MARTEDÌ
3 – MERCOLEDÌ 4 – GIOVEDÌ 5CHI
CHIUSO
VENERDÌ
6 DETOUR A EST
21.00 SPIDER LILIES di Zero Chou (Taiwan
2007, 94 min v.o. sottt.italiano) Sulla parete dello studio
di Takedo c'è un quadro con un misterioso tatuaggio raffigurante
il giglio del ragno d'oro (lycoris aurea), il fiore della morte
che segna il sentiero che porta nel regno dei morti. Jade è
affascinata da questo capolavoro e decide che deve possederlo
anche lei. L'amica Takedo è riluttante. Jade non sa che l'immagine
raffigura l'ultimo tatuaggio del padre di Takedo. Jade è anche
all'oscuro del fatto che le due giovani donne si sono già incontrate
parecchi anni prima. Dieci anni indietro, Takedo sopravvisse
a un terremoto che uccise suo padre e mise in coma il suo giovane
fratello, da allora ricoverato in clinica. Takedo decise allora
di seguire la strada del padre e diventò un artista di tatuaggi.
Prese come maestro il grande Sensei Yoshi e in breve tempo
fu capace di tatuare sul suo braccio il suo segreto, il fatidico
giglio del ragno, l'ultima immagine che suo fratello vide prima
di entrare in coma. In quegli anni, Jade era affascinata da
Takeko che le aveva detto di avere perso la madre durante il
terremoto. Questa bugia la costrinse però a mettere fine alla
loro amicizia. Ora Jade è 18enne e consegna a Takeko il suo
biglietto da visita. Appena Takeko torna dall'ospedale dove
è in coma il fratello, entra in internet per vedere il sito
di Jade. Scopre così che Jade non è solo una giovane studentessa,
ma una ragazza che si guadagna da vivere col cybersex.
SABATO
7 – DOMENICA 8 – LUNEDÌ 9 – MERCOLEDÌ 11
CHIUSO
MARTEDÌ
10 VISIONI PRESENTA
21.00
VIALE DEL TRAMONTO (Usa 1950, 110’) di
Billy Wilder “Un giovane e disoccupato sceneggiatore di Hollywood
va a vivere con una ricca e anziana attrice, già star del cinema
muto, prigioniera delirante del suo passato, facendosi da lei
mantenere. Il più caustico e sardonico film nero sul mondo
di Hollywood. Melodramma amarissimo con risvolti da horror
e sottofondi da commedia. Alcune memorabili scene tra cui la
partita a carte con B. Keaton. Sapiente regia: una pietra miliare
nell'itinerario di Wilder.” Da mymovies
GIOVEDÌ
12 SENTIERI SELVAGGI E DETOUR PRESENTANO
20.00 Incontro con...
ENRICO GHEZZI: L’ARCHIVIO CHE (SI) VEDE - lo Sguardo al tempo
del video sharing
climatiche
ed imprevisti di vario genere, Enrico Ghezzi conferma il consueto,
attesissimo appuntamento con la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi
al cineclub Detour. Ad aprire l’evento un incontro dal titolo
L’ARCHIVIO CHE (SI) VEDE – lo sguardo al tempo del video sharing,
presieduto da Massimo Causo, redattore di Sentieri Selvaggi.
Focus dell’incontro saranno: Quel che resta del detournement
nell’epoca di You Tube, It’s all true: la (in)visibilità del
Reale e le piattaforme di video sharing, Il catalogo del Voyeur
e lo specchio del Narciso, Webcam(era) con vista: lo Spazio
e il Corpo che godono di sé.
A seguire CARTA BIANCA A ENRICO
GHEZZI: il pubblico del Detour verrà deliziato con due visioni
a sorpresa da lui scelte e introdotte.
Venerdì
13 AVANT-GARDE - La storia dell’avanguardia anni 20’ e 30’
21.00 MAN RAY (52’)
- RETOUR à LA RAISON (The Return to Reason) (Francia 1923, 2’)
di Man Ray
Prodotto, montato e diretto da Man Ray (1890-1976). Realizzato
e proiettato in una Dada soirée nel 1923. Con questa serie di
esperimenti visuali, alternando immagini astratte a concrete,
positivi e negativi, oggetti mobili e statici, Man Ray inventa
un catalogo di tecniche che in seguito altri filmaker attivi
nell’avanguardia continueranno ad esplorare. “Il più random e
per questo probabilmente il più ‘Dada’ dei Dada Films (il titolo
in sé è uno scherzo), fu realizzato a partire da assemblaggi
di Ray, finchè il poeta Tristan Tzara annunciò, più per gioco
che per altro, la proiezione di un film di Man Ray per l’ultima
Gran Dada soirée, Coeur à Barbe. Ray non aveva esperienza con
il montaggio e nessuna idea su quale risultato sarebbe apparso
sullo schermo, ma si rese presto conto che era parte integrante
del processo artistico”. (Note del M.O.M.A.)
