CINECLUB DETOUR - 1997/2009 - 12 ANNI DI ATTIVITA'
PROGRAMMA DI APRILE 2009

GIOVEDÌ 2 APRILE

50 ANNI DI NOUVELLE VAGUE

Giusto cinquant’anni fa nasceva in Francia la Nouvelle Vague e con essa il cinema moderno. Da allora lo spirito innovatore del movimento ha influenzato i cineasti di tutto il mondo. Detour e Sentieri Selvaggi presentano una serata in compagnia di Angelo Moscariello, autore del libro “Nouvelle Vague” (Ed. Audino, 2008), un percorso critico per provare a cogliere il segreto di una maniera di fare film che ha saputo unire al piacere del racconto il merito di far vedere l’invisibile attraverso l’evidenza del reale.

21.30 INCONTRO CON ANGELO MOSCARIELLO, autore del libro “NOUVELLE VAGUE” (Ed. Audino, Manuali di Script, 2008).

22.30 DESIDERI NEL SOLE (Adieu Philippine, Francia 1962, 105') di Jacques Rozier. Con Jean-Claude Aimini, Yveline Cery, Stefania Sabatini, Vittorio Caprioli, Andre' Tarroux, Daniel Deschamps, Michel Soyer. Il film più fresco,giovane e libero di tutta la nouvelle vague, il film di cui si innamorò Christian Metz non solo da critico ma anche da semplice spettatore. Desideri nel sole esprime al meglio lo spirito originario della “nuova ondata” del cinema francese per il modo felice in cui concretizza in immagini en plein air la poetica della camera-stylo, posta al servizio di uno sguardo amorevole e partecipe sulla condizione giovanile. Siamo a Parigi nel 1960. Il giovane Michel lavora come addetto ai cavi in uno studio televisivo ma,per far colpo sulle ragazze, si fa passare per un indispensabile “addetto alle macchine”.Conosce due coetanee aspiranti attrici,Liliane e Juliette, e inizia a frequentarle in attesa di decidere su quale delle due far cadere la sua scelta. Le ragazze ,amiche inseparabili, accettano divertite la corte di Michel,aiutandolo anche a trovare lavoro presso un inaffidabile produttore che lo illude con la promessa di fargli fare il cinema. Giunge il mese delle vacanze estive e i tre giovani si ritrovano in un villaggio turistico in Corsica. Tra sole,mare e musica i giorni trascorrono spensierati all’insegna della vitalità e del gioioso cameratismo…

 

 

VENERDÌ 3 APRILE

AVANT-GARDE - storia dell’avanguardia anni 20’ e 30’

DALLE 21.00 IN POI:

AUTUMN FIRE (USA 1931, 15’) di Herman G. Weinberg (1908-1983). Fuoco d’Autunno. Frammenti emozionali per una storia semplice che riguarda due straniati amanti che si ricongiungono. All’inizio sono separati nello spazio ma uniti nel tempo, grazie al montaggio alternato di Weinberg che diventa sempre più rapido. Henri Langlois, fondatore della Cinémathèque Francaise, fu un ammiratore di questo film che definì “l’equivalente Americano del lavoro di Dimitri Kirsanoff”. Hans Richter dichiarò: “Questo film sperimentale americano splende ancora del suo fuoco originale”.


MANHATTA (USA 1921, 10’) di Paul Strand e Charles Sheeler (1883-1965). Strand fu un brillante fotografo che contribuì enormemente allo sviluppo del documentario in America. Manhatta offre uno sguardo moderno alla vita metropolitana. Questo film rifiuta la visione turistica che ha dominatosino a quel momento le rappresentazioni urbane. Il film, largamente programmato in Europa, incoraggiò Alberto Cavalcanti a realizzare Rien que les heures (1926) e Walter Ruttman: Berlino - sinfonia di una grande città (1927).

