GIOVEDÌ
2 APRILE
50 ANNI
DI NOUVELLE VAGUE
Giusto cinquant’anni fa nasceva in Francia
la Nouvelle Vague e con essa il cinema moderno. Da allora lo
spirito innovatore del movimento ha influenzato i cineasti di
tutto il mondo. Detour e Sentieri Selvaggi presentano una serata
in compagnia di Angelo Moscariello, autore del libro “Nouvelle
Vague” (Ed. Audino, 2008), un percorso critico per provare a cogliere
il segreto di una maniera di fare film che ha saputo unire al piacere
del racconto il merito di far vedere l’invisibile attraverso l’evidenza
del reale.
21.30 INCONTRO
CON ANGELO MOSCARIELLO,
autore del libro “NOUVELLE VAGUE” (Ed. Audino, Manuali di Script,
2008).
22.30 DESIDERI NEL
SOLE (Adieu
Philippine, Francia
1962, 105') di Jacques Rozier. Con Jean-Claude Aimini, Yveline
Cery, Stefania Sabatini, Vittorio Caprioli, Andre' Tarroux,
Daniel Deschamps, Michel Soyer. Il film più fresco,giovane
e libero di tutta la nouvelle vague, il film di cui si innamorò
Christian Metz non solo da critico ma anche da semplice spettatore.
Desideri nel sole esprime al meglio lo spirito originario della
“nuova ondata” del cinema francese per il modo felice in cui
concretizza in immagini en plein air la poetica della camera-stylo,
posta al servizio di uno sguardo amorevole e partecipe sulla
condizione giovanile. Siamo a Parigi nel 1960. Il giovane Michel
lavora come addetto ai cavi in uno studio televisivo ma,per
far colpo sulle ragazze, si fa passare per un indispensabile
“addetto alle macchine”.Conosce due coetanee aspiranti attrici,Liliane
e Juliette, e inizia a frequentarle in attesa di decidere su
quale delle due far cadere la sua scelta. Le ragazze ,amiche
inseparabili, accettano divertite la corte di Michel,aiutandolo
anche a trovare lavoro presso un inaffidabile produttore che
lo illude con la promessa di fargli fare il cinema. Giunge
il mese delle vacanze estive e i tre giovani si ritrovano in
un villaggio turistico in Corsica. Tra sole,mare e musica i
giorni trascorrono spensierati all’insegna della vitalità e
del gioioso cameratismo…
VENERDÌ
3 APRILE
AVANT-GARDE - storia dell’avanguardia
anni 20’ e 30’
DALLE 21.00 IN POI:
AUTUMN FIRE (USA
1931, 15’) di Herman G. Weinberg (1908-1983). Fuoco
d’Autunno.
Frammenti emozionali per una storia semplice che riguarda
due straniati amanti che si ricongiungono. All’inizio
sono separati nello spazio ma uniti nel tempo, grazie al
montaggio alternato di Weinberg che diventa sempre più rapido.
Henri Langlois, fondatore della Cinémathèque
Francaise, fu un ammiratore di questo film che definì “l’equivalente
Americano del lavoro di Dimitri Kirsanoff”. Hans Richter
dichiarò: “Questo film sperimentale americano
splende ancora del suo fuoco originale”.
MANHATTA (USA
1921, 10’) di Paul Strand e Charles Sheeler (1883-1965).
Strand fu un brillante fotografo che contribuì enormemente
allo sviluppo del documentario in America. Manhatta offre uno sguardo
moderno alla vita metropolitana. Questo film rifiuta la visione
turistica che ha dominatosino a quel momento le rappresentazioni
urbane. Il film, largamente programmato in Europa, incoraggiò Alberto
Cavalcanti a realizzare Rien que les heures (1926) e Walter Ruttman:
Berlino - sinfonia di una grande città (1927).
LA COQUILLE ET LE CLERGYMAN (The
Seashell and the Clergyman) (Francia 1926, 31’) di Germaine
Dulac (1882-1927). La conchiglia e il predicatore. In questo film
indipendente, spesso considerato il primo surrealista, Dulac utilizza
ambienti onirici per sondare la mente di un ecclesiastico i cui
voti religiosi frustrano i suoi impulsi sessuali. Originariamente
censurato dalla Commissione di Censura Britannica, che dichiarò “il
film è così criptico quasi da essere senza senso.
