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VENERDI' 1 DICEMBRE
FREAK OUT - FREAK'A'LICIOUS
ART FESTIVAL [OPENING]
WWW.MYSPACE.COM/FREAKOUT_ROMA
20.45 TRANSAZIONI di
Mary Nicotra (2004, Italy, 29') Il documentario è il frutto
di una ricerca psicosociale svolta in Italia e in Inghilterra su
un fenomeno ancora poco conosciuto che riguarda i soggetti transgender
e transessuali da femmina a maschio (FtM) Racchiude le testimonianze
di soggetti che sono in un percorso di transizione da femmina a
maschio FtM. (Female to Male), altri che hanno già effettuato
l'iter medico – legale
e di soggetti intersex. Si propone come una riflessione su questo
fenomeno.
Mary Nicotra Psicologa e giornalista
pubblicista, è direttrice
editoriale della rivista on line DonneInViaggio, specializzata
in tematiche di genere. (www.donneinviaggio.com).
Sensibile e affascinata dalla molteplicità delle costruzioni discorsive soggettive, è impegnata
contro ogni forma di diniego e discriminazione sociale. Ha realizzato
il documentario TransAzioni (2004) , il cortometraggio VisibiLes
(2004, co-regia con Roberta Padovano), il cortometraggio Kings
per una notte (2005) e il documentario DragKinging (2005, co-regia
con Liana Borghi)
a seguire DragKinging di
Liana Borghi e Mary Nicotra. Chi sono i/le dragkings? Che
stanno facendo? Come lo stanno facendo o non facendo? Perché lo
stanno facendo? Questo documentario cerca
Di coinvolgere gli spettatori nella abilità di fare performance
di genere messa in atto dalle dragkings. La
performance di genere è solo
un altro tipo di spettacolo nella stessa linea della music hall,
del vaudeville, e del divertimento popolare? O lo leggiamo come
una maniera per mettere in scena la tecnologia di genere, possiamo
rivendicarlo come una strategia di sovversione politica?
Liana Borghi insegna letteratura in Inglese
alla Università di
firenze, I suo interessi presenti spaziano dal genere al queer
e agli studi Postcoloniali. Dragkinging fa parte di una ricerca
in atto sulle rappresentazioni contermporane di genere e le sue
altre iniziata dal Centro Studi GLTQ www.xoomer.virgilio.it/centrostudigltq
a seguire Sometimes You Fight For
The World, Sometimes You Fight For Yourself di
Pauline Boudry e Renate Lorenz (Germania, 2004, 5 min, video) In
questo video, un duo androgino mima le parole di “Her
Story“ della band new wave Flying Lizards, e fa riferimento
a Jack Smith in un’appropriazione queer del genere e dell’esotico.
Girato in un giardino botanico del 19° secolo, è una
riflessione sul colonialismo e sulle sue ossesioni dell’esotico,
delle codificazioni maschile/femminile e sul suo concentrarsi
su denaro e desiderio. Altre info su: http://www.rhythm-king-and-her-friends.net/ - http://www.myspace.com/rhythmkingahf
Pauline Boudry è la
cantante del duo berlinese Rhythm King and her Friends prodotto
dall'etichetta discografica Kitty Yo.
a
seguire Talk! Regia,
Camera, Suono, Edit, Sottotili: Katharina Ellerbrock / 6 min
/ 2004 / Ome U/ dvd [english subtitles]
a seguire VIDEO INTERVISTE & LIVE-SET con
Le Tigre, Hanin Elias, Rauberhohle, Rhythm Kings & Her
Friends, Peaches. http://sites.knup.de/kcproduction/
a seguire FEMALE+QUEERWORDS2+BEATS
2
Regia, Camera, Suono, Edit, Sottotili: Katharina Ellerbrock
BRD 2006, 80 min., DV
Questo documentario ha vinto il 1° premio "Rampenfiber
Film" nella categoria documentari al festival "Feministische
Musikfestival" dello scorso Settembre a Vienna. E' stato proiettato
al Ladyfest Toulouse, Ladyfest Ruhr, BouyGerhl Queer Music Festival
e arriva in anteprima anche in Italia. "Female+queerwords+beats"2
propone interviste e footage con Boyskout, Lyndsell Cockwell, The
Organ, Kevin Blechdom & Planing to Rock, Lesbian on Ecstasy.
http://sites.knup.de/kcproduction/index_engl.html
22.30 PERFORMANCE Butterfly Kings [Drag Kings Troupe] Rome,
Italy - I Butterfly
Kings, primo gruppo Drag King in Italia, nascono nel
Febbraio 2006 per volontà di alcune attiviste del circolo
Arcilesbica Roma. L'idea ha la sua genesi nella partecipazione
ad un workshop di Kinging tenuto da Beatrice Preciado nel 2005
all'interno della tre giorni "Outlook Tendenze Lesbiche" organizzato
da Arcilesbica a Prato.
L'obiettivo è di sperimentare su di sé il gioco dell'impersonificazione
dello stereotipo di genere e di farne spettacolo.
Da qui vari appuntamenti di elaborazione, sperimentazione e performance,
fino all'odierno progetto associativo (www.butterflykings.it)
che vuole promuovere l'espressione Drag King come forma di spettacolo
ironica ma allo stesso tempo di "rottura" dei cliché di
genere. www.butterflykings.blogspot.com
23.00 CONCERTO: Beisspony [Monaco,
Germania] Musica Sperimentale/Indie ***come un mal
di denti paradisiaco*** Laura Melis ( voce, piano, papera sintetizzata
e altri suoni animali) ex "birds not bitches", in attesa "the
gaby klopfer experience, ex "warriors in woolworths". Hanna
Brinkies (Hackbrett amplificata e distorta, roba artistica, voce
urlante) = in attesa "die heimat und der blinde fleck".