- EMAK-BAKIA (Leave Me Alone) (Francia 1926, 16’) di Man Ray
Scritto, fotografato e diretto da Man Ray. Prima proiezione allo Studio des Ursulines,
Parigi, nel 1927. Cast: Alice “Kiki” Prin (Donna con gli occhi dipinti). Mostra
la sua prima affiliazione al Dada, combinando una serie di metafore visuali in
una struttura non lineare. Sovrapponendo immagini che evocano il cinema (una
cinepresa multi-occhio, luci proiettate, prismi riflettenti luce – con emblemi
Dada, come il dado) e introducendo un frammento narrativo. Egli lo descrisse
come: “…non un film astratto o un racconto; le sue ragioni di essere sono le
sue invenzioni di forme di luce e movimenti, mentre le parti più oggettive interrompono
la monotonia di invenzioni astratte come una sorta di punteggiatura”. (Note del
M.O.M.A.)
- L’ÉTOILE DE MERE (The Starfish) (Francia 1928, 15’) di Man
Ray
Diretto e fotografato da Man Ray. Basato su una poesia di Robert Desnos. Mostrato
per la prima volta nel 1928 allo Studio des Ursulines nel Quartiere Latino, Parigi,
in cartellone con The Blue Angel. Cast: Alice “Kiki” Prin; André de la Rivière;
Robert Desnos. «Ray sentì Desnos leggere la sua poesia e decise di adattarla
a un film. Fu girato in poche settimane, usando come attori ‘Kiki di Montparnasse’,
un vicino e Desnos stesso. Spesso considerato uno dei più importanti film surrealisti,
è unico nell’opera di Ray perché ha una sorta di trama – una frammentata storia
d’amore. E’ parzialmente girato attraverso vetri distorti e prismi che mostrano
le scene come fossero dipinti impressionisti. Il film non costruisce una storia
così quanto fornisce indizi con una sequenza fantasiosa di eventi”. (Note del
M.O.M.A.)
- LES MYSTERES DU CHÂTEAU DU DE (The Mysteries of the Chateau of Dice) (Francia
1929, 20’) di Man Ray
Scritto, fotografato e diretto da Man Ray. Prima proiezione ad
un evento privato organizzato da un gruppo di Surrealisti nell’Aprile
del 1929, allo Studio des Ursulines, Parigi, assieme a Un chien
Andalou. Cast: Georges Auric, il Conte di Beaumont, il Visconte
di Noailles e Marie-Laure di Noailles. Il Visconte di Noailles
si innamorò del cinema e pensò di produrre un film l’anno come
regalo per sua moglie, Marie-Laure. “Avvengono
misteriosi arrivi al Château du Dé mentre ospiti velati stanno
partecipando a giochi rituali, per prepararsi al lancio del dado,
ispirato a un verso di Mallarmé, ‘un lancio di dadi non può mai
abolire il caso’. Si sospetta che il film sia stato fatto come
un gioco durante la visita alla villa del Visconte, e ciò che interessa
Man Ray sono gli effetti pittorici, le sfumature di luce grigia
e le immagini piatte delle fotografie”. (Eileen Bowser)
22.00
AVANT-GARDE 1 (62’)
- THE LIFE AND DEAD OF 9413 A HOLLYWOOD
EXTRA (USA 1928, 13’) di Robert Florey e Slavko Vorkapich
Il film fu realizzato su un tavolo da cucina, di notte,
con pezzi di cartone, una lampada da 400-watt, qualche attrezzo
da cucina e alcuni attori, integrato da inserti di footage. Sembra
incentrato sulla critica a una società industrializzata che disumanizza
i suoi membri e ai mass media – in questo caso i film di Hollywood
– che creano uno star system di assoluto successo o fallimento.