Se ci fosse un significato, è senza dubbio discutibile”.
REGEN (Rain)
(Olanda 1929, 14’) di Joris Ivens H20 (USA 1929, 12’)
di Ralph Steiner (1898-1989). Pioggia. “Rain è un
famoso e lirico ritratto di un temporale ad Amsterdam. Questo modello
di “poesia urbana” osserva i cambiamenti “espressivi” della
città durante la pioggia. (Note del M.O.M.A.)
H20 (USA
1929, 12’) di Ralph Steiner (1899-1986). Steiner, già promettente
fotografo, fu uno dei più entusiasti sostenitori del
mezzo filmico durante la fine degli anni 20. Film astratto
che può definirsi puro cinema. Probabilmente influenzò più DeMille
più di quanto lo fece Einsenstein.
EVEN--AS YOU AND I (USA
1937, 12’) di Roger Barlow, Harry Hay and LeRoy Robbins.
Alla Pari — Come Te e Me. Tre uomini decidono di partecipare
a un contest per film amatoriali. Dopo aver scritto diverse
insoddisfacenti versioni del convenzionale “ragazzo incontra
ragazza”, vedono su una rivista un articolo sul Surrealismo
e decidono di realizzare un film influenzato da Dalì intitolato “Pomeriggio
di un Elastico”. Girano il film da ogni punto di vista
immaginabile – nelle fogne, sui pali elettrici, attraverso
buchi della serratura. Splendida parodia del Surrealismo che
include una significativa citazione di Un Chien Andalou di
Bunuel.
SABATO
4 APRILE
THIS IS ENGLAND #1
21.00 THIS IS ENGLAND di
Shane Meadows (Gran Bretagna 2006, 100 min. v.o. sott. Italiano)
L'11enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del nord.
Cresciuto solo con la madre e senza una figura maschile di riferimento,
Shaun è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia
all'adolescenza avviene nell'estate del 1983 ed è segnato
dall'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra
le sue fila. Ma presto il gruppo si divide tra boneheads nazionalisti
sostenitori del National Front e gli altri, rimasti fedeli allo
spirito originale antirazzista e proletario del movimento.
DOMENICA
5 APRILE
THIS IS ENGLAND #2
21.00 FOLLOWING di
Christopher Nolan (Gran Bretagna 1998, 70', v.o. sott.italiani).
Il giovane Bill ha una strana ma inoffensiva ossessione, alla
quale non può resistere: passa il suo tempo a seguire
degli sconosciuti. Un giorno, però, uno di questi -
Cobb - lo scopre e decide di portarlo con sé nel suo
giro quotidiano di intrusioni nelle case altrui, al solo scopo
di carpire i loro segreti. Bill ha così trovato un compagno,
un mentore e un confessore, ma anche un 'doppio' inaspettatamente
malvagio...
MERCOLEDÌ 8 APRILE
VISIONI IN VOICE OVER (un
progetto di Emilia Bernardini, Daniela Sacchini)
Il
progetto nasce dall’incontro di alcuni testardi amanti del
cinema e una socia dell’unione Italiana dei ciechi e ipovedenti,
ed è finalizzato all’abbattimento totale delle barriere architettoniche.
Il luogo del cinema assume il significato di arte accessibile,
di arte che scende dal piedistallo dell’ottica commerciale
della distribuzione per avvicinarsi alla gente, ed annullare
ogni tipo di stereotipo. Per questo motivo verrà proiettato
un film, al cui audio sarà unito un commento vocale, scritto
da una persona non vedente, per aiutare la comprensione dei
tempi muti. Una stimolante fusione di immagini e suoni.