Stephanie la RAGmullER (batteria, pistola di plastica rumorosa, spazzolino
da denti elettrico su corde di e-chitarra) ex "trash
recycled F[e]Mtronic"s ex "Pantoffelheldin vs. Störenfrieda" ex "josefine
et la bruit violent" > ex "warriors in woolworths".
Sito http: //www.myspace.com/crisiswhatcrysis
SABATO 2 DICEMBRE
KITANO
+ KITANO
20.45 TAKESHIS' di
Takeshi Kitano (Giappone 2005, 108', v.o. sottot. italiani)
Takeshis è l'"8 e mezzo" di Takeshi Kitano. Beat Takeshi interpreta
Beat Takeshi, l’idolo delle folle giapponesi e di ogni dove, un po’ primadonna,
un po’ burbero, un po’ genio. Il nonsense regna sovrano in un divertissment
ironico e cinico, in cui Kitano mostra sé stesso come un semidio ma irresistibilmente
buffo; poeta consapevole e spocchioso ma idiota matricolato; genio autoriale
ma velina. (liberamente tratto da "my movies")
22.40 L'ESTATE DI KIKUJIRO di
Takeshi Kitano (Jap. 1999;121', v.o. sottot. italiani) Un bambino giapponese,
che vive con la nonna, desidera tantissimo rivedere la madre per questo durante
l'estate si mette in viaggio per cercarla. Per strada incontra un perdigiorno
yakuza che decide di accompagnarlo.
DOMENICA 3 DICEMBRE
INDITALIA -
CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE:
Federico RIZZO
21.00 WHISKY,
DI VIA NIKOLAJEVKA (di Federico Rizzo, Italia 2001, dur 60
min.) Non è certo
una strada qualunque Via Nikolajevka, nel quartiere milanese di
Baggio e Federico Rizzo ne fa un ritratto dall’interno
alternando momenti narrativi ad interviste ai veri abitanti. Dalle
loro testimonianze si comprende cosa significa essere ragazzi di
strada come lo è Whisky un adolescente appena arrivato dalla
Puglia che cerca di trovare il suo posto nel quartiere.
22.30
LIEVI CREPE SUL MURO DI CINTA (di
Federico Rizzo, Italia 2004; dur 76 min.) Vita da poeta. Agostino
scrive versi e romanzi, ma gli editori si tengono alla larga. Vive
in uno scantinato con la porta sempre aperta e non è facile
tirare avanti. Fare il bidello in una scuola privata non è il
posto adatto per lui. La sua vita è fatta di vagabondaggi
e di silenzi, di incontri con donne che lo vorrebbero tutto per
loro, mentre lui va in cerca della donna che l’ha lasciato.
Un film girato in maniera assolutamente indipendente, come del
tutto indipendente è il
suo personaggio. Un film contro la volgarità del mondo,
contro la chiacchiera, contro ogni resa.
a seguire incontro
con l'autore
MARTEDI' 5 DICEMBRE
a
cura di ass. cult. RUETO
VISIONI CLANDESTINE - CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE
INVAXON - ALIENI IN LIGURIA (Italia
2004, 100') di Massimo Morini, Enzo Pirrone. Tra il 1945 e il 1978
in Liguria molti eventi annunciano l'arrivo degli extraterrestri
che puntualmente si presentano il 31 aprile 2004. All'inizio sembrano
pacifici e intavolano cordiali incontri con i liguri, ma in seguito
si rivelano ostili. Genova e tutta la Liguria vengonoi assediate
e bombardate, mentre un piccolo gruppo di persone comuni ideano
un piano per segnalare l'avvenuta presa di potere aliena al primo
equipaggio di astronauti liguri, da qualche giorno alla NASA per
la prima missione spaziale Ligure.
a
seguire incontro con gli autori (da confermare)
MERCOLEDI' 6 DICEMBRE
Associazione Culturale Euskara
presenta
CASSANDRA_ Conferenza_ film _letteratura
_canti_VJ dai Paesi Baschi
21.30 AUPA ETXEBESTE! - Forza
Etxebeste! Di Asier Altuna
e Telmo Esnal. Con Ramon Agirre, Elena Irureta, e Paco Sagarzazu.
Il giorno in cui la famiglia Etxebeste deve partire in vacanza, rimangono
senza un soldo. Spenderanno le ferie nascosti in casa per tenere
alle apparenze dei vicini del paese. Gli Etxebeste approfitteranno
di questo periodo per accusarsi, dirsi delle bugie e miserie ma allo
stesso tempo sarà la migliore vacanza della loro vita! Uno
tra i pochi lungometraggi prodotti interamente in lingua basca nel
2006. Ha vinto diversi premi quest'anno tra cui anche il X Terra
Siena Film Festival. Altuna e Esnal, i registi, hanno lavorato nel
cinema in diversi ruoli finché hanno deciso di lanciarsi loro
alla regia. Negli ultimi anni hanno diretto diversi cortometraggi
con cui hanno vinto vari premi. Aupa Etxebeste! è il loro
primo lungometraggio. http://www.aupaetxebeste.com
Asier Altuna sarà in sala assieme
all'attore protagonista Ramon Agirre. Quest'ultimo parteciperà anche
nella serata successiva.
GIOVEDI' 7 DICEMBRE
Associazione Culturale Euskara presenta
CASSANDRA_ Conferenza_ film _letteratura
_canti_VJ dai Paesi Baschi
a partire dalle
20.30:
-Parole proibite - La letteratura basca ingabbiata Conferenza di
Fito Rodriguez, filosofo, scrittore nonché presidente
dell'Associazione degli scrittori
baschi EIE. F. Rodriguez:
professore universitario, autore di numerosi saggi, pubblicazioni,
romanzi e articoli, ha appena pubblicato il libro CASSANDRA, un romanzo-saggio.
