CINECLUB DETOUR - 1997/2009 - 12 ANNI DI ATTIVITA'

 

CINEMA DETOUR - SETTEMBRE OTTOBRE 2009
Cinema Detour Via Urbana 107 (NUOVA SEDE!) 00184 Roma
www.cinedetour.it cinedetour@tiscali.it
Ingresso con tessera annuale 5€ + sottoscrizione

 

GIOVEdì 24 SETTEMBRE

ore 19.30 aperitivo inaugurale stagione cineclub DETOUR 2009-2010

dalle ore 21.00
ASPETTANDO EVA E ADAMO
IL MYSELF CINEMA DI VITTORIO MORONI

alla presenza del regista
in collaborazione con la rivista Schermaglie (www.schermaglie.it)

- “Eccesso di zelo” di Vittorio Moroni, prod. Bradipo, 1997 – 23 minuti – 35 mm

- Lettura racconto “Mia madre e Nanni Moretti- ovvero come mi sono deciso a fare il cinema”

-“Disperanze, Lettera dall’ India” di Vittorio Moroni, 14 min. Super8

“EVA E ADAMO” – TRAILER + i PRIMI 10 MINUTI Nuovo film doc di Vittorio Moroni, 77 min., 35mm, 2009, in uscita al Cinema Quattro Fontane da venerdì 25 settembre. Pausa Presentazione e promozione.

- Lettura racconto “Alle 22.15 circa”.

- a chiudere “Sulle tracce del gatto” di Vittorio Moroni e Andrea Caccia 2003 – 45 min. Betacam – Prod. Mikado Nel nordest brasiliano le fazendas cercano lavoratori per disboscare ettari di foresta amazzonica. Si servono di un caporale che chiamano gatto. Chi segue il gatto non troverà il denaro promesso, ma un debito inestinguibile e la forma contemporanea di schiavitù. Il documentario è un racconto e un viaggio tra chi sfrutta (imprese brasiliane e multinazionali), chi è sfruttato e chi lotta.

 

Mercoledì 6

21.00 THIS IS ENGLAND di Shane Meadows (Gran Bretagna 2006, 100 min. v.o. sott. Italiano) L'11enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del nord. Cresciuto solo con la madre e senza una figura maschile di riferimento, Shaun è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza avviene nell'estate del 1983 ed è segnato dall'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra le sue fila. Ma presto il gruppo si divide tra boneheads nazionalisti sostenitori del National Front e gli altri, rimasti fedeli allo spirito originale antirazzista e proletario del movimento.

 

 

GIOVEDì 7

INCIPIT CARMELO BENE
Carmelo Bene (Campi Salentina 1937 – Roma 2002) 
Con la partecipazione straordinaria di Luisa Viglietti.
A cura di Luca Buoncristiano, Federico Febbo, Francesca Rachele Oppedisano

Conosciuto come attore scrittore regista teatrale cinematografico e televisivo meno come poeta acclamato e detestato a un tempo dalla critica che amava definire “giornalaglia” a cominciare dagli albori del suo teatro di ricerca scambiato più volte come avanguardistico adorato in principio dalle élites di intellettuali che frequentavano le prime sperimentazioni teatrali degli anni ’60 - Arbasino, Flaiano, Morante, Pasolini, Moravia, Schifano - per diventare in seguito tra la fine di quegli stessi anni e per tutta l’epoca dei suoi spettacoli a venire motivo di interesse autentico per grandi artisti-pensatori come Villa, Bodini, Klossowski, Deleuze, Manganaro, Grande, Carmelo Bene ha conosciuto straordinarie alleanze poetiche artistiche filosofiche che hanno permesso alla sua arte di collocarsi sempre in un altrove pur affondando le proprie radici nella frequentazione assidua di certa cultura europea spaziando e rimettendo in circolo nelle sue opere con passione e rigore le minorità poetiche d’autori fuori classe come Laforgue, Lautréamont e Tarchetti, le alture del pensiero filosofico di Schopenhauer, Stirner, Nietzsche e Heidegger, le forme artistiche di Bacon, Bernini e Borromini, Burri, le lezioni letterarie di Hugo, Joyce, James, Poe, ripensate linguisticamente con il conforto imprescindibile delle letture di Freud, Lacan, Deleuze, Foucault, Derrida…

Malgrado molto sia stato detto, scritto, citato, spesso a sproposito, resta ancora molto da rivelare, a cominciare dal riascolto della sua Voce, per risalire con sempre maggior consapevolezza alle vette altissime del suo pensiero d’artista.