21.00
IL PRANZO DI FERRAGOSTO (Italia 2008, 75’, voice over
per non vedenti) di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio,
Valeria de Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Cali, Grazia
Cesarini Sforza Gianni si occupa dell'anziana madre, una
nobildonna decaduta. I due vivono soli in un appartamento
fatiscente e sono pieni di debiti. L'amministratore, si presenta
a riscuotere quanto gli è dovuto, e propone a Gianni l'estinzione
di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare
la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto
in modo che lui possa partire per le terme… Una commedia
sociale dai toni amari prodotta da Matteo Garrone, brillante
esordio alla regia per lo sceneggiatore Di Gregorio.
GIOVEDÌ
9 APRILE
"VISIONI" PRESENTA
21.00 EFFETTO NOTTE (La
nuit américaine, Francia 1973, 115’) di Francois Truffaut, con
Jacqueline Bisset, François Truffaut, Valentina Cortese, Jean-Pierre
Aumont. A Nizza, negli stabilimenti di La Vittorine, il regista
Ferrand gira Je vous présent Pamela. Dal primo all'ultimo giorno
delle riprese i problemi della lavorazione s'alternano con i
rapporti personali tra i vari componenti della “troupe” e con
la storia del film nel film. A livello aneddotico non risponde
tanto alla domanda “come si gira un film?”, ma a quella “come
gira Truffaut i suoi film?”. Traboccante di amore per il cinema
– che nell'autore coincide con l'amore per la vita – è una sintesi
felice dei temi e dei modi che attraversano i suoi 12 film precedenti.
Pur costruito su incastri e incroci, ricco di citazioni, autocitazioni,
allusioni, è un film che viaggia come un treno nella notte. Un
successo internazionale. Oscar per il miglior film straniero
e 3 nomination: sceneggiatura, regia e V. Cortese. Dedicato alle
sorelle Dorothy e Lillian Gish.” Da mymovies.it
MERCOLEDÌ 15
APRILE
L’INCREDIBILE
MONDO DI KENNETH ANGER - Parte Prima
dalle
21.00 in poi:
dalle
21.00 in poi:
FIREWORKS (1947,
15’)
Un film senza parole, tranne una voce over che ci introduce in
un mondo onirico. Opera dell’ancora minorenne Kenneth Anger in cui un giovane sogna un risveglio
circondato da foto di un muscoloso marinaio che lo tiene in braccio. In un bar
il marinaio, che ostenta il suo corpo muscoloso, viene aggredito. Il protagonista
guarda, fumando. Segue un crescendo di immagini surreali finché il giovane
non torna nel suo letto per sdraiarsi accanto al marinaio.“Questo film è tutto
ciò che ho da dire sull’avere 17 anni, la Marina Militare Americana,
il Natale Americano e il 4 Luglio” (K.Anger)
PUCE MOMENTS (1949,
6’)
Una donna fa “scorrere” una serie di abiti anni 20, tenendoli in
mano uno alla volta, scuotendoli come se stessero danzando. Ne sceglie uno color
bruno rossastro (puce)…“Puce Women era la mia relazione con la mitica
Hollywood… con tutte le grandi dee del grande schermo. Dovevano essere
filmate nelle loro case; stavo, in effetti, filmavo fantasmi”. (K.Anger)
RABBIT’S MOON (1950,
16’)
Pierrot diventa romantico, estasiato dalla luna. Appare Arlecchino
e lo deride, poi usa una Lanterna Magica per proiettare un’immagine di Colombina. Pierrot
tenta di corteggiare l’illusoria Colombina senza successo, poi entra in
un mistico regno lunare da cui ritorna morto. Una favola sull’Irraggiungibile
(la Luna) che combina elementi di Commedia dell’Arte al mito Giapponese.
Un sogno lunare che utilizza la classica pantomima della figura di Pierrot con
la burlona, incantata Lanterna Magica.
EAUX D’ARTIFICE (1953,
13’)
Una donna vestita elegantemente cammina attraverso i giardini d’acqua a
Villa d’Este a Tivoli, “accompagnata” dall’Inverno delle
Quattro Stagioni di Vivaldi. E i “giochi d’acqua” di Anger
prendono forma…
INAUGURATION OF THE PLEASURE DOME (1954,
38’)
Una Messa Slava di Leos Janácek racconta di figure storiche, personaggi
biblici, creature mitiche raccolte nella cupola del piacere. Aphrodite, Lilith,
Isis, Kali, Astarte, Nero, Pan, la Grande Bestia e la Donna Scarlatta sono parte
di una festa di immagini sovrapposte e allucinazioni… Immagini mitologiche
da Aleister Crowley, simboli cabalistici, artifici e magica associazione per
rendere la cupola del piacere sia una prigione che una celebrazione.
