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PROGRAMMA DI DICEMBRE 2006

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VENERDI' 1 DICEMBRE
FREAK OUT - FREAK'A'LICIOUS ART FESTIVAL [OPENING]
WWW.MYSPACE.COM/FREAKOUT_ROMA
20.45 TRANSAZIONI di Mary Nicotra (2004, Italy, 29') Il documentario è il frutto di una ricerca psicosociale svolta in Italia e in Inghilterra su un fenomeno ancora poco conosciuto che riguarda i soggetti transgender e transessuali da femmina a maschio (FtM) Racchiude le testimonianze di soggetti che sono in un percorso di transizione da femmina a maschio FtM. (Female to Male), altri che hanno già effettuato l'iter medico – legale e di soggetti intersex. Si propone come una riflessione su questo fenomeno.
Mary Nicotra Psicologa e giornalista pubblicista, è direttrice editoriale della rivista on line DonneInViaggio, specializzata in tematiche di genere. (www.donneinviaggio.com). Sensibile e affascinata dalla molteplicità delle costruzioni discorsive soggettive, è impegnata contro ogni forma di diniego e discriminazione sociale. Ha realizzato il documentario TransAzioni (2004) , il cortometraggio VisibiLes (2004, co-regia con Roberta Padovano), il cortometraggio Kings per una notte (2005) e il documentario DragKinging (2005, co-regia con Liana Borghi)

a seguire DragKinging di Liana Borghi e Mary Nicotra. Chi sono i/le dragkings? Che stanno facendo? Come lo stanno facendo o non facendo? Perché lo stanno facendo? Questo documentario cerca
Di coinvolgere gli spettatori nella abilità di fare performance di genere messa in atto dalle dragkings. La performance di genere è solo un altro tipo di spettacolo nella stessa linea della music hall, del vaudeville, e del divertimento popolare? O lo leggiamo come una maniera per mettere in scena la tecnologia di genere, possiamo rivendicarlo come una strategia di sovversione politica?
Liana Borghi insegna letteratura in Inglese alla Università di firenze, I suo interessi presenti spaziano dal genere al queer e agli studi Postcoloniali. Dragkinging fa parte di una ricerca in atto sulle rappresentazioni contermporane di genere e le sue altre iniziata dal Centro Studi GLTQ www.xoomer.virgilio.it/centrostudigltq

a seguire Sometimes You Fight For The World, Sometimes You Fight For Yourself di Pauline Boudry e Renate Lorenz (Germania, 2004, 5 min, video) In questo video, un duo androgino mima le parole di “Her Story“ della band new wave Flying Lizards, e fa riferimento a Jack Smith in un’appropriazione queer del genere e dell’esotico. Girato in un giardino botanico del 19° secolo, è una riflessione sul colonialismo e sulle sue ossesioni dell’esotico, delle codificazioni maschile/femminile e sul suo concentrarsi su denaro e desiderio. Altre info su: http://www.rhythm-king-and-her-friends.net/ - http://www.myspace.com/rhythmkingahf
Pauline Boudry è la cantante del duo berlinese Rhythm King and her Friends prodotto dall'etichetta discografica Kitty Yo.

a seguire Talk!
Regia, Camera, Suono, Edit, Sottotili: Katharina Ellerbrock / 6 min / 2004 / Ome U/ dvd [english subtitles]

a seguire VIDEO INTERVISTE & LIVE-SET con Le Tigre, Hanin Elias, Rauberhohle, Rhythm Kings & Her Friends, Peaches. http://sites.knup.de/kcproduction/

a seguire FEMALE+QUEERWORDS2+BEATS 2
Regia, Camera, Suono, Edit, Sottotili: Katharina Ellerbrock BRD 2006, 80 min., DV
Questo documentario ha vinto il 1° premio "Rampenfiber Film" nella categoria documentari al festival "Feministische Musikfestival" dello scorso Settembre a Vienna. E' stato proiettato al Ladyfest Toulouse, Ladyfest Ruhr, BouyGerhl Queer Music Festival e arriva in anteprima anche in Italia. "Female+queerwords+beats"2 propone interviste e footage con Boyskout, Lyndsell Cockwell, The Organ, Kevin Blechdom & Planing to Rock, Lesbian on Ecstasy.
http://sites.knup.de/kcproduction/index_engl.html

22.30 PERFORMANCE Butterfly Kings [Drag Kings Troupe] Rome, Italy -
I Butterfly Kings, primo gruppo Drag King in Italia, nascono nel Febbraio 2006 per volontà di alcune attiviste del circolo Arcilesbica Roma. L'idea ha la sua genesi nella partecipazione ad un workshop di Kinging tenuto da Beatrice Preciado nel 2005 all'interno della tre giorni "Outlook Tendenze Lesbiche" organizzato da Arcilesbica a Prato.
L'obiettivo è di sperimentare su di sé il gioco dell'impersonificazione dello stereotipo di genere e di farne spettacolo.
Da qui vari appuntamenti di elaborazione, sperimentazione e performance, fino all'odierno progetto associativo (www.butterflykings.it) che vuole promuovere l'espressione Drag King come forma di spettacolo ironica ma allo stesso tempo di "rottura" dei cliché di genere. www.butterflykings.blogspot.com

