mar 10 marzo YUMURTA (Uova) di Semih Kaplanoğl

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

Martedì 10 Marzo ore 20.30

 

.::Inediti d’autore al Detour::.

la trilogia di Yusuf: Uova Latte e Miele

 

 

YUMURTA (Uova)

di Semih Kaplanoğlu. Con Nejat Isler, Saadet Aksoy, Ufuk Bayraktar, Tülin Özen

(Turchia/Grecia 2007, 97′)

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Yumurta (Uova), assieme a Süt (2008) e Bal (2010), che vedrete prossimamente al Detour, costituiscono una trilogia sulla vita, raccontata a ritroso, del personaggio Yusef. Yumurta è un film di poderosi silenzi: parole taciute, sguardi che si nascondono negli angoli di case povere ma dignitose. Semih Kaplanoglu per il primo capitolo della sua trilogia dedicata al personaggio di Yusuf sceglie le atmosfere attutite dalla nebbia della campagna turca, lontana dal chiasso vitale di una Istanbul in continuo cambiamento.

The film is the first instalment of the Yusuf Trilogy, named after the eponymous lead character of the series, which includes Milk and Honey, filmed and released in reverse chronological order. It was shown Directors’ Fortnight at the 60th Cannes Film Festival.

 

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mer 4 marzo SONGS FROM THE SECOND FLOOR di Roy Andersson (regista vincitore di Venezia 2014)

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

Mercoledì 4 Marzo ore 20.30

 

Inediti d’autore al Detour

 

dal regista vincitore della Mostra del Cinema di Venezia 2014 

con “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza”

 

SONGS FROM THE SECOND FLOOR

di Roy Andersson (Svezia 2000, 82’, original version, sottotitolato in italiano) 

Premio della Giuria al 53° Festival di Cannes

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Un film poema ispirato al poeta Caesar Vallejo, primo di una trilogia che mescola la commedia con il fantastico e con toni grotteschi (con l’ultimo capitolo, Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, lo svedese Andersson vince il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2014).  Una storia sul nostro bisogno d’amore, la nostra confusione, grandezza e piccolezza , ma soprattutto, la nostra vulnerabilità. Strani eventi in una città: macchine imbottigliate in un traffico infernale, un imprenditore che dà fuoco alla sua ditta, funzionari pallidi come cenci, case che si muovono, fantasmi che tornano alla vita, e una bambina sacrificata per il bene della popolazione. Curiosissima visione, opera per certi tratti apocalittica che suggerisce attraverso la sua declinazione sarcastica della realtà un percettibile stato di malsana inquietudine. 

From the winner of the 2014 Venice Film Festival, Roy Andersson. Songs From the Second Floor, which shared the Special Jury Prize at the 2000 Cannes Film Festival, is an indescribably surrealistic examination of the pointlessness of modern life in a nameless city full of directionless people. Throughout a series of unrelated vignettes, all marked by absurd black humor, the film’s characters stand witness to an utterly motionless traffic jam, the pathetic firing of a 30-year employee, a magic trick gone horribly wrong, and the failed business ventures of a crucifix salesman. Dialogue is largely absent from the film, and even where present, it usually only confounds what little expository quality there is in the narrative. The tone of Swedish director Roy Anderssen’s highly original and challenging project recalls such bleak visionaries as Samuel Beckett and Luis Buñuel, and though it certainly perplexed audiences, it also left them laughing uncontrollably. (Rotten Tomatoes)

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mar 3 marzo LA FIESTA DEL CHIVO (buon compleanno Tomas!)

Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

martedì 3 marzo ore 20.30

Buon compleanno Tomas!

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a cura di Giuseppe Montagnese e Giorgio Navarro (www.tomasmilian.it)

Per festeggiare gli 82 anni di Tomas, i responsabili del sito tomasmilian.it presentano un Tomas Milian inedito a molti, quello nei panni del cattivissimo dittatore dominicano Trujillo, nel bellissimo film “La Fiesta del Chivo” (2005) di Luis Llosa.

