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Associazione Culturale Detour ARCI – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.it – cinedetour@tiscali.it
Comunicazione riservata ai soci ARCI – Il programma può subire variazioni
feb14 > programma
A grande richiesta, tutte le domeniche (e non solo) di Febbraio
SABATO 1 ore 16.30 / 18.30
DOMENICA 2 ore 16.30 / 18.30 / 20.30
VENERDì 7 ore 16.00
DOMENICA 9 ore 18.30 / 20.30
DOMENICA 16 ore 18.30 / 20.30
DOMENICA 23 ore 16.30 / 18.30 / 20.30
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
Searching for Sugar Man
di Malik Bendjelloul (Gb/Svezia/Sudafrica 2012, 86’, english version, sott. ita)
Searching for Sugar Man è il racconto, incredibile ma vero, della carriera mancata di un’icona del rock degli anni’70 e della sua seconda vita, dopo un oblio durato trent’anni. Scoperto alla fine degli anni’60 in un bar di Detroit da due celebri produttori, convinti di aver trovato il nuovo profeta musicale della sua generazione, Sixto Rodriguez ha la possibilità di registrare le sue canzoni in sala d’incisione. Il disco che ne risulta è un vero capolavoro, degno del miglior Bob Dylan, ma anche un incomprensibile fiasco di vendite negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, il disco di Rodriguez diventa una leggenda e la sua musica la colonna sonora dei giovani in lotta. All’insaputa dell’autore, che nel frattempo si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan sudafricani decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar 2013 per il miglior documentario.
Searching for Sugar Man is a documentary film directed by Malik Bendjelloul, which details the efforts of two Cape Town fans in the late 1990s, Stephen ‘Sugar’ Segerman and Craig Bartholomew Strydom, to find out whether the rumoured death of American musician Sixto Rodriguez was true, and, if not, to discover what had become of him. Rodriguez’s music, which never took off in the United States, had become wildly popular in South Africa, but little was known about him there. In 2013, the film won the Academy Award for Best Documentary Feature at the 85th Academy Awards in Hollywood.
SABATO 1 ore 20.30 / 22.30
LUNEDì 10 ore 18.30 / 20.30
IN COLLABORAZIONE CON IL KINO DISTRIBUZIONE
Klip / Clip
di Maja Milos (Serbia 2012, 102′, serbian version, sott. ita, V.M.18)
Klip non è l’ennesimo racconto di formazione sulle complessità dell’adolescenza. Miloš ha composto un ritratto onesto e non giudicante di adolescenti sessualmente e socialmente confusi. Sessualmente esplicito ed emotivamente disturbante il film porta la sua esplorazione ai limiti e oltre. Jasna è una bella ragazza adolescente che affronta la sua difficile esistenza in una remota cittadina serba, registrando il mondo attorno a sé con la videocamera del suo telefono cellulare. Disillusa dalla propria vita, con una madre depressa e un padre malato terminale, si ribella a tutto, anche a sé stessa, lasciandosi dietro ogni inibizione. Mentre aumentano le assenze scolastiche, inizia a sperimentare con il sesso e le droghe, e trascorre il suo tempo senza alcun disegno apparente. Questa forma estrema di protesta, col tempo, l’aiuterà a venire a patti con la propria dolorosa realtà in una disperata ricerca della propria identità. Al suo primo lungometraggio, la regista Maja Miloš (1983) ci rivela il mondo degli adolescenti di oggi, ossessionati da immagini pornografiche, realtà virtuali e violenza soft, esplorando i confini incerti tra sesso e affetto, tra semplice scambio di piacere e vero amore, brutalità e tenerezza. Sopratutto, Klip passa in esame il rapido mutamento dei valori sociali e famigliari nella Serbia contemporanea, dove il distacco tra le generazioni appare estremo, tra tradizioni in via di dissolvimento e il senso di instabilità della morale contemporanea. Premiato all’International Film Festival Rotterdam 2012.
Clip is not another ‘coming-of-age’ story about the complexities of adolescence. Miloš has made an honest and non-judgmental portrait of teenagers caught in sexual and social turmoil. Sexually explicit and emotionally disturbing, it goes beyond borders and even further. Jasna is a beautiful girl in her mid-teens. Disillusioned by her life in a remote Serbian town with a dispirited mother and terminally ill father, she opposes everyone, including herself, and goes wild, experimenting with sex, drugs and simply killing time. But gradually, this desperate protest helps her come to terms with painful reality.In her first feature, Maja Miloš (1983) explores the disturbing state of adolescence as bravely and honestly as her protagonist explores herself. Isidora Simijonovic, also a debutant, gives a striking and fearless performance full of contrasts. Together they create a highly dynamic and vibrant portrait of wasted youth lost in the search for identity. Miloš sets this ‘classical’ coming-of-age story in the world of contemporary teenagers obsessed with pornographic images, virtual reality and soft violence, meanwhile exploring the blurring boundaries between sex and affection, simple pleasures and true love, brutality and tenderness. Above all, Clip examines the shifting family and social values in present-day Serbia, where the generation gaps are extreme, placing everyone between disintegrating traditions and uncertain contemporary morality. Winner of the Hivos Tiger Awards 2012 at the International Film Festival Rotterdam.
