonata For Alex V. Cook. Tutti i brani hanno una durata di 3’ esatti.

dan.rec nasce nel 1977 a Roma, dove vive e lavora. Pittore, fotografo, artista del video, esperto di CG, ha esposto in una personale al MLAC, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e alla Galleria Margutta 102 a Roma. Numerose le esperienze lavorative nel campo della scenografia teatrale e cinematografica. Tra i suoi video ricordiamo: traffic jam 6’ 43” b/n del 2005 e camminity underground 4’ 23” b/n del 2006.

Walter Cianciusi nasce nel 1978 a Tagliacozzo (AQ).Ha collaborato con artisti tra cui Ken Friedman alla Fluxus Anthology 2005. Lavora con il FLUXUS art group e ha recentemente preso parte al Fluxlist Box II (2003), JOB_APP (2006), Blablaism (2007) e al Assembling Magazine Performance Event (2007) projects. Vive e lavora a Roma.

Renzo Vitale nasce nel 1979. Pianista, compositore, direttore di coro, ingegnere. Si occupa di CG, dedicandosi in particolare al rapporto tra curva e pixel.

la mostra è supportata da:


www.bigapplebar.it

www.straighttohell.it


DAL 27 maggio al 15 giugno 2007

Mostra di mondi sexy, caldi, proibiti, nudi, di notte, al neon
Dall'archivio della rivista "Il Feticista" di Franco Vichi e Francesca Codispoti

 



a cura di Sergio Ponzio, con la collaborazione di Cristina Nisticò e Max Cavallo
Inaugurazione: Domenica 27 maggio -ore 19.00

Tutto si deve al grande intuito di Alessandro Blasetti, lui pensò bene di offrire al popolo, delle immagini che per la gente comune erano vietate, anche se possedevano la maggiore età.
Il grande regista, nel 1958 con “Europa di notte”, fece vedere agli italiani quali fantastiche donne popolavano le notti dei night e quanti potevano essere i divertimenti all’estero e, anche in Italia, nei pochi locali per gente facoltosa.

Questo film ha rappresentato, per il cinema del nostro paese, un’apertura al sesso e al sexy. Oggi viviamo in un periodo dove la femminilità viene repressa e dove vengono messe in atto, con subdoli mezzi, mille strategie per reprimere e disabituare gli uomini all’ erotismo.
Le donne vittime del moralismo imperante si auto puniscono e si vestono come se fossero degli alpini.
Questo genere di pellicole aprirà la strada a un erotismo nel cinema italiano molto più esplicito.
La maggior parte dei film sexy di notte erano ricchi di spogliarelli creati ad arte negli studi della De Paolis o della Dear, perché solo le produzioni più ricche potevano permettersi di andare a filmare gli strip-tease nei locali più famosi del mondo.

La redazione della rivista “Il Feticista” (il rotocalco che parte dai piedi), rivista trimestrale in vendita in edicola e nei più importanti sexy shop, presenta una piccola mostra cartacea sulle pellicole di sexy mondo movie che fecero la felicità degli uomini italiani dal ‘58 al ‘68 .
La mostra prevede locandine, fotobuste, soggettoni, manifesti due fogli e foto di scena di vari film del filone.

Possiamo trovare le fotobuste di “Totò di notte” e di “Totò sexy”, i due mitici film sul genere notturno con Totò e Macario.
La fotobusta del ”L’amore primitivo”, con Franco e Ciccio e, la mitica bambola di carne, Jayne Mansfield diretti dal grande regista , specialista nel genere, Luigi Scattini.
La fotobusta dell’ introvabile film di Marzano, “00/ Ciak operazione mondo” (reportage condotto dalla bellissima Femi Benussi ).

Un'altra fotobusta sarà quella del film “Canzoni nel mondo”, un misto di sesso e note.
Poi la locandina di uno dei film più importanti del genere, opera di Mino Loy, “Notti e donne proibite”.
Il manifesto grande, due fogli di “Africa sexy”, reportage sull’erotismo nel continente nero.
Foto di scena di “Salomè 73”, film prodotto e interpretato da Aroldo Tieri e praticamente rimasto inedito.