F.R.O.

21.15 INTRO

21:30 FRASI CHINCAGLIERIE RICORDI IN GRUMI 

Regia di Giorgio De Finis, montaggio Maria Valerio. Durata 6’ 21’’ à – estate 2002

’esigenza di realizzare questo brevissimo filmato nasce dalla mia volontà di lasciare una traccia, un ricordo, una testimonianza di quella che era stata la casa romana di Carmelo Bene. Come previsto dal testamento, la casa doveva essere spogliata dei suoi averi (dati in dotazione alla Fondazione “L’Immemoriale di Carmelo Bene”) e divisa tra gli eredi. Contrario a rendere pubblico il “suo” privato, aveva provveduto a cancellare ogni traccia organica del suo passaggio, sarebbero dovute rimanere solo le sue opere a parlarci di lui. A tal scopo aveva istituito una Fondazione, che si sarebbe dovuta occupare della diffusione e della tutela di tutte le sue opere e un Centro Studi, aperto, rigorosamente, ai soli “studiosi idonei”, con sede nella sua casa di Otranto.

Prima che tutto questo avvenisse, dopo qualche mese dalla morte di Carmelo, decisi di far realizzare un servizio fotografico e alcuni video. Su mio invito Giorgio De Finis realizzò questo brevissimo filmato, né più né meno che un giro tra i ricordi.

La casa, realizzata in questo modo all’inizio degli anni ottanta, rispecchiava fedelmente lo spirito di chi l’aveva abitata, due appartamenti al piano terra resi comunicanti da una veranda in stile liberty affacciata su un grande giardino, abitato da alberi d’alto fusto e assediato d’edera. Quasi tutte le finestre erano coperte o dai mobili o dai giganteschi quadri di Pierre Klossowski, le pareti e i pavimenti dalle tappezzerie e dai tappeti.

Evitare la luce del giorno e attutire i rumori, erano le regole principali.

La camera da letto tutta nei toni del rosa, la camera degli ospiti nera con qualche sfumatura viola, la vasca da bagno in marmo nero, lo studiolo personale con tappezzerie gialline settecentesche, lo studio-ufficio con le pareti di velluto di seta rosso intenso, il soffitto di seta rosso e nero. Più di settemila libri a riempire gli scaffali, gingilli e soprammobili accumulati in una vita. Aveva scelto e sistemato ogni cosa personalmente.

Le luci soffuse e un clima costante d’estate e d’ inverno la rendevano un non-luogo.

Varcata la soglia non avevi la sensazione di entrare in una casa, ma in un corpo vivo, pulsante.

frasi chincaglierie
ricordi in grumi ahimè
come s’è dimagrita
che ne sarà di me

Luisa Viglietti

21: 45  LA POESIA DIMENTICATA - Liriche di Dino Campana dette da Carmelo Bene
Chitarra classica Flavio Cucchi
Regia, Raoul Bozzi
Milano, Palazzo dello Sport, 13 maggio 1982, video, durata 1.00 h

"Poesia e’ distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e, soprattutto, urgenza, vita, sofferenza (non necessariamente cristiana). E’ flusso dell’insofferenza d’esserci… E’ risuonar del dire oltre il concetto. E’ intervallo musicale d’altezza, lirico… E’ l’abisso che scinde orale e scritto."
Carmelo Bene