Inspiegabilmente mai distribuito in Italia il film, di produzione spagnola, verrà presentato in versione originale inglese con sottotitoli in italiano creati per l’occasione dallo staff di tomasmilian.it.

info evento —> www.facebook.com/events/446870395460087

 

LA FIESTA DEL CHIVO

(The Feast of the Goat)

di Luis Llosa (UK/Spa./Rep. Dom., 2005, 120’, Eng. vers. sott. ita.)

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Tratto dal romanzo best-seller di Mario Vargas Llosa e tradotto per lo schermo dal cugino Luis Llosa, apprezzato regista di action movies. Urania Cabral, avvocato di Manhattan torna dopo 30 anni nella República Dominicana per affrontare i suoi fantasmi e le terrificanti circostanze che hanno alterato per sempre la sua vita durante la sua adolescenza, quando Rafael Leónidas Trujillo aka El Chivo (La Capra) governava il paese con il suo pugno di ferro. Dopo che Urania avrà affrontato il suo passato, nulla nella sua vita sarà più come prima. Grande cast internazionale con Isabella Rossellini nella parte di Urania, Tomas Milian in quella del dittatore Trujillo e Paul Freeman nei panni di Agustín Cabral. 

 In this political thriller, action helmer Luis Llosa cinematizes Mario Vargas Llosa’s sweeping, epic novel about the myriad of events leading up to the assassination of a real-life tyrannical despot. The story opens in 1992, when a Dominican émigré attorney, Urania Cabral (Isabella Rossellini) leaves her new home in the U.S. and heads back to her native country, for the first occasion in decades. She intends to confront her father, 80-year-old Augustin (Tomas Milian), about his former employment in the government of the supremely corrupt dictator Rafael Leonidas Trujillo (Tomas Milian). The film then flashes back to the events surrounding the assassination of Trujillo on a highway in late May of 1961, by delving into the lives and motives of each of the participants.

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ven 27 feb FUORI CAMPO storie di rom nell’Italia di oggi

Venerdì 27 Febbraio ORE 21.00

Figli del Bronx, OsservAzione e Compare presentano

 

FUORI CAMPO

Storie di rom nell’Italia di oggi  

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In Italia la parola rom è quasi sempre associata a una condizione di precarietà e “al campo nomadi”. Le stime parlano di meno di 200.000 rom residenti in Italia. Di questi circa 40.000 vivrebbero in situazioni di disagio abitativo, che siano baracche, container, “centri d’accoglienza” in muratura o edifici fatiscenti occupati.  La maggior parte dei rom, invece, non vive nei campi, ma nelle case e affronta i problemi quotidiani come tutti. “Fuori Campo” racconta alcune di queste storie, diverse tra loro, nelle premesse, nel contesto, nelle prospettive, ma tutte qui e ora, nell’Italia di oggi.

Il documentario – come la metafora cinematografica che lo intitola – si pone fuori dal campo visuale classico degli stereotipi sui rom e fuori dal campo nomadi, cercando e raccontando la vita quotidiana di donne e uomini rom in Italia: la casa, i rapporti familiari, il lavoro, la crisi, le battaglie vinte e quelle perse.

Un lavoro collettivo di ricerca e documentazione il cui obiettivo è contribuire a scardinare i pregiudizi radicati nell’opinione pubblica e nelle amministrazioni e, anche, a spronare i rom a credere nelle proprie forze e nella possibilità di un cambiamento. Con l’intento di rovesciare il registro del dibattito attuale.

Da Cosenza a Bolzano, passando per Firenze e Rovigo, la telecamera del regista Sergio Panariello segue le vite dei protagonisti (Sead Dobreva, Kjanija Asan, Leonardo Landi, Luigi Bevilacqua) svelandone a poco a poco la loro quotidianità. 

Fuori campo è prodotto da Figli del Bronx con le associazioni OsservAzione e Compare, realtà impegnate da anni sul tema dei diritti di rom e sinti in Italia. Da febbraio il film sarà proiettato in diverse città italiane.  La proiezione si terrà il 30 gennaio alle 20.45 presso il cineclub Detour in via Urbana 107.