Franco Vichi - Francesca Codispoti

DAL 10 / 04 / 2007

BROUF ART mostra fotografica
3 serie e 3 artisti per una mostra in 3 dimensioni




Un viaggio dalla Germania alla Tunisia, dalla Francia alla Polonia, trasposto da Zied nelle sette tinte dell’arcobaleno. Un gioco, uno sdoppiamento, una sfida (la ricerca delle differenze tra i due lati della fotografia), per riflettere sulla condizione della nostra coscienza divisa tra le nostre scelte e la nostra memoria.   
  



L’opera di Fayçal dimostra come la geometria non euclidea s’intrecci alla poesia, le forme solide agli stati d’animo, il visibile a tutto ciò che non si coglie. Evocazione destrutturata di un paesaggio urbano affrancato delle sue linee rette. 

 

Dominique apre le porte dell’ immaginario Rom attraverso una serie di disegni kolargone affiancati a squarci di vita quotidiana, a scatti rubati alla festa Rom all’ Anagnina.  Due parti della stessa sequenza in bianco e nero.  

A cura di Isabella Pedicini

Contatti: 
Fayçal et Zied B. B. - broufartweb@yahoo.fr                      
Dominique Baillot  - www.kolargones.net 

            

DAL 3 febbraio al 3 marzo

M.C.S.G. (Modulo Caso Spazio Graffi)



Quattro giovani artiste, quattro percorsi, una scelta: svelarsi.

Sabato 3 febbraio alle ore 19.00, presso l’Associazione culturale Cine Detour, Annalisa Picchioni, Daniela Viglioglia, Francesca Mollicone e Sara Zorzino inaugurano la mostra M.C.S.G. Modulo Caso Spazio Graffi. Ancora una volta insieme, dopo l’interessante collettiva alla galleria romana “Radice arte contemporanea”, le quattro artiste si presentano al pubblico per condividere con lo spettatore, coinvolgendolo in un percorso visivo contemporaneo, la passione forte e sincera per quell’arte “pittorica” che si rivela figlia - e non semplice variante tecnologica - di quel Novecento astratto ed informale così carico di energia e vitalità da essere percipito ancora oggi potenzialmente e potentemente creativo dentro e fuori le aule delle accademie d’arte.

M.C.S.G. è l’acronimo scelto come titolo di questa mostra, espressione appunto di quattro lavori che indagano “regioni mentali” concettualmente diverse.

Annalisa Picchioni parte da un pensiero che diviene un “m”odulo, accentuandone la ripetizione per sottolineare come le ossessioni e i sogni si pongono ed impongono ripetutamente alla nostra mente; colori brillanti rendono visibile quella che è la sola fondamentale variante: il punto d’osservazione, alter ego della percezione onirica, dilatato nell’analisi microscopica di un dettaglio o riequilibrato in una visione d’insieme.

Daniela Viglioglia lascia invece spazio al “c”aso. Gesti casuali che diventano incontrollabili e tracciano un sentiero verso la comprensione di se stessa, delle sue inquietudini e dei suoi sentimenti.

Un percorso che sembra essere l’aspirazione ultima e ambiziosa di ogni artista, ma che proprio nella ricerca e nella scoperta di un’espressione può rivelare una personalità originale e univoca.

Francesca Mollicone scompone i telai a tale punto che la regione di campo disponibile non è più sufficiente, il colore oltrepassa il limite imposto dalla cornice, supera, dilaga, invade uno “s”pazio che non è più quello della pittura tradizionalmente intesa e si appropria dell’universo trovandovi la sua dimensione.

Sara Zorzino trasforma il contrasto cromatico bianco/nero tipico delle acqueforti in un’esplosione di colori rendendo la stampa calcografica unica e irripetibile. L’opera subisce una successiva elaborazione al computer evolvendosi in un’immagine nuova e più complessa data dalla sovrapposizione e moltiplicazione di piani ed elementi; così trasformata torna poi ad occupare la tela nella traduzione dei colori ad olio che vengono incisi dai “g”raffi dell’atto originale. Una ricerca concettuale che vede l’evoluzione del segno in grafica, e la grafica in colore, per poi ridefinirsi come lastra cromatica da incidere nuovamente.