LA COQUILLE ET LE CLERGYMAN (The Seashell and the Clergyman) (Francia 1926, 31’) di Germaine Dulac (1882-1927). La conchiglia e il predicatore. In questo film indipendente, spesso considerato il primo surrealista, Dulac utilizza ambienti onirici per sondare la mente di un ecclesiastico i cui voti religiosi frustrano i suoi impulsi sessuali. Originariamente censurato dalla Commissione di Censura Britannica, che dichiarò “il film è così criptico quasi da essere senza senso. Se ci fosse un significato, è senza dubbio discutibile”.

REGEN (Rain) (Olanda 1929, 14’) di Joris Ivens H20 (USA 1929, 12’) di Ralph Steiner (1898-1989). Pioggia. “Rain è un famoso e lirico ritratto di un temporale ad Amsterdam. Questo modello di “poesia urbana” osserva i cambiamenti “espressivi” della città durante la pioggia. (Note del M.O.M.A.)

H20 (USA 1929, 12’) di Ralph Steiner (1899-1986). Steiner, già promettente fotografo, fu uno dei più entusiasti sostenitori del mezzo filmico durante la fine degli anni 20. Film astratto che può definirsi puro cinema. Probabilmente influenzò più DeMille più di quanto lo fece Einsenstein.

EVEN--AS YOU AND I (USA 1937, 12’) di Roger Barlow, Harry Hay and LeRoy Robbins. Alla Pari — Come Te e Me. Tre uomini decidono di partecipare a un contest per film amatoriali. Dopo aver scritto diverse insoddisfacenti versioni del convenzionale “ragazzo incontra ragazza”, vedono su una rivista un articolo sul Surrealismo e decidono di realizzare un film influenzato da Dalì intitolato “Pomeriggio di un Elastico”. Girano il film da ogni punto di vista immaginabile – nelle fogne, sui pali elettrici, attraverso buchi della serratura. Splendida parodia del Surrealismo che include una significativa citazione di Un Chien Andalou di Bunuel.

 

SABATO 4 APRILE

THIS IS ENGLAND #1

21.00 THIS IS ENGLAND di Shane Meadows (Gran Bretagna 2006, 100 min. v.o. sott. Italiano) L'11enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del nord. Cresciuto solo con la madre e senza una figura maschile di riferimento, Shaun è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza avviene nell'estate del 1983 ed è segnato dall'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra le sue fila. Ma presto il gruppo si divide tra boneheads nazionalisti sostenitori del National Front e gli altri, rimasti fedeli allo spirito originale antirazzista e proletario del movimento.


DOMENICA 5 APRILE

THIS IS ENGLAND #2

21.00 FOLLOWING di Christopher Nolan (Gran Bretagna 1998, 70', v.o. sott.italiani). Il giovane Bill ha una strana ma inoffensiva ossessione, alla quale non può resistere: passa il suo tempo a seguire degli sconosciuti. Un giorno, però, uno di questi - Cobb - lo scopre e decide di portarlo con sé nel suo giro quotidiano di intrusioni nelle case altrui, al solo scopo di carpire i loro segreti. Bill ha così trovato un compagno, un mentore e un confessore, ma anche un 'doppio' inaspettatamente malvagio...

 

MERCOLEDÌ 8 APRILE

VISIONI IN VOICE OVER (un progetto di Emilia Bernardini, Daniela Sacchini)

Il progetto nasce dall’incontro di alcuni testardi amanti del cinema e una socia dell’unione Italiana dei ciechi e ipovedenti, ed è finalizzato all’abbattimento totale delle barriere architettoniche. Il luogo del cinema assume il significato di arte accessibile, di arte che scende dal piedistallo dell’ottica commerciale della distribuzione per avvicinarsi alla gente, ed annullare ogni tipo di stereotipo. Per questo motivo verrà proiettato un film, al cui audio sarà unito un commento vocale, scritto da una persona non vedente, per aiutare la comprensione dei tempi muti. Una stimolante fusione di immagini e suoni. 