Il protagonista è pronto a divenire un attore, sogni di arte
e gloria, ma fallisce, muore povero e viene trasportato in paradiso
dove gli spuntano le ali. Benché influenzato dall’Espressionismo
Tedesco, particolarmente da Metropolis, lo humor irriverente
e la satira su Hollywood di questo lavoro trovarono i favori
di Charles Chaplin e Douglas Fairbanks. Fairbanks prestò ai due
autori i mezzi della sua sala di montaggio, e Chaplin organizzò
proiezioni private a casa sua per i suoi prestigiosi amici Hollywoodiani.
- MÉNILMONTANT (Francia 1926, 37’) di Dimitri Kirsanoff
Kirsanoff arrivò a Parigi dopo la Rivoluzione
Russa. Ménilmontant, suo secondo film (il primo è perso) che
fece in modo indipendente, combina un montaggio in stile Sovietico
a inquadrature statiche composte liricamente. Ciò lo pose in
prima linea nell’avanguardia Parigina. Il film racconta una
sua storia interamente in immagini, senza didascalie, e la sua
ambiguità narrativa è il principale dispositivo strutturale,
tuttavia una sommaria trama potrebbe essere la seguente: dopo
l’assassinio dei loro genitori (il motivo del crimine non è
stato mai risolto), due sorelle lasciano la città e vanno a
vivere nel quartiere operaio di Parigi, Ménilmontant. La sorella
più grande comincia a prosituirsi; la più giovane si innamora
di un capriccioso giovanotto, dal quale viene abbandonata per
poi litigare con la sorella. Incinta di un bambino e quasi morta
di fame, questa contempla il suicidio. Incontra sua sorella
e si riconciliano. Il climax del film si raggiunge in un brutale
assassinio che crea un parallelo con la scena d’apertura. Una
delle dichiarazioni più audaci del cinema muto.
- BRUMES D’AUTOMNE (Autumn
Mists) (Francia 1928, 12’) di Dimitri Kirsanoff
L’incantevole Sibirskaia (la moglie di Kirsanoff) appare come una
donna che sta rievocando il suo passato. Quando brucia alcune sue
vecchie lettere in una nebbiosa giornata, i suoi ricordi si manifestano,
incluso quello che sembra essere la partenza del suo amante alla
fine di una relazione. Alcuni critici vedono il film come un precursore
del lavoro del filmaker d’avanguardia americano Stan Brakhage.
“Brumes d’Automne” è un film sullo stato d’animo di una donna sola
trasposta attraverso immagini di pioggia e foschia e misurata sontuosità
di movimento. Paesaggi distorti d’autunno anticipano il gratuito
prosperare dei tardivi filmakers sperimentatori, ma qui sono poeticamente
giustificati se visti attraverso le lacrime di Sibirskaia.
SABATO
14
CHIUSO
DOMENICA
15
21.00 L’UOMO DI MARMO di Andrzej Wajda
(Polonia 1977, 156 min., v.o. sott. Italiano) Agnieszka, giovane
regista TV, vorrebbe fare un'inchiesta su Mateusz Birkut, proclamato
eroe del lavoro negli anni '50. Molti ostacoli: paure, reticenze,
omertà, falsi pudori, preoccupazioni politiche. Ma a poco a
poco scopre come divenne un famoso operaio stakanovista; perché
cadde in disgrazia e finì in prigione; perché, liberato nel
'56, rifiutò di ridiventare un personaggio pubblico e morì
a Gdansk (Danzica) il 18 dicembre 1970 durante gli scontri
tra operai e forza pubblica.
MARTEDÌ
17 DOCTOUR
21.00
VIA SELMI 72 – CINEMASTATION (ITALIA
2008, 52’) di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia
Cinemastation non era una videoteca come le altre. Unica
alternativa alla vita di strada, era diventata con gli anni,
il luogo dove i ragazzi di Ponte Mammolo, quartiere della
periferia nord-est di Roma, passavano la maggior parte del
loro tempo. Era un luogo che meritava di essere vissuto,
un centro di aggregazione spontaneo in cui tutte le differenze
sociali, politiche e culturali, si annullavano. Angelo, il
proprietario burbero ma buono, era riuscito a stimolare l'interesse
per il cinema e per molto altro… Nel 2006 Cinemastation ha
chiuso. A distanza di 2 anni Angelo è tornato in Via Selmi...