Deborah Virgili

 

DAL 25 NOVEMBRE 2006
THE O IN THREE



Le installazioni-video proposte per il Cineclub Detour sono il più recente frutto dell’interazione tra i tre artisti, Cecilia Matteoli, Martina Magno, Thomas Bugno che, concentratisi insieme sull’accezione performativa della videopoesia, hanno voluto trovare in essa un punto di fusione dei loro tre differenti canali espressivi principi, ovvero rispettivamente il segno acustico, quello linguistico e quello figurativo. Il fil rouge di questa serie sembra parlare dal sogno e per il sogno, strutturati in questo senso i video sono costituiti da una voce che impone il ritmo verbale della storia mentre l’occhio dello spettatore si trova a scorrere le immagini con cui per prime si è dipinto quel medesimo flusso onirico, contenuto a sua volta da sintetici armonia e rumore. sintesi. additiva. i tre sogni recitati sono tratti dal romanzo “La bambina è sovrappensiero e non lo dice”, le musiche, inedite, sono ad opera di T.B. Per le infinite visioni consultare C. sempre.

DAL17 APRILE AL 7 GIUGNO 2006
Walter Arringhetti, Fernanda Pietrarelli - A humans' little show

"L'artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l'arte e celare l'artista è il fine dell'arte. [...] Eletti sonoquelli per i quali le cose belle significano solo bellezza. [...] La vita morale dell'uomo rientra tra le materie di studio dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto. [...] L'artista non deve dimostrare nulla. Persino le cose che sono vere possono essere dimostrate. [...] E' lo spettatore e non la vita che l'arte veramente rispecchia. [...] L'unica giustificazione per aver fatto una cosa inutile è intensa ammirazione.
L'arte, tutta, è completamente inutile."

O.Wilde, prefazione a Il Ritratto di Dorian Gray.

Walter Arrighetti, nato nel 1978, studente di dottorato in Elettromagnetismo, coltiva molti interessi tra i quali la musica, l'informatica, il web-design e ovviamente la fotografia. Scatta prevalentemente in digitale e predilige scatti rubati, still-life, fotomanipolazioni e concettuali.

Fernanda Pietrarelli, nata nel 1987, frequenta l'istituto professionale di grafica pubblicitaria. Fotografa da due anni, prevalentemente in digitale. Predilige macrofotografia, still-life, fotomanipolazioni, concettuali e ritratti.

 

DAL 26 APRILE AL 16 MAGGIO 2006
Max B. Wayne - Ritmus

"ritMus"

:litorale atlantico portoghese :transformazioni relative della realtà : un luogo non luogo detto Guincho (urlo acuto) : dune e trame d'ombra : riletture del passato battuto dal vento : comporre nell' ambiente senza modificarlo : bianco e nero : segni materici : movimento versus radice : linee inquiete in cerca di :

 

DAL 6 al 20 NOVEMBRE 2005

GIUSEPPE DI VITA- ROME624 - UNA SELEZIONE DI 30 SCATTI TRA MACRO, ARCHITETTURA E NATURA

Giuseppe Di Vita nasce a Napoli nel 1979,
vive e lavora li fino all’età di 24 anni.
Si trasferisce a Roma nel gennaio del 2004.

La passione per la fotografia nel suo caso è ereditaria.
Il padre è un appassionato, ha lavorato molti anni
nel campo dello sviluppo fotografico,
e gli ha trasmesso indirettamente questa passione.

“Fino all'anno scorso ero preso mentalmente da altre cose,
la grafica principalmente (che è il lavoro che attualmente,
in parte,mi permette di sopravvivere) e la musica,
che è parte della mia anima da sempre...
Poi è iniziato tutto per gioco:
Una macchinetta digitale di quelle compatte,
prestata da un'amico, qualche portrait rubato,
scatti in giro per Roma.. ”

Adora lo stile ed i colori di Todd Gross,
i b/n di Mr.Boogie,
e le idee e la creativita' di Paolo Cipriani,
ottimo fotografo romano.

Ha lavorato con molti gruppi dell’underground
musicale Romano collezionando ottimi scatti,
live e press photo.
La selezione di scatti di questa mostra è frutto
di poco piu di un anno di lavoro, intenso e piacevole
allo stesso tempo. Al momento lavora in digitale.