1982. Nel Cinquantenario dalla morte di Dino Campana, Carmelo Bene si cimenta nei versi dell’autore dei Canti Orfici. Questa dizione s’inserisce nel ciclo degli “spettacoli concerto”, inaugurati nel 1979 dal Manfred di Bayron/Schumann, che consacrano il legame profondo di Carmelo Bene con la musica e con la musica della poesia, con i suoi interpreti e con i suoi compositori. E’ con l’approdo ai grandi teatri lirici e nei grandi spazi aperti, riservati di solito ai concerti rock o agli eventi agonistici, ai grandi raduni di massa, che Carmelo Bene sperimenta, negli anni Ottanta, la potenza della “strumentazione fonica amplificata”. Potenza tanto più efficace quando trasposta negli spazi chiusi dei grandi Teatri classici, trasformati così in enormi cavità orali dove la Voce, lungi dall’esser “portata”, smette di essere alla portata del pubblico uditorio, violentato fino al limite dell’udibile dalla polifonia di una Voce in grado di situarsi su più piani d’ascolto grazie all’uso del playback e della strumentazione elettronica. E’ nel luogo stesso della rappresentazione classica che CB mina il Teatro. “I microfoni (i mixer, gli equalizzatori, il Bx, l’aphex, l’harmonizer ecc.) i computer, le parole e le musiche sintetiche” sono il corpo della macchina attoriale Carmelo Bene. Macchina intesa anche come automatico, come purezza assoluta, come aspirazione ultima di un’arte privata finalmente di qualsiasi autorialità. La strumentazione fonica amplificata e’ questa dissociazione della voce dal corpo, dall’origine supposta causa di ogni dire. Ma il dire precede da sempre il soggetto dell’enunciato e una volta appresa la lezione, l’attore non può che porsi in puro ascolto e lasciarsi dire senza intenzione. L’idea dell’ascolto come visione e’ più di una estenuata ricorrenza critica, e’ la chance straordinaria di tornare non solo all’origine dell’atto di creazione linguistica ma anche all’origine del suono. Tra l’estinguersi del senso a fior di labbra e lo schiudersi d’una immagine che si arresta, l’autore diventa insituabile: manca il soggetto dell’enunciazione per farsi puro ascolto, manca la volontà di rappresentazione per farsi puro sguardo. Tra queste due ineluttabili modalità del visibile e dell’enunciabile opera la phoné. Una pratica eroica che nel mantenimento d’un corpo e d’una voce aspira all’automatico al di là dell’umano. Ecco dunque in soccorso colui a cui CB era stato destinato a somigliare tanto, Jacques Lacan: “La contraddizione nascosta, la goccia da mandar giù, e’ che l’uomo aspira a distruggersi nel momento stesso in cui si eternizza.”

F.R.O.

 

VENERDì 8

21.00 FUNERAL PARADE OF ROSES di Matsumoto Toshio (Giappone 1969, 107 min v.o. sott. Italiano) Uno dei film preferiti da Stanley Kubrick (a cui si è dichiaratamente ispirato in Clockwork Orange) e probabilmente anche uno dei migliori film mai fatti. Realizzato nel 1969 il film è tanto fresco e straordinario oggigiorno quanto assolutamente innovativo per quei tempi. Ambientato in un ambiente "gay" questo è un film su delle persone, su quello che fanno e che sentono, il fatto che siano dei travestiti appare irrilevante. Sono persone vere in un mondo vero che sembrano agire oggi anzichè nel tempo in cui il film venne fatto. (asian world)


Sabato 9

22.00 PSYCO ELECTRONIC ORCHESTRA

(Performance AUDIO/VIDEO)

 

by CTRL+d & willysaw
www.4elle.it/psycho

 

L'installazione Psycho Electronic Orchestra, prevede una proiezione dell'ormai nota pellicola cinematografica "Psycho", creata dal genio del brivido Alfred Hitchcock, ma ciò non basterà per tenervi incollati alle poltrone!
Durante la serate il locale accoglierà la performance video accompagnata dall'esecuzione LIVE dell'intera colonna sonora eseguita da un orchestra del tutto inusuale.

In una chiave completamente "moderna" il LIVE-SET del riadattamento elettronico delle musiche di Bernard Hermann che hanno sempre enfatizzato le immagini di Hitchcock, trasformeranno il locale nel "perfetto luogo del delitto", il Bates Motel.

Durante la proiezione lo spettatore si troverà difronte ad interventi digitali applicati alla pellicola legati ai momenti live del riadattamento musicale, aumentado il coinvolgimento e la suspance del pubblico.