MERCOLEDÌ
18
21.00
DEAD MAN’S SHOES di Shane Meadows (Gran
Bretagna 2004, 86min v.o. sott. Italiano) Due fratelli, Richard
ed Anthony, ritornano nella loro città natale che avevano lasciata
anni prima. Richard è forte ed intraprendente, Anthony a causa
di un leggero ritardo mentale vive completamente all'ombra
del fratello che cerca di imitare mentre l'altro è molto protettivo
nei suoi confronti.I due vanno a stabilirsi sulle colline sovrastanti
la città, ma non sono tornati per rivivere il passato. Richard
è tornato per vendicarsi. Conosce bene il luogo e i suoi abitanti,
sa che la città ora come otto anni prima è nelle mani di una
banda di delinquenti e spacciatori. Il ritorno dei due fratelli
scatena sospetti e paranoie. Perché Richard è ritornato? Cosa
vuole fare? Intanto Richard va alla ricerca di ogni criminale,
Uno per uno, li cerca, li scova e riesce a metterli l'uno contro
l'altro.
GIOVEDÌ
19 "JACQUES LACAN PARLE"
Se crediamo ancora
oggi che il magistero di Lacan possa
servire a molto, non è solo nella misura in cui tutto quello
che sta infelicemente accadendo al sociale, alle scienze applicate,
all'esperimento analitico e a quello del linguaggio Jacques
Lacan lo aveva predetto (senza tener conto delle sue fenomenali
scoperte nell'ambito della psicanalisi e il ritorno a Freud)
ma anche e sopratutto perchè la solarità della sua lezione
non continui ad essere obliata in un paese dove tutt'ora le
rovine di quelli che erano un tempo i templi italiani della
psicoanalisi, non insistano - ancor più dopo aver perso la
partita ed essersi tramutati in macerie - a nascondere, o ben
che vada calunniare, l'insegnamento di una delle più alte menti
pensanti e rivoluzionarie del pensiero analitico, e non, della
seconda metà del XX secolo. (A cura di Federico
Febbo)
21.00 introduzione alle proiezioni
21.30 JACQUES LACAN PARLE -
1972 - Francoise Wolf -56 min. Conferenza tenuta all'università
di Louvain il 13 ottobre del 1972 in cui Lacan parla ad un
pubblico scosso e turbato dai suoi toni predicatòri, enfatizzati
anche dalla sua alta figura.Un pubblico sensibile al "dire" del maestro, come lo
è anche Lacan nei confronti dell'uditorio stracolmo. Una sensibilità
che sfocia anche nella performance di un giovane post-rivoluzionario
che attaccherà, anche con intenti aggressivi, Lacan per poi
ritrovarsi ad essere cacciato dall'auditorium. L'unica rara
occasione - Jacques Lacan non amava il linguaggio audio/video
- di poter assistera ad uno di quelli che poi verranno definiti,
a detta di tutti, seminari unici in cui si poteva assistere
a prodigiosi momenti di irripetibili intuizioni. La seduzione
di Lacan guida l'ascolto oltre i confini di un ordinario convegno
cattedratico. A seguire un intervista concessa il giorno dopo
a Francoise Wolf sui grandi temi della psicoanalisied un intensa
biografia del professore.
22.30 PSYCHANALYSE-TELEVISION
- 1974 - 30 min. Jacques Lacan risponde
alle domande di Jacques Alain Miller, pupillo del maestro,
a cui Lacan lascierà ufficialmente l'eredità del suo sapere
dopo la sua morte. Miller si assumerà l'impegno per tutto il
resto della vita, a partire dagli anni '70, di trascrivere
in forma- libro tutti gli appunti stenografati durante i seminari.
La trasposizione è tutt'ora in corso considerata la spropositata
quantità di materiale in possesso di Miller. La ORTF, la televisione
pubblica francese, trasmise questo programma col titolo "Psychanalise" e successivamente,
nel 1974, Miller e Lacan riadattarono il contenuto del filmato
titolandolo "Television". La forma monologante e
piuttosto singolare con cui Lacan sfida la cinepresa, ci da
un idea del complesso spazio del segno linguistico e gestuale
attraverso cui Lacan stabilisce un contatto vivo con lo spettatore,
poichè di spettatore si tratta, visto che in alcuni attimi
il tutto si tramuta in un vero e prorio spettacolo evento.