Un aereo in volo da Parigi a Islamabad viene fatto fermare a Fiumicino.
I due protagonisti, baschi, si racconteranno per ore molti film come
antidoto alla noia, al nervosismo e alla paranoia. In questo gioco
scorreranno tanti film, classici e non.
-RECITAL ALLA CHITARRA dell'attore
Ramon Agirre (tra altro attore principale di Aupa Etxebeon anesso un piccolo
dizionariste!)
-VJ con materiali
di film e documentari dai Baschi.
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ULTRARARI ITALIAN UNDEAD - ZOMBI E VAMPIRI DEI
PAESI TUOI...
a cura di Silvia Moras (RipleysHome
Video/Cinema Zero)
8-9 dicembre
VENERDI' 8 DICEMBRE
ULTRARARI UNDEAD - IO SONO LEGGENDA
21.00
presentazione di Silvia Moras
21.30 L'ULTIMO
UOMO DELLA TERRA ("The Last Man on Earth"
1964, Ita-Usa 86')di
Sidney Salkow/Ubaldo Ragona. Con
Vincent Price, Franca Bettoia, Emma Danieli, Giacomo Rossi-Stuart,
Umberto Rau, Christi Courtland, Antonio Corevi, Hector Ribotta, Giuseppe
Mattei. «Nei giorni come quello, in cui il cielo
era coperto di nuvole, Robert Neville non era mai sicuro di quanto mancava
al tramonto e a volte li trovava già nelle strade, prima di riuscire
a rientrare in casa. Se non avesse avuto tanta avversione per la matematica,
avrebbe potuto calcolare l’ora approssimativa del loro arrivo...» Ma
chi aspetta Robert Neville? E perché all’imbrunire è costretto
a barricarsi in casa? Cosa lo spaventa così tanto? Le giornate dell’unico
superstite della misteriosa epidemia che si è abbattuta su un’anonima
cittadina, vengono scandite da gesti quotidiani: al crepuscolo “loro” arrivano.
Brandiscono bastoni, imprecano contro di lui e cercano di entrare in quella
casa, divenuta ormai una fortezza. Le vicende narrate ne “L’ultimo
uomo della terra” prendono
forma dalla trasposizione del romanzo di Richard Matheson, tra
l’altro anche sceneggiatore del film, “I Am
Legend”.
Uscito nel 1954, ma arrivato in Italia nel 1957 con il titolo
de “I
vampiri” (divenuto poi “Io sono leggenda”),
casualmente (o forse no) risulta omonimo della pellicola di Riccardo
Freda, che ritraendo degli anomali succhiasangue diede inizio
al gotico italiano. L’orrore ci viene descritto senza far
uso di scenari gotici o castelli infestati. Non ci sono né bare,
né tantomeno
canini sporgenti. L’angoscia trasuda dalle mura domestiche,
la minaccia viene dai propri simili. Numerose sono le curiosità che
circondano “L’ultimo
uomo della terra” e l’assenza di notizie a riguardo
contribuisce ad aumentarne l’alone di mistero. Ritenuto –erroneamente-
capostipite del filone zombesco in Italia, apre a notevoli spunti
di riflessione sulla produzione di genere dei primi anni sessanta,
sul rappporto con l’attività cinematografica
d’oltreoceano, riguardo lo stretto legame con il mondo
della letteratura e con i film che da esso hanno preso spunto,
come “La
notte dei morti viventi” di George A Romero o il più recente “28
giorni dopo” di Danny Boyle. Il film, girato all’Eur
di Roma con un budget ridottissimo, vanta tra i suoi interpreti
il celeberrimo Vincent Price, attore simbolo della produzione di
genere e indimenticabile interprete delle trasposizioni dei romanzi
di Poe ad opera di Roger Corman. Matheson chiudeva scivendo “Un
nuovo terrore prende forma dalla morte. Una nuova superstizione
penetra la fortezza inattaccabile dell’infinto. Io sono leggenda.”.
Per ironia della sorte a distanza di più di quarant’anni
questo gioiello della cinematografia orrorifica, rivive, splende
ancora di luce propria e può essere consacrato all’immortalità.
22.45 1975 OCCHI BIANCHI SUL PIANETA
TERRA ("The
Omega Man", Usa 1975, 98' english version sottot. italiani)
di Boris Sagal. Con
Charlton Heston, Anthony Zerbe, Rosalind Cash, Paul Kosio, Lincoln Kilpatrick.
Dopo una guerra batteriologica quello che rimane del genere umano è un
pugno di uomini sani. Il resto della popolazione terrestre non è altro
che una moltitudine affetta da un virus letale. I sopravvissuti a causa delle
radiazioni sono trasformati in una razza di albini mutanti che vive di notte
non potendo sopportare la luce del sole. Il loro unico fine è trovare
ed eliminare Neville (Charlton Heston), ex ricercatore scientifico e militare
non contaminato, ritenuto responsabile dell’accaduto. L’uomo durante
il giorno dà la caccia ai mutanti
cercando di individuare il loro covo e la notte si asserraglia
in un appartamento fortificato per difendersi dagli attacchi
dei suoi nemici. Ulteriore trasposizione, dopo quella de “L’ultimo
uomo della terra”, del romanzo di Richard Matheson “I’m
Legend”. La pellicola di Boris Sagal, la cui carriera fu
principalmente dedicata alla produzione televisiva (Ai confini
della Realtà, per citarne una) rispetto a quella del 1964 risulta
molto più realistica e imperniata su una forte critica
nei confronti delle sperimentazioni genetiche e della società, rappresentando
attraverso un’ alienante quotidianità il suo triste
ritratto di schiava della tecnologia, spesso utilizzata per fini
distruttivi. Il film infatti presenta un’interessante contraddizione
tra l'uomo sano che ritiene di essere normale e i suoi antagonisti
che nella loro mutazione riconoscono una nuova forma d’umanità.