Come un testimone oculare ogni spettatore si troverà immerso nella scena del crimine travolto da un emozionante brivido!

 

 

Domenica 10

21.00 THE FALL di Tarsem Singh (India, UK, USA 2006, 117 min v.o. sott. Italiano) La storia si svolge all'inizio del 1900, in un ospedale di Los Angeles. Una bambina col braccio gessato incontra un giovane stuntman fermo a letto, il quale le inizierà a raccontare una storia fantastica che, poco per volta, rispecchierà sempre più la sua tragedia. La pellicola è stata girata in 26 diversi paesi, tra cui Brasile, Cina, Egitto, Sudafrica, Romania e Italia, per una durata di 4 anni di riprese.
Il film è un viaggio onirico interpretato da attori non professionisti, ispirato ad una pellicola bulgara del 1981 conosciuta come Yo Ho Ho. Nel cast spiccano le presenze di Lee Pace, Catinca Untaru, Justine Waddell e Julian Bleach, mentre i bellissimi costumi sono opera della giapponese Eiko Ishioka. http://www.youtube.com/watch?v=iO0LYcCoeJY

 

Martedì 12

CHIUSO

Mercoledì 13

21.00 DEAD MAN’S SHOES di Shane Meadows (Gran Bretagna 2004, 86min v.o. sott. Italiano) Due fratelli, Richard ed Anthony, ritornano nella loro città natale che avevano lasciata anni prima. Richard è forte ed intraprendente, Anthony a causa di un leggero ritardo mentale vive completamente all'ombra del fratello che cerca di imitare mentre l'altro è molto protettivo nei suoi confronti.I due vanno a stabilirsi sulle colline sovrastanti la città, ma non sono tornati per rivivere il passato. Richard è tornato per vendicarsi. Conosce bene il luogo e i suoi abitanti, sa che la città ora come otto anni prima è nelle mani di una banda di delinquenti e spacciatori. Il ritorno dei due fratelli scatena sospetti e paranoie. Perché Richard è ritornato? Cosa vuole fare? Intanto Richard va alla ricerca di ogni criminale, Uno per uno, li cerca, li scova e riesce a metterli l'uno contro l'altro.

 

Giovedì 14

21.00 Young Thugs: Nostalgia di Miike Takashi (Giappone 1998, 93 min v.o. sott. Italiano) Tra il 1969 ed il 1970 Riichi, un ragazzino di Kishiwada (Osaka), vive la sua infanzia in una situazione familiare molto particolare, un padre che spesso alza le mani ed una madre bistrattata che come unica soluzione alle maniere del marito e alle sue avventure amorose con prostiutte si allontana dalla famiglia sparendo per periodi più o meno lunghi. Riichi ha però tutta la sua innocenza che gli permette di vivere la situazione con un distacco che è proprio solo dei bambini. Insieme ai suoi amici infatti prosegue la sua vita tra piccole scorribande e avventure che però lo porteranno inevitabilmente all'adolescenza. proprio su questo si basa il film, il passaggio di Riichi dall'infanzia all'adolescenza. Ecco che ad accompagnare Riichi in questo cammino ci sono i suoi amici Yuji e Tetsuo, c'è la sua insegnante (Ito), molto comprensiva ed aperta, e ci sono altri ragazzini che nonostante si comportino con la cattiveria tipica della loro età, sono privi di malizia. Tutti insieme vivono sullo sfondo questo simbolico passaggio generazionale. La maestria del regista assimila alla storia anche l'avventura dell'apollo 11, prima navetta sulla luna, portando all'attenzione dello spettatore questa situazione come un cambiameno abissale per la storia stessa dell'uomo... ma come sappiamo così non è perchè per le persone normali la vita non cambia ma rimane la stessa di sempre. (Asian World)