Seguirà un dibattito con il regista e i protagonisti.

Link al trailer
https://www.youtube.com/watch?v=pHkBN2Mrdew&x-yt-ts=1421782837&x-yt-cl=84359240&feature=player_embedded

 

 

gio 26 feb LO STATO DELLA FOLLIA Le verità nascoste sugli ospedali psichiatrici giudiziari

Giovedì 26 Febbraio ore 20.30

Detour on the Road Film Fest presenta

 

LO STATO DELLA FOLLIA
The State of Insanity

di Francesco Cordio. Con Luigi Rigoni (Italia 2014, 72’)

Nel corso della serata presentazione della graphic novel OPG. Socialmente pericolosi
 di Antonio Recupero, Iacopo Vecchio  (Round Robin Editrice 2014)

A seguire incontro-dibattito con il regista Francesco Cordio, Antonio Recupero
 e Annalisa Zanuttini del comitato direttivo di Amnesty International Italia

statodellafollia-detour

In Italia esistono 6 OPG, comunemente chiamati manicomi criminali, all’interno vi sono rinchiuse circa 1000 persone. Il racconto in prima persona di un attore, ex-internato in uno di questi ospedali, s’intreccia con le riprese effettuate, senza preavviso, in questi luoghi “dimenticati” anche dallo Stato.

In Italy there are 6 OPG, commonly called criminal asylums, in which about 1500 people are locked up. The first-person account of an actor, ex-inmate in one of these hospitals, is intertwined with scenes filmed, without prior notice, in these places that have been “forgotten” about even by the State. These facilities have remained substantially extraneous and impermeable to the reformed psychiatric culture, and the mechanism of detention has not been effected by the law passed in 1978 that called for the closure of psychiatric hospitals. The film intends to accompany, and to let the spectator experience, these places where people, since the beginning of the 1900s, have been exiled and dehumanized by pharmacological treatment, by the degradation of solitary confinement cells and by restraint beds.

A seguire incontro con il regista Francesco Cordio

 

 

mar 24 feb BLACK MAIL (Ricatto!) di A.Hitchcock al Detour

E MUTO FU e CINEMA DETOUR presentano

martedì 24 febbraio ore 20.30 – Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

 

BLACK MAIL

di A. Hitchcock, Gb 1929, versione muta. Con Anny Ondra, Frank Webber e Donald Calthrop

Al termine del film incontro-dibattito

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E muto fu nasce nel 2011 da un’idea di Yann Esvan che, animato da una grande passione per il cinema muto ha dato vita a un luogo di scambio di informazioni e opinioni su artisti e pellicole dell’epoca, interagendo con esperti di quest’arte ma avvicinando anche numerosi neofiti; molti tra questi hanno nel blog un sicuro punto di riferimento, essendo in Italia tra i pochi dedicati all’argomento.
Giunto al quarto anno di attività, E muto fu entra in collaborazione con il cineclub con lo scopo di diffondere e dare maggior concretezza a questa passione: si organizzano così proiezioni di film d’epoca, con lo scopo di favorirne la conoscenza presso un pubblico “reale”.

Prima della proiezione, ogni film sarà introdotto da una breve presentazione che darà al pubblico gli strumenti necessari a una prima lettura personale dell’opera; al termine, invece, proveremo ad arricchire la visione con curiosità, punti di vista critici, riferimenti, paragoni cinematografici e non. La peculiarità di questo progetto sta nel sollecitare il coinvolgimento graduale e sempre maggiore del pubblico: gli interessati potranno infatti unirsi all’ideazione delle proiezioni, così come all’organizzazione e all’animazione della rassegna, fino alla possibilità di presentare essi stessi i propri lavori preferiti.