23.00 CONCERTO: Beisspony [Monaco, Germania] Musica Sperimentale/Indie ***come un mal di denti paradisiaco*** Laura Melis ( voce, piano, papera sintetizzata e altri suoni animali) ex "birds not bitches", in attesa "the gaby klopfer experience, ex "warriors in woolworths". Hanna Brinkies (Hackbrett amplificata e distorta, roba artistica, voce urlante) = in attesa "die heimat und der blinde fleck". Stephanie la RAGmullER (batteria, pistola di plastica rumorosa, spazzolino da denti elettrico su corde di e-chitarra) ex "trash recycled F[e]Mtronic"s ex "Pantoffelheldin vs. Störenfrieda" ex "josefine et la bruit violent" > ex "warriors in woolworths". Sito http: //www.myspace.com/crisiswhatcrysis

SABATO 2 DICEMBRE
KITANO + KITANO
20.45 TAKESHIS' di Takeshi Kitano (Giappone 2005, 108', v.o. sottot. italiani)
Takeshis è l'"8 e mezzo" di Takeshi Kitano. Beat Takeshi interpreta Beat Takeshi, l’idolo delle folle giapponesi e di ogni dove, un po’ primadonna, un po’ burbero, un po’ genio. Il nonsense regna sovrano in un divertissment ironico e cinico, in cui Kitano mostra sé stesso come un semidio ma irresistibilmente buffo; poeta consapevole e spocchioso ma idiota matricolato; genio autoriale ma velina. (liberamente tratto da "my movies")
22.40 L'ESTATE DI KIKUJIRO di Takeshi Kitano (Jap. 1999;121', v.o. sottot. italiani) Un bambino giapponese, che vive con la nonna, desidera tantissimo rivedere la madre per questo durante l'estate si mette in viaggio per cercarla. Per strada incontra un perdigiorno yakuza che decide di accompagnarlo.

DOMENICA 3 DICEMBRE
INDITALIA - CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE: Federico RIZZO
21.00 WHISKY, DI VIA NIKOLAJEVKA (di Federico Rizzo, Italia 2001, dur 60 min.) Non è certo una strada qualunque Via Nikolajevka, nel quartiere milanese di Baggio e Federico Rizzo ne fa un ritratto dall’interno alternando momenti narrativi ad interviste ai veri abitanti. Dalle loro testimonianze si comprende cosa significa essere ragazzi di strada come lo è Whisky un adolescente appena arrivato dalla Puglia che cerca di trovare il suo posto nel quartiere.
22.30 LIEVI CREPE SUL MURO DI CINTA  (di Federico Rizzo, Italia 2004; dur 76 min.) Vita da poeta. Agostino scrive versi e romanzi, ma gli editori si tengono alla larga. Vive in uno scantinato con la porta sempre aperta e non è facile tirare avanti. Fare il bidello in una scuola privata non è il posto adatto per lui. La sua vita è fatta di vagabondaggi e di silenzi, di incontri con donne che lo vorrebbero tutto per loro, mentre lui va in cerca della donna che l’ha lasciato. Un film girato in maniera assolutamente indipendente, come del tutto indipendente è il suo personaggio. Un film contro la volgarità del mondo, contro la chiacchiera, contro ogni resa.
a seguire incontro con l'autore

MARTEDI' 5 DICEMBRE
a cura di ass. cult. RUETO
VISIONI CLANDESTINE - CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE
INVAXON - ALIENI IN LIGURIA (Italia 2004, 100') di Massimo Morini, Enzo Pirrone. Tra il 1945 e il 1978 in Liguria molti eventi annunciano l'arrivo degli extraterrestri che puntualmente si presentano il 31 aprile 2004. All'inizio sembrano pacifici e intavolano cordiali incontri con i liguri, ma in seguito si rivelano ostili. Genova e tutta la Liguria vengonoi assediate e bombardate, mentre un piccolo gruppo di persone comuni ideano un piano per segnalare l'avvenuta presa di potere aliena al primo equipaggio di astronauti liguri, da qualche giorno alla NASA per la prima missione spaziale Ligure.
a seguire incontro con gli autori (da confermare)

MERCOLEDI' 6 DICEMBRE
Associazione Culturale Euskara presenta
CASSANDRA
_ Conferenza_ film _letteratura _canti_VJ dai Paesi Baschi
21.30 AUPA ETXEBESTE! - Forza Etxebeste! Di Asier Altuna e Telmo Esnal. Con Ramon Agirre, Elena Irureta, e Paco Sagarzazu. Il giorno in cui la famiglia Etxebeste deve partire in vacanza, rimangono senza un soldo. Spenderanno le ferie nascosti in casa per tenere alle apparenze dei vicini del paese. Gli Etxebeste approfitteranno di questo periodo per accusarsi, dirsi delle bugie e miserie ma allo stesso tempo sarà la migliore vacanza della loro vita! Uno tra i pochi lungometraggi prodotti interamente in lingua basca nel 2006. Ha vinto diversi premi quest'anno tra cui anche il X Terra Siena Film Festival. Altuna e Esnal, i registi, hanno lavorato nel cinema in diversi ruoli finché hanno deciso di lanciarsi loro alla regia. Negli ultimi anni hanno diretto diversi cortometraggi con cui hanno vinto vari premi. Aupa Etxebeste! è il loro primo lungometraggio. http://www.aupaetxebeste.com
Asier Altuna sarà in sala assieme all'attore protagonista Ramon Agirre. Quest'ultimo parteciperà anche nella serata successiva.