Venerdì 15

21.00 THE FALL di Tarsem Singh (India, UK, USA 2006, 117 min v.o. sott. Italiano) La storia si svolge all'inizio del 1900, in un ospedale di Los Angeles. Una bambina col braccio gessato incontra un giovane stuntman fermo a letto, il quale le inizierà a raccontare una storia fantastica che, poco per volta, rispecchierà sempre più la sua tragedia. La pellicola è stata girata in 26 diversi paesi, tra cui Brasile, Cina, Egitto, Sudafrica, Romania e Italia, per una durata di 4 anni di riprese. Il film è un viaggio onirico interpretato da attori non professionisti, ispirato ad una pellicola bulgara del 1981 conosciuta come Yo Ho Ho. Nel cast spiccano le presenze di Lee Pace, Catinca Untaru, Justine Waddell e Julian Bleach, mentre i bellissimi costumi sono opera della giapponese Eiko Ishioka. http://www.youtube.com/watch?v=iO0LYcCoeJY

Sabato 16

BERLIN SUPER80

Frammenti della subcultura berlinese degli anni ’80 descritta da artisti della scena art underground che riscoprirono un formato, quello del super8, considerato ormai obsoleto. Una selezione di opere realizzate attraverso la collaborazione spontanea di pittori, filmmaker, fotografi e musicisti, tra i titoli "So war das S.O. 36", documentario di Manfred Jelinski sul locale storico dove passarono band del periodo quali gli Einsturzende e i Malaria.
17 corti  sperimentali che raccontano una Berlino cupa e delirante.

A partire dalle 21.00:

- E Dopo? Di Brand & Maschmann (1981)
- 3302- Taxi Film di Christoph Doering (1979)
- Hupfen 82 di  Markgraf & Wolkenstein (1982)
- Sax di Yana Yo (1983)
- Ohne Liebe gibt es keinen Tod di  Maye & Rendschmid (1980)
- Formel Super VIII di  Stiletto Studios (1983)
- Hammer und Sichel di  Walter Gramming (1978)
- Morgengesange di  Georg Marioth (1984)
- Geld (Malaria Clip) di  Hormel/Buhler (1982)
- Fragment Video di  Notorische Reflexe (1983)
- Mein Papi di  Jorg Buttgereit (1981)
- Berliner Kuchenmusik di  Die Todliche Doris (1982)
- Spanish Fly di  Butzmann & Kiesel (1979)
- So war das SO 36 di  Manfred Jelinski (1984)
- Die Glatze di  Klaus Beyer (1983)
- Craex Apart di  Markgraf & Wolkenstein (1983)
- Gelbfieber di  Andrea Hillen (1982)

Domenica 17

21.00 FUNERAL PARADE OF ROSES di Matsumoto Toshio (Giappone 1969, 107 min v.o. sott. Italiano) Uno dei film preferiti da Stanley Kubrick (a cui si è dichiaratamente ispirato in Clockwork Orange) e probabilmente anche uno dei migliori film mai fatti. Realizzato nel 1969 il film è tanto fresco e straordinario oggigiorno quanto assolutamente innovativo per quei tempi. Ambientato in un ambiente "gay" questo è un film su delle persone, su quello che fanno e che sentono, il fatto che siano dei travestiti appare irrilevante. Sono persone vere in un mondo vero che sembrano agire oggi anzichè nel tempo in cui il film venne fatto. (asian world).

Martedì 19

VISIONI presenta:

21.00 Via Selmi 72 - Cinemastation (Italia 2008, 52′) di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia
Cinemastation non era una videoteca come le altre. Unica alternativa alla vita di strada, era diventata con gli anni, il luogo dove i ragazzi di Ponte Mammolo, quartiere della periferia nord-est di Roma, passavano la maggior parte del loro tempo. Era un luogo che meritava di essere vissuto, un centro di aggregazione spontaneo in cui tutte le differenze sociali, politiche e culturali, si annullavano. Angelo, il proprietario burbero ma buono, era riuscito a stimolare l’interesse per il cinema e per molto altro… Nel 2006 Cinemastation ha chiuso. A distanza di 2 anni Angelo è tornato in Via Selmi… www.rueto.it


