Saturday 12 Jan 2019
{:it}Il documentario apre una finestra sulla vita on the road di Jean Michel Basquiat e sulla città di New York nel periodo che va dal 1978 al 1981. Una riflessione su come l’ambiente, la scena artistica, le sue frequentazioni e i movimenti culturali abbiano plasmato la sua visione artistica del mondo. Divenuto famoso inizialmente con lo pseudonimo di Samo, inizia a esprimersi per le strade di New York con disegni e graffiti in cui erano inserite dichiarazioni enigmatiche e in pochissimo tempo divenne uno dei più celebri artisti della sua generazione. Tutto il fermento che animava la città passava attraverso di lui: politica, hip-hop, punk, così come i movimenti per i diritti civili e le questioni razziali, i programmi Tv e la cronaca.{:en}Never-before-seen works, writings and photographs offer insight into the life of Jean-Michel Basquiat as a teenager in New York in the late 1970s. The times, the people and the movements of the city help Basquiat form his artistic vision. With: Jim Jarmusch, Alexis Adler, Al Diaz, Fred Brathwaite aka Fab 5 Freddy, Lee Quiñones, Felice Rosser, Jennifer Jazz, Luc Sante, Carlo McCormick, Glenn O'Brien, Michael Holman, James Nares, Coleen Fitzgibbon, Kenny Scharf, Sur Rodney (Sur), Patricia Field, Mary-Ann Monforton, Diego Cortez, Bud Kliment.
Sunday 13 Jan 2019
{:it}Premio del Pubblico Festival di Torino. Ogni anno all'Università di Saint-Denis, nella periferia nord di Parigi, si svolge Eloquentia, una gara di oratoria che premia "Il miglior oratore del 93", dove 93 rappresenta il distretto di Seine-Saint-Denis. Gli studenti, provenienti da diversi contesti sociali, si preparano ad affrontare la competizione con l'aiuto di consulenti professionisti che insegnano loro la raffinata arte del parlare in pubblico. Durante le settimane, i giovani imparano i sottili meccanismi della retorica, si raccontano rivelando agli altri, ma soprattutto a loro stessi, i propri talenti.{:en}Nommé aux César 2018 dans la catégorie du Meilleur film documentaire. Chaque année à l’Université de Saint-Denis se déroule le concours "Eloquentia", qui vise à élire « le meilleur orateur du 93 ». Des étudiants de cette université issus de tout cursus, décident d'y participer et s'y préparent grâce à des professionnels (avocats, slameurs, metteurs en scène...) qui leur enseignent le difficile exercice de la prise de parole en public. Au fil des semaines, ils vont apprendre les ressorts subtils de la rhétorique, et vont s’affirmer, se révéler aux autres, et surtout à eux-mêmes. Munis de ces armes, Leïla, Elhadj, Eddy et les autres, s’affrontent et tentent de remporter ce concours pour devenir « le meilleur orateur du 93 ».
Sunday 20 Jan 2019
{:it}Sono giovanissime e vengono tutte dalla provincia industriale toscana, così diversa dalle famose colline del Chianti: le acciaierie di Piombino, il porto di Livorno e le fabbriche Piaggio di Pontedera. È la provincia rossa delle case del popolo e del PCI. Uscire da questa provincia per loro è un sogno, ma siamo nel 1968 e tutto è possibile! Ricevono un’offerta che non si può rifiutare, una tournée in Estremo Oriente: Manila, Hong Kong, Singapore. Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera del Vietnam. Dopo cinquant’anni Le Stars raccontano la loro avventura tra soldati americani, basi sperdute nella giungla e musica soul.{:en}They are very young and come from all over the industrial districts of Tuscany, so different from the famous hills of Chianti: the steelworks of Piombino, the port of Livorno and the Piaggio factories in Pontedera. It is the red province of “houses of the people” and the Italian Communist Party. Getting away from this region is a dream for them, but this is 1968 and everything is possible! They receive an offer they can’t turn down, a tour in the Far East: Manila, Hong Kong, Singapore. Armed with musical instruments and a desire to sing, they set off hoping for success but find themselves in the middle of a war, and the war is the real one of Vietnam. Fifty years later Le Stars tell the story of their adventure amongst American soldiers, remote jungle bases and soul music.
Friday 25 Jan 2019
{:it}l film si concentra sulla storia di 7 personaggi che sono collegati al mondo del calcio. Attraverso le loro vite quotidiane veniamo a conoscenza da più vicino, il loro legame con lo sport, le loro attività e i problemi che devono affrontare a causa dell'occupazione di Israele. Le loro vite quotidiane sono costantemente influenzate dalla sottomissione israeliana della Palestina. Tuttavia, i protagonisti e le loro famiglie, riescono a sopravvivere e sopportare ogni tipo di problema con dignità per godere di una delle loro più grandi passioni: il calcio.{:en}In Arabic, "Yallah!" could be translated to "let's go", an encouragement to go further, to keep going. In a crowded cafe of Qalandia refugee camp, during a football match, one "Yallah!" echos another: excitement, passion, frustration sometimes. "Yallah! Yallah!" is Mohammed's journey toward the realization of his dream. The movie is also a journey through Palestine.
Saturday 26 Jan 2019
Suspiria e dintorni, il nuovo libro nell’ambito della collana dedicata dalle edizioni Ardigiland all’uso artistico della luce nel cinema e nel teatro. I curatori Piercesare Stagni e Valentina Valente hanno intervistato Tovoli partendo dai test effettuati per la fotografia per arrivare ai processi di stampa, permettendoci così di rivivere un’incredibile avventura estetica. Dopo l’incontro proiezione di Suspiria nella versione restaurata a cura di Luciano Tovoli per iniziativa dell’americana Synapse Film.
Sunday 27 Jan 2019
{:it}Escaping the Temple racconta le storie intrecciate intensamente personali di tre giovani artisti contemporanei gioiosi, carismatici e ribelli, che raggiungono un punto di svolta nelle loro vite. In una Cina in cui antiche tradizioni e una cultura millenaria si scontrano con il vuoto morale e spirituale del capitalismo moderno, una generazione che sembra aver voltato le spalle alla politica e alla lotta per il cambiamento sociale si muove in nuove direzioni alla ricerca della propria identità.{:en}Escaping the Temple tells the intensely personal intertwined stories of three sensitive, individualistic and rebellious modern dancers each reaching a crossroads in their lives. They must all resolve their issues to move forward. Escaping the Temple shows a China not well known to the West, a new vision where ancient beliefs and culture collide with the moral and spiritual vacuum of modern-day capitalism. We show a generation who have turned their back on politics and social change and search for new directions.
Sunday 03 Feb 2019
Primo documentario sulla leggendaria Mavis Staples, musa ispiratrice del giovane Bob Dylan, che con il gruppo The Staple Singers, formato dal padre, dalle sue sorelle e dal fratello, si è imposta come icona della musica gospel e soul e dei diritti civili per gli afroamericani con Martin Luther King. Dai canti di libertà degli anni 60, ai successi degli anni 70 fino ad oggi, Mavis è rimasta sempre fedele alle sue radici. Potenti esibizioni live, rare immagini d'archivio, conversazioni con amici e coetanei - tra cui Bob Dylan, Prince, Bonnie Raitt, Levon Helm, Jeff Tweedy, Chuck D - raccontano le lotte, i successi e le storie intime di una donna che, giunta ai 75 anni, è ancora attiva e vitale, con una nuova generazione di fan. E il suo messaggio di amore e di uguaglianza, oggi più che mai, è ancora necessario.
Sunday 10 Feb 2019
{:it}Per festeggiare insieme il Capodanno Cinese al Detour si inizia con un buffet e si prosegue con le proiezioni di due cortometraggi e del film ANCORA DOMANI (Still tomorrow) di FAN Jian. La storia della poetessa YU Xiuhua, una semplice donna di campagna diventata, nonostante una paralisi cerebrale, la più celebre poetessa della Cina. Yu ha uno spirito brillante, ma cammina a fatica e ha difficoltà ad articolare le parole. In seguito ad un matrimonio combinato, Yu si trova coinvolta in una relazione che la rende molto infelice. Attraverso le sue poesie, Yu contempla il proprio destino, esprime il suo desiderio d'amore e riesce ad emanciparsi.{:en}To celebrate The Chinese New Year buffet and screenings. "Still tomorrow" by FAN JianYu Xiuhua is a poet. Yu Xiuhua lives on a farm in Hengdian, in central China’s Hubei Province. Yu Xiuhua is a woman. Yu Xiuhua has cerebral palsy. Yu is outspoken, wry, articulate, and ardent. Her frankly sexual poem “Crossing Half of China to Sleep with You” went viral on Chinese social media in January 2015, turning her into a nationwide sensation. Director Jian Fan follows Yu as literary fame opens up new possibilities for her at the age of 40. She embraces her new life eagerly, with no-nonsense aplomb. The text of Yu’s poetry is rendered beautifully onscreen accompanied by lush, languid visuals. Through Yu’s story, Fan subtly uncovers the conflicting dynamics of desire at play between urban and rural life, between men and women, and between an individual and societal norms.
Friday 15 Feb 2019
{:it}Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’operazione ‘Piombo fuso’, vengono massacrati ventinove membri della famiglia.{:en}Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’operazione ‘Piombo fuso’, vengono massacrati ventinove membri della famiglia.
Sunday 17 Feb 2019
{:it}Sono giovanissime e vengono tutte dalla provincia industriale toscana, così diversa dalle famose colline del Chianti: le acciaierie di Piombino, il porto di Livorno e le fabbriche Piaggio di Pontedera. È la provincia rossa delle case del popolo e del PCI. Uscire da questa provincia per loro è un sogno, ma siamo nel 1968 e tutto è possibile! Ricevono un’offerta che non si può rifiutare, una tournée in Estremo Oriente: Manila, Hong Kong, Singapore. Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera del Vietnam. Dopo cinquant’anni Le Stars raccontano la loro avventura tra soldati americani, basi sperdute nella giungla e musica soul.{:en}They are very young and come from all over the industrial districts of Tuscany, so different from the famous hills of Chianti: the steelworks of Piombino, the port of Livorno and the Piaggio factories in Pontedera. It is the red province of “houses of the people” and the Italian Communist Party. Getting away from this region is a dream for them, but this is 1968 and everything is possible! They receive an offer they can’t turn down, a tour in the Far East: Manila, Hong Kong, Singapore. Armed with musical instruments and a desire to sing, they set off hoping for success but find themselves in the middle of a war, and the war is the real one of Vietnam. Fifty years later Le Stars tell the story of their adventure amongst American soldiers, remote jungle bases and soul music.