GIOVEDÌ
16 APRILE
SOIRÉE DELEUZE: depensare
il cinema
(a cura di Federico Febbo; con
la partecipazione di Francesca Rachele Oppedisano e con la collaborazione
di Raffaele Ponzio e Sergio Ponzio)
La più grande macchina
pensante del XX secolo. Gilles Deleuze nella storia del pensiero
postmoderno del secolo passato ha lasciato ferite sul corpo,
ormai senza vita, del sapere che oggi tocca a noi dover analizzare
e valorizzare. Il giovane Gilles professore di liceo, dei primi
testi da ritrattista su Kant, Spinoza, Proust., Bergson, delle
riletture Nietzschiane, dell'imprescindibilità della rivoluzione
di "Differenza e ripetizione" e della solarità della
lezione di "Logica del senso" e ancora il tentativo
encicolpedico, alla Diderot e d'Alembert, di gettarsi insieme
al suo amico Guattari in uno studio di reinterpratazione dello
scibile e del sapere con Millepiani e l'Anti-Edipo. Il Deleuze
dell'esegesi della lettura minoritaria in Kafka e della pittura "nella
sensazione" di Francis Bacon, dell'omaggio a Foucault
e Chatèlet. Uno scellerato bateau che a fine carriera arriva
ad approdare alla più grande e depensata storia del cinema
con l'Image temps e l'Image mouvement. E' con l'idea di cinema
di Deluze che apriamo la serata dedicata al grande filosofo
francese.Un convegno tenuto alla Femis per i martedi della
fondazione il 17 marzo del 1987 con il titolo "Che cosè
l'atto di creazione?" ed a seguire alcuni estratti dall'Abécédaire,
una lunga intervista testimonianza di Claire Parnet fortemente
voluta da Deleuze nel 1987, che per volontà del filosofo doveva
rimanere inedita ed essere pubblicata solo dopo la sua morte,
tristemente accaduta nel 1995 dopo aver commesso suicidio.
21.15 introduzione AI FILMATI
21.45
QU'EST CE QUE L'ACTE DE CRÉATION? (Francia
1987, 46’, v.o. sottot. italiano) Conferenza tenuta alla
Femis per i martedi della fondazione il 17 marzo del 1987 in
cui il filosofo parte da una semplice domanda: "che cos'è l'idea
nel cinema?",
per arrivare alla più intima nozione su ciò che è atto
di creazione nel cinema, nelle arti figurative ed in filosofia.
Lungi dal voler applicare intenti filosofici per esplicare il
fenomeno cinema, Deleuze spiega come il concetto di idea, pur
nascendo da una singolarità,
è universale nella sua corrispondenza nel campo della
letteratura, dell'arte e delle scienze. La filosofia deve bastare
a se stessa, non serve al matematico per le sue funzioni ne tantomeno
al cinema per pensare al cinema. La filosofia come l'arte (in
questo caso il cinema) è creazione e come la scienza è ricerca,
e null'altro
è preposta a fare se non, al limite di un inconoscibilità,
a creare la creazione.
22.30 Frammenti dall’ABBECEDARIO (Fra
1987, 35’, v.o. sottot. italiano) di G. Deleuze.
Estratti dalla videointervista concessa alla sua allieva e amica
Claire Parnet con la clausola di pubblicarla postuma. A 14 anni
dalla sua morte, è quindi doveroso ripercorrere il suo
pensiero rizomatico facendolo affiorare in alcune voci-chiave
estrapolate dalle 8 ore di conversazione. Un sentito omaggio
a un creatore di "concetti", "percetti", "affetti".