LUNEDì 3 ore 18.00 / 20.30
IN COLLABORAZIONE CON CINECLUB INTERNAZIONALE DISTRIBUZIONE
The Parade – La sfilata
di Srdjan Dragojevic (Serbia, Germania, Ungheria, Slovenia, Croazia 2011, 115′, serbian vers. sott. ita)
Limun è un ex eroe di guerra serbo, un insegnante di judo e un macho delinquente e omofobo alla vigilia delle seconde nozze con Biserka, ragazzona appariscente dalla mente aperta e dall’animo non violento. Una serie di circostanze impongono a Limun di affidare l’organizzazione del matrimonio a Mirko e al suo partner Radmilo, un veterinario. IIn cambio del servizio, Limun e i suoi muscolosi sodali scorteranno la parata del gay pride, visto il rifiuto della polizia, per salvare i manifestanti da un pestaggio assicurato. Vincitore del Premio del Pubblico di Panorama del Festival di Berlino 2012. Vincitore del Premio del Pubblico al Festival GLBT di Torino 2012. Vincitore del Premio Amore e Psiche al MEDFILMFESTIVAL di Roma 2012. Campione d’incassi in Serbia, Croazia, Montengero, Bosnia e Macedonia.
Srdjan Dragojevic’s The Parade takes a comedic look at Serbia through the lens of one group’s fight to hold a Gay Pride parade in Belgrade. When a bulldog is shot, an improbable alliance develops. We meet Pearl and Mickey, a couple about to be married, and Mirko and Radmilo, a couple involved in the gay pride parade. Mirko happens to be Pearl’s wedding planner and Radmilo, his partner, turns out to be the veterinarian who saved Mickey’s dog’s life. After a lover’s quarrel, Mickey—who is less than accepting of gay pride—makes a deal to protect the participants in the parade in order to win Pearl back.
MARTEDì 4 ore 21
MERCOLEDì 5 ore 16.30 / 21.00
GIOVEDì 6 ore 16.30 / 21.00
MARTEDì 11 ore 18.30 / 21
MERCOLEDì 12 ore 16.30 / 18.30 / 21.00
GIOVEDì 13 ore 16.30 / 21.00
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
Stop the Pounding Heart
di Roberto Minervini (Usa-Fra-Ita, 2013, 100′, english vers. sott. ita)
I Carlsons sono una famiglia di devoti cristiani, allevatori di capre nel Texas rurale. Il film, tra finzione e documentario, girato dall’italiano Minervini con attori non professionisti nei loro luoghi di vita reali, ci introduce ai loro dodici figli, educati in famiglia e cresciuti in una casa priva dei comfort della modernità. La più grande di loro, Sara, preoccupata per l’approssimarsi del suo matrimonio combinato, diventa amica di Colby, un cavaliere di rodeo dilettante. L’impraticabilità della loro relazione sentimentale porta Sara alla disperazione e le parole di conforto della madre diventano il titolo stesso del film (letteralmente “ferma il batticuore”) e suggeriscono ciò che la famiglia Carlson intende come vero scopo della preghiera. L’approccio non giudicante di Minervini, con tocco gentile che non esclude una profondità di analisi sociale, rivela luci e ombre di questo sistema di vita tradizionale, ma soprattutto fa emergere un senso fondamentale di umanità e di dignità del proprio lavoro, oltre che una sensibilità e un impegno inaspettati su questioni come l’agricoltura e l’allevamento biologici. (tratto da Noah Cowan, from tiff web catalogue) Stop the Pounding Heart è il terzo di una serie di lungometraggi di Minervini ambientati nel sud rurale degli Stati Uniti e ha ricevuto riconoscimenti e apprezzamenti in festival di mezzo mondo (Cannes, Toronto). Emblematica la vicenda personale e professionale del regista marchigiano di nascita, artefice di un cinema antispettacolare e lontano anni luce dalle banalità e dalla pochezza di tanto cinema italiano contemporaneo, un giovane “cervello in fuga” che ha iniziato a lavorare come cameriere per mantenersi all’estero, ha suonato in rock band, fino ad approdare a New York, dove ha ottenuto una borsa di studio all’Università e ha potuto realizzare i suoi primi cortometraggi. Le difficoltà distributive che questo questo piccolo-grande film sta incontrando in Italia (un merito innanzi tutto alla I Wonder Picuters di Bologna per il coraggio) dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, lo stato comatoso del nostro sistema culturale.