 

21.00 IL PRANZO DI FERRAGOSTO (Italia 2008, 75’, voice over per non vedenti) di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio, Valeria de Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Cali, Grazia Cesarini Sforza Gianni si occupa dell'anziana madre, una nobildonna decaduta. I due vivono soli in un appartamento fatiscente e sono pieni di debiti. L'amministratore, si presenta a riscuotere quanto gli è dovuto, e propone a Gianni l'estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto in modo che lui possa partire per le terme… Una commedia sociale dai toni amari prodotta da Matteo Garrone, brillante esordio alla regia per lo sceneggiatore Di Gregorio.

 


GIOVEDÌ 9 APRILE

"VISIONI" PRESENTA

21.00 EFFETTO NOTTE (La nuit américaine, Francia 1973, 115’) di Francois Truffaut, con Jacqueline Bisset, François Truffaut, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont. A Nizza, negli stabilimenti di La Vittorine, il regista Ferrand gira Je vous présent Pamela. Dal primo all'ultimo giorno delle riprese i problemi della lavorazione s'alternano con i rapporti personali tra i vari componenti della “troupe” e con la storia del film nel film. A livello aneddotico non risponde tanto alla domanda “come si gira un film?”, ma a quella “come gira Truffaut i suoi film?”. Traboccante di amore per il cinema – che nell'autore coincide con l'amore per la vita – è una sintesi felice dei temi e dei modi che attraversano i suoi 12 film precedenti. Pur costruito su incastri e incroci, ricco di citazioni, autocitazioni, allusioni, è un film che viaggia come un treno nella notte. Un successo internazionale. Oscar per il miglior film straniero e 3 nomination: sceneggiatura, regia e V. Cortese. Dedicato alle sorelle Dorothy e Lillian Gish.” Da mymovies.it

 

MERCOLEDÌ 15 APRILE

L’INCREDIBILE MONDO DI KENNETH ANGER - Parte Prima

dalle 21.00 in poi:

dalle 21.00 in poi:

FIREWORKS (1947, 15’)
Un film senza parole, tranne una voce over che ci introduce in un mondo onirico. Opera dell’ancora minorenne Kenneth Anger in cui un giovane sogna un risveglio circondato da foto di un muscoloso marinaio che lo tiene in braccio. In un bar il marinaio, che ostenta il suo corpo muscoloso, viene aggredito. Il protagonista guarda, fumando. Segue un crescendo di immagini surreali finché il giovane non torna nel suo letto per sdraiarsi accanto al marinaio.“Questo film è tutto ciò che ho da dire sull’avere 17 anni, la Marina Militare Americana, il Natale Americano e il 4 Luglio” (K.Anger)

PUCE MOMENTS (1949, 6’)
Una donna fa “scorrere” una serie di abiti anni 20, tenendoli in mano uno alla volta, scuotendoli come se stessero danzando. Ne sceglie uno color bruno rossastro (puce)…“Puce Women era la mia relazione con la mitica Hollywood… con tutte le grandi dee del grande schermo. Dovevano essere filmate nelle loro case; stavo, in effetti, filmavo fantasmi”. (K.Anger)

RABBIT’S MOON (1950, 16’)
Pierrot diventa romantico, estasiato dalla luna. Appare Arlecchino e lo deride, poi usa una Lanterna Magica per proiettare un’immagine di Colombina. Pierrot tenta di corteggiare l’illusoria Colombina senza successo, poi entra in un mistico regno lunare da cui ritorna morto. Una favola sull’Irraggiungibile (la Luna) che combina elementi di Commedia dell’Arte al mito Giapponese. Un sogno lunare che utilizza la classica pantomima della figura di Pierrot con la burlona, incantata Lanterna Magica.

EAUX D’ARTIFICE (1953, 13’)
Una donna vestita elegantemente cammina attraverso i giardini d’acqua a Villa d’Este a Tivoli, “accompagnata” dall’Inverno delle Quattro Stagioni di Vivaldi. E i “giochi d’acqua” di Anger prendono forma…

INAUGURATION OF THE PLEASURE DOME
(1954, 38’)
Una Messa Slava di Leos Janácek racconta di figure storiche, personaggi biblici, creature mitiche raccolte nella cupola del piacere. Aphrodite, Lilith, Isis, Kali, Astarte, Nero, Pan, la Grande Bestia e la Donna Scarlatta sono parte di una festa di immagini sovrapposte e allucinazioni… Immagini mitologiche da Aleister Crowley, simboli cabalistici, artifici e magica associazione per rendere la cupola del piacere sia una prigione che una celebrazione.