Mercoledì 20

21.00 WONDERFUL DAYS di Moon-saeng Kim (South Korea 2003, 86 min. v.o sott. Italiano)In un futuro non molto prossimo due diverse fazioni convivono in una piccola isola, Gibraltar. Il primo gruppo, chiamato ECOBAN, vive nell’agiatezza ed ha dalla sua parte la tecnologia e l’energia creata sfruttando l’inquinamento presente nell’atmosfera. Proprio questa peculiarità fa sì che i cieli dell’isola siano sempre grigi e l’aria non respirabile. La seconda fazione, i Marrians, vivono in una città decadente e sono in pratica la classe manovale di Ecoban. Tuttavia sono superiori di numero e visto come vengono trattati non tarderanno molto a ribellarsi.Le vicende ruotano intorno a tre personaggi, amici nell’infanzia ma poi separati a seguito di un tragico evento. Un giorno Jay durante un pattugliamento incontra Shua che credeva morto. Nel pedinarlo scopre che vive a Marrians e che continua a seguire il suo sogno… quello di poter rivedere l’azzurro cielo che vide nella sua infanzia proprio insieme a Jay  (animeclick.it)  

Venerdì 22

Matebolic machine: HILARY HARRIS/ Takahiko Limura

HILARY HARRIS Hilary Harris è stato un regista sperimentale, pioniere assoluto del time-lapse, che ha celebrato la sua città, New York, fin dall'inizio della sua carriera negli anni '50. Nel 1975 esce Organism: un vero e proprio inno alla modernità. La città viene vista come un gigantesco organismo lacui vita è filmata da una macchina da presa, con funzione di microscopio, nel suo incessantepulsare.La metafora organica sottende tutte le scene in cui si assiste al brulichio deicantieri, alla "nascita" di palazzi come cellule in replicazione continua che sostituiscono i tessutiinvecchiati. Straordinaria, anche per il valore documentario, l'erezione delle Twin Towers: uncanto sublime al progresso e alla tecnologia degli uomini.Senza dubbio Harris è stato uno dei più originali e competenti filmmaker indipendenti americani.

Inizio ore 21.00
Organism [USA 1975 di Hilary Harris]
9 Variations [USA 1966 di Hilary Harris]
Highway [USA 1958 di Hilary Harris]

Longhorn [USA 1951 di Hilary Harris]

TAKAHIKO LIMURA Takahiko Limura è uno dei piu’ celebri filmmakers sperimentali dei nostri tempi e molto apprezzato dai altri registi della scena underground mondiale.Negli anni sessanta durante l’esplosione del cinema underground negli Stati Uniti, Limura è stato uno dei pochi, se non l’unico, filmmaker underground in Giappone per tanti anni.Il suo lavoro esplora vari soggetti ed è stato ispirato da tante fonti quali il surrealismo ed il dadaismo. I suoi lavori sono caratterizzati da un costante gioco dell’assurdo. Negli anni ’60 Limura continua il suo lavoro a New York dove diventata un punto di riferimento per la prima generazione de i filmmakers underground. Le sue origini giapponesi hanno contribuito a sviluppare uno stile cinematografico minimalista e concettuale all’ interno della avanguardia New Yorkese .  

Inizio ore 22.00
Kuzu (Junkes) (Giappone 1962)
Ai (Love) (Giappone 1962)
On eye rape
(Giappone 1962)
A dance party in the kingdom of lilliput
(Giappone 1964)

Sabato 23

21.00 AMERICAN ASTRONAUT di Cory McAbee ( USA 2001, 94 min. V.o. sott. Italiano) Nel futuro, pochi spericolati avventurieri in cerca di fortuna battono la rotta tra Giove e Venere - l'uno abitato soltanto da uomini, l'altro soltanto da donne - vendendo i loro servigi a chi meglio sa ricompensarli. Il pilota Samuel Curtis, dietro consiglio dell'amico Blueberry, scambia una ragazza perfetta creata da un congegno clona-persone con un giovanotto di Giove che gode fama di essere l'unico esemplare maschile ad aver conosciuto una donna e conduce, poi, quest'ultimo su Venere dove le donne sono in trepidante attesa di studiare un vero uomo. Ma il viaggio si rivela più rischioso del previsto, poiché Curtis, intercettato dal suo acerrimo nemico professor Heiss, è costretto a rifugiarsi su una vecchia stazione mineraria spaziale abbandonata dove, contro ogni logica, alcuni decrepiti minatori sono sopravvissuti sorretti dalla speranza di essere un giorno liberati.