The teenage daughter of Christian goat farmers in rural Texas rebels against her arranged marriage in this half-fiction, half-documentary hybrid from Italian director Roberto Minervini, shot with non-professional actors performing in their real homes. The Carlsons, a family of devout Christian goat farmers, occupy the centre of his story. The film introduces us to their twelve home-schooled children who are raised in a house devoid of modern conveniences. The eldest daughter, Sara, perhaps anxious about her increasingly discussed arranged marriage, strikes up a friendship with Colby, a rowdy amateur bull rider. His makeshift bucking machine becomes a neighbourhood attraction, bringing him and Sara together in a chaste but anxious exchange of teenage need. The impossibility of their union reduces her to tears and her mother’s heartbreaking words of comfort form the film’s title — and suggest the true purpose of prayer for this most extraordinary family. While some of the Carlsons’ beliefs may seem more than a bit outré — the role of women in their community will displease many — Minervini’s non-judgmental approach reveals there is also a basic sense of human kindness and decency at work, as well as a surprisingly robust commitment to more sensible values like organic farming, signaling that our stereotypes may be challenged. Stop the Pounding Heart, Italian-born director Roberto Minervini’s third in a series of films set in the American South, immerses the viewer in a steamy, overcast, and shockingly verdant East Texas town. His actors are real people — that is to say, they live in the places he films and lead a life similar to the one he documents. He has worked with them closely to form this half-documentary, half-fiction hybrid, in ways that surprise with gentle touches and complex social analysis. (Noah Cowan, from tiff web catalogue)
VENERDì 7 – SABATO 8 ore 21.00
in anteprima italiana assoluta al Detour, due serate di grandi corti d’animazione d’autore!
O!PLA ACROSS THE BORDER
selezione dei premiati al Ogolnopolski Festival Polskiej Animacji – Festival polacco del cinema d’animazione
ore 21.00 Assaggi e stuzzichini dalla Polonia
ore 21.30 Inizio proiezioni >Programma completo
L’animazione polacca è una tradizione preziosa della cultura europea e non solo. Grazie a una nuova generazione di autori di talento, accanto al lavoro dei maestri più affermati, il cinema d’animazione rappresenta tuttora in Polonia una specificità artistica nazionale in continuo rinnovamento e apprezzata a livello mondiale.
O!PLA ACROSS THE BORDERS è un eccezionale programma di cortometraggi d’animazione d’autore che include le opere premiate al Festival di animazione O!PLA, la cui prima edizione si è tenuta in 21 città della Polonia, dal 5 aprile al 9 giugno 2013.
O!PLA ACROSS THE BORDERS raccoglie il meglio dell’animazione d’autore degli ultimi anni, senza distinzioni tra lavori realizzati in studi professionali, prodotti totalmente indipendenti, video musicali d’animazione e gli esiti maturi dei corsi di animazione delle più prestigiose scuole di animazione. Un sezione speciale è dedicata a Monika Kuczyniecka, artista indipendente specializzata nella tecnica dell’animazione stop-motion in plastilina.
O!PLA ACROSS THE BORDERS è un progetto di animazione itinerante che ha già toccato Gran Bretagna, Russia, Slovacchia, Romania, Serbia, Argentina, Canada e Brasile. Queste due serate al Detour rappresentano un’anteprima italiana assoluta.
www.animationacrossborders.com / www.polskaanimacja.pl
DOMENICA 9 ore 13.00 – 17.00
S T A L K E R
Linee, cerchi e reti
Il primo di tre appuntamenti al Detour con il collettivo STALKER, in collaborazione con Aude Fourel e Cristina Nisticò. Con la mostra “Stalker Attraverso i Territori Attuali 5, 8 ottobre 1995” si inaugura ZAD! (Zona Arte Detour) che ospiterà esposizioni d’arte attuale a carattere di sperimentazione e di ricerca.
“La pratica Stalker di ricerca, azione e trasformazione nel territorio e con i suoi abitanti si è sviluppata e articolata nel tempo attraverso un processo di sperimentazione e verifica delle ormai tante esperienze realizzate sul campo dal 1995 a oggi. Al Detour ne presentiamo alcuni passaggi, attraverso una selezione di videodocumentazioni, in tre giornate che abbiamo chiamato Linee, Cerchi e Reti, sintetizzando così tre aspetti conseguenti e compresenti nel lavoro di Stalker.