GIOVEDI' 7 DICEMBRE
Associazione Culturale Euskara presenta
CASSANDRA
_ Conferenza_ film _letteratura _canti_VJ dai Paesi Baschi
a partire dalle 20.30:
-Parole proibite - La letteratura basca ingabbiata
Conferenza di Fito Rodriguez, filosofo, scrittore nonché presidente dell'Associazione degli scrittori baschi EIE. F. Rodriguez: professore universitario, autore di numerosi saggi, pubblicazioni, romanzi e articoli, ha appena pubblicato il libro CASSANDRA, un romanzo-saggio. Un aereo in volo da Parigi a Islamabad viene fatto fermare a Fiumicino. I due protagonisti, baschi, si racconteranno per ore molti film come antidoto alla noia, al nervosismo e alla paranoia. In questo gioco scorreranno tanti film, classici e non.
-RECITAL ALLA CHITARRA dell'attore Ramon Agirre (tra altro attore principale di Aupa Etxebeon anesso un piccolo dizionariste!)
-VJ con materiali di film e documentari dai Baschi.



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ULTRARARI ITALIAN UNDEAD - ZOMBI E VAMPIRI DEI PAESI TUOI...  
a cura di Silvia Moras (RipleysHome Video/Cinema Zero)
8-9 dicembre

VENERDI' 8 DICEMBRE
ULTRARARI UNDEAD - IO SONO LEGGENDA 
21.00 presentazione di Silvia Moras 
21.30 L'ULTIMO UOMO DELLA TERRA ("The Last Man on Earth" 1964, Ita-Usa 86')di Sidney Salkow/Ubaldo Ragona. Con Vincent Price, Franca Bettoia, Emma Danieli, Giacomo Rossi-Stuart, Umberto Rau, Christi  Courtland, Antonio Corevi, Hector Ribotta, Giuseppe Mattei. «Nei giorni come quello, in cui il cielo era coperto di nuvole, Robert  Neville  non  era  mai  sicuro  di  quanto  mancava al tramonto e a volte li trovava già nelle strade, prima di riuscire a rientrare in casa. Se non avesse avuto tanta avversione per la matematica, avrebbe potuto calcolare l’ora approssimativa del loro arrivo...» Ma chi aspetta Robert Neville? E perché all’imbrunire è costretto a barricarsi in casa? Cosa lo spaventa così tanto? Le giornate dell’unico superstite della misteriosa epidemia che si è abbattuta su un’anonima cittadina, vengono scandite da gesti quotidiani: al crepuscolo “loro” arrivano. Brandiscono bastoni, imprecano contro di lui e cercano di entrare in quella casa, divenuta ormai una fortezza. Le vicende narrate ne “L’ultimo uomo della terra” prendono forma dalla trasposizione del romanzo di Richard Matheson, tra l’altro anche sceneggiatore del film,  “I Am Legend”. Uscito nel 1954, ma arrivato in Italia nel 1957 con il titolo de “I vampiri” (divenuto poi “Io sono leggenda”), casualmente (o forse no) risulta omonimo della pellicola di Riccardo Freda, che ritraendo degli anomali succhiasangue diede inizio al gotico italiano. L’orrore ci viene descritto senza far uso di scenari gotici o castelli infestati. Non ci sono né bare, né tantomeno canini sporgenti. L’angoscia trasuda dalle mura domestiche, la minaccia viene dai propri simili. Numerose sono le curiosità che circondano “L’ultimo uomo della terra” e l’assenza di notizie a riguardo contribuisce ad aumentarne l’alone di mistero. Ritenuto –erroneamente- capostipite del filone zombesco in Italia, apre a notevoli spunti di riflessione sulla produzione di genere dei primi anni sessanta, sul rappporto con l’attività cinematografica d’oltreoceano, riguardo lo stretto legame con il mondo della letteratura e con i film che da esso hanno preso spunto, come “La notte dei morti viventi” di George A Romero o il più recente “28 giorni dopo” di Danny Boyle. Il  film, girato all’Eur di Roma con un budget ridottissimo, vanta tra i suoi interpreti il celeberrimo Vincent Price, attore simbolo della produzione di genere e indimenticabile interprete delle trasposizioni dei romanzi di Poe ad opera di Roger Corman. Matheson chiudeva scivendo “Un nuovo terrore prende forma dalla morte. Una nuova superstizione penetra la fortezza inattaccabile dell’infinto. Io sono leggenda.”. Per ironia della sorte a distanza di più di quarant’anni questo gioiello della cinematografia orrorifica, rivive, splende ancora di luce propria e può essere consacrato  all’immortalità.
22.45 1975 OCCHI BIANCHI SUL PIANETA TERRA ("The Omega Man", Usa 1975, 98' english version sottot. italiani) di Boris Sagal. Con Charlton Heston, Anthony Zerbe, Rosalind Cash, Paul Kosio, Lincoln Kilpatrick. Dopo una guerra batteriologica quello che rimane del genere umano è un pugno di uomini sani. Il resto della popolazione terrestre non è altro che una moltitudine affetta da un virus letale. I sopravvissuti a causa delle radiazioni sono trasformati in una razza di albini mutanti che vive di notte non potendo sopportare la luce del sole. Il loro unico fine è trovare ed eliminare Neville (Charlton Heston), ex ricercatore scientifico e militare non contaminato, ritenuto responsabile dell’accaduto. L’uomo  durante il giorno dà la caccia ai mutanti cercando di individuare il loro covo e la notte si asserraglia in un appartamento fortificato per difendersi dagli attacchi dei suoi nemici. Ulteriore trasposizione, dopo quella de “L’ultimo uomo della terra”, del romanzo di Richard Matheson “I’m Legend”. La pellicola di Boris Sagal, la cui carriera fu principalmente dedicata alla produzione televisiva (Ai confini della Realtà, per citarne una) rispetto a quella del 1964  risulta molto più realistica e imperniata su una forte critica nei confronti delle sperimentazioni genetiche e della società,  rappresentando attraverso un’ alienante quotidianità il suo triste ritratto di schiava della tecnologia, spesso utilizzata per fini distruttivi. Il film infatti presenta un’interessante contraddizione tra l'uomo sano che ritiene di essere normale e i suoi antagonisti che nella loro mutazione riconoscono una nuova forma d’umanità. Non era passato molto tempo dagli zombi romeriani del 1968, portavoci di  sottili attacchi all’intervento americano in Vietnam, al modello familiare medio e all’american way of life, e mancherà ben poco  prima che corpi claudicanti invadano centri commerciali, dando avvio ad una rivoluzione silenziosa (ma molto sanguinolenta) nei confronti del consumismo di massa, e più in generale del sistema capitalistico. Forse un’omaggio al periodo della contestazione in cui è stato girato il film, 1971,  o sulla scia del successo de “La notte dei morti viventi”, in cui si ritrova una delle più grandi provocazioni che un regista poteva fare in quegli anni, ovvero affidare il ruolo di protagonista ad un afro-americano, la ragazza scelta come “Ultima donna” era di colore (Rosalind Cash).