Friday 22 Feb 2019
Al via la seconda edizione del “Carine Film Festival”, un vero festival del cinema con proiezioni e ospiti che avrà luogo all’interno di una scuola della Capitale, l’I.C. Via delle Carine, a due passi dal Colosseo! La prima parte del “Carine Film Festival” si svolgerà il 22 e 23 febbraio 2019 e in seconda battuta nel mese di maggio. Il festival presenterà film di qualità editi e inediti, cortometraggi e lungometraggi, la cui originalità permette di entrare in problematiche sociali e psicologiche volte a far riflettere e sorridere gli spettatori. Le proiezioni, presentate dai ragazzi dello staff (alunni ed ex alunni della scuola), saranno accompagnate da interventi di registi, produttori o attori che ha partecipato alla realizzazione delle opere. Il festival, aperto a tutti e gratuito, è stato quest’anno reso possibile da un finanziamento ottenuto grazie al “Piano Nazionale del Cinema per la Scuola” promosso dal MIUR e dal MiBACT e dalla collaborazione dell’Associazione arcobaleno di voci della Mazzini.
Saturday 23 Feb 2019
{:it}In concorso al Sundance Film Festival. Primo lungometraggio del pluripremiato artista americano Doug Aitken, Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 1999 e vincitore del Nam June Paik Art Center Prize, è conosciuto nel mondo per le sue straordinarie opere di luci, suoni e immagini. Esplora ogni medium, dalle installazioni al cinema, al video d'arte. I suoi lavori sono stati presentati nei musei e nelle gallerie più prestigiose del mondo tra cui Whitney Museum of American Art, The Museum of Modern Art, the Vienna Secession, the Serpentine Gallery, e il Centre Georges Pompidou. Il film, che risente della formazione cinetica del video d'arte e della velocità del videclip, racconta il viaggio da New York a San Francisco su un treno concepito come una "scultura cinetica di luce". In 24 giorni, sono state toccate oltre 4.000 miglia viaggiando in treno attraverso gli Stati Uniti coinvolgendo un gruppo di artisti, musicisti e performer tra cui Patti Smith e Beck. Aitken non si limita più al solo mondo all’arte, ma spazia verso letteratura, musica, cibo e cinema. {:en}A train travelling from one coast of North America to the other is home to a revolving community of artists, performers and musicians, including Patti Smith and Beck. They collaborate and share their visions in a series of short happenings. First release at the Sundance Film Festival. Doug Aitken is an American artist and filmmaker. Defying definitions of genre, he explores every medium, from film and installations to architectural interventions. His work has been featured in numerous exhibitions around the world, in such institutions as the Whitney Museum of American Art, The Museum of Modern Art, the Vienna Secession, the Serpentine Gallery in London and the Centre Georges Pompidou in Paris. He participated in the both the 1997 and 2000 Whitney Biennials, and earned the International Prize at the Venice Biennale in 1999 for the installation “electric earth”. Aitken received the 2012 Nam June Paik Art Center Priz
Sunday 24 Feb 2019
{:it}Vincitore del Sundance Film Festival 2016, All These Sleepless Nights, del giovane regista polacco Michal Marczak, dopo un passaggio al Trieste Film Festival, arriva finalmente a Roma al Cine Detour, nell'ambito di On the Road Film Festival Preview. Kris ha rotto con la sua ragazza e gli si apre davanti un mondo pieno di occasioni. Lui e il suo amico Michal, due studenti di storia dell'arte, iniziano a vagare in una Varsavia notturna, lasciandosi guidare dal desiderio in una inarrestabile ricerca di se stessi. Quando poi Kris si innamora dell'ex fidanzata di Michal, l'affascinante Eva, l'amicizia tra i due ragazzi viene messa in discussione. Tra rave improvvisati e feste in spiaggia, Marczak traccia un racconto universale e senza tempo sulla giovinezza.{:en}Many of us know the freedom of our twenties-unfettered by responsibilities or mortality, inventing ourselves in the rush of the moment. ALL THESE SLEEPLESS NIGHTS viscerally summons that feeling, chronicling life across two Warsaw summers when students Kris and Michal resolve to experience life to the limit. After Kris breaks up with his long-time girlfriend, anything seems possible and Warsaw is his playground. Along with best friend Michal, handsome and wide-eyed, they roam the metropolis at night, floating from party to party, dancing until dawn in makeshift clubs and city squares.
Saturday 02 Mar 2019
Aperitivo, proiezioni e dibattito a cura di Re:Common e il Nodo Solidale. Un filo rosso lega territori distanti, un processo sistemico che distrugge i territori creando un mondo di esclusi, di inascoltati. Tra queste macerie alcuni territori si organizzano e costruiscono alternative autonome. Un passo per capire il Messico di oggi tra estrattivismo e malgoverno e questo filo che ci riporta in Italia per conoscere territori dimenticati dove l'interesse delle multinazionali prevale rispetto alla natura e alla salute della popolazione.
Sunday 03 Mar 2019
{:it}Skopje, Macedonia. Con l’economia in recessione e lo stipendio in ritardo di mesi Vele, un meccanico che lavora in un deposito ferroviario, lotta ogni giorno per poter comprare le medicine al padre malato. Quando trova casualmente un pacchetto di marijuana nascosta su un treno in arrivo, lo ruba per fare una torta a suo padre, sperando di alleviarne i dolori e spacciandogliela come un nuovo trattamento sperimentale. Ben presto la voce sui miracolosi poteri curativi di Vele si diffonde e lui all’improvviso si trova messo alle strette da una coppia di gangster, alla ricerca della droga, e dai petulanti vicini che fanno la coda fuori dal suo appartamento per reclamare la ricetta della torta “dei miracoli”.{:en}Skopje, Macedonia. With the economy in recession and wage payments months overdue Vele, a mechanic who work in a train depot, struggles to afford medicine for his ailing father afflicted with a cancer. When he accidentally finds in a wagon a packet of marijuana, clandestinely smuggled and hidden on an incoming train, he steals it to make a cake for his father, to relieve his pains and passing it off as an experimental new treatment. Soon the grapevine is buzzing with news of Vele’s miraculous healing powers and he suddenly finds himself cornered by an odd-couple of gangster goons on the trail of the drugs and the nosy neighbors who queue outside his apartment door to clamor the recipe for the “healing” cake.
Monday 04 Mar 2019
{:it}On the Road Film Festival. Festival internazionale di cinema indipendente di viaggio, errante e di frontiera. || Modulo d'iscrizione / Entry Form. Aperta la selezione al concorso per corti e lungometraggi "on the road" di ogni genere e formato. Prima di compilare il modulo online si prega di leggere attentamente il regolamento e i termini di partecipazione.{:en}On the Road Film Festival. An itinerant and independent cinema festival, both on the road and borderline. Errant images, displacements and psycho-geographical drifts. Call for Entries and Regulations 2018. Please read carefully the terms of the regulations before submitting your film. In order to submit your film, an online entry form must be filled out either on Detour website or, alternatively, on one of the associate web-based platforms.
Wednesday 06 Mar 2019
Alla Quattordicesima edizione, questo è il corso che cercavi. Se hai perso la prima lezione contatta la docente per un recupero privato e per l'iscrizione! Sei ancora in tempo. Una docente professionista che metterà a disposizione tutte le sue conoscenze e il suo sapere, non perderai neanche una lezione perché la potrai recuperare. Patrizia Copponi è fotoreporter dal 1980. Ha collaborato con i maggiori settimanali, quotidiani e mensili italiani ed esteri. Si occupa da decenni dell’Organizzazione di attività culturali sulla comunicazione visiva e dell’insegnamento della Fotografia. Insegna al Detour dal 2012 con dedizione e passione.
Saturday 09 Mar 2019
{:it}Più volte respinto, lo scienziato Einar Norsen conquista il cuore dell’affascinante Claire Lescot, corteggiatissima cantante, dopo aver simulato il suicidio in un incidente automobilistico. Il rajah Djorah de Nopur, altro sfortunato spasimante, accecato dalla gelosia, provoca la morte della donna, ma Norsen, lavorando in un avveniristico laboratorio ospitato in uno strano palazzo isolato da un giardino, le restituisce la vita. *** Sonorizzazione dal vivo a cura di Mike Cooper. ***{:en}Claire Lescot is a famous prima donna. All men want to be loved by her. Among them is the young scientist Einar Norsen. When she mocks at him, he leaves her house with the declared intention to kill himself... But the story is much less important than the scenery : this movie intended to be a manifesto of the modern decorative arts. *** Live music impro by Mike Cooper. ***
Sunday 10 Mar 2019
{:it}Rike è una dottoressa determinata e impegnata che decide di prendersi una pausa dal lavoro e di salpare in solitaria sulla sua barca a vela da Gibilterra ad un’isola incontaminata nell’Oceano Pacifico. Il suo viaggio sembra scorrere serenamente finché, dopo una brutta tempesta, si imbatte in un peschereccio arenato pieno di profughi africani in grave difficoltà. Alcuni di loro provano a raggiungerla, ma solo un giovane ragazzo ce la fa. Insieme cercano di chiamare i soccorsi che tardano ad arrivare, mentre la situazione si fa sempre più drammatica.{:en}Rike embodies a typical Western model of happiness and success. She is educated, confident, determined and committed. We see Rike's everyday life, as an emergency doctor, before she fulfills a long-held dream and sails out to sea alone in her sailing boat. Her goal: Ascension Island in the Atlantic Ocean. But her dream holiday is quickly broken off on the high seas, when, after a storm, she finds herself near a stricken fishing boat. Around a hundred people are about to drown. Rike follows maritime law and radios for help. As her request is going nowhere, she is forced to make a momentous decision.
