CINECLUB DETOUR - 1997/2009 - 12 ANNI DI ATTIVITA'
PROGRAMMA DI MARZO 2009

 

MARTEDÌ 3 – MERCOLEDÌ 4 – GIOVEDÌ 5CHI

CHIUSO

VENERDÌ 6 DETOUR A EST

21.00 SPIDER LILIES di Zero Chou (Taiwan 2007, 94 min v.o. sottt.italiano) Sulla parete dello studio di Takedo c'è un quadro con un misterioso tatuaggio raffigurante il giglio del ragno d'oro (lycoris aurea), il fiore della morte che segna il sentiero che porta nel regno dei morti. Jade è affascinata da questo capolavoro e decide che deve possederlo anche lei. L'amica Takedo è riluttante. Jade non sa che l'immagine raffigura l'ultimo tatuaggio del padre di Takedo. Jade è anche all'oscuro del fatto che le due giovani donne si sono già incontrate parecchi anni prima. Dieci anni indietro, Takedo sopravvisse a un terremoto che uccise suo padre e mise in coma il suo giovane fratello, da allora ricoverato in clinica. Takedo decise allora di seguire la strada del padre e diventò un artista di tatuaggi. Prese come maestro il grande Sensei Yoshi e in breve tempo fu capace di tatuare sul suo braccio il suo segreto, il fatidico giglio del ragno, l'ultima immagine che suo fratello vide prima di entrare in coma. In quegli anni, Jade era affascinata da Takeko che le aveva detto di avere perso la madre durante il terremoto. Questa bugia la costrinse però a mettere fine alla loro amicizia. Ora Jade è 18enne e consegna a Takeko il suo biglietto da visita. Appena Takeko torna dall'ospedale dove è in coma il fratello, entra in internet per vedere il sito di Jade. Scopre così che Jade non è solo una giovane studentessa, ma una ragazza che si guadagna da vivere col cybersex.

SABATO 7 – DOMENICA 8 – LUNEDÌ 9 – MERCOLEDÌ 11

CHIUSO

MARTEDÌ 10 VISIONI PRESENTA

21.00 VIALE DEL TRAMONTO (Usa 1950, 110’) di Billy Wilder “Un giovane e disoccupato sceneggiatore di Hollywood va a vivere con una ricca e anziana attrice, già star del cinema muto, prigioniera delirante del suo passato, facendosi da lei mantenere. Il più caustico e sardonico film nero sul mondo di Hollywood. Melodramma amarissimo con risvolti da horror e sottofondi da commedia. Alcune memorabili scene tra cui la partita a carte con B. Keaton. Sapiente regia: una pietra miliare nell'itinerario di Wilder.” Da mymovies

 

GIOVEDÌ 12 SENTIERI SELVAGGI E DETOUR PRESENTANO

20.00 Incontro con... ENRICO GHEZZI: L’ARCHIVIO CHE (SI) VEDE - lo Sguardo al tempo del video sharing
climatiche ed imprevisti di vario genere, Enrico Ghezzi conferma il consueto, attesissimo appuntamento con la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi al cineclub Detour. Ad aprire l’evento un incontro dal titolo L’ARCHIVIO CHE (SI) VEDE – lo sguardo al tempo del video sharing, presieduto da Massimo Causo, redattore di Sentieri Selvaggi. Focus dell’incontro saranno: Quel che resta del detournement nell’epoca di You Tube, It’s all true: la (in)visibilità del Reale e le piattaforme di video sharing, Il catalogo del Voyeur e lo specchio del Narciso, Webcam(era) con vista: lo Spazio e il Corpo che godono di sé.
A seguire CARTA BIANCA A ENRICO GHEZZI: il pubblico del Detour verrà deliziato con due visioni a sorpresa da lui scelte e introdotte.