SABATO 9 DICEMBRE
ULTRARARI ITALIAN UNDEAD - ZOMBI E VAMPIRI DEI PAESI TUOI...
    
21.00 presentazione di Silvia Moras
21.30 LA STRAGE DEI VAMPIRI (Italia 1962, Italia 74') di Roberto Mauri. Con Walter Brandi, Graziella Granata, Luigi Batzella (come Paolo Solvay), Dieter Eppler, Edda Ferronao, Carla Foscari, Gena Gimmy, Maretta Procaccini, Alfredo Rizzo. Un vampiro contagia la moglie di un medico e quest’ultimo attraverso le sue conoscenze cercherà di riportare alla «normalità » la povera fanciulla e… “La strage dei vampiri” è uno dei più oscuri e rari gotici italiani. Se ne è sentito parlare ben poco e a riguardo si trovano rare e vaghe notizie.  Intriso di un forte romanticismo e di una carica erotica comune alla produzione horror italiana dei primi anni sessanta si differenzia da altre pellicole analoghe per la raffnatezza, l’ambigua sensualità del ruolo femminile e i modi espliciti (soprattutto se rapportate alle produzioni Hammer) con cui il succhiasangue (Dieter Eppler) “vampirizza” le malcapitate. Il film di Mauri può essere inteso come l’ultimo capitolo di una trilogia vampirica iniziata nel 1960 con “L’amante del vampiro” di Renato Polselli (1960) e seguita da “L’ultima preda del vampiro” di Piero Regnoli (1960). Oltre all’ambientazione tipicamente gotica, caratterizzata in primis dall’immancabile castello, alla temetica affrontata e alle avvenenti porotagoniste, i tre film hanno in comune anche l’attore maschile, Walter Brandi, sorta di risposta italiana a Christopher Lee, qui con ruolo positivo.
22.45 LA NOTTE DEI DIAVOLI (Italia-Spagna 1971, 91') di Giorgio Ferroni . Con Gianni Garko, Agostina Belli, Maria Monti, Bill Vanders, Luis Suárez, Umberto Raho, Cinzia De Carolis, Tom Felleghy, Teresa Gimpera, Mark Roberts, Rosita Torosh. Yugoslavia.. Un giovane rimane con l'auto in panne e trova ospitalità presso una fattoria immersa in una fitta boscaglia. Non tarda ad accorgersi degli strani comportamenti dei. componenti della famiglia, fra cui quelli di una giovane ragazza, Sdenka (Agostina Belli) di cui finirà per innamorarsi e del capofamiglia Gorca Ciuvelak (Bill Vanders). Essi infatti attendono la notte per subire una terribile trasformazione.. Questo film del 1971, tratto dal romanzo “Sem'ya vurdalaka”( (“La famiglia del wurdalak) è una splendida rilettura del mito slavo del Wurdalak, una via di mezzo tra un morto vivente ed un vampiro. “La notte dei diavoli” è un piccolo capolavoro firmato da un semisconosciuto maestro del cinema di genere italiano: Giorgio Ferroni. Quest’ultimo, pioniere con Freda e Bava del gotico, girò ben 38 film, quasi uno per ogni anno di attività . Di questi i più noti sono sicuramente “Il mulino delle donne di pietra” (1960) e “La battaglia di El Alamein” (1968) “La notte dei diavoli” riporta sul suolo nazionale, dopo quasi dieci anni la figura degli zombi. Dopo il 1963 sembravano essere scomparsi e sarà proprio Ferroni a dare nuova linfa al filone zombesco. Secondo alcuni, l’esplicito riferimento al secondo episodio de “I tre volti della paura” di Mario Bava (1963, l’episodio intitolato “Wurdalak”), inevitabile visto la comune derivazione letteraria, lo farebbe apparire remake dello stesso. Più che rifacimento si tratterebbe però di una rilettura del romanzo, ambientato negli anni settanta. Con contesto storico e sociale adeguato e un finale sorprendentemente più cruento. Degni nota sono gli effetti speciali curati da Carlo Rambaldi e la colonna sonora, composta da Giorgio Gaslini, che, tralasciate per una volta le sue competenze in materia jazzistica, si orienta verso la sperimentazione pura.