Friday 22 Mar 2019
{:it}Skopje, Macedonia. Con l’economia in recessione e lo stipendio in ritardo di mesi Vele, un meccanico che lavora in un deposito ferroviario, lotta ogni giorno per poter comprare le medicine al padre malato. Quando trova casualmente un pacchetto di marijuana nascosta su un treno in arrivo, lo ruba per fare una torta a suo padre, sperando di alleviarne i dolori e spacciandogliela come un nuovo trattamento sperimentale. Ben presto la voce sui miracolosi poteri curativi di Vele si diffonde e lui all’improvviso si trova messo alle strette da una coppia di gangster, alla ricerca della droga, e dai petulanti vicini che fanno la coda fuori dal suo appartamento per reclamare la ricetta della torta “dei miracoli”.{:en}Skopje, Macedonia. With the economy in recession and wage payments months overdue Vele, a mechanic who work in a train depot, struggles to afford medicine for his ailing father afflicted with a cancer. When he accidentally finds in a wagon a packet of marijuana, clandestinely smuggled and hidden on an incoming train, he steals it to make a cake for his father, to relieve his pains and passing it off as an experimental new treatment. Soon the grapevine is buzzing with news of Vele’s miraculous healing powers and he suddenly finds himself cornered by an odd-couple of gangster goons on the trail of the drugs and the nosy neighbors who queue outside his apartment door to clamor the recipe for the “healing” cake.
Saturday 23 Mar 2019
Prima visione a Roma. A seguire incontro con il regista Eugène Green a cura di Art Digiland. In una Lisbona onirica pervasa dalle sonorità struggenti del fado, Julie, un’attrice francese che parla il portoghese, è stata scritturata per le riprese di un film ispirato al testo delle Lettere Portoghesi, nel ruolo di una religiosa del 17° secolo che si innamora di un giovane ufficiale francese. Attraverso i suoi incontri, cerca dare una nuova direzione alla sua vita.
Sunday 24 Mar 2019
{:it}Quando oltre vent'anni fa la traduttrice danese Mette Holm lesse il suo primo romanzo di Haruki Murakami, non ancora una star letteraria mondiale, non poteva sapere quanto gli universi immaginati dallo scrittore giapponese avrebbero modellato e trasformato senza sosta il suo stesso mondo. Da allora la Holm ha trascorso migliaia di ore traducendo per i lettori danesi le enigmatiche e dibattute storie di Murakami e, mentre lotta per trovare le frasi perfette in grado di comunicare quello che stanno cercando di dirci i personaggi solitari e i sognatori ad occhi aperti dell'autore giapponese, il confine tra realtà e immaginazione comincia a confondersi.{:en}When Mette Holm begins to translate Haruki Murakami's debut novel Kaze no uta o kike (Hear the Wind Sing), a two-meter-tall frog shows up at an underground station in Tokyo. The Frog follows her, determined to engage the translator in its fight against the gigantic Worm, which is slowly waking from a deep sleep, ready to destroy the world with hatred. More than twenty years ago, Mette read a novel by Haruki Murakami, who had yet to reach literary stardom. Back then, she had no idea how the Japanese author's imagined worlds would steadily shape and transform her own. Since then Mette Holm has spent thousands of hours translating Murakami's puzzling and widely discussed stories to his Danish readers.
Friday 29 Mar 2019
{:it}Accolto con entusiasmo all’ultimo Festival di Cannes, La donna elettrica è una commedia travolgente e fuori dagli schemi, capace di unire emozione, impegno e divertimento. La protagonista, Halla, sembra una donna come le altre, ma dietro la routine di ogni giorno nasconde una vita segreta: armata di tutto punto compie spericolate azioni di sabotaggio contro le multinazionali che stanno devastando la sua terra, la splendida Islanda. Quando però una sua vecchia richiesta d’adozione va a buon fine e una bambina si affaccia a sorpresa nella sua vita, Halla dovrà affrontare la sua sfida più grande... Già regista dell’acclamato Storie di cavalli e di uomini, Benedikt Erlingsson colpisce al cuore con un ritratto di donna memorabile e un omaggio al paesaggio islandese di struggente bellezza.{:en}Halla, a woman in her forties, declares war on the local aluminum industry to prevent it from disfiguring her country. She risks all she has to protect the highlands of Iceland-but the situation could change with the unexpected arrival of a small orphan in her life.
Sunday 31 Mar 2019
{:it}Utilizzando il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Kusama, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste a direttori di musei, galleristi, curatori, critici, collezionisti, amici e collaboratori. Esito di oltre un decennio di attività della regista, il documentario getta una nuova luce su una protagonista assoluta dell’arte contemporanea del Novecento e della nostra epoca. La sua storia personale e professionale si intrecciano, il trauma di essere cresciuta in Giappone durante la seconda guerra mondiale in una famiglia che scoraggiava le sue ambizioni creative, gli esordi non facili in Patria, il trasferimento a New York dove era ostacolata dal sessismo e il razzismo che caratterizzavano il mondo dell’arte a cavallo degli anni ’60 passando per i problemi connessi con la sua salute mentale fino ai giorni d’oggi.{:en}Trailblazer Yayoi Kusama’s turbulent quest to become a world famous artist is documented in Kusama - Infinity; as a rival of Warhol in the ‘60s, Kusama battled sexism and racism in America while her hallucinations of polka dots eventually led her to the Tokyo mental institution she has called home for over 30 years.
Friday 05 Apr 2019
{:it}Alcuni tra i più lucidi e intransigenti pensatori contemporanei (Zygmunt Bauman, Tony Atkinson, Serge Latouche, Erik Brynjolfsson, Mariana Mazzucato, Pepe Mujica e altri) si interrogano sulle grandi trasformazioni (globalizzazione, progresso tecnico, avvento della robotica, immigrazione) in atto nelle economie avanzate e sull’impatto che tali trasformazioni potranno avere sul mercato del lavoro, sulla distribuzione del reddito e sui sistemi di sicurezza sociale. Il film va alla ricerca di risposte e di nuove domande sul futuro che stiamo vivendo, tra gli effetti della globalizzazione e l'uso più responsabile del progresso tecnologico. La disuguaglianza sociale è in continuo aumento, e anche le possibili soluzioni, come la vecchia idea del "lavorare meno per lavorare tutti" ha dei risvolti filosofici di non facile risposta: saremmo in grado, come civiltà collettiva, di rallentare i ritmi che da centinaia di anni scandiscono le nostre vite?{:en}A look at the economic paradox of technological unemployment, wherein modern society focuses on creating jobs, but technology offers people the unique opportunity to work less and less. In The Same Boat is an artistic and sophisticated analysis of the effects of globalisation on the world, which presents an optimistic argument for the future of the planet. Guided by some of the world's leading radical figures, from Zygmunt Bauman to Serge Latouche, In The Same Boat travels the world discovering the views of its people on work, happiness, the environment, and the economy. Supported by Rudy Gnutti 's stunning cinematography and compositions, this film will transform your understanding of the modern world.
Sunday 07 Apr 2019
{:it}Hissa Hilal è la voce dietro il velo: la sua arma è la parola. Hissa è una scrittrice autodidatta e decide di partecipare a "Million's Poet", un talent show di Abu Dhabi, la più grande competizione di poesia del mondo arabo, diventando la prima donna a raggiungere la finale. Nelle sue poesie critica la società araba patriarcale e i leader religiosi sauditi per il loro estremismo, davanti a 75 milioni di telespettatori. Non vedremo mai il volto di Hissa: come la maggior parte delle donne saudite è coperta dalla testa ai piedi. Non può guidare un'auto, non ha passaporto, deve chiedere il permesso del marito per ogni attività. Da dove arrivano il suo talento per la poesia e il coraggio di salire sul palco rischiando la vita?{:en}In 2010, Saudi Arabian writer and activist Hissa Hilal did something unimaginable she starred in the Arab World's biggest televised live poetry competition. In a society where the art of poetry is alive and well, 'Million's Poet' is a hugely popular X-Factor style talent show. Storming through the rounds, and becoming progressively more political in her critique of religious extremism and her patriarchal society, Hilal became the first woman to reach the show's final speaking with wit and lyricism on live tv to an audience of 70 million (Rotten tomatoes).
Saturday 13 Apr 2019
{:it}“Abbiamo bisogno di altri tipi di storie,” è la richiesta incalzante di Donna Haraway di fronte alla telecamera. Ma che forma dovrebbero prendere queste storie? Che suono potrebbero avere e come potremmo percepirle? Il regista belga Fabrizio Terranova sembra aver preso a cuore l'imperativo di Haraway. Sperimentando diversi tipi di narrazione, piegando il genere del documentario, fondendo l'intimo quotidiano con il giocosamente surreale, Terranova dà corpo e immagine ad alcune delle teorie più originali e innovative della grande studiosa e pensatrice statunitense. Un documentario estetico, intelligente, appassionante, dove è lo story-telling di Donna Haraway che anima lo schermo e che si popola di scenari immaginari insoliti e sorprendenti.{:en}“We need other kinds of stories,” Donna Haraway implores as she faces the camera. “Storying otherwise,” in Haraway’s expression, is an apt characterization of the work of this paradigm-shifting thinker, whose contributions to feminist studies of science and technology resist and even rebel against hegemonic ways of thinking and living. But what form should such stories take? What might they sound or feel like? To watch Fabrizio Terranova’s Donna Haraway: Story Telling for Earthly Survival (2016) is to know that the filmmaker took Haraway’s imperative to heart. Both subtle and explicit filmic techniques mimic, comment on, and evoke the rhythms that sustain Haraway as a thinker, a storyteller, and a human being. In experimenting with different kinds of storytelling—bending the genre of documentary by fusing the intimate everyday with the playfully surreal—Terranova brings one of the most evocative social theorists to life and demonstrates the supple, transformative nature of storytelling itself. (From "The Society for Cultural Anthropology" SCA web site) ."Donna Haraway is brilliant, passionate, original and a leading intellectual force of our times. This portrait offers an intimate glimpse into the style and imagination of this charismatic thinker.". Anna Tsing.