(Linee) camminare attraverso i Territori Attuali Pratica fondante di Stalker è il camminare, o meglio, il camminare attraverso. La costruzione di linee di esperienza collettiva, percorsi di continuità spazio temporale attraverso i vuoti, i margini e i confini che separano le isole, gli arcipelaghi, i continenti dell’urbanizzazzione diffusa, alla deriva. Stalker costruisce così una visione del divenire urbano partendo dal suo negativo, da quello sfondo dove la memoria è ormai inconscio e il progetto, divenuto traccia, è sostegno al riappropriarsi spontaneo e clandestino dei luoghi da parte della natura e degli uomini. Spontaneità che dà al futuro il passo del divenire altro, dell’emergere accidentato e inaudito da territori senza progetto né controllo, che rendono il presente una dimensione inconscia, estranea all’autorappresentazione enfatica e mediatizzata del presente contemporaneo. Fin dal primo giro, a piedi attraverso gli spazi abbandonati di Roma, nel 1995, abbiamo chiamato questi luoghi Territori Attuali. (…) Camminare attraverso è assieme pratica estetica, di libertà e di conoscenza. Una pratica tesa più a cambiare chi la agisce che non le cose stesse. Un cambio di percezione che induce a trasformare i comportamenti e la loro coazione a trasformare i luoghi. Camminare attraverso permette di cogliere il cambiamento, la sua fisiologia, di adeguarvisi e di indurlo, di diventarne parte. Insegna a non fare previsioni, a non pianificare ma a sperimentare, a misurarsi con errori ed imprevisti, a pensare il progetto come processo, spontaneo, che emerge, creativo, dal basso.” (Per Stalker, Lorenzo Romito)
link: osservatorio nomade / link: manifesto Stalker
Programma della giornata: ore 13.00 proiezioni: Odissea del Golfo 2012 riprese di Matteo Fraterno montaggio Danilo Donzelli 18′ | Interface Zone Belfast 2007 riprese e montaggio Aldo Innocenzi 28′ | Sui letti del fiume (2007) 23’ riprese e montaggio Aldo Innocenzi | Corviale Walk 2005 16′ riprese e montaggio Laurent Malone
ore 14.00 pausa: a pranzo con Stalker ore 15.00 proiezioni: La morra cinese 20′ testi e voce Lorenzo Romito riprese e montaggio Aldo Innocenzi | Bradisisma Pozzuoli (1996) 7’ riprese e montaggio Aldo Innocenzi | Stalker Rundown (1996) 15’ riprese e montaggio Aldo Innocenzi | Stalker attraverso i territori attuali (1995) 20’ riprese e montaggio Aldo Innocenzi
ZAD! (Zona Arte Detour): esposizione Stalker Attraverso i Territori Attuali 5, 8 ottobre 1995, Foto in b/n | Mappa, poliestere e colori acrilici
VENERDì 14
ore 18:30 L’amour Fou: Les chansons d’amour
di Christophe Honoré (Fra 2007, 100′, version francaise, sott. ita)
Ismael è un giovane parigino amato da Julie la quale è disposta a condividerlo con l’amica Alice. Ismael sta troppo bene in questa condizione per decidersi a fare le scelte che Julie vorrebbe, finché non sarà il destino a decidere per tutti. Christophe Honoré ha messo insieme un cast d’eccezione (tra gli altri Louis Garrel e Ludivine Sagnier) per questo ‘musical’ moderno e atipico, con una colonna sonora che richiama le migliori selezioni de Les Inrockuptibles. Nel corso del film gli attori cantano con le loro voci autentiche ben tredici canzoni. Il modello sembra essere Les parapluies de Cherbourg, ma con scelte musicali che risentono del passaggio sul pianeta di band come i Noir Desir. Un film quindi molto francese, anzi molto parigino, anzi molto 10* arrondisment, nelle cui strade si è scelto di girare, senza bloccare il traffico e il passaggio delle persone, con un effetto di nouvelle-vague che rinfresca l’insieme.
__________
ore 20.30 PALESTINA PER PRINCIPIANTI
SECONDA STAGIONE
Ciclo di incontri e proiezioni in collaborazione con Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese.
Un ringraziamento a Valeria Belli e Livia Parisi.
“Sappiamo bene come la nostra libertà sia incompleta senza la libertà dei palestinesi.” Nelson Mandela, 1997
ore 20.30 aperitivo per la Palestina e proiezioni nel foyer
ore 21.00 Budrus
di Julia Bacha (Usa, Palestina, Israele 2010, 72′, arabic/english/hebrew version, sott in italiano)
Introduzione a cura di Luisa Morgantini, Assopace Palestina
Il film segue un leader palestinese nel tentativo di unire Fatah, Hamas e alcuni attivisti israeliani in un movimento non-violento per protestare contro la costruzione della cosiddetta “barriera di sepazione israeliana” nella West Bank e salvare Budrus, il proprio villaggio, dalla distruzione. Il progetto è sul punto di fallire, fino al momento in cui la figlia quindicenne decide di prendere anche lei parte all’impresa… Premi e menzioni speciali al Tribeca e al Jerusalem Film Festival, tra gli altri. Follows a Palestinian leader who unites Fatah, Hamas and Israelis in an unarmed movement to save his village from destruction. Success eludes them until his 15-year-old daughter jumps into the fray.
SABATO 15 dalle ore 19.00
MINESTRONE alla ROMANA
con BANDAJORONA
Due pellegrini affamati partono da Roma verso il Nord, attraverso la campagna; lungo la strada altri si aggiungono a loro, ciascuno diverso dall’altro, ma accomunati dal bisogno di cibo. Scritta con Vincenzo Cerami, è una fiaba comico-poetica, dominata dallo sguardo dal basso del suo autore: distaccato, affettuoso, semplice eppur misteriosamente trasfiguratore. È lo sguardo di un anarchico epicureo che guarda il mondo come se per istinto (o antica saggezza?) sapesse già tutto.
ore 20.00 MINESTRONE HOUR (un piatto di zuppa non si nega a nessuno)
+ READINGS ( special guest:Pino Calabrese)
Pino Calabrese in oltre 35 anni di carriera ha lavorato in teatro con De Filippo, Proietti, Piera Degli Esposti, Montesano, partecipato a numerose serie televisive ed è stato diretto al cinema da Tornatore, Avati, Faenza, Martone, Corsicato, Bertolucci, Martinelli, Vicari. E’ stato anche interprete di commedie radiofoniche e docente di dizione, fonologia e public speaching per scuole private. Tra i film cui ha partecipato L’uomo delle stelle e La sconosciuta di Tornatore, Noi credevamo di Martone,Diaz di Vicari, I Vicerè di Faenza, Uno su due di Cappuccio, La seconda notte di nozze e Il figlio unico di Avati.