Non era passato molto tempo dagli zombi romeriani del 1968, portavoci
di sottili attacchi all’intervento americano in Vietnam,
al modello familiare medio e all’american way of life,
e mancherà ben poco prima che corpi claudicanti
invadano centri commerciali, dando avvio ad una rivoluzione silenziosa
(ma molto sanguinolenta) nei confronti del consumismo di massa,
e più in
generale del sistema capitalistico. Forse un’omaggio al
periodo della contestazione in cui è stato
girato il film, 1971, o sulla scia del successo de “La
notte dei morti viventi”, in cui si ritrova una delle più grandi
provocazioni che un regista poteva fare in quegli anni, ovvero
affidare il ruolo di protagonista ad un afro-americano, la ragazza
scelta come “Ultima donna” era di colore (Rosalind
Cash).
SABATO 9 DICEMBRE
ULTRARARI ITALIAN UNDEAD - ZOMBI E VAMPIRI DEI PAESI TUOI...
21.00 presentazione di Silvia Moras
21.30 LA STRAGE DEI VAMPIRI (Italia
1962, Italia 74') di
Roberto Mauri. Con
Walter Brandi, Graziella Granata, Luigi Batzella (come Paolo Solvay), Dieter
Eppler, Edda Ferronao, Carla Foscari, Gena Gimmy, Maretta Procaccini, Alfredo
Rizzo.
Un vampiro contagia la moglie di un medico e quest’ultimo attraverso
le sue conoscenze cercherà di riportare alla «normalità » la
povera fanciulla e… “La strage dei vampiri” è uno
dei più oscuri
e rari gotici italiani. Se ne è sentito parlare ben poco
e a riguardo si trovano rare e vaghe notizie. Intriso di
un forte romanticismo e di una carica erotica comune alla produzione
horror italiana dei primi anni sessanta si differenzia da altre
pellicole analoghe per la raffnatezza, l’ambigua sensualità del
ruolo femminile e i modi espliciti (soprattutto se rapportate
alle produzioni Hammer) con cui il succhiasangue (Dieter Eppler) “vampirizza” le
malcapitate. Il film di Mauri può essere inteso come l’ultimo
capitolo di una trilogia vampirica iniziata nel 1960 con “L’amante
del vampiro” di Renato Polselli (1960) e seguita da “L’ultima
preda del vampiro” di Piero Regnoli (1960). Oltre all’ambientazione
tipicamente gotica, caratterizzata in primis dall’immancabile
castello, alla temetica affrontata e alle avvenenti porotagoniste,
i tre film hanno in comune anche l’attore maschile, Walter
Brandi, sorta di risposta italiana a Christopher Lee, qui con
ruolo positivo.
22.45 LA
NOTTE DEI DIAVOLI (Italia-Spagna 1971, 91') di
Giorgio Ferroni
. Con
Gianni Garko, Agostina Belli, Maria Monti, Bill Vanders, Luis Suárez,
Umberto Raho, Cinzia De Carolis, Tom Felleghy, Teresa Gimpera, Mark Roberts,
Rosita Torosh. Yugoslavia.. Un giovane rimane con l'auto in panne e trova
ospitalità presso una fattoria immersa in una fitta boscaglia. Non tarda
ad accorgersi degli strani comportamenti dei. componenti della famiglia, fra
cui quelli di una giovane ragazza, Sdenka (Agostina Belli) di cui finirà per
innamorarsi e del capofamiglia Gorca Ciuvelak (Bill Vanders). Essi infatti
attendono la notte per subire una terribile trasformazione.. Questo film del
1971, tratto dal romanzo “Sem'ya vurdalaka”( (“La famiglia
del wurdalak) è una
splendida rilettura del mito slavo del Wurdalak, una via di mezzo tra un morto
vivente ed un vampiro. “La notte dei diavoli” è un piccolo
capolavoro firmato da un semisconosciuto maestro del cinema di genere italiano:
Giorgio Ferroni. Quest’ultimo, pioniere con Freda e Bava
del gotico, girò ben 38 film, quasi uno per ogni anno
di attività . Di questi i più noti sono sicuramente “Il
mulino delle donne di pietra” (1960) e “La battaglia
di El Alamein” (1968) “La notte dei diavoli” riporta
sul suolo nazionale, dopo quasi dieci anni la figura degli zombi.
Dopo il 1963 sembravano essere scomparsi e sarà proprio
Ferroni a dare nuova linfa al filone zombesco. Secondo alcuni,
l’esplicito riferimento
al secondo episodio de “I tre volti della paura” di
Mario Bava (1963, l’episodio intitolato “Wurdalak”),
inevitabile visto la comune derivazione letteraria, lo farebbe
apparire remake dello stesso. Più che rifacimento si tratterebbe
però di una rilettura del romanzo, ambientato negli anni
settanta. Con contesto storico e sociale adeguato e un finale
sorprendentemente più cruento. Degni nota sono gli effetti
speciali curati da Carlo Rambaldi e la colonna sonora, composta
da Giorgio Gaslini, che, tralasciate per una volta le sue competenze
in materia jazzistica, si orienta verso la sperimentazione pura.