Sunday 14 Apr 2019
{:it}Unico film italiano nel Concorso Internazionale Documentari alla 46° Edizione del Giffoni Film Festival. Basileus, ambientato nella scuola media Federico Fellini del quartiere San Basilio a Roma, racconta i percorsi di formazione di un gruppo di adolescenti e di cosa significhi essere insegnanti in contesti non semplici come quelli delle scuole di periferia. Un viaggio nella vita di classe che ci mostra un mondo incredibilmente denso da scoprire, trasudante della vitalità tipica dell'adolescenza, di speranze, sogni, ma anche carico di difficoltà, di paure e d'incertezza verso il futuro. {:en}The documentary, set in the Federico Fellini media school in the San Basilio district in Rome, tells about the training courses for a group of teenagers and what it means to be teachers in uncommon contexts such as those in the suburban schools. A journey into class life through choral voices and faces that show us an incredibly dense world to discover, exuding the vitality of teenagers, hopes, dreams, but also burdened with difficulties, fears and uncertainty towards the future.In this microcosm, the strong and peculiar relation between teachers and pupils emerges, all different in their identities and personalities: the first engaged in educating, inventing methods, tools, actions, within a didactic scheme based not only on formal models of teaching but, above all, deeply intertwined with neighborhood life situations and real and individual experiences experienced by students; the latter inclined to represent themselves in a scene that is not fiction but a mosaic of fragments of raw reality, true life, rebellion, resistance, expressed with the language of the word and body, often instinctive and grammatically incorrect but always incredibly vital.
Sunday 14 Apr 2019
Stazione ferroviaria di Viareggio, 29 giugno 2009, ore 23:48. Un treno carico di GPL deraglia. Il gas fuoriesce, entra nelle abitazioni. Ore 23:50, uno due tre esplosioni. 32 persone muoiono nelle loro case. "Il sole sulla pelle" racconta la storia che non può essere dimenticata di chi è rimasto e lotta per avere giustizia e verità. Un documentario che esplora con la nostra umana curiosità il rapporto che ognuno di noi ha con il dolore, le grandi paure e i grandi sogni. Fino a che punto possiamo capire e condividere il dolore degli altri? Questo dramma ci ha scosso la coscienza e ha distrutto le nostre sicurezze. Poteva accadere ovunque. Poteva accadere a chiunque. Noi siamo figli e siamo padri. Queste storie ci appartengono. Docufilm tra i finalisti ai Nastri d'Argento 2019. In sala saranno presenti il regista Massimo Bondielli e l’autore/produttore Gino Martella, insieme a i familiari dell’Associazione Il Mondo Che Vorrei Onlus Viareggio.
Friday 26 Apr 2019
{:it}Applaudito all'ultimo festival di Cannes e ispirato alla autentica di due rock star sovietiche degli anni '80, il film è un tributo alla scena underground di Leningrado, poco prima dell'arrivo della perestroika. Viktor incontra la prima volta Mike e Natasha, un giorno d'estate ("leto" in russo). Mike ha già una discreta notorietà come cantante e una passione messianica per il rock, Beatles, Iggy Pop, Blondie, Lou Reed, Bowie, che la Russia sovietica cerca di tenere fuori dalla porta. Viktor è meno solare, molto espressivo, già post punk. Mike ne riconosce il talento, trova un nome per la sua band, Garin i giperboloidy, e lo aiuta a registrare e far conoscere la sua musica... {:en}Inspired by the early years of two Russian rock stars from the 1980s, Kirill Serebrennikov's film pays tribute to the Leningrad underground scene just before the dawn of perestroika. Premiered in competition at the 2018 Cannes Film Festival.
Saturday 27 Apr 2019
{:it}Vivienne Westwood, icona Punk Rock per eccellenza, è una delle artiste più influenti della storia contemporanea. Il film esplora la sua ascesa verso il successo, mostrando da vicino il suo talento, il suo attivismo e la sua significativa importanza culturale. Intrecciando il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Vivienne, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste alla sua stretta cerchia di familiari, amici e collaboratori.{:en}The first film to encompass the remarkable story of one of the true icons of our time, as she fights to maintain her brand's integrity, her principles and her legacy.
Friday 03 May 2019
{:it}Un altro sentito omaggio alla grande regista che ci ha lasciato in eredità il vero cinema. Un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea. Agnès Varda, leggenda del cinema francese, una delle poche donne ad aver fatto parte del gruppo originario della Nouvelle Vague francese e prima donna regista a ricevere l’Oscar alla carriera. JR, street artist francese che realizza installazioni fotografiche di grande impatto emotivo con maestria e abilità tecnica. Agnès e JR viaggiano attraverso la Francia rurale a bordo di un bizzarro camion-macchina fotografica, in un percorso fatto di dialoghi, ricordi, riflessioni, dei luoghi attraversati e soprattutto delle persone incontrate...{:en}Agnès Varda goes on the road with street artist JR to create remarkable, moving portraits of the people they meet. Here’s a wonderful warmth and playful indirectness to this essay/road movie in the classic nouvelle vague spirit, conjuring a semi-accidental narrative in the midst of what is ostensibly a documentary. It is a collaboration between the 90-year-old director Agnès Varda and a 35-year-old French street artist who styles himself simply JR and always wears a hat and dark glasses, indoors and out – an opaque mannerism, almost a disguise, which Varda compares to her old comrade Jean-Luc Godard, and which irritates her a little bit.
Sunday 05 May 2019
{:it}Hissa Hilal è la voce dietro il velo: la sua arma è la parola. Hissa è una scrittrice autodidatta e decide di partecipare a "Million's Poet", un talent show di Abu Dhabi, la più grande competizione di poesia del mondo arabo, diventando la prima donna a raggiungere la finale. Nelle sue poesie critica la società araba patriarcale e i leader religiosi sauditi per il loro estremismo, davanti a 75 milioni di telespettatori. Non vedremo mai il volto di Hissa: come la maggior parte delle donne saudite è coperta dalla testa ai piedi. Non può guidare un'auto, non ha passaporto, deve chiedere il permesso del marito per ogni attività. Da dove arrivano il suo talento per la poesia e il coraggio di salire sul palco rischiando la vita?{:en}In 2010, Saudi Arabian writer and activist Hissa Hilal did something unimaginable she starred in the Arab World's biggest televised live poetry competition. In a society where the art of poetry is alive and well, 'Million's Poet' is a hugely popular X-Factor style talent show. Storming through the rounds, and becoming progressively more political in her critique of religious extremism and her patriarchal society, Hilal became the first woman to reach the show's final speaking with wit and lyricism on live tv to an audience of 70 million (Rotten tomatoes).
Friday 10 May 2019
Proiezione in anteprima del videoclip di "Move", seguita da una performance live di Rbsn. Ingresso con tessera. Gratuito per i soci detour. Diretto da Brando Pacitto, "Move" rappresenta il mito di Sisifo applicato all’umanità moderna e all’industria musicale. Spingere una roccia che per il suo stesso peso torna al punto di partenza, l’importanza delle transizioni e l’inganno della sottomissione sono i concetti che hanno ispirato in primis il brano (http://bit.ly/Move_song), realizzato insieme a Roberto Angelini presso Pyramid Produzioni, e successivamente il video scritto a quattro mani da RBSN e Brando Pacitto ed interpretato magistralmente da Valeria Bono e Chabeli Sastre Gonzalez.
Sunday 12 May 2019
{:it}Vivienne Westwood, icona Punk Rock per eccellenza, è una delle artiste più influenti della storia contemporanea. Il film esplora la sua ascesa verso il successo, mostrando da vicino il suo talento, il suo attivismo e la sua significativa importanza culturale. Intrecciando il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Vivienne, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste alla sua stretta cerchia di familiari, amici e collaboratori.{:en}The first film to encompass the remarkable story of one of the true icons of our time, as she fights to maintain her brand's integrity, her principles and her legacy.
Saturday 18 May 2019
{:it}Diretto dalla regista Alison Klayman – già autrice di “Ai Weiwei: Never Sorry” – che ha seguito per più di un anno Steve Bannon, ex stratega e uomo chiave di Donald Trump, il film segue l'ideologo della nuova destra estremista statunitense dal suo allontanamento dalla Casa Bianca fino al termine della sua campagna itinerante tra U.S.A ed Europa, e fa luce sui suoi sforzi per dare vita a The Movement, l’organizzazione creata per promuovere una politica sovranista e populista nel Vecchio e Nuovo Continente, al fine di unificare i partiti di estrema destra. Presentato con grande successo e polemiche all'ultimo Sundance Film Festival,{:en}When Steve Bannon left his position as White House chief strategist less than a week after the Charlottesville "Unite the Right" rally in August 2017, he was already a notorious figure in Trump’s inner circle, and for bringing a far-right ideology into the highest echelons of American politics. Unconstrained by an official post — though some say he still has a direct line to the White House — he became free to peddle influence as a perceived kingmaker, turning his controversial brand of nationalism into a global movement. THE BRINK follows Bannon through the 2018 mid-term elections in the United States, shedding light on his efforts to mobilize and unify far-right parties in order to win seats in the May 2019 European Parliamentary elections. To maintain his power and influence, the former Goldman Sachs banker and media investor reinvents himself — as he has many times before — this time as the self-appointed leader of a global populist movement.
Sunday 19 May 2019
{:it}Sonorizzazione dal vivo a cura di Luca Venitucci (Fisarmonica), Giusi Bulotta (Contrabbasso), Mauro Pallagrosi ( Sax Soprano) e Andrea Liberati (Chitarre), di cinque cortometraggi, in diverse forme relazionati con la danza ed il movimento, realizzati da due grandi film makers americani, pionieri del cinema sperimentale: Maya Deren e Hilary Harris.{:en}Musical improvisation on five Dance Short Films directed by American pioneer film-makers Maya Deren e Hilary Harris, performed live by Luca Venitucci (Accordion), Giusi Bulotta (Double bass), Mauro Pallagrosi (Soprano Sax), Andrea Liberati (Guitars).