Come per tutti gli artisti-filosofi o i filosofi-artisti, "...
non è la morte che li spezza, è bensì l'eccesso
di vita che hanno vissuto, provato, pensato." (selezione
a cura di Raffaele Ponzio)
VENERDÌ 17 APRILE
21.00 CHAPTER 27 di
J.P. Schaefer (USA 2007, 84 min. V.o. sott. Italiano). Chapter
27 racconta i tre giorni che hanno preceduto l’assassinio di
John Lennon, seguendo le azioni dell’uomo che arrivò a New
York con l’esplicito obiettivo di uccidere l’ex Beatle, Mark
David Chapman. ->trailer
SABATO
18 - DOMENICA 19 APRILE
Presentazione
di SISTREN
E' in corso di pubblicazione
la nuova edizione, riveduta e ampliata, di "Sistren":
un'antologia che raccoglie testi,
inediti per l'Italia, di femministe, lesbiche, queer e trans
provenienti da migrazione forzata e schiavitù. Sabato
18 e domenica 19 aprile 2009, al cineclub Detour a Roma,
si svolgerà la presentazione, cui parteciperanno alcune
delle autrici e degli autori. Nel corso delle due
giornate si alterneranno letture, performance, installazioni
video, proiezioni di documentari, un workshop su "razza" e
identità nelle comunità lesbiche
e femministe bianche, una mostra fotografica, distribuzione di
materiali informativi e, per finire, dj-set e concerto. A breve
il programma dettagliato. Per info: sistren@grrlz.net
MERCOLEDI'
22 APRILE
Straniero? Ahiaiai! Non va proprio…
Due serate
sul tema dell'immigrazione organizzate da schermaglie.it
Al peggio non c'è mai fine per cui calma e
sangue freddo il governo Berlusconi può ancora sorprenderci con
la fobia antimmigrazione. Dalle ronde padane all'obbligo per
i medici di denunciare gli stranieri senza un regolare permesso
di soggiorno, con il contorno di media impazziti su fatti di
cronaca che coinvolgono persone di altri paesi, sembra di vivere
in un Italia da incubo, in preda all'irrazionalità. Chi è diverso
da una immaginaria identità nazionale è indicato come pericolo
pubblico. Nessuno crede che gestire i fenomeni migratori sia
facile ma crediamo tuttavia che l'immigrato sia un portatore
sano di ricchezza culturale e umana. Il cinema italiano di questi
anni, pur con esiti alterni, ne è un esempio. Più o meno volantariamente
è diventato un terreno di dialogo con chi viene da altrove. Per
queste ragioni abbiamo voluto organizzare due serate dedicate
a questi temi invitando Vittorio Moroni con Le Ferie di Licu
e Paola Casella, autrice di Hollywood Italian.
21.00 LE FERIE DI
LICU (Italia
2006, 93’) di Vittorio Moroni. Con Md Moazzem Hossain, Fancy
Khanam, Giulia Di Quilio. “Licu è un immigrato del Bangladesh
che lavora nella Capitale: nonostante i duri orari di lavoro,
non si lamenta e vive da "romano", tifando la squadra
di Totti e sforzandosi di parlare il migliore italiano possibile.
D'un tratto però, si trova a dover tornare in Patria per celebrare
un matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata
nella cultura e nelle tradizioni del suo paese natale […] Più
documentario che film, visto che tutto quello che vediamo scorrere
sullo schermo è vera vita vissuta dai protagonisti, Le ferie
di Licu è un valido strumento per permettere di analizzare,
studiare e capire (forse) meglio il fenomeno dell'immigrazione
e le problematiche che vi sono sottese. Anche questo film,
come il precedente Tu devi essere il Lupo, è stato prodotto
Da Vittorio Moroni con il coraggioso sistema dell'autofinanziamento.”