DOMENICA 10 DICEMBRE
a
cura di ass. cult. RUETO
VISIONI CLANDESTINE
- CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE: FEDERICO RIZZO
21.00 STORIA MALATA (Italia
1999, 85') di Federico Rizzo. Storia malata è un film che
parla, in prima persona, del disagio giovanile in una città ricca
di possibilità economiche,
come Milano, ma che sempre più velocemente si sta alienando
dai valori umani indispensabili per la crescita e lo sviluppo di
una persona. William Del Mastro nasce in una famiglia dell'alta borghesia
ma non se ne sente appartenente; cerca di allontanarsi trovando un
pretesto qualunque e vive, per un certo periodo, in un quartiere
degradato svolgendo lavoretti occasionali. Si accorge presto che
i "nuovi" amici sono anch'essi "malati"...
a seguire incontro con
l'autore
MARTEDI' 12 DICEMBRE
MASTERS OF HORROR
PRIMA SERIE
dalle 21.00 FILM INEDITI di John
Carpenter, Dario Argento, Joe Dante.
MERCOLEDI' 13 DICEMBRE
DOCTOUR
21.30 BOKITO (Israele
1983, 30’ - sott.li italiano) di Ruben Hacker e Vinse Slav.
La terrificante testimonianza personale molto realistica di Hacker e Slav sul
campo di battaglia nella Guerra in Libano del 1982.
22.00 FULL
FRAME (A.A.V.V., USA, 90 min; v.o.) Raccolta di film premiati
al festival Full Frame realizzato in collaborazione con il New York
times e diretto da Martin Scorzese. Il festival promuove più di
cento film ogni anno. La selezione offre una serie di documentari sperimentali
a tematica sociale quali quello di Mira Nair “Laughing club
of india”
_______________________________
LA
FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
una produzione
Orchidea.com - a cura di Andrea Pergolari
14/17 dicembre
Celeberrimo
scrittore per l’infanzia,
l’inglese Roald Dahl ha dato
il suo piccolo apporto anche alla storia del cinema, e non soltanto nei film
destinati ai ragazzi, tratti dai suoi romanzi e racconti più famosi (La
fabbrica di cioccolato, Le streghe, Il G.G.G.). Dotato
di un umorismo nero bizzarro e spiazzante, tipicamente anglosassone, è un
maestro di storie imprevedibili, ciniche e cattive dietro l’apparente leggerezza:
lo stesso umorismo declinato con il fantastico che ha rivelato anche al cinema,
come sceneggiatore di film che hanno il gusto sconcertante delle sue creazioni
letterarie. A novant’anni dalla sua nascita (è nato il 13 settembre
1916 ed è morto il 23 novembre 1990) è interessante riepilogare
la sua avventura artistica, i suoi rapporti diretti ed indiretti con l’industria
cinematografica, proponendo una rassegna di film tratti da suoi racconti o
direttamente sceneggiati.
GIOVEDI'
14 DICEMBRE
LA FABBRICA
IMPREVISTA DI ROALD DAHL
20.45 Lettura
del racconto: Cosciotto d’agnello (Lamb
to the Slaughter, 1953). Traduzione italiana: Attilio Veraldi.
Pubblicato in Storie impreviste (Teadue,
2005)
21.15
Che ho fatto io per meritare questo? di
Pedro Almodovar (¿Que
he hecho yo para merecer esto!!, Spagna,
1984); dal racconto Lamb
to the Slaughter di Roald Dahl (n.a.); Interpreti:
Carmen Maura (Gloria),
Luis Hostalot (Polo), Ryo Hiruma (Prof. Kendo),
Angel de Andres Lopez (Antonio), Gonzalo Suarez (Lucas
Villalba), Veronica Forqué (Cristal). Produzione:
Tesauro – Kaktus; durata: 98’. Alla periferia
di Madrid, vive Gloria, moglie insoddisfatta di Antonio, tassista
prepotente, con suocera svampita e due figli già troppo
cresciuti a carico. Tra una ricarica di anfetamine e uno sfogo
con l’amica squillo Cristal, la situazione di
Gloria cambia improvvisamente quando, dopo una lite, uccide Antonio
con un colpo in testa… Almodovar e Dahl: un incrocio pericoloso.
Tratto (segretamente) dal racconto Lamb to the Slaughter,
conserva del testo solo lo spunto di partenza prima di partire
per la tangente nera e surreale tipica del regista spagnolo. Il
grottesco di Almodovar è tutt’altro rispetto a quello
di Dahl: parossistico e melodrammatico, quanto l’altro è sottotono
e distaccato. Ma l’esito finale è quantomeno curioso.
23.00
Tales of the Unexpected: Lamb to the slaughter di
John Davies (1979, v.o. sottotitolata in italiano) sogg. Roald
Dahl, dal suo racconto omonimo; scen. Robin Chapman; mus. Ron
Grainer; scg. Alan Pickford. Interpreti: Susan
George (Mary Marney), Brian Blessed (sgt. Jack Nolan),
Michael Byrne (Patrick Marney), Mark Jones (sgt. Jameson),
George Little (Mr. Samuel). Produzione: John
Rosenberg; durata: 24’. Mary è una donna
felicemente sposata: ama il marito Patrick, poliziotto, ed è in
attesa di un bambino. Ma una sera, rientrando a casa, Patrick dirà a
Mary qualcosa che le cambierà la
vita… Introdotti dallo stesso autore, trasmessi in Italia
con il titolo de Il brivido dell’imprevisto, i telefilm
della serie Tales of the Unexpected mettono in immagini
il gusto per la trovata bizzarra e l’umorismo nero di Roald
Dahl, trasponendo nel semplice linguaggio televisivo i fulminanti
racconti dell’imprevisto dello scrittore inglese. In un arco
di nove stagioni (dal 1979 al 1988, ma in seguito la serie accoglierà racconti
di Ray Bradbury, Robert Bloch, Edward D. Hoch, Stanley Ellin),
tutto l’arco espressivo di Dahl è esplorato, dal macabro
al grottesco. Quarto episodio della prima stagione (trasmesso il
19.4.1979), Lamb to the Slaughter conferisce all’omonimo
racconto di Dahl una struttura poliziesca basata su una costruzione
a flashback un po’ gratuita, rendendo esplicito quello che
nel racconto è solo alluso. La presenza di Susan George,
attrice di culto negli anni ’70 con registi come Peckinpah,
Fleischer, Corbucci (Cane di paglia, Mandingo, La
banda J. & S. – cronaca criminale del Far West, Tintorera),
rende l’episodio imperdibile.