Sunday 26 May 2019
{:it}In occasione dell’uscita del suo libro fotografico Unusual Visions, l’incontro con il fotoreporter Emiliano Pinnizzotto sarà un’opportunità per conoscere il lavoro documentaristico dell’autore attraverso i racconti e le immagini di quattro suoi diversi reportage premiati a livello internazionale che rivelano un’India insolita. Una testimonianza fotografica di realtà molto particolari e semi sconosciute al grande pubblico, ma ancora presenti nel subcontinente indiano.{:en}In occasione dell’uscita del suo libro fotografico Unusual Visions, l’incontro con il fotoreporter Emiliano Pinnizzotto sarà un’opportunità per conoscere il lavoro documentaristico dell’autore attraverso i racconti e le immagini di quattro suoi diversi reportage premiati a livello internazionale che rivelano un’India insolita. Una testimonianza fotografica di realtà molto particolari e semi sconosciute al grande pubblico, ma ancora presenti nel subcontinente indiano.
Sunday 02 Jun 2019
Come i più affezionati e accorti di voi avranno sicuramente notato, questa settimana la consueta programmazione del Detour si svolgerà solo il giovedì e il venerdì e sera. Durante il weekend, invece, la sala diventerà il set cinematografico per le riprese di un cortometraggio ideato e diretto da un nostro socio. Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti i soci la possibilità di utilizzo esclusivo della sala e il bar/foyer per i loro progetti artistici e professionali.
Sunday 09 Jun 2019
{:it}Tina (Eva Melander), impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore (Eero Milonoff), un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova: sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e la storia d’amore con lui le farà scoprire la sua vera identità. Con Vore, infatti, Tina condivide una natura segreta. Tutta la sua esistenza non è stata che una menzogna e ora dovrà scegliere se continuare a vivere una bugia o accettare la sconvolgente verità che le ha offerto Vore. Miglior Film al Cannes Film Festival, sezione Un Certain Regard.{:en}In this dark fairytal Swedish actress Eva Melander buries herself in the role of Tina, an ostracized woman who feels out of place in society because of her otherworldly appearance. The peculiar creature she plays in director Ali Abbasi’s foreign-language Oscar submission suggests the unholy offspring of Quasimodo and a Tolkien Orc. But that’s just the starting point for an entrancing and unexpected love story when Tina — who works a lonely job in border security, using her rat-like sense of smell — wakes up to her superpowers when she meets a fawning man (Eero Milonoff) who looks just like her.
Wednesday 12 Jun 2019
{:it}Commedia campione d’incassi in Francia. Imperdibile, degna del miglior Ken Loach, capace di unire impegno e divertimento per affrontare un tema quanto mai attuale. Protagoniste del film sono quattro assistenti sociali dell’Envol, un centro diurno che fornisce assistenza alle donne senza fissa dimora. Quando il Comune decide di chiuderlo, si lanciano in una missione impossibile: dedicare gli ultimi mesi a trovare un lavoro al variopinto gruppo delle loro assistite, abituare a vivere in strada. Violando ogni regola e incappando in una serie di equivoci, riusciranno infine a dimostrare che la solidarietà al femminile può fare miracoli.{:en}Box office hits in France. In three months a homeless shelter for women is set to close as the result of an administration decision. The social workers running the centre will do whatever it takes to reintegrate the women back into society. They have no protocol, everything is permitted... but time is running out.
Thursday 13 Jun 2019
{:it}«Fai in modo che non ci dimentichino». È questo l’imperativo che risuona nella mente del reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni. Raúl de la Fuente e Damian Nenow adattano il reportage-capolavoro di Kapuściński in un racconto emozionante e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a interviste in live action ai veri protagonisti. E se i sopravvissuti parlano alle telecamere, i caduti non sono perduti per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è scomparso non sia dimenticato. E permettono alle molte vittime della Storia di vivere ancora un giorno.{:en}Ryszard Kapuscinski was one of the 20th century’s principal and most colourful war reporters. He reported on 27 revolutions during his career, was imprisoned 40 times and sentenced to death four times. He was primarily active in Africa as a correspondent for a Polish news agency. When civil war erupted in Angola in 1975, he was the only foreign reporter on the ground. His book Another Day of Life describes how that diamond and oil-rich country was used as a Cold War pawn. Kapuscinski’s writing style is subjective, sometimes even surreal. This animated adaptation does complete justice to his form of literary reportage. Hallucinatory impressions of chaotic firefights are recorded in a graphic-novel-like style. Interviews with the main characters were made in real life, 40 years later – some have become successful, others have gone mad. This is a story, but no work of fiction.
Friday 14 Jun 2019
{:it}Estate 2017, una serie di brutali uccisioni di giovani africani americani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera del Sud americano affronta gli effetti persistenti del passato, cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente.Judy cerca di mantenere a galla la propria famiglia allargata, mentre gestisce un bar minacciato dalla gentrificazione. Ronaldo e Titus, due giovanissimi fratelli, crescono in un quartiere afflitto dalla violenza, mentre il padre è in prigione. Kevin, Big Chief della tradizione indiana del Mardi Gras, lotta per mantenere vivo il patrimonio culturale della sua gente attraverso i rituali del canto e del cucito. Intanto le Black Panthers indagano sul linciaggio di due ragazzi nel Mississippi e organizzano una ferma manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia. Dal regista di Louisianae Stop the Pounding Heart una scottante riflessione sul concetto di razza in America.{:en}The story of a community of black people in the American South during the summer 2017, when a string of brutal killings of black men sent shockwaves throughout the country. A meditation on the state of race in America, this film is an intimate portrait into the lives of those who struggle for justice, dignity, and survival in a country not on their side. DIRECTOR’S NOTES. I have told stories of the American South which were unfolding before my eyes in unexpected ways. I have documented clusters of today’s America where the seeds of anti-institutional, reactionary anger (which gifted the country with Donald Trump as the new president) were already planted, but no one cared to notice. This time, I intended to dig even deeper into the roots of social inequality in America, by focusing on the condition of African Americans. While preparing the film, we were able to establish deep bonds with several people, and gained access to neighbourhoods and communities that are off-limits to most. I soon realised that most of the people I met felt strongly about two dramatic events in Louisiana’s recent history: Hurricane Katrina (2005) and the killing of Alton Sterling (2016). Both events are the result of institutional negligence, of a socioeconomic divide between rich and poor, and of strong endemic racism. Moved by anger and fear, people wanted to get a chance to tell their stories out loud. I hope that this film can facilitate a much-needed discussion on race and the current plight of African Americans who, now more than ever, are witnessing the intensification of hate crimes and discriminatory policies.
Wednesday 19 Jun 2019
{:it}Accolto con entusiasmo all’ultimo Festival di Cannes, La donna elettrica è una commedia travolgente e fuori dagli schemi, capace di unire emozione, impegno e divertimento. La protagonista, Halla, sembra una donna come le altre, ma dietro la routine di ogni giorno nasconde una vita segreta: armata di tutto punto compie spericolate azioni di sabotaggio contro le multinazionali che stanno devastando la sua terra, la splendida Islanda. Quando però una sua vecchia richiesta d’adozione va a buon fine e una bambina si affaccia a sorpresa nella sua vita, Halla dovrà affrontare la sua sfida più grande... Già regista dell’acclamato Storie di cavalli e di uomini, Benedikt Erlingsson colpisce al cuore con un ritratto di donna memorabile e un omaggio al paesaggio islandese di struggente bellezza.{:en}Halla, a woman in her forties, declares war on the local aluminum industry to prevent it from disfiguring her country. She risks all she has to protect the highlands of Iceland-but the situation could change with the unexpected arrival of a small orphan in her life.
Thursday 20 Jun 2019
{:it}«Fai in modo che non ci dimentichino». È questo l’imperativo che risuona nella mente del reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni. Raúl de la Fuente e Damian Nenow adattano il reportage-capolavoro di Kapuściński in un racconto emozionante e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a interviste in live action ai veri protagonisti. E se i sopravvissuti parlano alle telecamere, i caduti non sono perduti per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è scomparso non sia dimenticato. E permettono alle molte vittime della Storia di vivere ancora un giorno.{:en}Ryszard Kapuscinski was one of the 20th century’s principal and most colourful war reporters. He reported on 27 revolutions during his career, was imprisoned 40 times and sentenced to death four times. He was primarily active in Africa as a correspondent for a Polish news agency. When civil war erupted in Angola in 1975, he was the only foreign reporter on the ground. His book Another Day of Life describes how that diamond and oil-rich country was used as a Cold War pawn. Kapuscinski’s writing style is subjective, sometimes even surreal. This animated adaptation does complete justice to his form of literary reportage. Hallucinatory impressions of chaotic firefights are recorded in a graphic-novel-like style. Interviews with the main characters were made in real life, 40 years later – some have become successful, others have gone mad. This is a story, but no work of fiction.
Sunday 29 Sep 2019
{:it}“La vita è arte e l’arte è vita”. Questo il motto di Peter Greenaway, filmmaker fra i più eclettici del cinema contemporaneo. Partendo da questa premessa Saskia Boddeke, artista multimediale nonché moglie del regista, fa incursione nella mente del marito. La creatività di Greenaway è incorniciata in una conversazione con la figlia adolescente Pip, che in un dialogo ricco d’ironia mette in ordine alfabetico i punti salienti della vita del padre. “A come Amsterdam”, dice Mister Greenaway, ma anche “A come Autismo”, lo incalza Pip. Le domande della figlia lo colpiscono dritte al cuore, permettendo alla moglie di trarne un ritratto unico nel suo genere: quello di un visionario, sì, ma soprattutto di un uomo e della sua battaglia contro il tempo. {:en}The fascinations of filmmaker Peter Greenaway, whose motto is "art is life and life is art,"are captured like butterflies and arranged in an alphabet, a form that suits him perfectly as an encyclopedist. In intimate conversations with his perceptive 16-year-old daughter Zoë, we discover the whos, whats and whys about Greenaway. They begin with A, which stands for Amsterdam, but could also stand for autism, Zoë suggests. Greenaway’s boundless creativity, unconstrained flow of words and passion for collecting certainly bring this to mind, and he admits to wearing the label with pride. The playful conversations don’t shy away from more painful topics; we hear that Greenaway hasn’t seen two other children of his for years. And later, heartbroken and in tears, Zoë asks him if for once he’ll stop talking like a commentator. Zoë’s spontaneous questions penetrate Greenaway to the core, enabling his wife, multimedia artist Saskia Boddeke, to make a deeply personal portrait not only of the artist, but also of Greenaway the father in his battle against time.