 

Venerdì 13 AVANT-GARDE - La storia dell’avanguardia anni 20’ e 30’

21.00 MAN RAY (52’)

- RETOUR à LA RAISON (The Return to Reason) (Francia 1923, 2’) di Man Ray
Prodotto, montato e diretto da Man Ray (1890-1976). Realizzato e proiettato in una Dada soirée nel 1923. Con questa serie di esperimenti visuali, alternando immagini astratte a concrete, positivi e negativi, oggetti mobili e statici, Man Ray inventa un catalogo di tecniche che in seguito altri filmaker attivi nell’avanguardia continueranno ad esplorare. “Il più random e per questo probabilmente il più ‘Dada’ dei Dada Films (il titolo in sé è uno scherzo), fu realizzato a partire da assemblaggi di Ray, finchè il poeta Tristan Tzara annunciò, più per gioco che per altro, la proiezione di un film di Man Ray per l’ultima Gran Dada soirée, Coeur à Barbe. Ray non aveva esperienza con il montaggio e nessuna idea su quale risultato sarebbe apparso sullo schermo, ma si rese presto conto che era parte integrante del processo artistico”. (Note del M.O.M.A.)

- EMAK-BAKIA (Leave Me Alone) (Francia 1926, 16’) di Man Ray
Scritto, fotografato e diretto da Man Ray. Prima proiezione allo Studio des Ursulines, Parigi, nel 1927. Cast: Alice “Kiki” Prin (Donna con gli occhi dipinti). Mostra la sua prima affiliazione al Dada, combinando una serie di metafore visuali in una struttura non lineare. Sovrapponendo immagini che evocano il cinema (una cinepresa multi-occhio, luci proiettate, prismi riflettenti luce – con emblemi Dada, come il dado) e introducendo un frammento narrativo. Egli lo descrisse come: “…non un film astratto o un racconto; le sue ragioni di essere sono le sue invenzioni di forme di luce e movimenti, mentre le parti più oggettive interrompono la monotonia di invenzioni astratte come una sorta di punteggiatura”. (Note del M.O.M.A.)

- L’ÉTOILE DE MERE (The Starfish) (Francia 1928, 15’) di Man Ray
Diretto e fotografato da Man Ray. Basato su una poesia di Robert Desnos. Mostrato per la prima volta nel 1928 allo Studio des Ursulines nel Quartiere Latino, Parigi, in cartellone con The Blue Angel. Cast: Alice “Kiki” Prin; André de la Rivière; Robert Desnos. «Ray sentì Desnos leggere la sua poesia e decise di adattarla a un film. Fu girato in poche settimane, usando come attori ‘Kiki di Montparnasse’, un vicino e Desnos stesso. Spesso considerato uno dei più importanti film surrealisti, è unico nell’opera di Ray perché ha una sorta di trama – una frammentata storia d’amore. E’ parzialmente girato attraverso vetri distorti e prismi che mostrano le scene come fossero dipinti impressionisti. Il film non costruisce una storia così quanto fornisce indizi con una sequenza fantasiosa di eventi”. (Note del M.O.M.A.)

- LES MYSTERES DU CHÂTEAU DU DE (The Mysteries of the Chateau of Dice) (Francia 1929, 20’) di Man Ray
Scritto, fotografato e diretto da Man Ray. Prima proiezione ad un evento privato organizzato da un gruppo di Surrealisti nell’Aprile del 1929, allo Studio des Ursulines, Parigi, assieme a Un chien Andalou. Cast: Georges Auric, il Conte di Beaumont, il Visconte di Noailles e Marie-Laure di Noailles. Il Visconte di Noailles si innamorò del cinema e pensò di produrre un film l’anno come regalo per sua moglie, Marie-Laure. “Avvengono misteriosi arrivi al Château du Dé mentre ospiti velati stanno partecipando a giochi rituali, per prepararsi al lancio del dado, ispirato a un verso di Mallarmé, ‘un lancio di dadi non può mai abolire il caso’. Si sospetta che il film sia stato fatto come un gioco durante la visita alla villa del Visconte, e ciò che interessa Man Ray sono gli effetti pittorici, le sfumature di luce grigia e le immagini piatte delle fotografie”. (Eileen Bowser)

22.00 AVANT-GARDE 1 (62’)

- THE LIFE AND DEAD OF 9413 A HOLLYWOOD EXTRA (USA 1928, 13’) di Robert Florey e Slavko Vorkapich
Il film fu realizzato su un tavolo da cucina, di notte, con pezzi di cartone, una lampada da 400-watt, qualche attrezzo da cucina e alcuni attori, integrato da inserti di footage. Sembra incentrato sulla critica a una società industrializzata che disumanizza i suoi membri e ai mass media – in questo caso i film di Hollywood – che creano uno star system di assoluto successo o fallimento. Il protagonista è pronto a divenire un attore, sogni di arte e gloria, ma fallisce, muore povero e viene trasportato in paradiso dove gli spuntano le ali. Benché influenzato dall’Espressionismo Tedesco, particolarmente da Metropolis, lo humor irriverente e la satira su Hollywood di questo lavoro trovarono i favori di Charles Chaplin e Douglas Fairbanks. Fairbanks prestò ai due autori i mezzi della sua sala di montaggio, e Chaplin organizzò proiezioni private a casa sua per i suoi prestigiosi amici Hollywoodiani.

