Cinema Detour APS, Via Urbana 107 Roma
sabato 5 giugno 2021 ore 18.30 / June 5 2021 Saturday h6.30pm

Necessaria la prenotazione. Detour APS segue le norme di contenimento del Covid-19 e invita le/i partecipanti a fare lo stesso, grazie!

 

In collaborazione con TodoModo

a seguire incontro con Renato Curcio / Q&A after the screening with Renato Curcio

MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE

Regia, fotografia, suono in presa diretta e montaggio: Claudio di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio
Italia, v.o. italiano

ITA. Magnifiche sorti e progressive è un film documentario che ha per protagonisti Renato Curcio e l’Ergastolo di Santo Stefano, una struttura panottica che sorge nell’omonima isola dell’arcipelago Ponziano, di fatto poco più di uno scoglio in mezzo al mare.

Il Panottico, termine coniato dal giurista e filosofo inglese Jeremy Bentham, è una parola composta da pan- che in greco significa “tutto” e optikon che significa “vedere”, sintetizza la “capacità di vedere tutto” con un unico sguardo, ovvero un’architettura fisica e sociale di un potere invisibile.
Il carcere di Santo Stefano, prima struttura al mondo nella quale sia stata attuata questa idea (1795), è quindi il luogo fisico nel quale è ambientato il documentario e costituisce, insieme all’isola sulla quale sorge, la metafora dalla quale si dipana l’analisi che il protagonista, Renato Curcio, fa degli effetti della cosiddetta Rivoluzione Digitale.

L’avvento di internet e delle tecnologie connesse alla rete hanno determinato negli ultimi vent’anni un cambiamento radicale della nostra vita. Su circa 7 miliardi di abitanti nel pianeta ci sono in circolazione 3,5 miliardi di smartphone e la previsione di mercato per il futuro è che tra 3 anni potrebbero esserci tra 20 e 26 miliardi di oggetti smart connessi alla rete. Basta pensare che nel 2000 Facebook non esisteva per capire qual è la portata e la velocità con cui questo cambiamento sta avvenendo e si è radicato nella nostra società.

La narrazione intorno alla magnificenza degli effetti che le nuove tecnologie possono avere su di noi è pervasiva: la tecnologia ci rende più smart o, addirittura, ci fa ambire ad una nuova forma di superuomo tecnologico. Poco diffuso, invece, è il pensiero critico intorno all’impatto che tutto ciò ha effettivamente sulla natura stessa dell’umanità così come l’abbiamo conosciuta sinora.

Renato Curcio è da anni impegnato nello studio delle nuove forme di potere che il capitalismo ha assunto grazie all’avvento della rete e delle tecnologie digitali. Nei suoi saggi L’Impero Virtuale , L’Egemonia Digitale , La Società Artificiale e da ultimo L’Algoritmo Sovrano , illustra in modo efficace come la colonizzazione dell’immaginario, sia collettivo che individuale, la trasformazione del processo produttivo nella totalità dell’universo lavorativo, l’invasione e il controllo di ogni singolo ambito della vita dell’individuo, stiano determinando una nuova forma di totalitarismo. Una società artificiale che, ben oltre la società industriale, la società dello spettacolo e la modernità liquida, ci mette di fronte al germe accattivante e vorace di un totalitarismo tecnologico che, a differenza di quelli ideologici del Novecento, invade e colonizza il luogo fondamentale della libertà, quello delle relazioni umane.


Eng: Magnificent and progressive fate is a documentary movie having as its main characters Renato Curcio and the ‘Ergastolo di Santo Stefano’, a panoptic structure located in the namesake island of the Pontine archipelago, indeed just little more than a rock in the sea.

The Panopticon, a term coined by the English jurist and philosopher Jeremy Bentham, is a word made up of pan- that in Greek means “all” and optikon that means “to see”, refers to the “capacity to see all” at a glance, i.e. a physical and social architecture of an invisible power.

St. Stephen Prison is the first facility in the world, in which this idea was implemented (1795), hence the physical setting of the documentary and it represents, along with the island itself, the metaphor, from which the analysis made by the main character, Renato Curcio, of the so called Digital Revolution unravels.

The arrival of Internet and the technologies connected to the net brought a radical change in our lives during the last twenty years. Out of a world population of approximately 7 billion people, there are 3.5 billion smartphones and the market forecast for the future suggests that in 3 years there could be between 20 and 26 billion smart devices connected to the Internet. Alone the fact that Facebook did not exist in 2000 yet helps understanding the scope and speed, at which such a change is taking place and is rooting in our society.

The storytelling about the magnificence of the effects the new technologies may have on us is pervasive: Technology makes us smarter or even makes us long for a new type of technologic superman. Least popular is instead the critical thinking about the impact that all this actually has on the human nature itself as we have understood it until now.

Renato Curcio has been long committed to studying the new forms of power that capitalism has taken on thanks to the arrival of Internet and the digital technologies. In his essays “L’Impero Virtuale” (The Virtual Empire), “L’Egemonia Digitale” (The Digital Hegemony), “La Società Artificiale” (The Artificial Society) and last “L’Algoritmo Sovrano” (The Sovereign Algorithm), he explains very well how the colonization of both the collective and individual imaginary, the transformation of the productive process in the entire working framework, the invasion and control of every single aspect of an individual’s life, are generating a new kind of totalitarianism. An artificial society that, far beyond the industrial society, the show society and liquid modernity, puts us in front of the captivating and insatiable seed of a technological totalitarianism that, compared to the ideological ones of the twentieth century, colonizes the fundamental place of freedom, the one related to human relationships.


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