DOMENICA 10 DICEMBRE
a cura di ass. cult. RUETO
VISIONI CLANDESTINE - CINEMA ITALIANO INDIPENDENTE: FEDERICO RIZZO
21.00 STORIA MALATA (Italia 1999, 85') di Federico Rizzo. Storia malata è un film che parla, in prima persona, del disagio giovanile in una città ricca di possibilità economiche, come Milano, ma che sempre più velocemente si sta alienando dai valori umani indispensabili per la crescita e lo sviluppo di una persona. William Del Mastro nasce in una famiglia dell'alta borghesia ma non se ne sente appartenente; cerca di allontanarsi trovando un pretesto qualunque e vive, per un certo periodo, in un quartiere degradato svolgendo lavoretti occasionali. Si accorge presto che i "nuovi" amici sono anch'essi "malati"...
a seguire incontro con l'autore

MARTEDI' 12 DICEMBRE
MASTERS OF HORROR PRIMA SERIE
dalle 21.00 FILM INEDITI di John Carpenter, Dario Argento, Joe Dante.

MERCOLEDI' 13 DICEMBRE
DOCTOUR
21.30 BOKITO (Israele 1983, 30’ - sott.li italiano) di Ruben Hacker e Vinse Slav.
La terrificante testimonianza personale molto realistica di Hacker e Slav sul campo di battaglia nella Guerra in Libano del 1982.
22.00 FULL FRAME (A.A.V.V., USA, 90 min; v.o.) Raccolta di film premiati al festival Full Frame realizzato in collaborazione con il New York times e diretto da Martin Scorzese. Il festival promuove più di cento film ogni anno. La selezione offre una serie di documentari sperimentali a tematica sociale quali quello di Mira Nair “Laughing club of india”

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LA FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
una produzione Orchidea.com - a cura di Andrea Pergolari
14/17 dicembre
Celeberrimo scrittore per l’infanzia, l’inglese Roald Dahl ha dato il suo piccolo apporto anche alla storia del cinema, e non soltanto nei film destinati ai ragazzi, tratti dai suoi romanzi e racconti più famosi (La fabbrica di cioccolato, Le streghe, Il G.G.G.). Dotato di un umorismo nero bizzarro e spiazzante, tipicamente anglosassone, è un maestro di storie imprevedibili, ciniche e cattive dietro l’apparente leggerezza: lo stesso umorismo declinato con il fantastico che ha rivelato anche al cinema, come sceneggiatore di film che hanno il gusto sconcertante delle sue creazioni letterarie. A novant’anni dalla sua nascita (è nato il 13 settembre 1916 ed è morto il 23 novembre 1990) è interessante riepilogare la sua avventura artistica, i suoi rapporti diretti ed indiretti con l’industria cinematografica, proponendo una rassegna di film tratti da suoi racconti o direttamente sceneggiati.

GIOVEDI' 14 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
20.45 Lettura del racconto: Cosciotto d’agnello (Lamb to the Slaughter, 1953). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato in Storie impreviste (Teadue, 2005)
21.15 Che ho fatto io per meritare questo?
di Pedro Almodovar (¿Que he hecho yo para merecer esto!!, Spagna, 1984); dal racconto Lamb to the Slaughter di Roald Dahl (n.a.); Interpreti: Carmen Maura (Gloria), Luis Hostalot (Polo), Ryo Hiruma (Prof. Kendo), Angel de Andres Lopez (Antonio), Gonzalo Suarez (Lucas Villalba), Veronica Forqué (Cristal). Produzione: Tesauro – Kaktus; durata: 98’. Alla periferia di Madrid, vive Gloria, moglie insoddisfatta di Antonio, tassista prepotente, con suocera svampita e due figli già troppo cresciuti a carico. Tra una ricarica di anfetamine e uno sfogo con l’amica squillo Cristal, la situazione di Gloria cambia improvvisamente quando, dopo una lite, uccide Antonio con un colpo in testa… Almodovar e Dahl: un incrocio pericoloso. Tratto (segretamente) dal racconto Lamb to the Slaughter, conserva del testo solo lo spunto di partenza prima di partire per la tangente nera e surreale tipica del regista spagnolo. Il grottesco di Almodovar è tutt’altro rispetto a quello di Dahl: parossistico e melodrammatico, quanto l’altro è sottotono e distaccato. Ma l’esito finale è quantomeno curioso.
23.00 Tales of the Unexpected: Lamb to the slaughter di John Davies (1979, v.o. sottotitolata in italiano) sogg. Roald Dahl, dal suo racconto omonimo; scen. Robin Chapman; mus. Ron Grainer; scg. Alan Pickford. Interpreti: Susan George (Mary Marney), Brian Blessed (sgt. Jack Nolan), Michael Byrne (Patrick Marney), Mark Jones (sgt. Jameson), George Little (Mr. Samuel). Produzione: John Rosenberg; durata: 24’. Mary è una donna felicemente sposata: ama il marito Patrick, poliziotto, ed è in attesa di un bambino. Ma una sera, rientrando a casa, Patrick dirà a Mary qualcosa che le cambierà la vita… Introdotti dallo stesso autore, trasmessi in Italia con il titolo de Il brivido dell’imprevisto, i telefilm della serie Tales of the Unexpected mettono in immagini il gusto per la trovata bizzarra e l’umorismo nero di Roald Dahl, trasponendo nel semplice linguaggio televisivo i fulminanti racconti dell’imprevisto dello scrittore inglese. In un arco di nove stagioni (dal 1979 al 1988, ma in seguito la serie accoglierà racconti di Ray Bradbury, Robert Bloch, Edward D. Hoch, Stanley Ellin), tutto l’arco espressivo di Dahl è esplorato, dal macabro al grottesco. Quarto episodio della prima stagione (trasmesso il 19.4.1979), Lamb to the Slaughter conferisce all’omonimo racconto di Dahl una struttura poliziesca basata su una costruzione a flashback un po’ gratuita, rendendo esplicito quello che nel racconto è solo alluso. La presenza di Susan George, attrice di culto negli anni ’70 con registi come Peckinpah, Fleischer, Corbucci (Cane di paglia, Mandingo, La banda J. & S. – cronaca criminale del Far West, Tintorera), rende l’episodio imperdibile.