- MÉNILMONTANT (Francia 1926, 37’) di Dimitri Kirsanoff
Kirsanoff arrivò a Parigi dopo la Rivoluzione Russa. Ménilmontant, suo secondo film (il primo è perso) che fece in modo indipendente, combina un montaggio in stile Sovietico a inquadrature statiche composte liricamente. Ciò lo pose in prima linea nell’avanguardia Parigina. Il film racconta una sua storia interamente in immagini, senza didascalie, e la sua ambiguità narrativa è il principale dispositivo strutturale, tuttavia una sommaria trama potrebbe essere la seguente: dopo l’assassinio dei loro genitori (il motivo del crimine non è stato mai risolto), due sorelle lasciano la città e vanno a vivere nel quartiere operaio di Parigi, Ménilmontant. La sorella più grande comincia a prosituirsi; la più giovane si innamora di un capriccioso giovanotto, dal quale viene abbandonata per poi litigare con la sorella. Incinta di un bambino e quasi morta di fame, questa contempla il suicidio. Incontra sua sorella e si riconciliano. Il climax del film si raggiunge in un brutale assassinio che crea un parallelo con la scena d’apertura. Una delle dichiarazioni più audaci del cinema muto.

- BRUMES D’AUTOMNE (Autumn Mists) (Francia 1928, 12’) di Dimitri Kirsanoff
L’incantevole Sibirskaia (la moglie di Kirsanoff) appare come una donna che sta rievocando il suo passato. Quando brucia alcune sue vecchie lettere in una nebbiosa giornata, i suoi ricordi si manifestano, incluso quello che sembra essere la partenza del suo amante alla fine di una relazione. Alcuni critici vedono il film come un precursore del lavoro del filmaker d’avanguardia americano Stan Brakhage. “Brumes d’Automne” è un film sullo stato d’animo di una donna sola trasposta attraverso immagini di pioggia e foschia e misurata sontuosità di movimento. Paesaggi distorti d’autunno anticipano il gratuito prosperare dei tardivi filmakers sperimentatori, ma qui sono poeticamente giustificati se visti attraverso le lacrime di Sibirskaia.

SABATO 14

CHIUSO

DOMENICA 15

21.00 L’UOMO DI MARMO di Andrzej Wajda (Polonia 1977, 156 min., v.o. sott. Italiano) Agnieszka, giovane regista TV, vorrebbe fare un'inchiesta su Mateusz Birkut, proclamato eroe del lavoro negli anni '50. Molti ostacoli: paure, reticenze, omertà, falsi pudori, preoccupazioni politiche. Ma a poco a poco scopre come divenne un famoso operaio stakanovista; perché cadde in disgrazia e finì in prigione; perché, liberato nel '56, rifiutò di ridiventare un personaggio pubblico e morì a Gdansk (Danzica) il 18 dicembre 1970 durante gli scontri tra operai e forza pubblica.

MARTEDÌ 17 DOCTOUR

21.00 VIA SELMI 72 – CINEMASTATION (ITALIA 2008, 52’) di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia Cinemastation non era una videoteca come le altre. Unica alternativa alla vita di strada, era diventata con gli anni, il luogo dove i ragazzi di Ponte Mammolo, quartiere della periferia nord-est di Roma, passavano la maggior parte del loro tempo. Era un luogo che meritava di essere vissuto, un centro di aggregazione spontaneo in cui tutte le differenze sociali, politiche e culturali, si annullavano. Angelo, il proprietario burbero ma buono, era riuscito a stimolare l'interesse per il cinema e per molto altro… Nel 2006 Cinemastation ha chiuso. A distanza di 2 anni Angelo è tornato in Via Selmi...