BandaJorona Chi nasce a Roma resta inevitabilmente permeato dallo spirito della sua città. Uno spirito che nel tempo si è espresso con mille modalità e con scenografie differenti: dalle mura dipinte delle osterie alle celle delle carceri cittadine, dai luoghi del turismo più becero ai palazzi di borgata, dai teatri risorti ai tinelli piccolo-borghesi. Epoche diverse, contesti e contenuti differenti, un popolo in continua trasformazione, che sa inglobare il diverso e mantenersi sè stesso: questo è il magma da cui BandaJorona fa emergere canti, melodie, “fattacci” narrati come gesta epiche, prese in giro del potere, canzoni romantiche e piene di nostalgia per qualcosa che, irrimediabilmente, va fuggendo.Un viaggio nella musica e nelle storie d’amore, carcere e coltello, espresso con la vena sanguigna e romantica della città di Roma, ma anche richiamando alla memoria, per la musica laziale, la straordinaria testimonianza di Graziella Di Prospero. La musica della BaandaJorona è ricordo, atto rinnovato di espressione politica e sociale, ma anche ricerca musicologica accurata, una scelta di arrangiamenti raffinati e al tempo stesso di grande impatto emotivo.
Bianca Giovannini (la Jorona) – voce | Piergiorgio Faraglia – chitarra, cori | Désirée Infascelli – mandolino, fisarmonica
ore 23.30 Il Minestrone di S. Citti (terza e ultima parte, english sub)
DOMENICA 16 ore 16.00
Detour presenta
CINEBIMBI
Cinebimbi è la fabbrica dei sogni per i più piccoli. Al cinebimbi i bambini posso condividere con i propri amici e coetanei la magia della visione cinematografica. Detour selezionerà per loro i migliori titoli dell’animazione contemporanea e non. E per i papà e le mamme cinebar e caffetteria in funzione durante le proiezioni. L’ingresso e’ riservato ai soci ARCI: i genitori devono sottoscrivere la tessera. Per ogni tessera si ha diritto a un ingresso omaggio.
Ingresso alla proiezione 5 euro Per info e prenotazioni: cinebimbi@gmail.com
LUNEDì 17
I LUNEDì 2X1 AL DETOUR
(due spettacoli al prezzo di uno!)
INEDITI D’AUTORE: ALAN CLARKE & SHANE MEADOWS
ore 19.00 Scum
di Alan Clarke (Gb 1979, 98′, english vers. sott. ita)
Carlin viene trasferito in un nuovo, duro riformatorio per aver aggredito una guardia. All’inizio mantiene un profilo basso, ma presto diventa il boss dei giovani che devono scontare la pena nell’istituto.Alan Clarke raffigura la brutalità della vita all’interno di un riformatorio britannico alla fine degli anni Settanta. E lo fa con grande forza. Un pugno nello stomaco ben assestato, un atto d’accuso diretto ed efficace nei confronti di un sistema in cui non si scorge nessun tentativo di riabilitazione, che anzi produce il più delle volte effetti contrari facendo diventare veri criminali giovani colpevoli di piccoli reati. Violenza, strupro, suicidio, sopraffazione, umiliazione, razzismo.
ore 21.00 Somers Town
di Shane Meadows (Gb 2008, 70′, english vers. sott. ita)
Shane Meadows e Thomas Turgoose, ripettivamente regista e protagonista di un film manifesto della controcultura british skinhead, This is England, si lasciano dietro le atmosfere più cupe e dimostrano in questo caso il loro talento per la commedia, in un film indipendente che riesce a coniugare il realismo dei personaggi e del contesto ambientale alla poesia dei sentimenti, alla leggerezza del tocco e a una scioltezza di linguaggio che sa quasi di nouvelle vague. Due ragazzi teenager, un senzatetto originario di Nottingham, assalito e rapinato al suo arrivo a Londra, e il figlio solitario di un immigrato polacco, si incontrano per caso in un caffè e da allora le loro vite prendono una piega inaspettata. Il distretto londinese di Somers Town, girato in uno sfavillante bianco e nero, sembra finalmente un luogo dove la working class inglese può intercettare delle opportunità, se non di studio o di lavoro, almeno di amicizia, libertà e persino d’amore, quando i due ragazzi si imbattono nella bella cameriera francese Maria.