VENERDÌ 20 AVANT-GARDE - LA STORIA DELL’AVANGUARDIA
ANNI 20’ E 30’
21.00 AVANT-GARDE
2 (80’)
- LOT IN SODOM (Usa 1933, 27’) di James Sibley Watson
e Melville Webber
- RHYTHMUS 21 (Germania 1921, 3’) di Hans
Richter
- VORMITTAGSSPUK (Ghosts Before Breakfast) (Germania
1928, 9’) di Hans Ritcher
- ANÉMIC CINÉMA (Francia 1926, 6’)
di Marcel Duchamp
- BALLET MÉCANIQUE (Francia 1924, 11’) di
Fernand Léger
- SYNPHONIE DIAGONALE (Diagonal Symphony) (Germania
1924, 7’) di Viking Eggeling
- LE VAMPIRE (Francia 1939-45,
9’) di Jean Painlevé - THE HEARTS OF AGE (Usa 1934, 8’) di
Orson Welles
DOMENICA
22
21.00 PROMESSE di Carlos Bolado, B.Z.
Goldberg, Justine Shapiro (USA 2001, 106 min) I tre registi
hanno seguito un gruppo di sette bambini cresciuti insieme
tra il 1995 e il 1998, ciascuno proveniente da un background
culturale diverso. Sette bambini per sette vite diverse a Gerusalemme.
Storie drammatiche, emozionanti, raccontate senza alcun timore.
Promesse è il ritratto umano di una generazione che vuol mostrare
quanto sia diventato profondo e quasi irrisolvibile il problema
mediorientale. Mentre i bambini vivono lontani solo poche decine
di chilometri in realtà appartengono a mondi completamente
diversi difficili da comprendere gli uni per gli altri. La
loro visione del mondo è quella che gli adulti e le circostanze
in cui vivono hanno mostrato loro. A distanza di due anni,
i protagonisti parlano della loro esperienza: ma sembrano aver
perso l'innocenza che aveva segnato la loro infanzia.
MARTEDÌ
24
CHIUSO
MERCOLEDÌ
25
21.00 PRIMER di
Shane Carruth (USA 2004, 79 min, v.o. sott.italiano) Che cosa
succederebbe se scoprissi di aver inventato una macchina del
tempo che funziona davvero? Shane Carruth scrive, dirige, monta,
musica e produce un film sulla coscienza di sé e sul tempo.
Un piccolo film indipendente, vincitore del gran premio della
giuria al Sundance Festival 2004. Abe e Aaron sono fisici e
informatici e insieme ai propri amici lavoricchiano in un garage
per arrotondare lo stipendio. Assemblano schede, preparano
brevetti. Un giorno si accorgono che una loro invenzione permette
di spostarsi avanti e indietro nel tempo.
GIOVEDÌ 26
21.00 DEAD MAN’S SHOES di
Shane Meadows (Gran Bretagna 2004, 86min v.o. sott. Italiano)
Due fratelli, Richard ed Anthony, ritornano nella loro città
natale che avevano lasciata anni prima. Richard è forte ed
intraprendente, Anthony a causa di un leggero ritardo mentale
vive completamente all'ombra del fratello che cerca di imitare
mentre l'altro è molto protettivo nei suoi confronti.I due
vanno a stabilirsi sulle colline sovrastanti la città, ma non
sono tornati per rivivere il passato. Richard è tornato per
vendicarsi. Conosce bene il luogo e i suoi abitanti, sa che
la città ora come otto anni prima è nelle mani di una banda
di delinquenti e spacciatori. Il ritorno dei due fratelli scatena
sospetti e paranoie. Perché Richard è ritornato? Cosa vuole
fare? Intanto Richard va alla ricerca di ogni criminale, Uno
per uno, li cerca, li scova e riesce a metterli l'uno contro
l'altro.
VENERDÌ 27 AVANT-GARDE - LA STORIA DELL’AVANGUARDIA
ANNI 20’ E 30’
21.00 AVANT-GARDE
3 (93’)
- ÜBERFALL (Assault) (Germania 1928, 22’) di Ernö Metzner
- LA GLACE A TROIS FACES (The Three-Sided Mirror) (Francia
1927, 33’) di Jean Epstein
- LA TEMPESTAIRE (Francia 1947,
22’) di Jean Epstein
- ROMANCE SENTIMENTALE (Sentimental Romance)
(Francia 1930, 16’) di Sergei Eisenstein
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