Sunday 29 Sep 2019
{:it}On the Road Film Festival, giunto alla sua settima edizione consecutiva, è un festival cinematografico di rilevanza internazionale articolato in due sezioni competitive, sezioni fuori concorso, focus ed eventi collaterali, che traccia un percorso inedito di cinema indipendente ispirato al viaggio, alle geografie erranti, agli attraversamenti di terre selvagge e agli spaesamenti metropolitani. Strada e frontiera ne sono le parole-chiave, da intendersi in ogni possibile declinazione, simbolica, geografica o temporale: il viaggio che percorre strade dimenticate, sentimentali o artistiche, la digressione da itinerari prestabiliti, il cammino individuale e gli esodi collettivi, il valicare di frontiere fisiche o mentali. Sede principale del festival il leggendario cinema Detour di Roma, e con incursioni nell'area metropolitana e nell'intero territorio laziale. Il programma della manifestazione si sviluppa sull’arco di due settimane del mese di novembre 2019, articolandosi in due sezioni competitive di rilevanza internazionale, una sezione collaterale con proiezioni fuori concorso, focus monografici/tematici e matinée didattici, per concludersi con la cerimonia di premiazione alla presenza di autori, componenti dei cast e giurati. Una Giuria di esperti e il voto del pubblico in sala assegnano premi in denaro, tenuta in programmazione dei film con riconoscimento di percentuale sugli incassi, menzioni speciali ed eventuali premi speciali offerti dagli sponsor. SCADENZE / DEADLINES: Regolari > 31 agosto 2019 | Ultima chiamata > 15 settembre 2019{:en}Based at the legendary DETOUR Arthouse Cinema, in the heart of Rome since 1997, ON THE ROAD FILM FESTIVAL is devoted to contemporary independent cinema - fiction, documentary and experimental - presenting travelogues, urban and waste-land wanderings, real or imaginary topographies, unexpected detours, psycho-geographical drifts, migration and nomadism. We look for films that develop, through linguistic and narrative skills, a critical and inventive approach to the subject guidelines of the Festival: a traveling mood with digressions from fixed paths, where the route is what matters, not the destination. The Festival hosts screenings, master classes, meetings, art exhibitions, live performances and music, both at DETOUR Cinema and at a variety of cinema venues, film clubs, schools, public libraries and other unusual locations in Rome and and in its surrounding area. DEADLINES: Early Bird > April 30, 2019 | Regular > August 31, 2019| Late > Sept 15, 2019
Saturday 05 Oct 2019
{:it}Primo grande appuntamento dell'autunno al Cinema Detour dedicato al cinema e alla musica dal vivo: Le Grand Lunaire (Adriano Lanzi, chitarra elettrica; Paolo Di Cioccio, oboe e theremin) sonorizzano LA CADUTA DELLA CASA USHER (Francia, 1928) di Jean Epstein, tratto da un racconto di Edgar A. Poe. Per il film "La Caduta della Casa Usher”, il grande teorico del cinema e autore originalissimo Jean Epstein si avvalse come aiuto regista di un allora ventottenne Luis Buñuel, realizzando, più che una trasposizione fedele dell’omonimo racconto di Edgar A. Poe, un affresco composito di atmosfere e temi cari allo scrittore statunitense, attingendo anche ad altre opere quali Ligeia e Il Ritratto Ovale. Ne risulta un’opera unica nel suo genere, con effetti simili a quelli della corrente dell’Espressionismo, sebbene ottenuti con mezzi e presupposti teorici del tutto diversi. La sonorizzazione di Le Grand Lunaire ne sottolinea il senso di sospensione e dilatazione temporale, il fatalismo claustrofobico, le punte sconcertanti di umorismo macabro e paradossale. Il duo elettroacustico Le Grand Lunaire si muove tra scrittura e improvvisazione. Nella stratificazione del materiale trovano spazio suggestioni cameristiche, alterazione timbrica degli strumenti, e cellule ritmiche di matrice rock/jazz.{:en}First big autumn event at Detour Cinema dedicated to cinema and live music: Le Grand Lunaire (Adriano Lanzi, electric guitar; Paolo Di Cioccio, oboe and theremin) sonorize LA CADUTA DELLA CASA USHER (France, 1928) by Jean Epstein, based on a story by Edgar A. Poe. For the film "The Fall of the House of Usher", the great film theorist and highly original author Jean Epstein used the twenty-eight year old Luis Buñuel as assistant director, realizing, more than a faithful transposition of the homonymous story by Edgar A. Poe, a composite fresco of atmospheres and themes dear to the American writer, also drawing on other works such as Ligeia and The Oval Portrait, resulting in a unique work of its kind, with effects similar to those of the current of Expressionism, although obtained with means and entirely different theoretical assumptions.The soundtrack by Le Grand Lunaire underlines the sense of suspension and time dilation, the claustrophobic fatalism, the disconcerting points of macabre and paradoxical humor. The electro-acoustic duo Le Grand Lunaire moves between writing and improvisation. In the stratification of the material there are chamber suggestions, timbric alteration of the instruments, and rock/jazz matrix rhythmic cells.
Sunday 06 Oct 2019
{:it}Dopo un tragico incidente a cavallo, il giovane Brady vede i suoi sogni sfumare: scopre infatti che non potrà più gareggiare. Tornato a casa nella riserva indiana di Pine Ridge, South Dakota, Brady lotta per superare il trauma dell’incidente, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nonostante il momento difficile, il ragazzo non può pensare solo a se stesso, deve infatti badare alla sorella Lilly che, affetta dalla sindrome di Asperger, non può contare sulle attenzioni del padre Wayne. L’uomo, dipendente dal gioco d’azzardo, arriverà addirittura a vendere il cavallo preferito di Brady per saldare i suoi debiti. Frustrato e oppresso dal senso di inadeguatezza, Brady si allontana dal mondo e dagli amici del rodeo e inizia a spendere la maggior parte del suo tempo con l’amico Lane (Lane Scott) anch’egli in riabilitazione intensiva dopo un incidente. La lontananza dai cavalli diventa però insopportabile e Brady torna così ad allenarsi. Ma dovrà prendere una decisione: dedicarsi alla guarigione con l’aiuto della sua famiglia e dei suoi amici, o rischiare tutto per mantenere l’unico senso di sé che abbia mai conosciuto. Presentato alla 70esima edizione del Festival di Cannes, questo post-western dai potenti spunti documentaristici è diretto dalla giovane regista cinese Chloé Zhao, trapiantata da anni a New York. {:en}Based on his a true story, THE RIDER stars breakout Brady Jandreau as a once rising star of the rodeo circuit warned that his competition days are over after a tragic riding accident. Back home, Brady finds himself wondering what he has to live for when he can no longer do what gives him a sense of purpose: to ride and compete. In an attempt to regain control of his fate, Brady undertakes a search for new identity and tries to redefine his idea of what it means to be a man in the heartland of America. "A delicate and tremulous thing, at once confident and gentle, lyrically composed yet as stoic as the American masculine ideal it so carefully deconstructs." - The Front Row. 97% tomatometer!
Sunday 06 Oct 2019
{:it}“Abbiamo bisogno di altri tipi di storie,” è la richiesta incalzante di Donna Haraway di fronte alla telecamera. Ma che forma dovrebbero prendere queste storie? Che suono potrebbero avere e come potremmo percepirle? Il regista belga Fabrizio Terranova sembra aver preso a cuore l'imperativo di Haraway. Sperimentando diversi tipi di narrazione, piegando il genere del documentario, fondendo l'intimo quotidiano con il giocosamente surreale, Terranova dà corpo e immagine ad alcune delle teorie più originali e innovative della grande studiosa e pensatrice statunitense. Un documentario estetico, intelligente, appassionante, dove è lo story-telling di Donna Haraway che anima lo schermo e che si popola di scenari immaginari insoliti e sorprendenti.{:en}“We need other kinds of stories,” Donna Haraway implores as she faces the camera. “Storying otherwise,” in Haraway’s expression, is an apt characterization of the work of this paradigm-shifting thinker, whose contributions to feminist studies of science and technology resist and even rebel against hegemonic ways of thinking and living. But what form should such stories take? What might they sound or feel like? To watch Fabrizio Terranova’s Donna Haraway: Story Telling for Earthly Survival (2016) is to know that the filmmaker took Haraway’s imperative to heart. Both subtle and explicit filmic techniques mimic, comment on, and evoke the rhythms that sustain Haraway as a thinker, a storyteller, and a human being. In experimenting with different kinds of storytelling—bending the genre of documentary by fusing the intimate everyday with the playfully surreal—Terranova brings one of the most evocative social theorists to life and demonstrates the supple, transformative nature of storytelling itself. (From "The Society for Cultural Anthropology" SCA web site) ."Donna Haraway is brilliant, passionate, original and a leading intellectual force of our times. This portrait offers an intimate glimpse into the style and imagination of this charismatic thinker.". Anna Tsing.
Saturday 12 Oct 2019
{:it}"Billy e Wyatt partono sulle loro Harley-Davidson. Fanno molti incontri, piacevoli e no. Il più famoso "film di strada" della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni '60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano. In varia misura furono ammirate la colonna musicale (che include brani di Byrds, The Band, Robbie Robertson, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Steppenwolf), la bizzarra tecnica di montaggio, la suggestiva fotografia, l'interpretazione di Nicholson". Sul finale un atto d'accusa e un'allusione "alle uccisioni dei due Kennedy e di Martin Luther King: "le immagini della terribile fine della festa, del pugno di ferro del realismo che intendeva liquidare definitivamente il sogno." (Furio Colombo, 1999). Davvero epica la colonna sonora con brandi di "The Band, The Byrds, The Jimi Hendrix Experience e Steppenwolf. Easy Rider è un film simbolo degli anni ’60, il road movie per eccellenza e quello più a contatto con la mitologia della frontiera. È il più celebrativo del binomio libertà-strada aperta. Detour presenta la versione appena restaurata del film a cura della Cineteca di Bologna in cui potrete apprezzare la straordinaria fotografia di Lazlo Kovacs. {:en}Wyatt (Peter Fonda) and Billy (Dennis Hopper), two Harley-riding hippies, complete a drug deal in Southern California and decide to travel cross-country in search of spiritual truth. On their journey, they experience bigotry and hatred from the inhabitants of small-town America and also meet with other travellers seeking alternative lifestyles. After a terrifying drug experience in New Orleans, the two travellers wonder if they will ever find a way to live peacefully in America. A landmark counterculture film, and a "touchstone for a generation" that "captured the national imagination," Easy Rider explores the societal landscape, issues, and tensions in the United States during the 1960s, such as the rise of the hippie movement, drug use, and communal lifestyle. Real drugs were used in scenes showing the use of marijuana and other substances. The movie's "groundbreaking" soundtrack featured The Band, The Byrds, The Jimi Hendrix Experience and Steppenwolf. Detour presents the recently digitally restored version of the movie, curated by Cineteca di Bologna.