MARTEDì 18 ore 20.45
MERCOLEDì 19 ore 16.30 / 20.45
GIOVEDì 20 ore 16.00 / 20.45
VENERDì 21 ore 16.00 / 18.30
SABATO 22 ore 20.30 (Director’s Cut, versione integrale)
IN COLLABORAZIONE CON I WONDER PICTURES
The Act of Killing (Jagal)
di Joshua Oppenheimer (Gb/Dan/Nor 2013, 120’, original vers. sott. ita)
Il film più potente, surreale e terrificante degli ultimi dieci anni” – Werner Herzog
Indonesia: gli assassini raccontano. Nel 1965 i paramilitari del movimento Pancasila danno vita a un colpo di Stato che sfocia in un genocidio. Oltre un milione di persone finiscono trucidate nella “più grande caccia ai comunisti di tutti i tempi”. I killer di allora oggi sono anziani signori benestanti che, in questo film impressionante, fanno cinema. Ricreano e mettono in scena i loro atti criminali. Spesso, in una tragica inversione, impersonano le vittime. Il sorprendente regista Joshua Oppenheimer, al suo esordio, segue il loro percorso dal compiacimento di protagonisti di una violenta giustizia politica alla riflessione sulle implicazioni, non solo morali, dell’omicidio di Stato. Tra i moltissimi riconoscimenti raccolti in giro per il mondo, segnaliamo il Premio come miglior documentario all’European Film Award 2013, il Premio della giuria ecumenica al Festival di Berlino 2013, nella sezione Panorama Dokumente, e quello per la miglior produzione internazionale al Biografilm Festival dello stesso anno. Tra i produttori esecutivi figurano Werner Herzog e Errol Morris. Il film è candidato all’Oscar come migliore documentario 2014.
A documentary that challenges former Indonesian death squad leaders to reenact their real-life mass-killings in whichever cinematic genres they wish, including classic Hollywood crime scenarios and lavish musical numbers. Nominated for the Academy Award for Best Documentary Feature 2014.
“The act of killing è un documentario sui massacri avvenuti in Indonesia tra il 1965 e il 1966, quando un tentato golpe andato male segnò l’inizio della fine per il presidente riformatore Sukarno, scatenando un’ondata di violenza contro i comunisti, i presunti tali e (già che c’erano) la locale comunità cinese, anche se la maggior parte dei cinesi in Indonesia erano dei piccoli imprenditori fuggiti dalla Cina comunista. Oppenheimer si e’ finto un regista di fiction che vuole fare un film d’azione sugli eventi di quegli anni. E ha chiesto a due piccoli gangster di strada, vicini alle forze paramilitari responsabili di molti massacri, di interpretare se stessi. Da cui il titolo del documentario: in inglese, the act of killing significa sia “l’atto di uccidere” sia “la recita del massacro”. Uno dei protagonisti, Anwar Congo, è un uomo vispo di carattere apparentemente bonario. Ma non ha problemi nel far vedere al regista (in sequenze che immagino siano state presentate agli attori come il making of del finto film d’azione) come ha strangolato le sue vittime con il fil di ferro perché con altri metodi “c’era troppo sangue da ripulire”. Un altro assassino, veterano di quegli anni, ricorda scherzosamente, come se raccontasse una barzelletta, che un giorno si era messo in testa di uccidere tuti i cinesi che incontrava per strada. Il fatto che uno di loro fosse il patrigno della sua ragazza di allora non l’ha fermato. Ma la grandezza del film di Oppenheimer sta anche nel fatto che non è una semplice presa di coscienza imposta dal dio-analista-regista. A un certo punto parte per una tangente inaspettata: il regista comincia a dare forma scenica agli incubi di Congo, arrivando a regalarci delle scene surreali (un pesce gigante di cartapesta, ragazze danzanti, un collega-assassino di Congo che si traveste da donna…) che sembrano uscite da un musical diretto da un Dalì indonesiano.” (Lee Marshall, da Internazionale)
MERCOLEDì 19 dalle ore 19.00 alle 20.00
presentazione a ingresso libero dei corsi di:
FOTOGRAFIA 16 lezioni + mostra di fine corso
la fotografia come mezzo di espressione-comunicazione-
Ultimi posti disponibili ai corsi Primavera 2014
Inizio corsi di I, II, III livello: Marzo 2014
Docente: Patrizia Copponi – Informazioni: cell.3384634278 – email patriziacopponi@libero.it
GIOVEDì 20 ore 20.00 – 22.00
SHOT&SHORT
Vieni a proiettare il tuo corto e un un drink te lo offriamo noi!