Il primo film in programma sarà Blackmail (Ricatto!) di Alfred Hitchcock (1929), rilasciato sia in versione muta che sonora. Grazie a questa particolarità, il film rappresenta un ponte ideale tra due modi differenti di intendere il cinema, e proprio per questo è stato scelto per dare inizio al progetto. Dopo la proiezione della versione muta, ci soffermeremo nell’analisi di alcune scene confrontandole con quelle utilizzate nella versione sonora: in questo modo vedremo nel concreto in che modo il suono o la sua mancanza possano influire nella rappresentazione filmica.

Blackmail rappresenta, inoltre, un’importante cesura tra la precedente produzione di Hitchcock e quella successiva, che l’ha reso famoso al grande pubblico. In questo thriller psicologico la protagonista Alice (Anny Ondra), dovrà difendersi, con l’aiuto del fidanzato poliziotto (Frank Webber), da un inquietante ricattatore (Donald Calthrop) che la accusa di omicidio. Riuscirà a sottrarsi alle accuse? Per saperlo, vi aspettiamo alla proiezione!

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dom 22 feb h20.30 SPANDAU BALLET Soul Boys of the Western World

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

a febbraio al Detour un viaggio negli anni ’80 con gli Spandau Ballet

mer 4 feb ore 20.30

dom 15 feb ore 20.30

dom 22 feb ore 20.30 (altre date da definire)

SPANDAU BALLET

Soul Boys of the Western World

di George Hencken (Usa 2014, 100′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman

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Se gli anni Ottanta resteranno (nel bene o nel male!) una pietra miliare nella storia del costume e della cultura del secolo scorso, di certo gli Spandau Ballet rappresentano, con i loro 25 milioni di dischi venduti nel mondo e 23 singoli in hit parade, una delle band più iconiche, sconvolgenti e rivoluzionarie di quell’incredibile controverso decennio, pionieri di un nuovo pop destinato ad attraversare il globo.

SPANDAU BALLET – Il Film – Soul Boys of the Western World,  diretto da George Hencken, è la storia e il ritratto psicologico di cinque ventenni della classe operaia londinese scagliati con poca consapevolezza nel successo, capaci di creare per una breve folgorante stagione un impero musicale globale. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble e i fratelli Martin e Gary Kemp vengono raccontati, attraverso filmati personali e materiale recentemente riportato alla luce, in quello che è l’affresco emozionante, intenso e possente di un’intera epoca che ha fatto storia. 

Sin dagli esordi quella degli Spandau Ballet è stata una musica tempestiva, capace di raccontare il presente e di prevedere il futuro: da Communication a True, da Gold, a Only When You Leave, sino ad arrivare a I’ll Fly For You e Through The Barricades. L’enorme successo degli Spandau Ballet fu suggellato dalla partecipazione alla registrazione del disco ‘Band Aid’ e dalla loro performance al Live Aid allo stadio di Wembley nell’estate del 1985. Organizzato da Bob Geldof e Midge Ure per ricavare fondi per combattere la carestia in Etiopia, Live Aid è diventato uno dei più grandi eventi rock di tutti i tempi: mai consapevolezza globale fu incanalata in modo più netto e chiaro. Quattro anni più tardi, nel 1989, gli Spandau avrebbero dato vita all’album Heart Like a Sky, l’ultimo prima dello scioglimento. 

“L’attenzione si concentra non sui clichés triti da vita in tour ma sul sogno avverato di cinque ragazzi di strada. Un sogno spesso additato come puramente escapista perché consumato nella decade più consumistica del secolo scorso («ma non è la stessa cosa che vuoi fare quando vai a vedere un film?» dice Gary Kemp a proposito di evasione). Anche se la cosa più rischiosa, per ogni band, è riunirsi. Perché come dice sempre Gary, «è solo musica pop, ma ti porta in posti dove non avrei voluto andare».” Raffaella Giancristofaro (Mymovies.it)

 

[ENG:] SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD is a journey through the 1980s and beyond; the story of a band, an era and how one small gathering of outsiders in London shaped the entire world’s view of music and fashion. The film is not only a fascinating, often hard-hitting social and cultural document of the time, but a brutally honest story of how friendships can be won, lost and ultimately regained.