VENERDI' 15 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA
DI ROALD DAHL
20.45 Lettura
del racconto: L’affittacamere (The
Landlady, 1959). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato
in Storie impreviste (Teadue, 2005)
21.15
Chi ha paura delle streghe?
di Nicholas Roeg, 1989; sogg. dal romanzo Streghe di Roald
Dahl; scen. Allan Scott; dir.fot. Harvey
Harrison; mus. Stanley Myers; mo. Tony Lawson; scg. Andrew
Sanders. Interpreti: Anjelica Huston (Miss Eva
Ernst), Mai Zetterling (Helga Leveshim), Jasen
Fisher (Luke Evesheim), Jane Horrocks (Miss Irvine),
Rowan Atkinson (Mr. Stringer), Brenda Blethyn (Mrs.
Jenkins), Jenny Runacre (Elsie). Produzione:
Lorimar Film Entertainment – Jim Henson Productions; durata:
91’. Orfano di entrambi i genitori, morti in un incidente
stradale, il piccolo Luke è stato cresciuto dalla nonna
Helga, una vecchina dolce che conosce spaventosi racconti di
streghe. In vacanza in Inghilterra, Luke scopre con orrore
che, nell’albergo dove alloggia con la nonna, il fantomatico “congresso
mondiale delle benefattrici per l’infanzia” è in
realtà un consesso di vere streghe intenzionate a mangiare
tutti i bambini del mondo… Il bellissimo romanzo per
ragazzi di Roald Dahl The Witches (1983) è trasposto
dall’ex direttore della fotografia Nicolas Roeg (1928)
con il suo stile raffinato e visionario, sempre alla ricerca
di atmosfere magiche e gotiche (A Venezia…un dicembre
rosso shocking, L’uomo che cadde sulla terra, Il
lenzuolo viola). Qui il gioco gli riesce particolarmente
bene, perché gli effetti visivi sono sostenuti dalla
ricchezza del racconto e dal fascino di un cast che riunisce,
tutti in gran forma, la sinistra Anjelica Huston, l’anziana
Mai Zetterling ed il futuro Mr. Bean…
23.00 Tales of
the Unexpected:
The Landlady
di Herbert Wise (Gb 1979, v.o. sottotitolata in
italiano)
sogg. Roald Dahl, dal suo racconto omonimo; scen. Robin
Chapman; dir.fot. Ian Craig; mus. Ron Grainer; mo. Michael
O’Halloran; scg. Jane Martin. Interpreti:
Siobhan McKenna (l’affittacamere), Leonard Preston
(Billy Weaver), Anthony Dawes (il prete). Produzione:
John Rosenberg; durata: 24’. Giunto a Bath per iniziare
un nuovo lavoro in un’agenzia di assicurazioni, il diciassettenne
Billy Weaver trova alloggio in un Bed & Breakfast tenuto da
una matura signora tanto svampita quanto gentile, che ama i giovani,
il tè e gli animali… Quinto episodio della prima
stagione dei Tales of the Unexpected (trasmesso per la
prima volta il 21.4.1979), The Landlady mette in scena
l’inquietante racconto originale di Roald Dahl come un’elusiva
storia di fantasmi, salvo nel finale, quando rappresenta un orrore
grottesco che, nelle pagine di Dahl, è solo suggerito. Se
il telefilm conserva il mistero del racconto, lo si deve in gran
parte all’attrice irlandese Siobhan McKenna (1923-1986),
tra i protagonisti del kolossal Dottor Zivago (Lean, 1965),
qui nei misogini panni di un’affittacamere pericolosamente
garrula. Il regista austriaco Herbert Wise non è da confondere
con il nostro Luciano Ricci, che usò questo nome come pseudonimo
negli anni ’60.
SABATO 16 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA
DI ROALD DAHL
20.45 Lettura
del racconto: Genesi e catastrofe (Genesis
and Catastrophe, 1959). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato
in Storie ancora più impreviste (Teadue, 2005)
21.30
The Man from Hollywood
di Quentin Tarantino (Usa, 1995)
sogg. dal racconto The Bet di Roald Dahl (n.a.); dir.fot. Andrzej
Sekula; mus. Combustible Edison; mo. Sally Menke; scg. Gary
Frutkoff. Interpreti: Tim Roth (Ted), Jennifer Beals (Angela),
Paul Calderon (Norman), Quentin Tarantino (Chester Rush), Bruce
Willis (Leo). Produzione: Lawrence Bender; durata:. Ted, cameriere
del Mon Signor, assiste ad una scommessa tra tre ospiti di una suite dell’albergo
nella notte di capodanno: uno di loro, regista, dovrà accendere la fiamma
di un accendino per dieci volte di seguito, senza mai sbagliare. La posta in
gioco è piuttosto alta (Norman si gioca un dito mignolo, Chester la sua
automobile) e Ted ne un ineffabile arbitro. Quarto e conclusivo segmento del
fallimentare Four rooms (i registi degli altri episodi sono Allison
Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez), The Man from Hollywood smonta
e rielabora un racconto grottesco di Dahl (in italiano La scommessa)
che tentava, riuscendoci, la strada dell’assurdo. Tarantino spinge, al
solito, sui toni dell’iperrealismo, nella scenografia, nei dialoghi, nella
fotografia e nella recitazione sovrattono dei protagonisti, cercando una sua
ragione d’essere nella comicità gigionesca di attori e situazioni.