MERCOLEDÌ 18

21.00 DEAD MAN’S SHOES di Shane Meadows (Gran Bretagna 2004, 86min v.o. sott. Italiano) Due fratelli, Richard ed Anthony, ritornano nella loro città natale che avevano lasciata anni prima. Richard è forte ed intraprendente, Anthony a causa di un leggero ritardo mentale vive completamente all'ombra del fratello che cerca di imitare mentre l'altro è molto protettivo nei suoi confronti.I due vanno a stabilirsi sulle colline sovrastanti la città, ma non sono tornati per rivivere il passato. Richard è tornato per vendicarsi. Conosce bene il luogo e i suoi abitanti, sa che la città ora come otto anni prima è nelle mani di una banda di delinquenti e spacciatori. Il ritorno dei due fratelli scatena sospetti e paranoie. Perché Richard è ritornato? Cosa vuole fare? Intanto Richard va alla ricerca di ogni criminale, Uno per uno, li cerca, li scova e riesce a metterli l'uno contro l'altro.


GIOVEDÌ 19 "JACQUES LACAN PARLE"

Se crediamo ancora oggi che il magistero di Lacan possa servire a molto, non è solo nella misura in cui tutto quello che sta infelicemente accadendo al sociale, alle scienze applicate, all'esperimento analitico e a quello del linguaggio Jacques Lacan lo aveva predetto (senza tener conto delle sue fenomenali scoperte nell'ambito della psicanalisi e il ritorno a Freud) ma anche e sopratutto perchè la solarità della sua lezione non continui ad essere obliata in un paese dove tutt'ora le rovine di quelli che erano un tempo i templi italiani della psicoanalisi, non insistano - ancor più dopo aver perso la partita ed essersi tramutati in macerie - a nascondere, o ben che vada calunniare, l'insegnamento di una delle più alte menti pensanti e rivoluzionarie del pensiero analitico, e non, della seconda metà del XX secolo. (A cura di Federico Febbo)

21.00 introduzione alle proiezioni

21.30 JACQUES LACAN PARLE - 1972 - Francoise Wolf -56 min. Conferenza tenuta all'università di Louvain il 13 ottobre del 1972 in cui Lacan parla ad un pubblico scosso e turbato dai suoi toni predicatòri, enfatizzati anche dalla sua alta figura.Un pubblico sensibile al "dire" del maestro, come lo è anche Lacan nei confronti dell'uditorio stracolmo. Una sensibilità che sfocia anche nella performance di un giovane post-rivoluzionario che attaccherà, anche con intenti aggressivi, Lacan per poi ritrovarsi ad essere cacciato dall'auditorium. L'unica rara occasione - Jacques Lacan non amava il linguaggio audio/video - di poter assistera ad uno di quelli che poi verranno definiti, a detta di tutti, seminari unici in cui si poteva assistere a prodigiosi momenti di irripetibili intuizioni. La seduzione di Lacan guida l'ascolto oltre i confini di un ordinario convegno cattedratico. A seguire un intervista concessa il giorno dopo a Francoise Wolf sui grandi temi della psicoanalisied un intensa biografia del professore.

 

22.30 PSYCHANALYSE-TELEVISION - 1974 - 30 min. Jacques Lacan risponde alle domande di Jacques Alain Miller, pupillo del maestro, a cui Lacan lascierà ufficialmente l'eredità del suo sapere dopo la sua morte. Miller si assumerà l'impegno per tutto il resto della vita, a partire dagli anni '70, di trascrivere in forma- libro tutti gli appunti stenografati durante i seminari. La trasposizione è tutt'ora in corso considerata la spropositata quantità di materiale in possesso di Miller. La ORTF, la televisione pubblica francese, trasmise questo programma col titolo "Psychanalise" e successivamente, nel 1974, Miller e Lacan riadattarono il contenuto del filmato titolandolo "Television". La forma monologante e piuttosto singolare con cui Lacan sfida la cinepresa, ci da un idea del complesso spazio del segno linguistico e gestuale attraverso cui Lacan stabilisce un contatto vivo con lo spettatore, poichè di spettatore si tratta, visto che in alcuni attimi il tutto si tramuta in un vero e prorio spettacolo evento.