Sunday 13 Oct 2019
{:it}Tina (Eva Melander), impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore (Eero Milonoff), un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova: sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e la storia d’amore con lui le farà scoprire la sua vera identità. Con Vore, infatti, Tina condivide una natura segreta. Tutta la sua esistenza non è stata che una menzogna e ora dovrà scegliere se continuare a vivere una bugia o accettare la sconvolgente verità che le ha offerto Vore. Miglior Film al Cannes Film Festival, sezione Un Certain Regard.{:en}In this dark fairytal Swedish actress Eva Melander buries herself in the role of Tina, an ostracized woman who feels out of place in society because of her otherworldly appearance. The peculiar creature she plays in director Ali Abbasi’s foreign-language Oscar submission suggests the unholy offspring of Quasimodo and a Tolkien Orc. But that’s just the starting point for an entrancing and unexpected love story when Tina — who works a lonely job in border security, using her rat-like sense of smell — wakes up to her superpowers when she meets a fawning man (Eero Milonoff) who looks just like her.
Friday 18 Oct 2019
{:it}Psicomagia è il film più completo sul lavoro terapeutico di Alejandro Jodorowsky. Attraverso testimonianze reali ci spiega cos’è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata. Ci mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro “atto psicomagico” fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull’inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici. Il film va oltre la finzione, filmando la realtà, ma una realtà accresciuta, magica e curativa. Psicomagia – un’arte per guarire è il film manifesto di un grande maestro{:en}A healing path using the power of dreams, theatre, poetry, and shamanism. Psicomagia - An Art to Heal, Shows how psychological realisations can cause true transformation when manifested by concrete poetic acts. The film Includes many examples of the surreal but successful actions Jodorowsky has prescribed to those seeking his help. While living in Mexico, Alejandro Jodorowsky became familiar with the colourful and effective cures provided by folk healers. He realised that it is easier for the unconscious to understand the language of dreams than that of rationality. Illness can even be seen as a physical dream that reveals unresolved emotional and psychological problems. Psychomagic presents the shamanic and genealogical principles Jodorowsky discovered to create a healing therapy that could use the powers of dreams, art, and theatre to empower individuals to heal wounds that in some cases had traveled through generations. The concrete and often surreal poetic actions Jodorowsky employs are part of an elaborate strategy intended to break apart the dysfunctional persona with whom the patient identifies in order to connect with a deeper self. That is when true transformation can manifest.
Saturday 19 Oct 2019
{:it}Negli anni ’90 molte persone in Kurdistan sono state arrestate e interrogate sotto tortura; i loro assassini hanno eliminato i corpi gettandoli dagli elicotteri o seppellendoli in pozzi pieni di acido. Migliaia di persone, come Jitem e Hizbul-Kontra, sono state uccise da forze paramilitari le quali, sebbene continuino a negarlo, sono state finanziate e sostenute dallo stato. Il documentario racconta il caso di sette persone, tra cui quattro bambini, scomparsi dalla città di Kerboran [Dargeçit] nel 1995, e la ricerca instancabile delle loro spoglie da parte delle famiglie.{:en}In the 1990s many people in Kurdistan were taken into custody and interrogated under torture; their killers disposed of the bodies by throwing them out of helicopters, or burying them in acid-filled wells. Thousands were murdered/disappeared by paramilitary forces—such as Jitem and Hizbul-Kontra—that were financed and supported by the state, though they have always stuck to the line: “We didn’t do it.” The documentary ‘BÎR’ looks at the case of seven people, including four children, who were disappeared from the town of Kerboran [Dargeçit] in 1995, and tells the story of their families’ tireless search for their bones.
Sunday 20 Oct 2019
{:it}Psicomagia è il film più completo sul lavoro terapeutico di Alejandro Jodorowsky. Attraverso testimonianze reali ci spiega cos’è la psicomagia, quali sono i suoi principi e come viene praticata. Ci mostra alcune persone durante il loro processo di guarigione, dalla realizzazione del loro “atto psicomagico” fino alla dimostrazione dei relativi effetti. Per Jodorowsky, molti dei nostri problemi derivano dalle barriere create dalla nostra società, dalla nostra famiglia e dalla nostra cultura, tutti fattori che ci impediscono di trovare il nostro vero io. La psicomagia aiuta le persone a liberarsi da queste catene. Gli atti psicomagici hanno un forte impatto sull’inconscio. Perciò, sono spesso impressionanti e altamente cinematografici. Il film va oltre la finzione, filmando la realtà, ma una realtà accresciuta, magica e curativa. Psicomagia – un’arte per guarire è il film manifesto di un grande maestro{:en}A healing path using the power of dreams, theatre, poetry, and shamanism. Psicomagia - An Art to Heal, Shows how psychological realisations can cause true transformation when manifested by concrete poetic acts. The film Includes many examples of the surreal but successful actions Jodorowsky has prescribed to those seeking his help. While living in Mexico, Alejandro Jodorowsky became familiar with the colourful and effective cures provided by folk healers. He realised that it is easier for the unconscious to understand the language of dreams than that of rationality. Illness can even be seen as a physical dream that reveals unresolved emotional and psychological problems. Psychomagic presents the shamanic and genealogical principles Jodorowsky discovered to create a healing therapy that could use the powers of dreams, art, and theatre to empower individuals to heal wounds that in some cases had traveled through generations. The concrete and often surreal poetic actions Jodorowsky employs are part of an elaborate strategy intended to break apart the dysfunctional persona with whom the patient identifies in order to connect with a deeper self. That is when true transformation can manifest.
Sunday 27 Oct 2019
Il più famoso "film di strada" della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni '60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano. Davvero epica la colonna sonora con brani di The Band, Byrds, Jimi Hendrix e Steppenwolf. A presentare il film, nella versione appena restaurata a cura della Cineteca di Bologna, sarà lo sceneggiatore e scrittore Marco Videtta.
Sunday 27 Oct 2019
{:it}Prima del film un omaggio prezioso: una breve Pratica di Mindfulness a cura della Dott.ssa Loredana Vistarini Psicoterapeuta socia fondatrice di Mondo Mindful srl e direttore scientifico del Mindfulness Experiential Professional Training. Come può la filosofia della mindfulness trasformare la vita dei più giovani? Sequenze poetiche e di insegnanti intenti a condurre pratiche, dalla meditazione ai laboratori di hip hop, a bambini provenienti da diversa estrazione sociale in contesti come le scuole pubbliche americane, quelle private e i centri di detenzione minorile. May I Be Happy ci ricorda dell’esistenza di una naturale capacità di benessere e di felicità, più spiccata nei bambini. La regista stessa, Hélène Walter ha scoperto la mindfulness e ha deciso di formarsi per accompagnare i bambini attraverso un percorso di consapevolezza e di resilienza, come cura e come via d’uscita dalla sofferenza, dai traumi, dall'aggressività e dalla violenza. {:en}May I Be Happy reveals the significance of "mindfulness" practice in transforming the lives of young people. Through poetic cinematography and sequences of teachers leading sensitive or boisterous practices to kids from different backgrounds, the film brings awareness to the benefits of mindfulness as a way out of violence and suffering, and as an attainable solution for younger generations. Covering varying approaches to mindfulness by a range of San Francisco Bay Area programs, May I Be Happy reminds us of children's natural capacity for wellbeing, resilience and happiness.
Thursday 31 Oct 2019
{:it}Legate alla setta di Charles Manson, Leslie, Patricia e Susan sono state coinvolte in crimini efferati e condannate dalla giustizia americana. Karlene Faith è una sorta di assistente sociale che opera in carcere e si offre di aiutarle. Le tre infatti sono ancora incantate dalle parole di Manson, che ripetono a ogni occasione come un insegnamento di vita. Il film si pone come una visione dell'altra faccia della medaglia, raccontando l'umanità soggiogata dalla setta, ma pure l'importanza della sorellanza femminile all'interno di quel microcosmo.{:en}Years after the shocking murders that made the name Charles Manson synonymous with pure evil, the three women who killed for him - Leslie Van Houten, Patricia Krenwinkel and Susan Atkins - remain under the spell of the infamous cult leader. Confined to an isolated cellblock, the trio seem destined to live out the rest of their lives under the delusion that their crimes were part of a cosmic plan, until an empathetic graduate student attempts to rehabilitate them."A delicate and tremulous thing, at once confident and gentle, lyrically composed yet as stoic as the American masculine ideal it so carefully deconstructs." - The Front Row.
Sunday 10 Nov 2019
Sibylle Schönemann era una regista della Germania dell'Est. Nel 1984, lei e suo marito sono stati arrestati dalla Stasi e detenuti per poi andare in esilio nella Germania occidentale. Dopo la riunificazione, è tornata in patria con una troupe cinematografica per incontrare i suoi "carnefici", che non hanno mostrato alcun rimorso…
Friday 15 Nov 2019
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.
