Aljia è un minatore bosniaco che vive ormai da molti anni in Slovenia dopo che è stato obbligato, ancora bambino, a lasciare la sua terra per l’incombere della guerra. Gli viene assegnato l’incarico di visitare una miniera abbandonata per stilare un rapporto che la dichiari totalmente vuota e quindi pronta per una chiusura definitiva. Al suo interno scoprirà invece una macabra sorpresa.
RUDAR ha debuttato al Warsaw International Film Festival, è stato il candidato sloveno agli Oscar 2018 e ha vinto 21 premi ai festival internazionali, tra cui miglior film, miglior attore e miglior regista.
Hello Beijing. Anteprima Luci dalla Cina!
Il regista ci propone di incontrare cinque stranieri a Pechino. Come possono ritrovare l’equilibrio in questa gigantesca città dalle sei tangenziali, un compositore tedesco, un imprenditore britannico, due giovani pachistani mandati lì dal padre benestante o un ristoratore inglese che ha aperto un pub?
Un incrocio di sguardi su una metropoli in via di globalizzazione.
Introduzione a cura di Luci dalla Cina
EL PEPE. Una vida suprema. Emir Kusturica incontra Pepe Mujica
Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità.
Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico.
Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato.
Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici.
ALEXANDER MCQUEEN
Lee, un ragazzo della working class inglese senza prospettive assicurate ma con un grande talento in cui ha creduto, diventa Alexander McQueen, uno dei più iconici artisti del nostro secolo.
Come ha fatto questo punk ribelle a conquistare con la sua creatività l’alta moda parigina e internazionale? E perché, al picco della sua fama, ha deciso di mettervi un punto? Riflettendo sulla savage beauty e la dirompente vivacità del suo design, i registi evocano una figura opaca, tra tortura e ispirazione, per celebrare un genio radicale e ipnotico e la profonda influenza che ha avuto sulla sua epoca.
La proiezione fa parte del progetto Across.Video dal 2005 al Detour a cura di C. Nisticò.
LA SIGNORA DEL PORTO. Luci dalla Cina al Detour
Suzanne, cinese espatriata in Grecia, a causa del suo temperamento esuberante diventa presto la “madrina” della China Town di Atene.
Con l’arrivo in massa di rifugiati dalla Siria, riconoscendo le somiglianze con il suo proprio destino, Suzanna si adopera per aiutare senza sosta i migranti che ogni giorno sbarcano sulle coste greche.
Ad assisterla nella sua missione una bizzarra squadra di pronto intervento composta dal suo trasandato marito, un cane irascibile, un professore ubriaco e una figlia ribelle.
Introduzione a cura di Luci dalla Cina
ANTROPOCENE. L’epoca umana. Sundance Film Festival & Berlinale
A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.
VERRIEGELTE ZEIT [Tempo bloccato]
Sibylle Schönemann era una regista della Germania dell’Est. Nel 1984, lei e suo marito sono stati arrestati dalla Stasi e detenuti per poi andare in esilio nella Germania occidentale. Dopo la riunificazione, è tornata in patria con una troupe cinematografica per incontrare i suoi “carnefici”, che non hanno mostrato alcun rimorso…
CHARLIE SAYS di Mary Harron. Halloween night
Legate alla setta di Charles Manson, Leslie, Patricia e Susan sono state coinvolte in crimini efferati e condannate dalla giustizia americana. Karlene Faith è una sorta di assistente sociale che opera in carcere e si offre di aiutarle. Le tre infatti sono ancora incantate dalle parole di Manson, che ripetono a ogni occasione come un insegnamento di vita.
Il film si pone come una visione dell’altra faccia della medaglia, raccontando l’umanità soggiogata dalla setta, ma pure l’importanza della sorellanza femminile all’interno di quel microcosmo.
MAY I BE HAPPY. Con Pratica Mindfulness prima del film a cura di Loredana Vistarini
Prima del film un omaggio prezioso: una breve Pratica di Mindfulness a cura della Dott.ssa Loredana Vistarini Psicoterapeuta socia fondatrice di Mondo Mindful srl e direttore scientifico del Mindfulness Experiential Professional Training. Come può la filosofia della mindfulness trasformare la vita dei più giovani? Sequenze poetiche e di insegnanti intenti a condurre pratiche, dalla meditazione ai laboratori di hip hop, a bambini provenienti da diversa estrazione sociale in contesti come le scuole pubbliche americane, quelle private e i centri di detenzione minorile.
May I Be Happy ci ricorda dell’esistenza di una naturale capacità di benessere e di felicità, più spiccata nei bambini.
La regista stessa, Hélène Walter ha scoperto la mindfulness e ha deciso di formarsi per accompagnare i bambini attraverso un percorso di consapevolezza e di resilienza, come cura e come via d’uscita dalla sofferenza, dai traumi, dall’aggressività e dalla violenza.
EASY RIDER (versione restaurata) di Denis Hopper. Con Jack Nicholson, Peter Fonda, Phil Spector
Il più famoso “film di strada” della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni ’60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano.
Davvero epica la colonna sonora con brani di The Band, Byrds, Jimi Hendrix e Steppenwolf.
A presentare il film, nella versione appena restaurata a cura della Cineteca di Bologna, sarà lo sceneggiatore e scrittore Marco Videtta.