Spandau Ballet are one of Britain’s great iconic bands having sold over 25 million records, scored numerous multi-platinum albums and amassed 23 hit singles across the globe since their humble beginnings as a group of friends with dreams of stardom in the late 1970s. It wasn’t long before they became fully fledged members of the iconic Blitz Club scene and established themselves as one of the super-groups of the 80s. After two decades apart, the band reformed in 2009, embarking on a sold-out tour. SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD marks the first time their story has been documented on film.

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dom 22 feb h18.30 NICK CAVE 20.000 DAYS ON EARTH!

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

dom feb 22 ore 18.30 

NICK CAVE 20.000 days on earth

di Iain Forsyth e Jane Pollard (Gb 2014, 95′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Nick Cave, Kyle Minogue, Warren Ellis, Ray Winstone

>>trailer

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Drama and reality combine in a fictitious 24 hours in the life of musician and international cultural icon, Nick Cave. With startlingly frank insights and an intimate portrayal of the artistic process, the film examines what makes us who we are, and celebrates the transformative power of the creative spirit. 

Premiato al Sundance  e selezione officiale alla Berlinale 2014, arriva in esclusiva al Cinema Detour l’incredibile (non)documentario musicale che vede Nick Cave ispiratore, interprete e voce narrante. Occasione da non perdere per iniziare l’anno con un rockumentary anomalo che riflette sulla creatività artistica, tra trascendenza e disciplina ferrea, e rende un tributo alla magia dell’arte della narrazione. 

“Nel 2012, al compimento dei suoi 55 anni, Nick Cave, leader dei The Bad Seeds, compositore, scrittore e sceneggiatore, calcola di aver trascorso 20.000 giorni sulla Terra. Prima che sia troppo tardi, o lo facciano altri, si convince a interpretare (e dare la sua voce narrante) una giornata autobiografica costruita fino all’ultimo dettaglio: dalla sveglia mattutina alle prove in sala d’incisione, dalla messa in scena di sedute psicanalitiche agli incontri surreali con alcuni rilevanti collaboratori, fino alla discesa fisica nel sottosuolo del proprio archivio.

In fuga dal documentario musicale convenzionale, Cave si affida a Iain Forsyth e Jane Pollard, noti visual artists britannici esordienti nel lungometraggio e ispirati dalle riprese realizzate a La Fabrique, studio di registrazione dello struggente Push the Sky Away (2013), che dà i brani al film. Cave conosce bene la cura necessaria alla costruzione di una rockstar. Spinto dall’urgenza del tempo, dal terrore di perdere la memoria, per lui sinonimo d’ispirazione, non rievoca la propria storica carriera, né specula sugli eccessi; semplicemente, si mette in scena con l’aiuto dei suoi amici. Basta una battuta sui pasti consumati con il braccio destro Warren Ellis per dare il senso, in una bizzarra parentesi culinaria, di quanto il lavoro artistico possa essere tirannico.

Lo psichiatra Darian Leader è presenza funzionale a far riaffiorare ricordi e impressioni che hanno ispirato e affollano il mondo fantastico e violento che nutre il suo repertorio. Mentre le sue perlustrazioni in auto per Brighton fanno apparire sulla Jaguar collaboratori cruciali: l’attore Ray Winstone (interprete di La proposta di John Hillcoat, di cui Cave scrisse la sceneggiatura), il chitarrista Blixa Bargeld (con cui non parla da quando nel 2003 lasciò i The Bad Seeds) e la popstar Kylie Minogue (insieme incisero Where the Wild Roses Grow nel ’95), in un istante che riecheggia Holy Motors di Leo Carax. Tre suggestioni fantasmatiche sulla fragilità della creatività.