Sunday 17 Nov 2019
{:it}Suzanne, cinese espatriata in Grecia, a causa del suo temperamento esuberante diventa presto la “madrina” della China Town di Atene. Con l'arrivo in massa di rifugiati dalla Siria, riconoscendo le somiglianze con il suo proprio destino, Suzanna si adopera per aiutare senza sosta i migranti che ogni giorno sbarcano sulle coste greche. Ad assisterla nella sua missione una bizzarra squadra di pronto intervento composta dal suo trasandato marito, un cane irascibile, un professore ubriaco e una figlia ribelle. Introduzione a cura di Luci dalla Cina {:en}A Chinese man, who once fled China on foot before finding a home in Greece and starting a successful business, wanders the packed corridors of a Greek ferry. He looks kindly at the exhausted refugees wrapped in blankets, while he talks in voice-over about his own privations, giving us a different perspective on the European refugee crisis. This man is a volunteer on a team led by Suzanne, also from China, who thinks that the Chinese community should help their adopted homeland of Greece. Under her tireless leadership, all kinds of aid are distributed: on Lesbos, in Pireaus, in the center of Athens—wherever she finds refugees. Suzanne is an inimitable whirlwind who draws in everyone around her, from her shabby-looking Greek husband to a high-strung dog, a drunk professor and a wayward daughter. The only thing she cannot totally overcome is the skepticism of her Chinese acquaintances.
Friday 22 Nov 2019
{:it}Lee, un ragazzo della working class inglese senza prospettive assicurate ma con un grande talento in cui ha creduto, diventa Alexander McQueen, uno dei più iconici artisti del nostro secolo. Come ha fatto questo punk ribelle a conquistare con la sua creatività l’alta moda parigina e internazionale? E perché, al picco della sua fama, ha deciso di mettervi un punto? Riflettendo sulla savage beauty e la dirompente vivacità del suo design, i registi evocano una figura opaca, tra tortura e ispirazione, per celebrare un genio radicale e ipnotico e la profonda influenza che ha avuto sulla sua epoca. La proiezione fa parte del progetto Across.Video dal 2005 al Detour a cura di C. Nisticò. {:en}The documentary is based on the life and career of British fashion designer Alexander McQueen, from working class to the top. An intimate, well-sourced, and overall moving look at a young life and brilliant career that were tragically cut short.
Saturday 23 Nov 2019
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment. The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
Sunday 24 Nov 2019
Il regista ci propone di incontrare cinque stranieri a Pechino. Come possono ritrovare l’equilibrio in questa gigantesca città dalle sei tangenziali, un compositore tedesco, un imprenditore britannico, due giovani pachistani mandati lì dal padre benestante o un ristoratore inglese che ha aperto un pub? Un incrocio di sguardi su una metropoli in via di globalizzazione. Introduzione a cura di Luci dalla Cina
Sunday 01 Dec 2019
{:it}Aljia è un minatore bosniaco che vive ormai da molti anni in Slovenia dopo che è stato obbligato, ancora bambino, a lasciare la sua terra per l'incombere della guerra. Gli viene assegnato l'incarico di visitare una miniera abbandonata per stilare un rapporto che la dichiari totalmente vuota e quindi pronta per una chiusura definitiva. Al suo interno scoprirà invece una macabra sorpresa. RUDAR ha debuttato al Warsaw International Film Festival, è stato il candidato sloveno agli Oscar 2018 e ha vinto 21 premi ai festival internazionali, tra cui miglior film, miglior attore e miglior regista. {:en}A true and poignant story from Slovenia: in a sealed mine, deep underground, an immigrant miner finds thousands of bodies thrown into a pit after WW2. He affronts the society to preserve what is left of his own humanity by insisting to arrange a funeral for those bodies. RUDAR premiered at the Warsaw International Film Festival in 2017, was the Slovenian Oscar Entry 2018, and collected 21 Awards at International Festivals, among them Best Film, Best Actor and Best Director..
Sunday 01 Dec 2019
"Il più influente fotografo vivente" scriveva qualche anno fa The New York Times. Scomparso recentemente all'età di 94 anni, Robert Frank resta tra i più innovativi fotografi documentaristi americani (autore del pionieristico "The Americans" assieme a Jack Kerouac) e il regista iconoclasta di film seminali come “Pull My Daisy” e “Cocksucker Blues”, realizzato con i Rolling Stones. Un artista schivo e rigoroso he ha rifiutato fino alla fine ricchezza e celebrità e le cui simpatie andavano a coloro che, come lui, nella vita hanno sempre dovuto lottare. Restio a interviste e interventi in pubblico e segnato profondamente da tragedie personali, Frank ha esplorato con dolore sentimenti complessi, mescolando sapientemente vita e lavoro e facendo in modo che fossero le sue opere a parlare per suo conto.
Friday 06 Dec 2019
{:it}Poco prima del crollo della DDR, Helke Misselwitz ha viaggiato in treno attraverso il paese, intervistando donne della Germania dell'Est di varie età e provenienze. Rivelando le loro frustrazioni, speranze e aspirazioni personali e professionali Misselwitz dipinge il quadro di una società che cambia. La proiezione fa parte della rassegna 1989 | 2019 - TRENT'ANNI SENZA MURO curata da Federico Rossin e Alessandro Del Re e distribuita da Reading Bloom. La selezione è volta a presentare al pubblico uno spaccato di vita nell'ex DDR a cavallo del 1989. {:it} Shortly before GDR’s collapse, Helke Misselwitz traveled by train from one end of the country to the other interviewing East German women of different age and background. In this documentary masterpiece, women reveal their personal and professional frustrations, hopes and aspirations—and, in doing so, paint a portrait of a changing society. The landscape and architecture of East Germany, filmed in B&W on 35mm by Thomas Plenert, form the background to the stories.
Saturday 07 Dec 2019
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.
Saturday 14 Dec 2019
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
Sunday 15 Dec 2019
{:it}Attivista, politico, guerrigliero orgoglioso del proprio passato e soprattutto sognatore.“El Pepe” è diventato il presidente dell’Uruguay restando sempre fedele ai suoi ideali. Ma anche abbracciando la possibilità del cambiamento e della novità. Un sorprendente Emir Kusturica scava nell’eredità di José “Pepe” Mujica e ritrova in lui uno spirito affine con cui discutere il senso della vita da un punto di vista filosofico, politico e poetico. Mujica è raccontato nei suoi caratteri più nobili: la fattoria nella periferia di Montevideo, dove lavora guidando lui stesso il trattore, facendosi bastare uno stipendio minimo, adesso come prima, quando era al vertice dello Stato. Presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il dolce ritratto di un uomo che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare per far valere i propri ideali e realizzare desideri all’apparenza utopici. {:en}El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life. Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment. The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.
Friday 20 Dec 2019
{:it}Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari: lenzuola, palloni, piume di pollo. L'ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nurlan lo mette nella sua valigia e lo porta nel villaggio di campagna in cui vive. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno. La grande solitudine in cui vive lo spinge infine a mettersi alla ricerca della sua proprietaria: una ricerca che si rivelerà difficile, buffa, commovente, e che per lui finirà per coincidere con la ricerca dell'amore e dell'appartenenza. {:en}Train driver Nurlan is heading to Baku for the last time before retirement. On its way round the neighborhoods of the city his train snags a blue bra off a washing line. To escape from his lonely existence, Nurlan embarks on the most adventurous journey of his life: to find the owner of this perky piece of underwear. He rents a small room in Baku and begins his quest. With great dedication, Nurlan knocks at every door along the train track. While the women he encounters have their own reasons for letting him into their private worlds, his 'project' does not remain unnoticed by their husbands. The more difficult it gets, however, the more creative and determined Nurlan becomes to convince every woman to try on the bra..
Saturday 21 Dec 2019
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
Sunday 22 Dec 2019
Festeggiamo con tutte e tutti, socie e soci Detour, la notte più lunga del 2019. Dalle ore 18.30 in compagnia della musica dal vivo dei P.H.A.K.E. [folk'n'roll & spoken words dalla capitale] e le selezioni a cura di dj Paolo. PHAKE eseguiranno per l'occasione un repertorio di brani originali e standard della tradizione folk/blues con l'innesto di spoken words e recitativo musicale.
Saturday 28 Dec 2019
{:it}Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione. Visione anche per kids dai 10 anni in su. Parvana è una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001, dove le donne non possono uscire di casa senza un uomo. Quando il padre viene ingiustamente arrestato con la sola accusa di essere un intellettuale, Parvana decide di tagliarsi i capelli e travestirsi da ragazzo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione{:en}Eleven-year-old Parvana lives with her family in a one room apartment in Kabul, Afghanistan, which is under Taliban rule. When her father is arrested without warning for being an intellectual, Parvana's mother is left alone to care for their three children. Banned from going out in public without a man, Parvana’s mother risks arrest herself as she travels to the local prison and demands her husband’s release, only to end up being beaten and turned away. As the family becomes desperate for food, Parvana must cut off her hair and disguise herself as a boy so that she can venture out in public and become the breadwinner for her family. She meets a girl named Shauzia who is also dressed as a boy for the same reason...
Saturday 28 Dec 2019
{:it}A conclusione del Global Climate Change Week 2019 Detour presenta il nuovo film di uno dei più acclamati landscape photographer, Edward Burtynsky che, con i pluripremiati Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier, sintetizza il lavoro decennale dell’Anthropocene Workgroup, ensemble multidisciplinare di scienziati alla ricerca dei segni inconfutabili di come dall’Olocene il nostro pianeta stia entrando nell’epoca dell’Antropocene. Un viaggio attraverso tutto il mondo realizzato con tecniche fotografiche avanguardistiche per prendere coscienza della responsabilità della specie umana nel plasmare il destino del proprio habitat. Selezione ufficiale a Berlino, Sundance e Toronto Film Festival. Audience Awards al CinemAmbiente di Torino.{:en}On completion of the Global Climate Change Week 2019 Detour Cinema presents a cinematic meditation on humanity's massive re-engineering of the planet. ANTHROPOCENE: The Human Epoch is a four years in the making feature documentary film from the multiple-award winning team of Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, and Edward Burtynsky. Narrated by Alicia Vikander. | "Masterfully detailed, captivating you visually with a subtle yet haunting musical layer to tell a difficult yet necessary story." | "To reach a better future, we have first to imagine it. Anthropocene elucidates our monstrous deeds in a way that is observational rather than condemnatory." | "As the filmmakers release us from our trance, we emerge concerned, horrified, but hopefully motivated to do something.". Official Selection for the Sundance, Toronto and Berlin International Film Festivals.