GIOVEDÌ 16 APRILE

SOIRÉE DELEUZE: depensare il cinema
(a cura di Federico Febbo; con la partecipazione di Francesca Rachele Oppedisano e con la collaborazione di Raffaele Ponzio e Sergio Ponzio)

La più grande macchina pensante del XX secolo. Gilles Deleuze nella storia del pensiero postmoderno del secolo passato ha lasciato ferite sul corpo, ormai senza vita, del sapere che oggi tocca a noi dover analizzare e valorizzare. Il giovane Gilles professore di liceo, dei primi testi da ritrattista su Kant, Spinoza, Proust., Bergson, delle riletture Nietzschiane, dell'imprescindibilità della rivoluzione di "Differenza e ripetizione" e della solarità della lezione di "Logica del senso" e ancora il tentativo encicolpedico, alla Diderot e d'Alembert, di gettarsi insieme al suo amico Guattari in uno studio di reinterpratazione dello scibile e del sapere con Millepiani e l'Anti-Edipo. Il Deleuze dell'esegesi della lettura minoritaria in Kafka e della pittura "nella sensazione" di Francis Bacon, dell'omaggio a Foucault e Chatèlet. Uno scellerato bateau che a fine carriera arriva ad approdare alla più grande e depensata storia del cinema con l'Image temps e l'Image mouvement. E' con l'idea di cinema di Deluze che apriamo la serata dedicata al grande filosofo francese.Un convegno tenuto alla Femis per i martedi della fondazione il 17 marzo del 1987 con il titolo "Che cosè l'atto di creazione?" ed a seguire alcuni estratti dall'Abécédaire, una lunga intervista testimonianza di Claire Parnet fortemente voluta da Deleuze nel 1987, che per volontà del filosofo doveva rimanere inedita ed essere pubblicata solo dopo la sua morte, tristemente accaduta nel 1995 dopo aver commesso suicidio.

 

21.15 introduzione AI FILMATI

21.45 QU'EST CE QUE L'ACTE DE CRÉATION? (Francia 1987, 46’, v.o. sottot. italiano) Conferenza tenuta alla Femis per i martedi della fondazione il 17 marzo del 1987 in cui il filosofo parte da una semplice domanda: "che cos'è l'idea nel cinema?", per arrivare alla più intima nozione su ciò che è atto di creazione nel cinema, nelle arti figurative ed in filosofia. Lungi dal voler applicare intenti filosofici per esplicare il fenomeno cinema, Deleuze spiega come il concetto di idea, pur nascendo da una singolarità, è universale nella sua corrispondenza nel campo della letteratura, dell'arte e delle scienze. La filosofia deve bastare a se stessa, non serve al matematico per le sue funzioni ne tantomeno al cinema per pensare al cinema. La filosofia come l'arte (in questo caso il cinema) è creazione e come la scienza è ricerca, e null'altro è preposta a fare se non, al limite di un inconoscibilità, a creare la creazione.

22.30 Frammenti dall’ABBECEDARIO (Fra 1987, 35’, v.o. sottot. italiano) di G. Deleuze. Estratti dalla videointervista concessa alla sua allieva e amica Claire Parnet con la clausola di pubblicarla postuma. A 14 anni dalla sua morte, è quindi doveroso ripercorrere il suo pensiero rizomatico facendolo affiorare in alcune voci-chiave estrapolate dalle 8 ore di conversazione. Un sentito omaggio a un creatore di "concetti", "percetti", "affetti". Come per tutti gli artisti-filosofi o i filosofi-artisti, "... non è la morte che li spezza, è bensì l'eccesso di vita che hanno vissuto, provato, pensato." (selezione a cura di Raffaele Ponzio)