In un vertiginoso equilibrio tra autoesaltazione e demistificazione, Cave definisce in chiave fiction la propria idea di songwriting: operazione di cannibalismo, esercizio costante di recupero d’immagini dal passato, collisione di opposti, disciplina di scrittura (anche sul clima di Brighton). E trascendenza, rapimento sul palco, dove la sua musica diventa di altri e lui diventa un altro, come esemplifica l’accelerazione ritmica del finale di Jubilee Street al Sydney Opera House.” (Raffaella Giancristofaro, Mymovies.it)

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Sab 21 feb Cinefriends – Italian cult movies subtitled in English

Sabato 21 febbraio ore 19.30

Friends in Rome & Detour present

CINE FRIENDS

The best Italian movies: not only pizza, spaghetti & mandolino…

All movies are shown in Italian with English subtitles.

Serata di proiezione di cinema italiano sottotitolato in inglese.

cinefriends

h7.30 p.m. 

Meeting time and Welcome Drink

A chance to socialize and network while mingling with an international crowd.

h9.00 p.m. 

Screening / Proiezione

Per il programma dettagliato, info e prenotazioni / For further information and reservation
please contact: cinedetour@tiscali.it / www.friendsinrome.com

ven 20 feb NAPOLI VIOLENTA al Detour

venerdì 20 febbraio ore 20.30 – Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Giuseppe Montagnese (www.tomasmilian.it)

 

NAPOLI VIOLENTA

un classico del poliziesco all’italiana

Proiezione del film e presentazione del libro omonimo a firma di Paolo Spagnuolo

“Ripercorrere la storia e l’iter della lavorazione di una pellicola come Napoli violenta (1976, Umberto Lenzi) significa seguire le tracce di una parte di quel valoroso cinema di genere italiano che per decenni, fino agli albori degli anni ’80, ha dato lustro al nostro Paese e gremito le sale cinematografiche. 

Un film controverso ma campione d’incassi. Concepito, e va sottolineato, in un’Italia ferita dalla violenza sanguinaria scaturita da altissime tensioni sociali e che – a metà degli anni ’70 – stava vivendo uno dei momenti più difficili dal dopoguerra.”

napoli_violenta_detour

« Bentornato, signor commissario! Ma voi dovete essere prudente, vedete…Napoli è una città pericolosa, a non stare bene attenti! »
(‘O Generale/Barry Sullivan)

 

Nel corso della serata presentazione del libro:  

NAPOLI VIOLENTA, UN CLASSICO DEL CINEMA POLIZIESCO
Genesi, struttura e curiosità della pellicola diretta da Umberto Lenzi. Di Paolo Spagnuolo (Edizioni MEPHITE)

LA MONOGRAFIA UFFICIALE. Il primo, e finora unico, volume autorizzato dal Maestro Lenzi su una delle sue pellicole. Un vero classico. EDIZIONE LIMITATA/NUMERATA A MANO. 
La prefazione è a cura di UMBERTO LENZI. La postfazione è a cura di MARCO GIUSTI (Stracult – Rai 2, Blob…)
Pagina ufficiale: https://www.facebook.com/napoliviolentalibro. Contatti: napoliviolenta@hotmail.com

Presenti in sala l’autore del libro Paolo Spagnuolo e altri ospiti a sorpresa

a seguire

NAPOLI VIOLENTA

di Umberto Lenzi (Italia 1976, 85′)

Con Maurizio Merli, Barry Sullivan, Elio Zamuto, John Saxon

Il commissario Betti cerca di combattere la malavita di Napoli, il cui organizzatore è il fantomatico “O’ Generale”, protetto da amicizie altolocate. Betti fa progressi, ma il “Generale” continua ad essere imprendibile. Alla fine il commissario riesce a far scattare una trappola. Seconda parte della cosiddetta Trilogia del commissario (con Roma violenta e Italia a mano armata) che vede protagonista il commissario Betti, interpretato da Maurizio Merli, il quale diverrà in seguito icona del genere poliziottesco. 

Inspector Betti (Maurizio Merli) is transferred to Naples and immediately after his arrival receives a warm welcome from The Commandante (Barry Sullivan), the city’s crime lord. Betti then goes on a personal mission against corruption and organized crime, and tries to force the syndicate out of town with any means necessary.

 

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