DOMENICA 24

21.00 Je t'aime moi non plus di Serge Gainsbourg(Francia 1976, 90 min.) Krassky e Patrice sono due camionisti che trasportano rifiuti nelle discariche. I due sono legati da un forte rapporto, affettivo e sessuale. Si fermano in uno sperduto locale. Qui Boris,un flaccido e manesco padrone che organizza squallidi spogliarelli per i camionisti di passaggio, ha alle sue dipendenze Johnny, una ragazza chiamata così perché sembra un ragazzo. Krassky, pur non essendo interessato alle donne, come del resto Patrice, rimane colpito dalla bellezza androgina di Johnny ed inizia a frequentarla. Ma quando fa l'amore con lei non riesce ad eccitarsi, finché Johnny non lo invita a possederla come un ragazzo.Patrice fa una violenta scenata di gelosia, chiedendo all'amante di non frequentare più la ragazza; ma Krassky e Johnny sono al contrario sempre più affiatati.  

Mercoledì 27

21.00 LORD OF FLIES di Peter Brook (Gran Breagna 1963, 92 min v.o. sott. Italiano)Nel 1984, un aereo carico di scolaretti inglesi, diretti in Australia per scampare a una guerra atomica, precipita su un'isola deserta del Pacifico. Sopravvivono soltanto una ventina di bambini i quali, tentando di organizzare la loro vita ispirandosi al mondo degli adulti, indicono un'assemblea; eleggono un capo, Ralph; si dividono i compiti, affidando a Jack, già capo dei coristi del suo college, quello di cacciare la selvaggina. Per qualche tempo tutto va bene; poi, però, Jack si ribella all'autorità di Ralph, trascina dalla sua parte quasi tutti i bambini, li organizza in tribù, ne risveglia gli istinti ferini, fa di un presunto mostro che si aggirerebbe sull'isola un idolo cui tributare cibo e adorazione. Uno dei due soli amici che restano a Ralph, Simon, scopre che il mostro altro non è che il cadavere di un pilota, ma non ha il tempo di rivelarlo. Gli scatenati amici di Jack, infatti, lo uccidono. Anche Ralph verrebbe trucidato se dal mare non giungesse per tutti, finalmente, la salvezza.

GIOVEDì 28

21.00 AMERICAN ASTRONAUT di Cory McAbee ( USA 2001, 94 min. V.o. sott. Italiano) Nel futuro, pochi spericolati avventurieri in cerca di fortuna battono la rotta tra Giove e Venere - l'uno abitato soltanto da uomini, l'altro soltanto da donne - vendendo i loro servigi a chi meglio sa ricompensarli. Il pilota Samuel Curtis, dietro consiglio dell'amico Blueberry, scambia una ragazza perfetta creata da un congegno clona-persone con un giovanotto di Giove che gode fama di essere l'unico esemplare maschile ad aver conosciuto una donna e conduce, poi, quest'ultimo su Venere dove le donne sono in trepidante attesa di studiare un vero uomo. Ma il viaggio si rivela più rischioso del previsto, poiché Curtis, intercettato dal suo acerrimo nemico professor Heiss, è costretto a rifugiarsi su una vecchia stazione mineraria spaziale abbandonata dove, contro ogni logica, alcuni decrepiti minatori sono sopravvissuti sorretti dalla speranza di essere un giorno liberati.

DOMENICA 31

21.00 FUNERAL PARADE OF ROSES di Matsumoto Toshio (Giappone 1969, 107 min v.o. sott. Italiano)Uno dei film preferiti da Stanley Kubrick (a cui si è dichiaratamente ispirato in Clockwork Orange) e probabilmente anche uno dei migliori film mai fatti. Realizzato nel 1969 il film è tanto fresco e straordinario oggigiorno quanto assolutamente innovativo per quei tempi. Ambientato in un ambiente "gay" questo è un film su delle persone, su quello che fanno e che sentono, il fatto che siano dei travestiti appare irrilevante. Sono persone vere in un mondo vero che sembrano agire oggi anzichè nel tempo in cui il film venne fatto. (asian world).