il cortometraggio non dovra’ superare la durata massima di 25 minuti e verra’ proiettato nello storico cineclub romano. Porta i tuoi amici e se il tuo corto sara’ il piu’ votato dai presenti vincerai una bottiglia di vino o un’abbondante caraffa di sangria da condividere con loro! Le proiezioni inizieranno alle 20:00. La partecipazione e’ riservata ai soci ARCI.Info e prenotazioni: shotandshort@gmail.com
VENERDì 21 ore 21.00
White Shadows in the South Seas
di W.S. Van Dyke e Robert Flaherty (Usa 1928, 89′, Silent with English Intertitles, muto con didascalie in inglese)
with Live Soundtrack by / con colonna sonora eseguita dal vivo a cura di
Mike Cooper
Disgustato dallo sfruttamento dei pescatori di perle in Polinesia e dal degrado ambientale, un medico bianco alcolista approda su un’altra isola, ancora incontaminata dove, grazie all’amore di un’indigena, trova una nuova ragione di vita e di riscatto. Ispirato all’omonimo libro di viaggio del 1919 di Frederick O’Brien, che trascorse un anno nel sud pacifico con i nativi isolani, Il progetto iniziale del film prevedeva una collaborazione tra il grande documentarista etnografico Robert Flaherty e la MGM. Più tardi,a causa di attriti produttivi causati dal ritmo di lavorazione giudicato troppo lento dalla MGM, Flaherty passò il testimone della regia a Van Dyke. Flaherty riuscì comunque a girare alcune scene prima di lasciare la produzione, che sono state poi inserite nel montato finale (es. la scena della laguna nella giungla). Il film è noto per essere stato il primo della MGM ad avere una colonna sonora pre-registrata.
Mike Cooper (Reading, Uk) è musicista, compositore, cantante, autore, improvvisatore, chitarrista slide, “collagiste” del suono, artista radiofonico, architetto del suono e performer per film muti. Ha inciso numerosi dischi e colleziona camicie hawaiiane.
Dr. Matthew Lloyd, an alcoholic doctor is disgusted by the exploitation by white people of the natives on a Polynesian island. The natives dive for pearls. However, numerous accidents occur and one diver dies. In anger, Dr. Lloyd punches Sebastian, the employer. As revenge and to prevent further interruption of his activities, he tricks Dr. Lloyd onto a ship with a deceased crew (thinking they are ill) and his men rough him up and send the ship off into a storm. Dr. Lloyd survives and is washed ashore on an island where none of the natives have ever seen a white man. The film is based on the 1919 novel of the same name by Frederick O’Brien, who spent a year in the South Pacific with native islanders. The film began production in 1927 as a co-venture between documentary filmmaker Robert Flaherty and MGM. It is known for being the first MGM picture to be released with a pre-recorded soundtrack.
For the past 40 years Mike Cooper has been an international musical explorer, performing and recording, solo and in a number of inspired groupings and a variety of genres. Initially a folk-blues guitarist and singer songwriter his work has diversified to include improvised and electronic music, live music for silent films, radio art and sound installations. He is also a music journalist, writing features for magazines, particularly on Pacific music and musicians, a visual artist, film and video maker, collector of Hawaiian shirts and appears on more than 60 records to date.
LUNEDI 24 ore 18.30
DUE SPETTACOLI AL PREZZO DI UNO!
Japan Cartoon Live-Action i film tratti dai cartoni che hanno cresciuto una generazione
Arriva Bem, nemico del mal, che in bocca tien mille pugnal. Chi è nato negli anni 70’ non può non ricordare questo ritornello, così come difficilmente avrà dimenticato le avventure di Sampei, il giovane pescatore e di suo nonno Ippei. Questo mese vi proponiamo i Live Action (ovvero film con attori) di due tra i più celebri beneamini dei cartoni animati giapponesi.
ore 18.30 Bem – Il mostro umano (Yokai Ningen Bem)
(Yôkai ningen Bem – jap 2012 104‘, japan vers., sott. ita) di Shunsuke Kariyama.
Bem il mostro umano, è un anime giapponese creato nel 1968 da Saburo Sakai e Nobuhide Morikawa e trasmesso in 26 episodi della durata di 25 minuti ciascuno dalla televisione giapponese tra l’ottobre del 1968 e l’aprile del 1969. Molto cupo, è stato il primo vero anime horror, non lesinando nemmeno dettagli truculenti al limite dello splatter. Questa è la versione live del 2012.
ore 20.30 Sampei – Il grande pescatore
(Tsurikichi Sanpei jap, 2008 118’ japan vers., sott. ita) di Yojiro Takita.
Mihira, un ragazzino vitale e ingegnoso, vive con il nonno Ippei, valente artigiano produttore di canne da pesca di bambù, in un paesino rurale della regione Tohoku. Il passatempo favorito di Sanpei è la pesca, una passione che coltivava anche suo padre, scomparso in mare sei anni prima.