da mymovies.it
a seguire: incontro con il regista Vittorio
Moroni
GIOVEDÌ 23
APRILE
Straniero? Ahiaiai! Non va proprio…
Due serate sul tema dell'immigrazione organizzate da schermaglie.it
Al peggio non c'è mai fine per cui calma e
sangue freddo il governo Berlusconi può ancora sorprenderci con
la fobia antimmigrazione. Dalle ronde padane all'obbligo per
i medici di denunciare gli stranieri senza un regolare permesso
di soggiorno, con il contorno di media impazziti su fatti di
cronaca che coinvolgono persone di altri paesi, sembra di vivere
in un Italia da incubo, in preda all'irrazionalità. Chi è diverso
da una immaginaria identità nazionale è indicato come pericolo
pubblico. Nessuno crede che gestire i fenomeni migratori sia
facile ma crediamo tuttavia che l'immigrato sia un portatore
sano di ricchezza culturale e umana. Il cinema italiano di questi
anni, pur con esiti alterni, ne è un esempio. Più o meno volantariamente
è diventato un terreno di dialogo con chi viene da altrove. Per
queste ragioni abbiamo voluto organizzare due serate dedicate
a questi temi invitando Vittorio Moroni con Le Ferie di Licu
e Paola Casella, autrice di Hollywood Italian.
21.00 Incontro con
Paola Casella, autrice
le libro “Hollywood Italian - Gli Italiani nell'America di celluloide”
(Ed. Baldini&Castoldi, 1998)
22.00 ONCE WE WERE STRANGERS (Usa-Italia
2006, 96’) di Emanuele Crialese. Con Vincenzo Amato, Lynn Cohen,
Anjalee Deshpande. “Antonio e Apu vivono a New York e inseguono
il sogno americano. Antonio è siciliano e non ha il visto,
così si arrangia a fare diversi lavori per mantenersi. Un giorno
incontra Ellen, una conduttrice radiofonica, e se ne innamora
ma tutto si complica quando a lei viene offerto un lavoro a
Parigi. Apu invece vive da oltre vent'anni in America e anche
lui si arrangia a fare diversi mestieri. All'arrivo di Devi,
la sposa che i suoi genitori hanno scelto per lui quando era
ancora bambino, si deve scontrare con una realtà che per lui
è ormai lontana - gli usi e i costumi della sua patria di origine
- e con il fatto che la sua compagna non riesce ad abituarsi
al modo di vivere americano.” da mymovies.it
MERCOLEDÌ 29
APRILE
L’INCREDIBILE MONDO DI
KENNETH ANGER - Parte 2
DALLE 21.00
IN POI:
SCORPIO RISING (1964,
28’)
Un esercito di motociclisti gay/nazi fa
rombare i motori per percorrere la via al dolore/piacere, mentre
simboli sessuali e sadici sono inseriti nel caos da “ritmiche
esperienze”…
KUSTOM KAR KOMMANDOS (1965 3’)
Pigmalione e la sua macchina dominatrice. Questa sequenza evoca
il “Dream Lover”, un cieco per Il Cocchiere del Tarocco
Atout.
INVOCATION OF MY
DEMON BROTHER (1969, 11’)
Corto sperimentale che ha come protagonista l’immaginario
omo-erotico con effetto stroboscopio, con diverse immagini
dei Rolling Stones dal vivo e un’originale colonna sonora
synth di Mick Jagger.
RABBIT’S MOON (1979, 7’)
Questa versione più breve del film omonimo fu un regalo
per Roark Brakhage, in occasione del suo settimo compleanno.
LUCIFER RISING (1981,
28’)
Forse il più elaborato film di
Kennet Anger, Lucifer Rising si svolge in vari luoghi “magici” in
Egitto, Inghilterra e Germania. La strana colonna sonora rock
conduce gli spettatori attraverso cerimonie ossessive, movimenti
e rituali. Tecniche sperimentali di montaggio, mescolate a
strutture cinematografiche più tradizionali, si aggiungono
all’inquietante e coinvolgente qualità visuale
di questo capolavoro dell’avanguardia. Marianne Faithfull,
I Rolling Stones, il satanismo, i lampi, le piramidi e i costumi
stravaganti sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono
a portare questo film a un punto cruciale di estraneità e
astrazione culturale. Come altri film di Anger, Lucifer Rising è come
un video musicale dallo spazio o dall’Antico Egitto o
da qualsiasi luogo in cui questi possano incontrarsi. (da www.carmillaonline.com
THE MAN WE WANT
TO HANG (2002, 14’)
Foto di una mostra di Aleister Crowley… Una
sequenza di dipinti, disegni e oggetti da e sul lato occulto
di Crowley (1875-1947)…
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