22.00 Tales
of the Unexpected: Taste
di Alastair Reid (Gb 1980, v.o. sottotitolata in italiano)
sogg. dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald Harwood; dir.fot. Andy
Allan; mus. Ron Grainer; mo. Phil Bunn; scg. John
Wood. Interpreti: Ron Moody (Richard Pratt), Anthony Carrick
(Mike Schofield), Mercia Glossop (Sybil Schofield), Debbie
Farrington (Louise Schofield), Beth Porter (Joanna Bligh),
William Hootkins (Peter Bligh). Produzione: John Rosenberg; durata:
27’. L’enologo Richard Pratt è un maturo infallibile sommelier,
una celebrità in materia, autore di libri ed ospite di trasmissioni tv.
Ospite d’onore ad una cena del finanziere Mike Schofield, è invitato
ad indovinare l’origine di un vino impossibile da scoprire. Ma Pratt è molto
sicuro di sé, accetta la scommessa ed alza la posta in palio: se indovinerà,
avrà la mano della graziosa figlia del padrone di casa. Rispettando quasi
alla lettera il racconto di Roald Dahl, Taste (settimo episodio della
seconda stagione dei Tales, trasmesso il 12.4.1980) rende al meglio il gusto
dello scrittore inglese per le storie a sorpresa, col veleno sulla coda. Avvalendosi
di un celebre comico inglese come Ron Moody (Mani sulla Luna, Oliver!, Il
mistero delle dodici sedie) nei panni protervi dell’enologo Pratt,
il regista Alastair Reid (che nel 1971 aveva diretto un thriller scritto da Dahl, The
night digger), firma uno degli episodi più divertenti della serie.
22.30
Tales of the Unexpected: Genesis
and Catastrophe
di Herbert Wise (Gb1980, v.o. sottotitolata in italiano)
dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald Harwood; dir.fot. William
Noble; mus. Ron Grainer; mo. Phil Connick; scg. Michael
Bailey. Interpreti: Helmut Griem (Alois), Zivila Roche (Klara),
Hana Maria Pravda (Frau Lemner), Alastair Llewellyn (il medico). Produzione:
John Rosenberg; durata: 25’. In uno speduto villaggio austriaco
al confine con la Germania, la bionda e debole Klara cerca di dare alla luce
un nuovo figlio a suo marito, il violento Alois. Tutti i precedenti figli nati
dalla loro unione sono morti, come se la Provvidenza avesse voluto punire l’unione
incestuosa tra Alois e Klara, in realtà zio e nipote. Ma stavolta sembra
andare tutto bene, per la coppia almeno… Stavolta la coda del racconto è particolarmente
velenosa: Genesis and Catastrophe è uno dei racconti più sorprendenti
di Roald Dahl che, presentando il telefilm da esso tratto (il dodicesimo della
seconda stagione, trasmesso il 17.5.1980), avverte, sogghignando, lo spettatore
che la storia è rigorosamente vera… Rigorosamente e tragicamente
vera… Lo spettatore cinefilo si delizierà con la presenza, nei
panni dell’ubriacone Alois, di Helmut Griem, amante aristocratico della
scatenata Liza Minnelli in Cabaret (Fosse, 1972), un film imprevedibilmente
legato a quest’episodio…
DOMENICA 17 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA
DI ROALD DAHL
20.45 Lettura
del racconto: L’uomo dell’ombrello (The
Umbrella Man, 1980). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato
in: Storie
ancora più impreviste (Teadue, 2005)
21.15
Shekare Kamoosh
- The Silent Hunt di
Kiumars Poorahmad ( The SilentHunt IRAN,
1989, v.o. sottotitolata in inglese).
scen., mo. Kiumars Poorahmad; sogg. dal romanzo Danny,
the champion of the world di Roald Dahl; dir.fot. Kamal
Motii. Interpreti: Sam Gharibian (il ragazzo), Golab Adineh
(l’insegnante), Sirius Gorjestani (Khavaj),
Mehdi Ashemi (guardacaccia), Ali Reza Khamseh (agente). Durata:
65’. Dal
romanzo per ragazzi Danny
il campione del mondo (1975),
rielaborazione del racconto Il campione del mondo, pubblicato
per la prima volta nel 1959 e poi confluito nella raccolta Kiss
kiss (1960), un inno alla fantasia ed all’astuzia degli
emarginati, in opposizione alla protervia ed alla volgarità dei
nuovi ricchi, riassunto nell’incredibile sistema escogitato
da un bambino per cacciare di frodo i succulenti fagiani di uno
spocchioso proprietario terriero. Per la prima volta presentato
in Italia, Shekare Kamoosh è diretto dall’iraniano
Kiumars Poorahmad (Najaf Abad, 1949), membro dal 1976 dell’Institue
for the Intellectual Development of children and Young Adults,
autore di diversi film per ragazzi, scritti, diretti e montati
in prima persona. Un esempio imperdibile di sincretismo tra le
culture occidentale ed orientale, un appuntamento immancabile per
i cultori di Roald Dahl, un autore da scoprire per i cinefili del
cinema iraniano.