VENERDÌ 17 APRILE

21.00 CHAPTER 27 di J.P. Schaefer (USA 2007, 84 min. V.o. sott. Italiano). Chapter 27 racconta i tre giorni che hanno preceduto l’assassinio di John Lennon, seguendo le azioni dell’uomo che arrivò a New York con l’esplicito obiettivo di uccidere l’ex Beatle, Mark David Chapman. ->trailer


SABATO 18 - DOMENICA 19 APRILE

Presentazione di SISTREN

E' in corso di pubblicazione la nuova edizione, riveduta e ampliata, di "Sistren": un'antologia che raccoglie testi, inediti per l'Italia, di femministe, lesbiche, queer e trans provenienti da migrazione forzata e schiavitù. Sabato 18 e domenica 19 aprile 2009, al cineclub Detour a Roma, si svolgerà la presentazione, cui parteciperanno alcune delle autrici e degli autori. Nel corso delle due giornate si alterneranno letture, performance, installazioni video, proiezioni di documentari, un workshop su "razza" e identità nelle comunità lesbiche e femministe bianche, una mostra fotografica, distribuzione di materiali informativi e, per finire, dj-set e concerto. A breve il programma dettagliato. Per info: sistren@grrlz.net


MERCOLEDI' 22 APRILE

Straniero? Ahiaiai! Non va proprio…
Due serate sul tema dell'immigrazione organizzate da schermaglie.it

Al peggio non c'è mai fine per cui calma e sangue freddo il governo Berlusconi può ancora sorprenderci con la fobia antimmigrazione. Dalle ronde padane all'obbligo per i medici di denunciare gli stranieri senza un regolare permesso di soggiorno, con il contorno di media impazziti su fatti di cronaca che coinvolgono persone di altri paesi, sembra di vivere in un Italia da incubo, in preda all'irrazionalità. Chi è diverso da una immaginaria identità nazionale è indicato come pericolo pubblico. Nessuno crede che gestire i fenomeni migratori sia facile ma crediamo tuttavia che l'immigrato sia un portatore sano di ricchezza culturale e umana. Il cinema italiano di questi anni, pur con esiti alterni, ne è un esempio. Più o meno volantariamente è diventato un terreno di dialogo con chi viene da altrove. Per queste ragioni abbiamo voluto organizzare due serate dedicate a questi temi invitando Vittorio Moroni con Le Ferie di Licu e Paola Casella, autrice di Hollywood Italian.

21.00 LE FERIE DI LICU (Italia 2006, 93’) di Vittorio Moroni. Con Md Moazzem Hossain, Fancy Khanam, Giulia Di Quilio. “Licu è un immigrato del Bangladesh che lavora nella Capitale: nonostante i duri orari di lavoro, non si lamenta e vive da "romano", tifando la squadra di Totti e sforzandosi di parlare il migliore italiano possibile. D'un tratto però, si trova a dover tornare in Patria per celebrare un matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata nella cultura e nelle tradizioni del suo paese natale […] Più documentario che film, visto che tutto quello che vediamo scorrere sullo schermo è vera vita vissuta dai protagonisti, Le ferie di Licu è un valido strumento per permettere di analizzare, studiare e capire (forse) meglio il fenomeno dell'immigrazione e le problematiche che vi sono sottese. Anche questo film, come il precedente Tu devi essere il Lupo, è stato prodotto Da Vittorio Moroni con il coraggioso sistema dell'autofinanziamento.” da mymovies.it

a seguire: incontro con il regista Vittorio Moroni

 

GIOVEDÌ 23 APRILE

Straniero? Ahiaiai! Non va proprio…
Due serate sul tema dell'immigrazione organizzate da schermaglie.it