VENERDI' 15 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
20.45 Lettura del racconto: L’affittacamere (The Landlady, 1959). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato in Storie impreviste (Teadue, 2005)
21.15 Chi ha paura delle streghe?
di Nicholas Roeg, 1989; sogg. dal romanzo Streghe di Roald Dahl; scen. Allan Scott; dir.fot. Harvey Harrison; mus. Stanley Myers; mo. Tony Lawson; scg. Andrew Sanders. Interpreti: Anjelica Huston (Miss Eva Ernst), Mai Zetterling (Helga Leveshim), Jasen Fisher (Luke Evesheim), Jane Horrocks (Miss Irvine), Rowan Atkinson (Mr. Stringer), Brenda Blethyn (Mrs. Jenkins), Jenny Runacre (Elsie). Produzione: Lorimar Film Entertainment – Jim Henson Productions; durata: 91’. Orfano di entrambi i genitori, morti in un incidente stradale, il piccolo Luke è stato cresciuto dalla nonna Helga, una vecchina dolce che conosce spaventosi racconti di streghe. In vacanza in Inghilterra, Luke scopre con orrore che, nell’albergo dove alloggia con la nonna, il fantomatico “congresso mondiale delle benefattrici per l’infanzia” è in realtà un consesso di vere streghe intenzionate a mangiare tutti i bambini del mondo… Il bellissimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl The Witches (1983) è trasposto dall’ex direttore della fotografia Nicolas Roeg (1928) con il suo stile raffinato e visionario, sempre alla ricerca di atmosfere magiche e gotiche (A Venezia…un dicembre rosso shocking, L’uomo che cadde sulla terra, Il lenzuolo viola). Qui il gioco gli riesce particolarmente bene, perché gli effetti visivi sono sostenuti dalla ricchezza del racconto e dal fascino di un cast che riunisce, tutti in gran forma, la sinistra Anjelica Huston, l’anziana Mai Zetterling ed il futuro Mr. Bean…      
23.00 Tales of the Unexpected: The Landlady di Herbert Wise (Gb 1979, v.o. sottotitolata in italiano) sogg. Roald Dahl, dal suo racconto omonimo; scen. Robin Chapman; dir.fot. Ian Craig; mus. Ron Grainer; mo. Michael O’Halloran; scg. Jane Martin. Interpreti: Siobhan McKenna (l’affittacamere), Leonard Preston (Billy Weaver), Anthony Dawes (il prete). Produzione: John Rosenberg; durata: 24’. Giunto a Bath per iniziare un nuovo lavoro in un’agenzia di assicurazioni, il diciassettenne Billy Weaver trova alloggio in un Bed & Breakfast tenuto da una matura signora tanto svampita quanto gentile, che ama i giovani, il tè e gli animali… Quinto episodio della prima stagione dei Tales of the Unexpected (trasmesso per la prima volta il 21.4.1979), The Landlady mette in scena l’inquietante racconto originale di Roald Dahl come un’elusiva storia di fantasmi, salvo nel finale, quando rappresenta un orrore grottesco che, nelle pagine di Dahl, è solo suggerito. Se il telefilm conserva il mistero del racconto, lo si deve in gran parte all’attrice irlandese Siobhan McKenna (1923-1986), tra i protagonisti del kolossal Dottor Zivago (Lean, 1965), qui nei misogini panni di un’affittacamere pericolosamente garrula. Il regista austriaco Herbert Wise non è da confondere con il nostro Luciano Ricci, che usò questo nome come pseudonimo negli anni ’60.