MARTEDì 25 ore 20.45
INCONTRI DI CINEMA
serata con proiezione e dibattito a cura di ViSiOnI
“E’ buffo come i colori del mondo divengano veri soltanto quando uno li vede sullo schermo” (Alex in Arancia Meccanica, S. Kubrick, 1971)
Per il programma dettagliato e informazioni: http://forumcinema.blog.tiscali.it/ Per partecipare agli incontri è preferibile prenotarsi scrivendo a visioni@gmelies.it
MERCOLEDì 26 ore 20.00
IN COLLABORAZIONE CON ARTDIGILAND E FILM FLAMME – POLYGONE ETOILEE (Marsiglia)
CINEMA MILITANTE: ESILIO, MEMORIA, UTOPIA
ore 20.00 presentazione del volume
Marc Scialom. Impasse du cinema. Esilio, memoria, utopia / Exil, mémoire, utopie
(a cura di Mila Lazic, Silvia Tarquini, Artidigiland, Dublino, 2012)
ore 21.00 Lettre à la prison
di Marc Scialom (Francia, 1969, 70′, version francaise, sott. ita)
Lettre à la prison, realizzato nel ’69 senza un produttore e quasi clandestinamente dall’ebreo-italo-tunisino Marc Scialom, è un’opera poetica sulla perdita di identità culturale e personale di un esule arabo in Francia, che mette indirettamente il dito nelle piaghe di colonialismo e razzismo. È girato tra Tunisi, Marsiglia e Parigi, sull’asse dell’esilio dell’autore. Finito il film, Scialom lo mostra ai suoi amici cineasti – tra cui Chris Marker – che accusano l’opera di non essere abbastanza politica. Deluso, Scialom cerca di dimenticare Lettre à la prison in un cassetto e torna alle sue origini, allo studio della lingua e della letteratura italiane. Traduce la Divina Commedia (Le Livre de Poche, 1996).
Dopo il ritrovamento di Lettre à la prison, il restauro e la presentazione nel 2008 al Festival International du Documentaire di Marsiglia, dove ottiene la Mention spéciale du Groupement National des Cinémas de Recherche, Scialom riesce a tornare al cinema con un nuovo, appassionato film, Nuit sur la mer (2012), ancora sui temi del dialogo tra diverse culture e dell’utopia di un mondo senza frontiere.
GIOVEDì 27 GRASSO! ore 20.30
JAPPO-DEMENTIALIA
Dead Sushi
di Noboru Iguchi (Giappone 2012, 112’ Japan vers., sott. ita)
Il film, interpretato dalla ventunenne Rina Takeda (prodigio delle arti marziali), racconta la storia di Keiko. Figlia di un leggendario chef di sushi, Keiko scappa di casa quando il suo regime di kung-fu diventa troppo pesante. Trova lavoro in una locanda termale in campagna, dove viene ridicolizzata dal personale eccentrico e dagli ospiti, compresi i dipendenti di una ditta farmaceutica che si trovano in una vacanza di lavoro. Ma non sanno di un ex ricercatore insoddisfatto giunto anche lui alla locanda con un piano per vendicarsi: utilizzando un siero in grado di risvegliare gli istinti omicidi del sushi, trasforma tutti in mostri assetati di sangue! Keiko deve utilizzare sia la sua formazione sul sushi sia le sue abilità nelle arti marziali per salvare gli altri e sconfiggere gli assassini volanti.
VENERDì 28 ore 19.30
Friends in Rome & Detour present
CINE FRIENDS
The best Italian movies, not only pizza, spaghetti and mandolino…
All movies are shown in Italian with English subtitles / Serata di proiezione di cinema italiano sottotitolato in inglese.
h7.30 p.m. Meeting time and welcome drink A chance to socialize and network while mingling with an international crowd.
h9.00 p.m. Screening / proiezione Per il programma dettagliato, info e prenotazioni/ For further information and reservation please contact: cinedetour@tiscali.it
e ancora…
CINEMAMME FEBBRAIO
DETOUR in collaborazione con CITTA’ DELLE MAMME
MERCOLEDì 5 FEBBRAIO ore 10.30 SUGAR MAN di Malik Bendjelloul (Svezia 2012, 86’, english vers. sott. ita)
MERCOLEDì 12 FEBBRAIO ore 10.30 STOP THE POUNDING HEART di R. Minervini (USA 2013, 100′, english vers. sott. ita)
MERCOLEDì 19 FEBBRAIO ore 10.30 SOMERS TOWN di Shane Meadows (Gb 2008, 70′, english vers. sott. ita)
MERCOLEDì 26 FEBBRAIO ore 10.30 PALABRAS di Corso Salani (Italia 2003, 90′)
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Cinema | Corsi e laboratori | Esposizioni | attività per bambini | Cinebar | Musica | Video d’arte | Teatro | Editoria indipendente
Associazione Culturale Detour – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.it– cinedetour@tiscali.it
Tutti i film sono proiettati in lingua originale con eventuali sottotitoli in italiano e/o in inglese
Art-house cinema in Downtown Rome since 1997. All movies are screened in their original languages with italian or english subtitles
Ingresso riservato ai soci ARCI Primo ingresso con tessera associativa annuale: 8€ Ingresso alle proiezioni successive e alle attività: sottoscrizione minima 5€ Cineclub Detour è affiliato all’ARCI-UCCA e alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema) Per il tesseramento è preferibile arrivare con almeno 15 minuti di anticipo prima dell’inizio dello spettacolo
For ARCI members only. Annual membership including first admission: 8€ Following admissions to screenings: 5€ Cineclub Detour is affiliated to ARCI-UCCA and to FICC Please kindly arrive 15-20 minutes before the film starts to allow time needed for membership
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