VENERDÌ 20 AVANT-GARDE - LA STORIA DELL’AVANGUARDIA ANNI 20’ E 30’

21.00 AVANT-GARDE 2 (80’)
- LOT IN SODOM (Usa 1933, 27’) di James Sibley Watson e Melville Webber
- RHYTHMUS 21 (Germania 1921, 3’) di Hans Richter
- VORMITTAGSSPUK (Ghosts Before Breakfast) (Germania 1928, 9’) di Hans Ritcher
- ANÉMIC CINÉMA (Francia 1926, 6’) di Marcel Duchamp
- BALLET MÉCANIQUE (Francia 1924, 11’) di Fernand Léger
- SYNPHONIE DIAGONALE (Diagonal Symphony) (Germania 1924, 7’) di Viking Eggeling
- LE VAMPIRE (Francia 1939-45, 9’) di Jean Painlevé - THE HEARTS OF AGE (Usa 1934, 8’) di Orson Welles

 

 

DOMENICA 22

21.00 PROMESSE di Carlos Bolado, B.Z. Goldberg, Justine Shapiro (USA 2001, 106 min) I tre registi hanno seguito un gruppo di sette bambini cresciuti insieme tra il 1995 e il 1998, ciascuno proveniente da un background culturale diverso. Sette bambini per sette vite diverse a Gerusalemme. Storie drammatiche, emozionanti, raccontate senza alcun timore. Promesse è il ritratto umano di una generazione che vuol mostrare quanto sia diventato profondo e quasi irrisolvibile il problema mediorientale. Mentre i bambini vivono lontani solo poche decine di chilometri in realtà appartengono a mondi completamente diversi difficili da comprendere gli uni per gli altri. La loro visione del mondo è quella che gli adulti e le circostanze in cui vivono hanno mostrato loro. A distanza di due anni, i protagonisti parlano della loro esperienza: ma sembrano aver perso l'innocenza che aveva segnato la loro infanzia.

MARTEDÌ 24

CHIUSO

MERCOLEDÌ 25

21.00 PRIMER di Shane Carruth (USA 2004, 79 min, v.o. sott.italiano) Che cosa succederebbe se scoprissi di aver inventato una macchina del tempo che funziona davvero? Shane Carruth scrive, dirige, monta, musica e produce un film sulla coscienza di sé e sul tempo. Un piccolo film indipendente, vincitore del gran premio della giuria al Sundance Festival 2004. Abe e Aaron sono fisici e informatici e insieme ai propri amici lavoricchiano in un garage per arrotondare lo stipendio. Assemblano schede, preparano brevetti. Un giorno si accorgono che una loro invenzione permette di spostarsi avanti e indietro nel tempo.

GIOVEDÌ 26

21.00 DEAD MAN’S SHOES di Shane Meadows (Gran Bretagna 2004, 86min v.o. sott. Italiano) Due fratelli, Richard ed Anthony, ritornano nella loro città natale che avevano lasciata anni prima. Richard è forte ed intraprendente, Anthony a causa di un leggero ritardo mentale vive completamente all'ombra del fratello che cerca di imitare mentre l'altro è molto protettivo nei suoi confronti.I due vanno a stabilirsi sulle colline sovrastanti la città, ma non sono tornati per rivivere il passato. Richard è tornato per vendicarsi. Conosce bene il luogo e i suoi abitanti, sa che la città ora come otto anni prima è nelle mani di una banda di delinquenti e spacciatori. Il ritorno dei due fratelli scatena sospetti e paranoie. Perché Richard è ritornato? Cosa vuole fare? Intanto Richard va alla ricerca di ogni criminale, Uno per uno, li cerca, li scova e riesce a metterli l'uno contro l'altro.

VENERDÌ 27 AVANT-GARDE - LA STORIA DELL’AVANGUARDIA ANNI 20’ E 30’

21.00 AVANT-GARDE 3 (93’)
- ÜBERFALL (Assault) (Germania 1928, 22’) di Ernö Metzner
- LA GLACE A TROIS FACES (The Three-Sided Mirror) (Francia 1927, 33’) di Jean Epstein
- LA TEMPESTAIRE (Francia 1947, 22’) di Jean Epstein
- ROMANCE SENTIMENTALE (Sentimental Romance) (Francia 1930, 16’) di Sergei Eisenstein