SABATO 16 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
20.45 Lettura del racconto: Genesi e catastrofe (Genesis and Catastrophe, 1959). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato in Storie ancora più impreviste (Teadue, 2005)
21.30 The Man from Hollywood
di Quentin Tarantino (Usa, 1995) sogg. dal racconto The Bet di Roald Dahl (n.a.); dir.fot. Andrzej Sekula; mus. Combustible Edison; mo. Sally Menke; scg. Gary Frutkoff. Interpreti: Tim Roth (Ted), Jennifer Beals (Angela), Paul Calderon (Norman), Quentin Tarantino (Chester Rush), Bruce Willis (Leo). Produzione: Lawrence Bender; durata:. Ted, cameriere del Mon Signor, assiste ad una scommessa tra tre ospiti di una suite dell’albergo nella notte di capodanno: uno di loro, regista, dovrà accendere la fiamma di un accendino per dieci volte di seguito, senza mai sbagliare. La posta in gioco è piuttosto alta (Norman si gioca un dito mignolo, Chester la sua automobile) e Ted ne un ineffabile arbitro. Quarto e conclusivo segmento del fallimentare Four rooms (i registi degli altri episodi sono Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez), The Man from Hollywood smonta e rielabora un racconto grottesco di Dahl (in italiano La scommessa) che tentava, riuscendoci, la strada dell’assurdo. Tarantino spinge, al solito, sui toni dell’iperrealismo, nella scenografia, nei dialoghi, nella fotografia e nella recitazione sovrattono dei protagonisti, cercando una sua ragione d’essere nella comicità gigionesca di attori e situazioni.         
22.00 Tales of the Unexpected: Taste di Alastair Reid (Gb 1980, v.o. sottotitolata in italiano) sogg. dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald Harwood; dir.fot. Andy Allan; mus. Ron Grainer; mo. Phil Bunn; scg. John Wood. Interpreti: Ron Moody (Richard Pratt), Anthony Carrick (Mike Schofield), Mercia Glossop (Sybil Schofield), Debbie Farrington (Louise Schofield), Beth Porter (Joanna Bligh), William Hootkins (Peter Bligh). Produzione: John Rosenberg; durata: 27’. L’enologo Richard Pratt è un maturo infallibile sommelier, una celebrità in materia, autore di libri ed ospite di trasmissioni tv. Ospite d’onore ad una cena del finanziere Mike Schofield, è invitato ad indovinare l’origine di un vino impossibile da scoprire. Ma Pratt è molto sicuro di sé, accetta la scommessa ed alza la posta in palio: se indovinerà, avrà la mano della graziosa figlia del padrone di casa. Rispettando quasi alla lettera il racconto di Roald Dahl, Taste (settimo episodio della seconda stagione dei Tales, trasmesso il 12.4.1980) rende al meglio il gusto dello scrittore inglese per le storie a sorpresa, col veleno sulla coda. Avvalendosi di un celebre comico inglese come Ron Moody (Mani sulla Luna, Oliver!, Il mistero delle dodici sedie) nei panni protervi dell’enologo Pratt, il regista Alastair Reid (che nel 1971 aveva diretto un thriller scritto da Dahl, The night digger), firma uno degli episodi più divertenti della serie.    
22.30 Tales of the Unexpected: Genesis and Catastrophe di Herbert Wise (Gb1980, v.o. sottotitolata in italiano) dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald Harwood; dir.fot. William Noble; mus. Ron Grainer; mo. Phil Connick; scg. Michael Bailey. Interpreti: Helmut Griem (Alois), Zivila Roche (Klara), Hana Maria Pravda (Frau Lemner), Alastair Llewellyn (il medico). Produzione: John Rosenberg; durata: 25’. In uno speduto villaggio austriaco al confine con la Germania, la bionda e debole Klara cerca di dare alla luce un nuovo figlio a suo marito, il violento Alois. Tutti i precedenti figli nati dalla loro unione sono morti, come se la Provvidenza avesse voluto punire l’unione incestuosa tra Alois e Klara, in realtà zio e nipote. Ma stavolta sembra andare tutto bene, per la coppia almeno… Stavolta la coda del racconto è particolarmente velenosa: Genesis and Catastrophe è uno dei racconti più sorprendenti di Roald Dahl che, presentando il telefilm da esso tratto (il dodicesimo della seconda stagione, trasmesso il 17.5.1980), avverte, sogghignando, lo spettatore che la storia è rigorosamente vera… Rigorosamente e tragicamente vera… Lo spettatore cinefilo si delizierà con la presenza, nei panni dell’ubriacone Alois, di Helmut Griem, amante aristocratico della scatenata Liza Minnelli in Cabaret (Fosse, 1972), un film imprevedibilmente legato a quest’episodio… 

DOMENICA 17 DICEMBRE
LA FABBRICA IMPREVISTA DI ROALD DAHL
20.45 Lettura del racconto: L’uomo dell’ombrello (The Umbrella Man, 1980). Traduzione italiana: Attilio Veraldi. Pubblicato in: Storie ancora più impreviste (Teadue, 2005)
21.15 Shekare Kamoosh - The Silent Hunt di Kiumars Poorahmad ( The SilentHunt IRAN, 1989, v.o. sottotitolata in inglese). scen., mo. Kiumars Poorahmad; sogg. dal romanzo Danny, the champion of the world di Roald Dahl; dir.fot. Kamal Motii. Interpreti: Sam Gharibian (il ragazzo), Golab Adineh (l’insegnante), Sirius Gorjestani (Khavaj), Mehdi Ashemi (guardacaccia), Ali Reza Khamseh (agente). Durata: 65’. Dal romanzo per ragazzi Danny il campione del mondo (1975), rielaborazione del racconto Il campione del mondo, pubblicato per la prima volta nel 1959 e poi confluito nella raccolta Kiss kiss (1960), un inno alla fantasia ed all’astuzia degli emarginati, in opposizione alla protervia ed alla volgarità dei nuovi ricchi, riassunto nell’incredibile sistema escogitato da un bambino per cacciare di frodo i succulenti fagiani di uno spocchioso proprietario terriero. Per la prima volta presentato in Italia, Shekare Kamoosh è diretto dall’iraniano Kiumars Poorahmad (Najaf Abad, 1949), membro dal 1976 dell’Institue for the Intellectual Development of children and Young Adults, autore di diversi film per ragazzi, scritti, diretti e montati in prima persona. Un esempio imperdibile di sincretismo tra le culture occidentale ed orientale, un appuntamento immancabile per i cultori di Roald Dahl, un autore da scoprire per i cinefili del cinema iraniano.     
incontro con l'autore Kiumars Poorahmad
22.00 Tales of the Unexpected: The Umbrella Man di Claude Whatham (Gb1980, v.o. sottotitolata in italiano)sogg. dal racconto omonimo di Roald Dahl; scen. Ronald Harwood; dir.fot. Steve Kilroy, Ted Williams; mus. Ron Grainer; mo. Ralph Javes; scg. Roger Andrews. Interpreti: John Mills (l’uomo dell’ombrello), John Carson (Arthur), Michael Gambon (Andrew), Jennifer Hilary (Wendy). Produzione: John Rosenberg; durata: 26’. In una giornata di pioggia, una donna, Wendy, è fermata per strada da un distinto signore che ha smarrito il portafoglio: se gli offrirà i soldi per un taxi, lui le darà in cambio il suo elegante ombrello. Un altro racconto a sorpresa di Roald Dahl, dalla meccanica ingegnosa, complicato, nella sua trasposizione televisiva (The Umbrella Man è l’undicesimo episodio della seconda stagione dei Tales, trasmesso il 10.5.1980), da una beffarda sottotrama d’ordinario adulterio: gli equivoci sono raddoppiati e stavolta il finale è amaro oltre che grottesco. Ad impreziosire la storia, la presenza di due mostri sacri del cinema inglese: il greenawayano Michael Gambon (futuro protagonista di Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante) ed il grandissimo sir John Mills (1908-2005), oltre settant’anni di carriera sulle spalle, con lo stesso carisma, lo stesso spirito, lo stesso sottile umorismo mostrati in questo telefilm.  