“Ho una F828 della sony, un buon giocattolino,
con Ottica Carl Zeiss da 28 - 200 mm equiv. (7x zoom),
non troppo lenta ed in definitiva, abbastanza affidabile.
Mi diletto anche con la polaroid,
un sempreverde mai troppo economico..”

Tutte le foto sono scattate in digitale
Sono disponibili stampe

http://hclemon.deviantart.com

bbelemon@hotmail.com

DALL'18 settembre al 15 ottobre 2005


ERICA FAVA - A MYTH'S DESTRUCTION - DISTRUZIONE DI UN MITO

Inaugurazione 18 settembre 2005

Distruzione di un mito, presentata sotto forma di scatti dal sapore ironico e bizzarro, vuole essere una piccola critica ai luoghi comuni.  Chi e' veramente Miss Italia? Cupido crede ancora nell'amore eterno?  "Distruzione di un Mito" e' la risposta.

Erica Fava, 21 anni, conosciuta come Dreamshadows, abita a Roma e frequenta il secondo anno del corso di laurea "Scienza dei Media" presso l'Universita' di Torvergata. Si appassiona di fotografia nel 2003 grazie ad un progetto che la portera', ispirandosi a Diane Arbus, a cogliere gli aspetti piu' interessanti del Freak Moderno. Tre fotografie appartenenti a questo progetto hanno fatto parte lo scorso maggio della mostra "Saloni di Maggio" presso la struttura del Vittoriano (Roma). Attualmente è impegnata nel progetto " Distruzione di un Mito" che la vedra' protagonista il prossimo Settembre di una mostra personale a Roma.
Oltre questo progetto, Erica Fava continua comunque a fare le sue prime esperienze lavorative. Realizza un reportage per il nuovo video dei Medusa's Spite, lavora con IzaMiss, MilkPlus e lavora nel suo studio privato con attori, musicisti, modelli professionisti e non.

Link: www.dreamshadows.it

 

DALL'8 al 31 marzo 2005


EDOARDO BELINCI - At Detour....

Inaugurazione 10 marzo 2005 - h. 19.00
 
Dopo aver acquisito le tecniche tradizionali della pittura e dell'illustrazione, dal '94 in poi inizia una progressiva sperimentazione nel campo dell'illustazione ed animazione digitale. Come "digital artist" freelancer ha spaziato dal videogames design all'illustrazione pubblicitaria, alla realizzazione di effetti speciali cinematografici. In mostra, alcuni lavori personali dal 2003 al 2005, dove universi arcaici, contemporanei e futuribili entrano in simbiosi o in antittesi tra loro dando luogoad inquietanti metafore del nostro tempo.
DAl 3 al 20 Febbraio 2005


OPERA PRIMA - FOTOGRAFIE DI TANIA ALINERI


Tania Alineri è nata a Roma nel 1983. Attualmente iscritta al corso di Storia scienze e tecniche della musica e dello spettacolo presso l'Università Tor Vergata di Roma, è alla sua prima esperienza espositiva.

Si ritrovano nelle immagini della giovane fotografa i semi della visione, le briciole  di Pollicino, indizi non esaustivi tendenti ad organizzare un percorso. L'autrice si fa tramite tra ciò che è ri-tratto - tratto dal mondo fenomenico e poi trattato in seconda istanza - e il fruitore: interviene, infatti, sull'immagine per consentire un'ulteriore traccia.  L'ambiente delle città,  i volti e le cose dell'uomo sono indagate con criterio intuitivo al fine di ridare visibilità a ciò che abbiamo trascurato di guardare.
a cura di Emanuela Salti
DALL'8 FEBBRAIO 2004

 

LAVORI FOTOGRAFICI DI CHIARA SCATEGNI

Le fotografie di Chiara riportano a certe suggestioni classiche del contrasto e dell'accostamento. Dialogo e silenzio giocano sull'ossimoro fotografico, strategie di esperienze fotografiche che si fondano sulla ricerca della luce nella carne e nelle cose.


PRECEDENTI MOSTRE

 

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