Al peggio non c'è mai fine per cui calma e sangue freddo il governo Berlusconi può ancora sorprenderci con la fobia antimmigrazione. Dalle ronde padane all'obbligo per i medici di denunciare gli stranieri senza un regolare permesso di soggiorno, con il contorno di media impazziti su fatti di cronaca che coinvolgono persone di altri paesi, sembra di vivere in un Italia da incubo, in preda all'irrazionalità. Chi è diverso da una immaginaria identità nazionale è indicato come pericolo pubblico. Nessuno crede che gestire i fenomeni migratori sia facile ma crediamo tuttavia che l'immigrato sia un portatore sano di ricchezza culturale e umana. Il cinema italiano di questi anni, pur con esiti alterni, ne è un esempio. Più o meno volantariamente è diventato un terreno di dialogo con chi viene da altrove. Per queste ragioni abbiamo voluto organizzare due serate dedicate a questi temi invitando Vittorio Moroni con Le Ferie di Licu e Paola Casella, autrice di Hollywood Italian.

21.00 Incontro con Paola Casella, autrice le libro “Hollywood Italian - Gli Italiani nell'America di celluloide” (Ed. Baldini&Castoldi, 1998)

 

22.00 ONCE WE WERE STRANGERS (Usa-Italia 2006, 96’) di Emanuele Crialese. Con Vincenzo Amato, Lynn Cohen, Anjalee Deshpande. “Antonio e Apu vivono a New York e inseguono il sogno americano. Antonio è siciliano e non ha il visto, così si arrangia a fare diversi lavori per mantenersi. Un giorno incontra Ellen, una conduttrice radiofonica, e se ne innamora ma tutto si complica quando a lei viene offerto un lavoro a Parigi. Apu invece vive da oltre vent'anni in America e anche lui si arrangia a fare diversi mestieri. All'arrivo di Devi, la sposa che i suoi genitori hanno scelto per lui quando era ancora bambino, si deve scontrare con una realtà che per lui è ormai lontana - gli usi e i costumi della sua patria di origine - e con il fatto che la sua compagna non riesce ad abituarsi al modo di vivere americano.” da mymovies.it

 


MERCOLEDÌ 29 APRILE

L’INCREDIBILE MONDO DI KENNETH ANGER - Parte 2

DALLE 21.00 IN POI:

SCORPIO RISING (1964, 28’)
Un esercito di motociclisti gay/nazi fa rombare i motori per percorrere la via al dolore/piacere, mentre simboli sessuali e sadici sono inseriti nel caos da “ritmiche esperienze”…

KUSTOM KAR KOMMANDOS (1965 3’)
Pigmalione e la sua macchina dominatrice. Questa sequenza evoca il “Dream Lover”, un cieco per Il Cocchiere del Tarocco Atout.

INVOCATION OF MY DEMON BROTHER (1969, 11’)
Corto sperimentale che ha come protagonista l’immaginario omo-erotico con effetto stroboscopio, con diverse immagini dei Rolling Stones dal vivo e un’originale colonna sonora synth di Mick Jagger.

RABBIT’S MOON (1979, 7’)
Questa versione più breve del film omonimo fu un regalo per Roark Brakhage, in occasione del suo settimo compleanno.

LUCIFER RISING (1981, 28’)
Forse il più elaborato film di Kennet Anger, Lucifer Rising si svolge in vari luoghi “magici” in Egitto, Inghilterra e Germania. La strana colonna sonora rock conduce gli spettatori attraverso cerimonie ossessive, movimenti e rituali. Tecniche sperimentali di montaggio, mescolate a strutture cinematografiche più tradizionali, si aggiungono all’inquietante e coinvolgente qualità visuale di questo capolavoro dell’avanguardia. Marianne Faithfull, I Rolling Stones, il satanismo, i lampi, le piramidi e i costumi stravaganti sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a portare questo film a un punto cruciale di estraneità e astrazione culturale. Come altri film di Anger, Lucifer Rising è come un video musicale dallo spazio o dall’Antico Egitto o da qualsiasi luogo in cui questi possano incontrarsi. (da www.carmillaonline.com

THE MAN WE WANT TO HANG (2002, 14’)
Foto di una mostra di Aleister Crowley… Una sequenza di dipinti, disegni e oggetti da e sul lato occulto di Crowley (1875-1947)…