MARTEDI' 19 DICEMBRE
a cura di "VISIONI"
21.00 L'ASSEDIO di Bernardo Bertolucci (Italia 1998; 93', v.o. sottot. italiani) L'Assedio inizia dove finiva La Strategia del Ragno, in quell'oscura linea di confine che continua ad esistere fra cinema e televisione, in una terra di nessuno che Bernardo Bertolucci si ritrova a percorrere per la seconda volta a distanza di trent'anni dalla prima. Siamo in una Roma primaverile dei giorni nostri, in pieno centro storico. Qui, in una signorile palazzina di Piazza di Spagna, vivono Mr Kinsky e Shandurai: bianco, biondo, inglese, lui è un artista, un pianista con poca fiducia in sè stesso che vive dando lezioni private di pianoforte ai suoi piccoli allievi, i soli amici che abbia, nella grande e sontuosa casa ereditata da una vecchia e ricca zia; nera, africana, piena di fascino, lei è una profuga, scappata dall'Africa dopo l'arresto di suo marito, un dissidente politico. Ora Shandurai studia medicina e, nel frattempo, si mantiene tenendo pulita la casa di Kinsky, il quale, a poco a poco, la scopre, la conosce, se ne innamora, comincia a corteggiarla, dapprima delicatamente poi sempre più dichiaratamente...  

MERCOLEDI' 20 DICEMBRE
FRAMMENTI DI HANEKE
"La capacità di manipolazione dei media e la rappresentazione mediale della violenza sono ormai fenomeni indispensabili della nostra società dei consumi, e come tale trattate e spesso parodiate nei miei film. Proprio come cineasta mi sento obbligato a rendere lo spettatore cosciente del suo rapporto artificiale e finto con una realtà spesso pubblicizzata come vera e unica. Ma ciò non significa che i miei film non debbano sedurre lo spettatore, anzi, lo devono violentare a raggiungere la sua indipendenza da ogni tipo di opinione prestabilita e stereotipata." M.Haneke

21.00 BENNY'S VIDEO di Michael Haneke (Austria 1992; 105', v.o. sottot. italiani - attenzione: copia rara di qualità non eccellente) Benny é un ragazzo asociale che passa le sue giornate a guardare filmati violenti alla televisione. Possiede anche un'attrezzatura con la quale realizza dei video amatoriali. Un giorno conosce una ragazza e l'invita a casa sua...



GIOVEDI' 21 DICEMBRE
FRAMMENTI DI HANEKE
"La caratteristica del cinema commerciale è far finta che un film o una storia possano spiegare e descrivere il mondo intero, e che ogni problema sia risolvibile. E per questo tipo di bugia lo spettatore paga volentieri. Nel momento stesso in cui compra un biglietto, accetta automaticamente il fatto di essere ingannato. Questo genere di cinema persegue lo scopo di fargli dimenticare la propria vita per almeno due ore. Questi film hanno una funzione sociale, non artistica." M. Haneke

21.15 71 FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DEL CASO di Michael Haneke (Austria-Germania 1993; 96', v.o. sottot. italiani - attenzione: copia rara di qualità non eccellente) Uno studente universitario il giorno prima del natale del 1993, entra in una banca e uccide, senza un motivo apparente, diverse persone che non aveva mai conosciuto.

VENERDI' 22 DICEMBRE
FESTA DI CHIUSURA 2006
21.00 aperitivo con selezione di video
22.30 BLUE CLOUDS è una performance audiovisiva strutturata attorno a un recupero di percezioni mancate. Suoni e immagini che popolano la quotidianità ma che sfuggono al nostro corpo usati come materiale di partenza per cinque suite per manipolazione video, montaggio elettroacustico e chitarra trattata digitalmente.
http://www.ixem.it/pages/2006/09/blue-clouds-by-influxmicke
AUDIO: Mickey eats plastic
video: InFlux
concept: Skyapnea