incontro con l'autore Kiumars
Poorahmad
22.00
Tales of the Unexpected: The
Umbrella Man
di Claude Whatham (Gb1980, v.o. sottotitolata
in italiano)sogg. dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald
Harwood; dir.fot. Steve Kilroy, Ted Williams; mus. Ron
Grainer; mo. Ralph Javes; scg. Roger Andrews. Interpreti:
John Mills (l’uomo dell’ombrello), John
Carson (Arthur), Michael Gambon (Andrew),
Jennifer Hilary (Wendy). Produzione: John
Rosenberg; durata: 26’. In una giornata di pioggia,
una donna, Wendy, è fermata per strada da un distinto
signore che ha smarrito il portafoglio: se gli offrirà i
soldi per un taxi, lui le darà in cambio il suo elegante
ombrello. Un altro racconto a sorpresa di Roald Dahl, dalla
meccanica ingegnosa, complicato, nella sua trasposizione televisiva
(The Umbrella Man è l’undicesimo episodio
della seconda stagione dei Tales, trasmesso il 10.5.1980),
da una beffarda sottotrama d’ordinario adulterio: gli
equivoci sono raddoppiati e stavolta il finale è amaro
oltre che grottesco. Ad impreziosire la storia, la presenza
di due mostri sacri del cinema inglese: il greenawayano Michael
Gambon (futuro protagonista di Il cuoco, il ladro, sua
moglie e l’amante) ed il grandissimo sir John Mills
(1908-2005), oltre settant’anni di carriera sulle spalle,
con lo stesso carisma, lo stesso spirito, lo stesso sottile
umorismo mostrati in questo telefilm.
MARTEDI'
19 DICEMBRE
a cura di "VISIONI"
21.00 L'ASSEDIO di
Bernardo Bertolucci (Italia 1998; 93', v.o. sottot. italiani) L'Assedio
inizia dove finiva La Strategia del Ragno, in quell'oscura linea
di confine che continua ad esistere fra cinema e televisione, in
una terra di nessuno che Bernardo Bertolucci si ritrova a percorrere
per la seconda volta a distanza di trent'anni dalla prima. Siamo
in una Roma primaverile dei giorni nostri, in pieno centro storico.
Qui, in una signorile palazzina di Piazza di Spagna, vivono Mr Kinsky
e Shandurai: bianco, biondo, inglese, lui è un artista, un
pianista con poca fiducia in sè stesso che vive dando lezioni
private di pianoforte ai suoi piccoli allievi, i soli amici che abbia,
nella grande e sontuosa casa ereditata da una vecchia e ricca zia;
nera, africana, piena di fascino, lei è una profuga, scappata
dall'Africa dopo l'arresto di suo marito, un dissidente politico.
Ora Shandurai studia medicina e, nel frattempo, si mantiene tenendo
pulita la casa di Kinsky, il quale, a poco a poco, la scopre, la
conosce, se ne innamora, comincia a corteggiarla, dapprima delicatamente
poi sempre più dichiaratamente...
MERCOLEDI'
20 DICEMBRE
FRAMMENTI DI
HANEKE
"La
capacità di
manipolazione dei media e la rappresentazione mediale della violenza
sono ormai fenomeni indispensabili della nostra società dei
consumi, e come tale trattate e spesso parodiate nei miei film. Proprio
come cineasta mi sento obbligato a rendere lo spettatore cosciente
del suo rapporto artificiale e finto con una realtà spesso
pubblicizzata come vera e unica. Ma ciò non significa che
i miei film non debbano sedurre lo spettatore, anzi, lo devono violentare
a raggiungere la sua indipendenza da ogni tipo di opinione prestabilita
e stereotipata." M.Haneke
21.00
BENNY'S VIDEO di
Michael Haneke (Austria 1992; 105', v.o. sottot. italiani - attenzione:
copia rara di qualità non
eccellente) Benny é un ragazzo asociale che
passa le sue giornate a guardare filmati violenti alla televisione.
Possiede anche un'attrezzatura con la quale realizza dei
video amatoriali. Un giorno conosce una ragazza e l'invita
a casa sua...
GIOVEDI' 21 DICEMBRE
FRAMMENTI
DI HANEKE
"La caratteristica
del cinema commerciale è far finta che un film o una storia
possano spiegare e descrivere il mondo intero, e che ogni problema
sia risolvibile. E per questo tipo di bugia lo spettatore paga
volentieri. Nel momento stesso in cui compra un biglietto, accetta
automaticamente il fatto di essere ingannato. Questo genere di
cinema persegue lo scopo di fargli dimenticare la propria vita
per almeno due ore. Questi film hanno una funzione sociale, non
artistica." M. Haneke
21.15
71 FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DEL CASO di
Michael Haneke (Austria-Germania 1993; 96', v.o. sottot. italiani - attenzione:
copia rara di qualità non eccellente) Uno studente
universitario il giorno prima del natale del 1993, entra in una banca e uccide,
senza un motivo apparente, diverse persone che non aveva mai conosciuto.
VENERDI' 22 DICEMBRE
FESTA
DI CHIUSURA 2006
21.00 aperitivo con selezione di video
22.30
BLUE CLOUDS è una performance
audiovisiva strutturata attorno a un recupero di percezioni mancate.
Suoni e immagini che popolano la quotidianità ma che
sfuggono al nostro corpo usati come materiale di partenza
per cinque suite per manipolazione video, montaggio elettroacustico
e chitarra trattata digitalmente.
http://www.ixem.it/pages/2006/09/blue-clouds-by-influxmicke
AUDIO: Mickey eats plastic
video: InFlux
concept: Skyapnea |